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Autore: Zeer0ele    31/03/2014    0 recensioni
''A revolution has begun today for me inside''
ancora e ancora. non riesco a non pensare a cosa sta succedendo li fuori. gente disperata e sola. siamo a centinaia, migliaia, ma siamo soli. soli. come eremiti. come guerrieri.
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-dannazione!- urlo mentre una bomba a mano esplode vicino al mio rifugio. Cerco di coprirmi velocemente le orecchie mentre sento pezzi di scheggie frantumare il silenzio e le vetrate di quella che un tempo potevo chiamare ''casa mia''. Ora sono sveglia, con solo 5 ore di sonno, il che è un traguardo. Tolgo il cuscino da sopra la testa e comincio a fissare il soffitto. Di nuovo mattina, di nuovo rivolte. Mi sento già morire. Comincio ad alzarmi e, mentre metto due toast nel tostapane, mi vesto velocemente con una canotta, dei pantaloni probabilmente di una tuta e un paio di scarponi. Tiro fuori i miei lacrimogeni e fumogeni, prendo una maschera a gas e il mio giubbotto antiproiettile. Di questi tempi andare in giro scoperti è come scavarsi la fossa e intagliarsi la cassa. 
Siamo in rivoluzione. L'intero Paese è spaccato a metà, per qualcosa di astratto, qualcosa che non vale la pena. Siamo in continua lotta per l'anarchia o la dittatura, il bianco o il nero, la guerra o la pace, la morte o la vita. Ogni giorno vedo gente morire sotto i miei occhi, con la consapevolezza di non essere in grado di poterli rianimare. Da pacifista quale sono ho scelto di rimanere neutrale e cavarmela di giorno in giorno. Ma in tutto questo io ho un ruolo, un lavoro. Salvare chi, come me, non vuole avere nulla a che fare con questa guerra. Quando mi trovo davanti a qualcuno che sta per morire o è ferito, lo guardo negli occhi e vedo terrore, e capisco che non può essere schierato, non può essere colpevole. Ogni giorno mi carico in spalla decine e decine di persone, poi le porto nel mi rifugio e cerco di curarle come posso.
Ed oggi è un altro giorno. Il numero 490.
-Edd, svegliati! Io devo andare-. Edd è il primo che ho salvato, il primo che si è unito a me in questa missione. -Tocca a te badare a loro- gli dico indicando tutti gli uomini, donne e bambini che abbiamo salvato, e che stanno ancora dormendo.
-fai attenzione e non farti ammazzare- mi dice dandomi un abbraccio, che come al solito, teme essere l'ultimo.
Tiro giù la mia maschera e mi preparo ad uscire. La situazione è momentaneamente calma, perciò cerco di correre dove posso e cerco di tendere le orecchie per sentire dei lamenti. In 15 minuti sono dall'altra parte della città, dove la situazione è di solito movimentata, e al primo minuto trovo subito tre ragazzi che cercano di aiutarsi. Uno dei tre, con i capelli neri e una folta barba è ferito ad un braccio, gli altri due cercano di tamponare la ferita e di portarlo lontano dalla zona.
-psss- bisbiglio cercando di attirare la loro attenzione - ehii, di qui!- .
Quando vedo che uno dei tre, quello con i capelli lunghi e gli occhi azzurri, riesce a vedermi, cerco di fargli un cenno con la mano per dirgli di avvicinarsi.
Appena si avvicinano gli faccio cenno di appoggiare il loro amico a terra. Vedo che è stato ferito ad un'arteria, perciò cerco di legare il braccio con un pezzo della sua maglia. 
-aiutatemi a portarlo al rifugio- gli dico sussurrando -li posso curarlo e ricucire la ferita.-
-ma tu chi sei?- mi chiede il ragazzo coi capelli corti e di statura un po' bassa rispetto agli altri
-i convenevoli e le presentazioni a più tardi, per ora dovrei salvare il vostro amico-
Quando capiscono la situazione decidono di seguirmi fino al rifugio, dove Edd si occuperà del ragazzo.
In meno di mezz'ora il ragazzo con la barba è fuori pericolo e riposa.
-ora c'è tempo per le presentazioni?- mi chiede lo stesso ragazzo un po' basso
-io sono Celin, e il ragazzo che ha operato il vostro amico si chiama Edd.-
-il nostro amico si chiama Tomo- mi dice il tipo con gli occhi azzurri -io sono Jared, e lui è mio fratello Shannon-
-comunque... grazie mille di aver salvato il nostro amico. Vi siamo debitori.- mi dice Shannon, con un velo di gratitudine, ma tanto terrore.
-è il nostro lavoro. Siamo al servizio di chi è ferito.- gli dico sorridendo, cercando di rassicurarlo. -siamo riusciti a salvare tutte le persone che si trovano di la.-
-sono tantissime persone.- mi dice Jared stupito e sconvolto dalla guerra.
-se volete potete unirvi alla causa- gli dice Edd -non dovete avere per forza un talento, basta che abbiate voglia di aiutare.-
-è il minimo che possiamo fare.- sento dire dall'altra stanza, quella in cui il ragazzo di nome Tomo era stato portato per riposare. 
-a quanto pare il vostro amico è sveglio, perciò potete entrare, ma non fatelo affaticare troppo.- dico loro sorridendo, mentre li vedo correre verso la stanza.
  
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