" Ti aspetti che resti qui ad attendere in ansia come la peggiore delle mogli, aspettando notizie incerte mentre tu corri ad affrontarlo? Mi sottovaluti"
Lui le strinse i polsi con improvvisa decisione, un barlume negli occhi che quasi la spaventò.
" Sei la mia ultima ragione di vita,il frammento di luce che rischiara questo mondo di tenebra dove va tutto irrimediabilmente a puttane. Non sono disposto a perderti, è escluso."
"Perchè dovrebbe accadermi qualcosa di male venendo con te? E perchè tutta questa sollecitudine? Un ennesima imposizione?"
La ragazza fremette arricciando le labbra in una smorfia sfinita.
" Semplicemente perchè tu sei mia. " La osservò un'attimo e accostandosi a lei le scostò una ciocca ribelle sussurrando appena
" Ed io sono tuo."
Con questa risposta enigmatica la fissò intensamente con quello sguardo profondo e distante e la lasciò sola, tenendo le mani in tasca come suo solito ma per nascondere qualcosa. Per nascondere il tremito di quelle mani spietate che pochi istanti prima avevano sfiorato il volto di Inoue in una struggente carezza.
Orihime sussultò e tenne gli occhi bassi mentre lui lasciava la stanza con passi leggeri, che però risuonavano vuoti per la camera spoglia.
Solo allora una dolce lacrima solitaria solcò il suo viso; stupita si asciugò quel frammento della sua anima che usciva allo scoperto richiamata dal dolore. Credeva di aver esaurito quella preziosa scorta da tempo; da quando era nello Hueco Mundo versare lacrime era divenuto sempre più difficile di giorno in giorno.
Folle. Innamorarsi di un Espada ed essere ricambiati. Pazzia, quale orribile gioco del destino.
Ma se è vero che nessuno può imparare ad amare a comando, è vero che molte cose erano chiare da quando viveva nelle tenebre. Aveva sempre creduto di essere innamorata di Ichigo, arrivando persino ad essere gelosa di Rukia. Aveva sbagliato.
In preda ad una cieca adorazione non aveva mai saggiato a fondo l'animo di lui nè aveva mai imparato a conoscere se stessa quanto basta per capire i suoi veri desideri. Fino ad allora non era mai stata sfiorata da un uomo che le provocave dei brividi al minimo tocco. Quelle gelide mani sui fianchi le si accostavano e la ragione perdeva il comando, la mente confusa da quell'oppio irresistibile che ottenebrava i sensi, cullandola in un caldo abbraccio di sensazioni al limite del possibile.
E ora, mentre lui, freddo cavaliere mai privato del suo antico splendore, sferra l'ennesimo attacco le gambe della ragazza cedono e con un gesto brusco scaraventano a terra una brocca colma d'acqua, trascinando con sè orgoglio e illusioni. Tutto frantumato come fragili pezzi di cristallo d'argento.



" Ha respinto il mio attacco..Chi è quel Kurosaki, un demone o uno Shinigami? ....In fin dei conti non importa."

Si prende la testa fra le mani e ascolta il suono delle gocce d'acqua che cadono sul pavimento scuro.





[Plic. Uno.]





" Mi ha preso, dannazione. Potrei batterlo se solo le gambe smettessero di tremare. Un Arrancar non contempla la sconfitta"




[Due.]





" Maledizione, gli occhi..Ti vedo, Inuoe.."

lei si stringe nelle braccia cercando un pò di calore, il rumore si fa insostenibile.





[Tre.]





"Orihime. Spero sarai felice. Non sprecare lacrime, sarebbe un'inutile scempio sul tuo bel viso."
 
pensa mentre schiva un'altro attacco del giovane Shinigami.




[Quattro.]




"Forse posso..Devo..Un'ultimo colpo onorevole, per me, per la dignità..Per noi."

Un boato riecheggia squarciando il silenzio di quel mondo oscuro.

" Ulquiorra!"




Cinque.