Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |      
Autore: jaredrauhl    01/04/2014    0 recensioni
"Arriva un momento nella vita in cui tutto quello che cerchi si presenta davanti ai tuoi occhi come se niente fosse. Una migliore amica, un ragazzo, un fratello, una madre."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1.

 
«Alissa» dissi. «Alissa Wayland» specificai.
«Oh si, sei la ragazza nuova.» il preside disse.
Mi ero appena trasferita con mio padre a Stratford, in Canada.
Non sapevo di preciso il perché e sinceramente non mi interessava più di tanto.
Odiavo la cittadina in cui vivevo, c’erano solo adulti ed anziani, quindi speravo in un trasferimento.
«Questo è il tuo orario scolastico.» disse porgendomi un foglio, lo presi e diedi un’occhiata veloce per poi tornare con lo sguardo su di lui.
«Puoi dirmi che materia hai alla prima ora?» mi chiese indicando il foglio che avevo in mano.
«Certo, uhm» lessi l’orario sotto la scritta “lunedì” e poi lo riferii al preside. «Letteratura.» dissi.
«Bene! Quindi sei con la professoressa Mellark, classe numero ventuno.» disse sistemando la sua scrivania che era piena di fogli, penne, spillatrici e chi più ne ha più ne metta. «Se non riesci a trovare la classe, chiedi in giro.» continuò sorridente. Sembrava abbastanza simpatico per essere un preside, ed era anche abbastanza giovane, avrà avuto più o meno trentanove anni. La scuola in cui andavo prima aveva un preside che sembrava un cavernicolo ed era di un’antipatia unica.
«Va bene! Grazie.» gli sorrisi ed uscii dal suo ufficio.
Erano le otto e un quarto e quindi le lezioni non erano ancora iniziate visto che iniziavano alle otto e mezza.
Andai prima alla ricerca del mio armadietto, sul foglio degli orari c’era scritto il numero e la combinazione.
Trovai l’armadietto numero quindici, lo aprii e presi i libri di letteratura, ne erano tre e fortunatamente le pagine erano poche, quindi non pesavano molto.
Appena chiusi l’armadietto mi trovai una ragazza accanto e saltai dallo spavento.
«Scusami, non volevo spaventarti.» disse sorridendo, era molto carina e sembrava davvero dolce. Indossava dei jeans stretti, una maglia colorata a maniche lunghe e degli stivali neri bellissimi. Portava i capelli sciolti e non era molto truccata. Era più o meno la ragazza giusta per me con la quale fare amicizia.
«Oh, non preoccuparti.» dissi con voce dolce, ricambiando il sorriso.
«Io sono Juliet, piacere di conoscerti.» disse porgendomi la mano.
Senza esitare la strinsi subito «Alissa, piacere mio.»
«Sei nuova, vero? Non ti ho mai vista.» mi domandò prendendo i suoi libri, e vidi che erano uguali ai miei.
«Si, è il mio primo giorno. Hai letteratura alla prima ora?» chiesi subito dopo cambiando discorso.
«Esatto, con la professoressa Mellark. Anche tu?» chiese chiudendo il suo armadietto per poi girarsi verso di me.
Annuii «Ti va di andarci insieme? Non conosco nessuno qui.» domandai speranzosa.
«Ma certamente.» rispose.
Non feci in tempo a replicare che si avvicinò un ragazzo con una ragazza praticamente incollata a lui.
«Juliet che fai ancora qui?» domandò il ragazzo. Aveva i capelli biondi e due occhi meravigliosi ed inoltre, mi piaceva molto il suo stile. Non era niente male.
«Cosa?» Juliet chiese non capendo la domanda di quel ragazzo.
«La campanella è suonata da qualche minuto.» disse facendo spalancare la bocca di Juliet.
«Merda, davvero? Beh, comunque, Alissa ti presento Justin, mio fratello. Justin lei è Alissa, la mia nuova amica.» disse poi rivolgendosi a me, aveva appena detto che ero la sua nuova amica. Quella ragazza già mi piaceva.
 «Ciao.» dissi salutandolo con la mano e lui ricambiò sorridendo.
«Lei è la sua ragazza, ma non ci interessa. A dopo.» continuò Juliet prendendomi per mano e iniziando a correre verso la nostra classe, presumevo.
Non riuscivo a capire il “ma non ci interessa” di Juliet dopo avermi presentato la ragazza di suo fratello e decisi di chiederglielo dopo esserci sistemate in classe.
Appena entrammo, quella che doveva essere la professoressa Mellark ci guardò dalla testa ai piedi. Era una donna bellissima e mi ricordava qualcuno, ma non sapevo chi.
«Come mai in ritardo, Bieber?» chiese rivolgendosi a Juliet.
«Non ho sentito la campanella, mi scusi.» disse con il fiatone, stavamo entrambe cercando di riprendere fiato.
Tutta la classe non ci calcolava minimamente, anzi, ognuno faceva ciò che gli pareva.
«E tu chi sei?» mi chiese sorridendomi.
«Sono nuova, mi chiamo Alissa Wayland.» appena pronunciai il mio nome il suo sorriso scomparve e mi guardò stranamente, quasi spaventata. Avevo per caso detto qualcosa di male?
«Va tutto bene?» chiesi preoccupata a causa della sua reazione.
Ci mise un po’ a realizzare quello che avevo detto e poi rispose «Si, andate a sedervi. Iniziamo la lezione.»
Mah, che strano!
Io e Juliet trovammo posto all’ultimo banco e mentre la professoressa spiegava, ci conoscemmo meglio.
«Ho notato una cosa.» dissi «Non credo che la ragazza di tuo fratello ti stia molto simpatica.»
Lei rise coinvolgendo anche me «Infatti è così. Non puoi neanche minimamente immaginare quanto mi stia sul culo.»
«Comunque, la professoressa Mellark sembra molto simpatica e disponibile per i suoi alunni.»
«Oh, lo è. Quanto è fortunato Jace.» sospirò.
«Jace?» chiesi, non conoscevo nessuno con quel nome anche se era un nome che amavo.
«Si, è suo figlio ed è anche lui in questa scuola. In realtà ci ha raccontato che aveva anche un’altra figlia, ma è morta quando aveva due anni. Era con suo padre ed hanno fatto un incidente, il padre si è salvato ma lei no. Inoltre la professoressa e quell’uomo avevano appena divorziato così lui fu cacciato di casa e lei decise di cambiare il cognome del figlio in Mellark, non si sa quale sia il vero cognome di Jace.» che storia strana. «Cosa darei per avere una madre come lei.» continuò.
«Cosa darei io per avere una madre.» dissi abbassando la testa.
Lei mi guardò pentendosi subito di quello che aveva detto, ma ormai ci ero abituata.
«Mi dispiace, non volevo» la interruppi subito «Va tutto bene.» dissi.
Decise di non dire altro ed iniziammo a seguire la lezione.
Le ore passarono abbastanza in fretta ed alla fine delle lezioni io e Juliet ci scambiammo il numero.
Tornai a casa e trovai mio padre ad aspettarmi fuori.
«Come mai sei qui fuori?» chiesi dandogli un bacio sulla guancia.
«Devo uscire e so che non hai preso le chiavi, tieni.» rispose porgendomi le chiavi.
Le presi ed entrai dentro casa, mi riposai un po’ sul divano e poi iniziai a fare i compiti per il giorno dopo.
A scuola avevo fatto amicizia con un’altra ragazza, si chiamava Carmen ed era molto simpatica anche lei, proprio come Juliet. Anche se loro due non sembravano starsi simpatiche.
Stavo per iniziare i compiti di inglese quando il telefono di casa cominciò a squillare, mi alzai e andai a rispondere.
«Sì?» dissi sfogliando un’agenda che si trovava accanto al telefono.
«Potrei parlare con il signor Wayland? Chiamo dalla High School of Arts.» era la voce di una donna, sembrava quella della professoressa Mellark.
«Professoressa Mellark? Sono Alissa. Mio padre non c’è. Ha bisogno di qualcosa?» le chiesi.
 «Oh signorina Wayland. Dica a suo padre che il preside vuole parlargli, dovrà venire alle nove domattina. Va bene?» mi informò.
«Lo farò! Ma è successo qualcosa? Ho fatto qualcosa?» chiesi, era strano che il preside volesse parlare con mio padre.
«Oh no, non preoccuparti. È solo che sei nuova e tuo padre deve firmare alcune carte.» disse e mi tranquillizzai.
«D’accordo! Arrivederla.» abbassai la cornetta e tornai a fare i compiti.
Dopo circa quindici minuti mi arrivò un messaggio.
Da: Juliet.
Ehi Alissa! Stasera i miei non ci sono, ti va di venire a dormire da me? Ci divertiremo!
A: Juliet.
Certo! Mandami il tuo indirizzo, io inizio a prepararmi.
Finii in fretta i compiti e preparai il necessario per andare da Juliet, poi presi il cellulare e vidi che mi aveva inviato il suo indirizzo, uscii di casa e decisi di telefonare mio padre per informarlo.
«Dimmi piccola.» disse mio padre rispondendo al telefono.
«Domani alle nove il preside ti vuole vedere per firmare alcune carte e stasera non sono a casa, vado a dormire da una ragazza che ho conosciuto oggi a scuola. Ok?» gli dissi tutto.
«Va bene tesoro. Stai attenta.»
Staccai e mi avviai a casa di Juliet chiedendo informazioni ogni tanto, visto che non conoscevo molto bene quelle strade.
«Alissa, giusto?» disse una voce maschile.
Mi girai e vidi Justin, il fratello di Juliet, con la sua ragazza.
«Ehm.. si!» risposi.
«So che Juliet ti ha invitata a dormire da noi, se non conosci la strada puoi venire con noi.» era così carino.
«Ohw, okay. Grazie.» lui sorrise e iniziò a camminare.
La sua ragazza invece restò fissa a guardarmi per qualche secondo e poi si avvicinò al mio orecchio sussurrando «Non pensare di avere nemmeno una possibilità con lui, hai capito?»
In quell’istante capii perché a Juliet, quella ragazza, stava così tanto sul culo.


Salve genteee!
È la millesima ff che scrivo su Justin, anche se le altre le ho sempre cancellate, non ne ho mai finita una hahah.
Spero che questa piaccia a qualcuno e spero di riuscire a finirla.
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione vi pregoo, mi farebbe molto piacere!
Alla prossima, spero.
-Ale.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: jaredrauhl