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Autore: Rosalie97    02/04/2014    2 recensioni
Dalla one shot:
'Si, e se non vuoi, non chiedermi di dimostrarlo, perché lo farei.'
Lei azzardò, tanto, che cosa importava? Aveva già rischiato, quella sera, e ne era uscita vincitrice.
'Dimostralo.'
Duncan, senza dire una parola, puntò i suoi occhi azzurri in quelli scuri di lei, le si avvicinò con un movimento fluido, poggiò la mano sinistra dietro il capo di Courtney e la baciò. Lei all’inizio restò confusa e basita, ma poi si lasciò andare, ed anche lei lo baciò.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - L'isola
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Courtney guardava dritto sopra di sé, con un’espressione corrucciata in volto e le braccia incrociate al petto, era avvolta nel pigiama, e sentiva il respiro delle altre ragazze, mentre dormivano. Odiava quella stupida casetta, una specie di catapecchia di legno dove era costretta a dormire, se voleva partecipare al reality, ma proprio questo era il punto, si chiedeva perché avesse voluto partecipare. La sua famiglia era ricca, non avrebbe avuto bisogno di quel milione di dollari, ma aveva accettato con il pensiero “Magari potrei pagarmici il corso di giurisprudenza” che le ronzava in testa. Che stupida che era stata, pensò acidamente, ora era lì e tutto ciò che avrebbe voluto fare era andarsene.
Si alzò piano, scostando le coperte ruvide che le graffiavano la pelle. Il suo pigiama consisteva in un top grigio e in un paio di pantaloni lunghi e bianchi, con dei disegnini a forma di cavallo. Si, lo sapeva, era un completo stupido, ma glielo aveva regalato sua madre, e lei lo indossava ogni notte per sentirla vicina. Anche se era un’antipatica so-tutto-io, non significava che non volesse bene a sua madre. Posò lentamente, cercando di non far scricchiolare il legno, i piedi a terra, pregando mentalmente che non ci fossero scarafaggi. Quando si erse in tutta la sua altezza, si guardò intorno, nel buio, nessuna delle altre, Lindsay, Beth, Gwen, Heather o Bridgette, si svegliò, e Courtney ne fu immensamente grata. Non avrebbe voluto dare spiegazioni sul motivo per cui se ne stava andando.
Posò una mano sulla porta di legno, fredda al tatto, e la ragazza ringraziò mentalmente qualunque dio potesse essere in ascolto per quel piccolo particolare, si moriva di caldo su quell’isola. Le pareva che Chris, uomo che non le ispirava affatto alcuna fiducia, l’avesse chiamata “La sua dolce isola di Wawanakwa”. Già, Mc’Lean non era un uomo normale, ma dopotutto, nessuno tra loro pareva normale in quel posto, gli unici che si salvavano erano Bridgette, Trent, Leshwana e lei. L’uomo della mensa, Chef, le pareva un criminale scappato di galera, mentre Izzy, la ragazza dai capelli riccioluti e arancioni, pareva fuggita da un manicomio. Già, avrebbe dovuto capirlo sin dall’inizio che quello era un posto strano..
L’aria, fuori della casetta, era più fresca, e Courtney inspirò forte, per poi ributtare fuori l’aria, mentre si posava le mani sulle braccia. Si guardò intorno, notò gli alberi alti ed in ombra, il molo, l’acqua che si muoveva piano, e la luna alta nel cielo stellato. Forse, dopotutto, non era un posto così orribile quell’isola.
<< Come mai qui fuori tutta sola? >> Chiese una voce, dal nulla, e Courtney si voltò spaventata. Dal buio emerse un ragazzo dalla alta cresta verde messa in ombra nella notte. Indossava i soliti vestiti di sempre, e lei gli lanciò un’occhiataccia.
<< Non riprovare mai più a saltare fuori dal nulla! >> Urlò lei, furiosa, e lui sorrise malizioso.
<< Altrimenti che fai? Mi stendi con delle nozioni da so-tutto-io, prima della classe? >>
Courtney ammutolì, e spalancò gli occhi. Non ne era scampata, neppure lì era riuscita a passare per ragazza normale. Cioè, non fraintendete, lei sapeva di essere so-tutto-io, una perfettina, la prima della classe e molto antipatica, ma odiava quando la gente diceva pubblicamente queste cose su di lei.
<< Cosa? >> Le mancava la voce, e pronunciò quelle parole in sussurro, mentre cominciava già a girarle la testa.
<< Hai capito, io sento cosa dicono gli altri. Dicono che sei una perfettina, cerchi di comandare tutti a bacchetta.. >> Il ragazzo sorrise, deridendola, e Courtney si risvegliò.
<< Bè, sono affaracci loro ciò che pensano di me! >> Urlò, furiosa, odiava anche il fatto che questo fatto la rendesse così debole, odiava sembrare debole, lei era una leader nata, e le leader non sono deboli. << Io sono qui, e vincerò quel milione! >>
<< Bè, molto ambiziosa la ragazza >> scherzò lui. << Comunque, non mi pare di aver avuto il piacere di fare la tua conoscenza >> allungò una mano. << Piacere, sono Duncan. >>
Courtney allungò la mano ed afferrò la sua, con decisione, << Io, sono Courtney. >>
<< Ehi, Courtney, ti va di andare a fare una passeggiata? >>
<< Certo >> rispose lei, e si incamminarono lungo la riva, mentre la superficie dell’acqua si increspava quando le onde passavano. L’odore salmastro era forte, così come il rumore dello sciabordio dell’acqua, ma a Courtney piaceva, la faceva calmare. << Ma tu vai a dormire con quella cosa al collo? >> Disse poi, guardandolo, e Duncan scoppiò a ridere.
<< Non è poi così scomodo, e comunque, non riuscivo a dormire. >>
<< Bè, sembra un collare per cani >> commentò lei, e lui rise di nuovo.
<< Sei forte, sai Court? >>
Court? Quel ragazzo le aveva appena dato un soprannome? Nessuno le dava soprannomi, se non come “perfettina” o “tipo-A” appunto. Se ci pensava cominciava a ritenersi una stupida, come non aveva fatto ad accorgersi dello sparlare alle sue spalle degli altri?
<< Ho visto che dai fastidio a quel ragazzo.. >>
<< Il nerd-occhialoni? >> Rise lui, << Si, si chiama Harold, ed è abbastanza sfigato >> Duncan batté il pugno destro contro il palmo della mano sinistra, << ed io adoro torturare gli sfigati. >>
<< Sei un bullo quindi >> Courtney continuò a camminare, mentre posava i piedi sulla sabbia e lasciava impronte.
<< Diciamo di si, sono stato in riformatorio parecchie volte.. >>
<< E come mai? >>
<< Bè, una volta ho rubato in un negozio, >> cominciò a contare sulle dita della mano, << poi invece una volta ho rubato l’auto del preside della mia scuola, eheh non l’ha  più ritrovata, >> lanciò un’occhiata con la coda dell’occhio a Courtney e le diede una leggera gomitata al braccio sinistro, << poi una volta ho dato fuoco ad una casetta per il campeggio. >>
Cominciò a sussurrare tra se, continuando a contare, e Cortuney ne fu molto stupita: quel ragazzo era un criminale incallito! Lei non si sarebbe mai sognata di fare quelle cose, mai e poi mai, era una ragazza per bene e voleva diventare avvocato. Perciò era una cosa abbastanza strana il fatto che si sentisse attratta da lui.
<< Oh si e poi c’è quella volta che ho lanciato i sassi contro la finestra del vicepreside! Oddio, quanto è stato divertente! >> Duncan scoppiò a ridere, e a Courtney servì uno sforzo sovraumano per non restare lì impalata a guardarlo con un sorriso ebete. Accidenti, cosa aveva quel ragazzo di così speciale da attirarla così tanto? Lei non si era mai sforzata di interessarsi ai ragazzi, ed era contenta così, dopotutto, nemmeno lei piaceva a loro. Si era messa il cuore in pace. E poi eccola lì, a camminare con lui su quella spiaggia, al chiaro di luna e a provare sentimenti... Così strani..
<< Oh, io non mi sognerei mai di fare una cosa del genere! >>
<< Oh andiamo, perché? Guarda che è divertente! >>
<< Perché poi mi arresterebbero, ed io voglio diventare avvocato. >>
<< Oh capisco, perfettina, che rispetta tutte le regole, che vuole diventare avvocato.. Fai pure le liste, vero? >> Scherzò lui, e lei si bloccò di colpo. << Ha-ha, beccata. >>
<< E allora? Cos’hanno le liste che non va? >>
<< Sono da perfettini. >>
<< Bè, tanto tutti qui dicono che sono perfettina! >>
<< Solo perché la gente dice una cosa o sia convinta che tu sia così, non vuol dire che sia vero. >> Replicò lui avvicinandosi a lei, con uno dei suoi sorrisi sbruffoni stampato in volto. << Mi è venuta un’idea. Hai fame per caso? >>
<< Si, un po’, ma la cucina è chiusa, e.. >>
<< So io dove andare a prendere da mangiare >> replicò lui ridendo, afferrò Courtney per una mano e si mise a correre.

 
* * *
 
<< Ne sei convinto? Se ci beccano finiamo in un mare di guai! >> Sussurrò lei, con il tono di chi sta gridando.
<< Si, fidati di me. >>
<< Fidarmi di te? Uno, sei un criminale incallito, perciò non mi è facile fidarmi di te. Due, ti conosco a malapena e.. >>
Duncan le posò una mano sulle labbra, << Shh >> disse.
Courtney arrossì, e ringraziò il cielo che fosse buio e che lui non potesse accorgersi del rossore delle sue guance. Avere vicino quel ragazzo sembrava tutto ciò che Curtney avesse mai desiderato.
<< Okay, vieni, seguimi >> Duncan si acquattò a terra, e cominciò a muoversi piano, in silenzio. La luce, dentro la casetta, era accesa, e risuonavano due voci, una molto profonda e l’altra più squillante. Courtney li riconobbe subito: Chef e Chris. Duncan doveva essere impazzito del tutto. Chissà cosa avrebbero fatto loro se li avessero scoperti! Courtney non voleva pensarci.
<< Eccoci >> il ragazzo si fermò e si voltò piano per sussurrarle quelle parole. Accanto a loro c’era un piccolo frigorifero bianco, che ronzava piano. Duncan lo aprì silenziosamente e cominciò a prendere il cibo. Passò a Courtney due piccole bottiglie di coca-cola, e lui prese qualche barretta energetica ed una mela dalla buccia rossa come il sangue. Le consegnò alla ragazza, che a malapena riusciva a tenere tutto, e le disse: << Esci, io arrivo subito. >> Courtney annuì e fece come detto da Duncan. Tanto, ormai il danno era fatto, perché non finire ciò che avevano iniziato?
Quando uscì una zaffata d’aria fresca della notte la colpì in pieno viso, ma lei non ci fece caso, si nascose dietro un cespuglio verde ed aspettò Duncan, che tornò con due piatti di plastica su cui c’erano due fette di torta alla panna, al pandispagna al limone e delle fragole.
<< Cosa..  Che ci fai con quelle?! >> Esclamò lei, << Si renderanno conto che manca la torta e... >>
<< Tranquilla, ce n’era ancora molta, ne ho tagliato solo due fette, una per te ed un per me >> le sorrise, e lei si sentì battere il cuore più velocemente. Incredibile come una sua occhiata od un suo sorriso potesse farla sentire. << Forza, andiamocene. >> Disse, e Courtney annuì.
Si sedettero sul molo, abbastanza lontano dalla casa che apparteneva a Chris e probabilmente anche a Chef.
<< Incredibile, ho.. Rubato! >> Disse mentre addentava una forchettata di torta, che era anche buonissima, la torta più buona che avesse mai mangiato.
<< Lo so, divertente, eh? >> Rise lui, e poi rimasero in silenzio, mentre mangiavano la torta, bevevano dalle loro bottiglie e condividevano la mela, che Duncan tagliava con il suo coltellino.
<< Ma ti hanno permesso di tenerlo? >> Duncan la guardò, << Il coltello intendo. >>
<< Veramente non potrei, ma non me ne importa niente delle regole, se non si era capito. >> Cominciò ad intagliare il legno del molo.
<< Già, avevo notato.. >> Courtney mosse piano i piedi scalzi, mentre l’acqua del mare sfiorava le punte delle dita.
<< Sai, sei stata brava per essere una principiante. >>
Courtney sorrise piano, << Dovrebbe essere un complimento? >>
<< Detto da me si >> Rise lui.
<< Allora.. Grazie >> la ragazza cominciò a fissare la linea dell’orizzonte, e non vedeva altro che mare, un immenso mare blu.
<< Ti hanno mai detto che sei carina? >> Replicò lui d’un tratto, e Courtney bloccò i piedi. Una piccola onda li colpì, ma lei non sentì nulla.
Courtney non si voltò verso di lui, ma continuò a guardare l’orizzonte, mentre riprendeva a muovere piano i piedi, << No, se non mia madre, mio padre e la mia balia di quando ero piccola. >>
<< Bè, allora sono tutti stupidi, fidati di me, sei moolto carina >> Courtney adorava la sua voce, era così.. Bella, e sprezzante..
<< Davvero lo pensi? >> Gli chiese guardandolo.
<< Si, e se non vuoi, non chiedermi di dimostrarlo, perché lo farei. >>
Lei azzardò, tanto, che cosa importava? Aveva già rischiato, quella sera, e ne era uscita vincitrice.
<< Dimostralo. >>
Duncan, senza dire una parola, puntò i suoi occhi azzurri in quelli scuri di lei, le si avvicinò con un movimento fluido, poggiò la mano sinistra dietro il capo di Courtney e la baciò. Lei all’inizio restò confusa e basita, ma poi si lasciò andare, ed anche lei lo baciò. Quando si scostarono, mantennero i volti vicini, le fronti poggiate l’una su quella dell’altro. Sorrisero, ma d’un tratto, una luce comparì dal buio. Fecero in tempo a raccogliere il cibo e a scappare.
Sul punto di dividersi per andare ai rispettivi dormitori, Duncan le disse: << Ehi, perfettina! >>
Lei si voltò con un sorriso. << Cosa? >>
<< Ci vediamo domani >> e detto questo scomparve.
Courtney rientrò nella casetta, nascose il cibo sotto al letto e si rifugiò sotto le coperte, dopo aver pulito piano i piedi dalla sabbia con una pezza. Posò il capo sul cuscino dalla stoffa bianca e ruvida, con un sorriso stampato sulle labbra. Finalmente, riuscì ad addormentarsi.

 
* * *
 
La mattina dopo, Courtney fu svegliata dal suono degli altoparlanti, che mandavano un rumore assordante. Si sentiva stanca, e fece fatica a svegliarsi, ma quando si ricordò che avrebbe visto Duncan scattò in piedi con una vitalità incredibile, che scioccò le altre.
<< Come mai così felice e scattante? >> Domandò Bridgette con le borse agli occhi, i capelli biondi legati in una coda tutti spettinati. Il suo pigiama consisteva anch’esso in una tuta, un tipo d’abbigliamento che la surfista sembrava amare alla follia. La maglietta azzurra con le maniche corte si abbinava perfettamente con i pantaloni grigi e larghi che indossava.
<< Già come mai così scattante? Sprizzi vitalità da tutti i pori mentre io mi sento uno zombie >> commentò Gwen, la ragazza dark. Courtney doveva ammettere che ammirava il suo stile, aveva provato una volta, ma si era resa conto che non faceva per lei. Ma a Gwendoline stava alla perfezione. Il suo pigiama consisteva in una maglia larga e nera a maniche corte e pantaloni lunghi, larghi ed altrettanto neri, che rendeva la sua pelle ancora più bianca. I suoi capelli, erano divini, su questo non c’era alcun dubbio, ma Courtney non l’avrebbe mai ammesso. Erano corti, neri e a ciocche color verde acqua.
Heather saltò giù dal letto a castello che condivideva con Lindsay, commentò con un grugnito furioso e dopo aver preso i suoi vestiti scappò in bagno.
Le tre ragazze si guardarono, e Izzy comparve dal nulla al fianco di Courtney.
<< Ma che problema ha quella? >> Rise con la sua voce troppo squillante, che fece prendere un colpo alla ragazza dai capelli castani.
<< Non ne ha meno di te >> borbottò Bridgette, e Izzy scoppiò a ridere, per poi uscire fuori della casetta, correndo.
Gwen e Courtney rimasero a guardarla, << Quella è fuori >> commentarono all’unisono, ed andarono a prepararsi, mentre il nuovo giorno, pieno di nuove sfide, iniziava.

 
* * *
 
Courtney si sedette al tavolo, insieme a Bridgette, Gwen, Izzy, Leshawna ed Heather. Cercò con lo sguardo Duncan, e lo trovò al tavolo con i ragazzi, a parlare, ma anche lui, con lo sguardo, cercava lei. Quando i loro occhi si incontrarono, i due sorrisero.
<< Ehi, che stai guardando? >> Le chiese Gwen con una gomitata.
<< N-niente, vedevo solo chi era presente.. >> Commentò lei evasiva, ma intanto, con la mente era lontana, pensava alla sera precedente, quando si era baciata con Duncan.
<< Ehi, voi cosa pensate di quel ragazzo? >> Chiese Izzy.
<< Di chi? >> Bridgette era confusa, e parlò con la bocca piena.
<< Quel punk da strapazzo, secondo me è stato in prigione >> disse.
Courtney alzò di colpo la testa. << Chi? >>
<< Duncan, mi pare si chiami >> le rispose la ragazza dai capelli color arancio.
<< Secondo me bisogna starci attente, a quello >> commentò la surfista.
<< Si, anche io penso >> Izzy annuì e ripresero a mangiare, ma Courtney le ignorò. Cercò lo sguardo di Duncan e quando lo incontrò sorrise; le altre si sbagliavano, lui era il ragazzo perfetto. 


*Spazio autrice*:
Ciao a tutti! Questa è la prima one shot che pubblico, e anche se mi ero ripromessa che prima di pubblicarne una dovevo finire la ff che già sto scrivendo su A Tutto Reality, ma non potevo non farlo. L'idea mi è venuta così, di punto in bianco, e credo che tutto sommato credo che il risultato sia abbastanza buono *momento modestia*. Devo dire che io adoro la coppia CourtneyxDuncan, e che ci sono rimasta male quando è finita (tristezza, non sarebbe dovuta finire così). Così ho deciso di scrivere questa one shot per rivivere una delle coppie che ho adorato di più e che ancora ora adoro.
Spero di aver fatto un buon lavoro e di ricevere delle recensioni. Ci conterei a sapere cosa ne pensate!
Un saluto e che la forza sia con voi u.u (si lo so, Star Wars non c'entra niente ma è un tocco in più, dopotutto devo pur mostrare la mia natura nerd, no? u.u)
  
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