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Autore: AnnieJ    02/04/2014    0 recensioni
In una città della Lombardia si incrociano le vite dei nostri 5 personaggi principali:
-Apollo: Figlio di due insegnanti di letteratura(ecco perché ha un nome così particolare). Adora la sua chitarra e scrivere canzoni. E' andato al liceo scientifico solo per seguire la persona che ama da lontano: Alyssa
-Marianna detta Mary: Non ha una buona reputazione per via delle sue tante storie con ragazzi diversi. Non ha mai avuto fortuna in amore e pensa che non la troverà mai.
-Mattia: un ragazzo timido che ha deciso di incominciare a bere per dimenticare i problemi e per sentirsi "felice". Rischia di essere bocciato a scuola e i suoi unici amici sono ragazzi più grandi messi male come lui
-Giulia: migliore amica di Apollo che lei ama in segreto. Adora la matematica ed è in classe con Alyssa.
-Riccardo: un ragazzo energico che ama sorridere. Il classico donnaiolo con un segreto nel cuore. Suona la batteria e questa passione lo fa incontrare con Apollo.
E' una storia d'intrighi d'amore, di vera amicizia tra i banchi di scuola dove emergono tanti sbagli che si possono commettere nella vita adolescenziale. Spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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“Liceo Statale Galileo Galilei indirizzo scientifico”
La scritta sull’insegna lo aveva sempre nauseato sin dal momento in cui aveva spedito l’iscrizione. Molti come lui si erano pentiti di aver scelto quel carcere e si erano trasferiti altrove ma lui non aveva rinunciato, anche se la matematica non l’aveva e non l’avrebbe mai capita. Il motivo per cui era ancora lì era molto semplice e si chiamava Alyssa. Era una ragazza acqua e sapone che anche senza trucco sembrava un angelo con i suoi capelli biondo cenere e i suoi occhi dalle sfumature grigiastre. Si era innamorato di lei non per il suo aspetto ma perché in seconda media lo aveva difeso davanti a tutti andando contro anche a suo fratello Tommaso e alla sua “banda”. Purtroppo le ragazze perfette come lei non potevano rimanere single a lungo, infatti, si fidanzò con un suo compagno di classe in prima superiore. Alyssa sarebbe stata solo colei che aveva posto fine alle prese in giro subite per un anno intero che erano dovute al suo ridicolo nome: Apollo. I suoi genitori avevano dottorati di lettere e filosofia e insegnavano entrambi al liceo classico Carlo Tenca che era situato nella stessa città della sua scuola. Era proprio perché amavano la cultura greca che gli avevano dato quel nome: Apollo, il loro sole. Avrebbe preferito di gran lunga chiamarsi Ettore piuttosto, se proprio volevano rimanere sull’epica.
Nonostante la stranezza del suo nome non era stato del tutto errato anzi, lo rispecchiava sia fisicamente che caratterialmente. Era un ragazzo alto, abbronzato per via di tutte le estati passate in riva al mare, capelli di un biondo scuro con sfumature più chiare che parevano colpi di sole e occhi nocciola/dorati. La sua passione principale era la musica: non solo la ascoltava ma la respirava, la suonava e la scriveva. Aveva un intero quaderno di poesie che univa ad accordi con la chitarra.  E in questa arte  lui esigeva la precisione quindi tutte le sue canzoni non gli piacevano abbastanza e le giudicava come niente di complesso: erano semplici canzoni d’amore non corrisposto, robe da ragazzini. Anche disegnare sul banco o sul margine del quaderno non gli dispiaceva, soprattutto durante le suddette lezioni incomprensibili. Nonostante l’arrivo a scuola la mattina era il suo momento della giornata preferito: dai bar proveniva un intenso odore di cappuccino appena fatto e di brioche, le persone si rincontravano ed era sempre l’inizio di qualcosa di nuovo, di diverso se solo ci fosse stato un piccolo sforzo da parte propria. Quindi per fortuna svegliarsi presto non era una tortura per lui e riusciva tranquillamente ad alzarsi almeno mezz’ora prima il suono della sveglia dei suoi genitori, non rischiando di lasciarsi sfuggire il pullman. Perdeva sempre tempo lungo il percorso a osservare intorno a sé per trovare l’ispirazione a scrivere qualcosa di nuovo: una rosa, una coppia d’innamorati, il cielo… Vedere il romanticismo in ogni cosa era una controindicazione dell’essere proprio innamorato perso e non sapeva come uscire da quella situazione. A scuola si scambiavano solo frasi di circostanza tipo come stava la famiglia, la salute, i voti, anche se a lui non dispiaceva per niente sentire la sua voce non era comunque abbastanza. Non voleva essere solo un conoscente, solo un amico o peggio ancora esser visto da lei come il ragazzino debole di tredici anni che non era capace a reagire e si faceva aiutare da una ragazza.  Solo l’idea lo disgustava e cercò di rallegrarsi facendo un’ abbondante colazione a base di panino alla nutella e latte. In seguito uscì e miracolosamente arrivò proprio nel momento in cui l’autobus stava per partire. Le condizioni del bus non erano delle migliori come la maggior parte dei mezzi pubblici d’altronde: pochi posti per troppe persone che parevano sardine sott’olio. Lui però aveva uno stratagemma e vide che al suo solito posto era posta una cartella fucsia dell’eastpak. Di fianco ad essa c’era una ragazza dai capelli corvini legati distrattamente in una coda scomposta che aveva un largo sorriso stampato in faccia ma un’aria estremamente assonnata.
“Ciao Giuls”disse abbracciandola e mise a terra la cartella che per anni gli aveva prenotato il posto.
“Dici di essere mattiniero ma alla fine arrivi all’ultimo minuto come al solito”lo schernì la sua migliore amica Giulia.
“Non ho mai perso un pullman in vita mia però e riesco sempre a sedermi”rispose ammiccando.
“E questo grazie a chi?”
Risero entrambi e iniziarono a parlare del più e del meno.
Giuls era la sua ancora di salvezza sia nella vita di tutti i giorni che nei momenti di vera difficoltà, infatti, non solo lo aiutava sempre a prendere posto ma gli faceva capire un poco la matematica( un’impresa che neanche la sua prof sapeva compiere) e inoltre essendo compagna di classe e buona amica di Alyssa gli dava dei consigli su come conquistarla. Senza Giulia vivere non avrebbe senso, non riusciva a pensare a un’esistenza con qualcuno di diverso al suo fianco che non fosse lei e non capiva come mai fosse ancora single. Lei diceva che non le piaceva nessuno in particolare e che non voleva impegnarsi con qualcuno che non la convincesse seriamente. Odiava le storie frivole e i ti amo detti senza significato dopo neanche una settimana di relazione e poi doveva concentrarsi sullo studio perché era proprio da quest’anno che si avevano i crediti per la maturità. O almeno questa era la scusa che continuava a ripetere al suo amico…
“Allora, novità su Alyssa?”
Giulia si aspettava che alla fine quell’argomento sarebbe arrivato ma non era mai riuscita a prepararsi psicologicamente e il suo cuore faceva sempre un tonfo.
“Se mi stai chiedendo se il suo rapporto con Gabriele è ancora stabile, la risposta è sempre la stessa”rispose freddamente mentre spostava lo sguardo per non aver un contatto diretto con gli occhi colmi di delusione.
Apollo, infatti, fece un’espressione estremamente mortificata. Aveva l’amaro in bocca, anche se in fondo sapeva che questa domanda non avrebbe avuto una risposta positiva come sempre da un anno e mezzo a questa parte. Non sapeva come mai continuava imperterrito a seguire l’illusione che un giorno si sarebbero lasciati.
“La devi smettere di guardarla da lontano e scambiarci quattro parole in croce!”lo rimproverò Giuls.”Perché non provi a diventarle amico e le fai a sentire un po’ della tua musica che non fai mai ascoltare a nessuno?”
Il ragazzo rifletté al consiglio attentamente ma poco dopo scosse la testa titubante: “No, non credo che essere amici sia una buona strategia. Potrei rischiare di rimanerlo per sempre e lei non mi guarderà mai in quel modo e credo che sia ancora peggio di scambiarci solo qualche parola”. All’amica venne un groppo in gola ma fortunatamente lui non notò niente di strano e riprese il discorso: “T’immagini come sarebbe orribile stare accanto alla persona che ami dargli dei consigli su altre ragazze e non potergli mai rivelare i tuoi sentimenti per non rovinare l’amicizia?”
Giulia strabuzzò gli occhi. Che Apollo avesse capito tutto quello che aveva cercato di nascondere dai tempi delle medie? Che la stesse istigando a confessare i suoi sentimenti per poi prenderla in giro? Voleva rispondergli per chiedergli spiegazioni ma lui aveva la mente altrove con il viso rivolto al finestrino. No, il suo migliore amico non l’avrebbe mai fatta stare male e le sue erano solo delle acute riflessioni dette inconsciamente che descrivevano in pratica la vita della ragazza. Non sapeva se prenderla sul ridere o sul piangere: tutto questo era così assurdo!
“Ehi, siamo arrivati bella addormentata”esclamò Apollo sventolando la mano davanti alla sua faccia.
Giuls ci mise un po’ a ritornare alla realtà presa troppo dai suoi pensieri ma quando focalizzò l’edificio scolastico si riprese e afferrò la cartella.
“Ah…ehm…sì grazie”
“Tu mi aiuti all’andata ed io ti aiuto all’arrivo”le fece l’occhiolino il ragazzo.”O era tua intenzione bigiare la scuola e fare un giro a Milano?”
“Eh, magari! Un giorno dovremmo organizzare un’uscita”
“Che cosa sentono le mie orecchie? Miss Perfettina vuole saltare la scuola e andare a divertirsi?”la baciò sulla guancia.”L’allieva che supera il maestro. Ci vediamo dopo piccola”
Non riusciva a capire come potesse farla emozionare così con poche parole e con un bacio sulla guancia. Se le avesse dato un bacio vero probabilmente sarebbe rimasta paralizzata.
Giulia arrossì al solo pensiero: a sedici anni non aveva ancora baciato nessuno e forse non aveva più senso aspettare un miracolo divino ma doveva andare avanti facendosi passare la sua ridicola cotta e trovare un ragazzo che non provasse solo affetto per lei ma amore.
Entrarono entrambi nelle loro rispettive classi sospirando: lui per la temuta verifica di fisica alla seconda ora e lei per il rimpianto e la sua vigliaccheria.

 


Salve a tutti! Sono molto emozionata perché non pubblicavo una storia da più di un anno e questa è la mia prima originale. Abbiate pietà quindi aahhaha e lasciatemi qualche recensione per farmi sapere cosa ne pensate. Nell'introduzione ho raggiunto 200 parole giuste giuste ma volevo aggiungere altre cose :(. Non ho il dono della sintesi se non l'avete capito ahahah. Comunque ecco qui come ho immaginato i personaggi:

GIULIA

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APOLLO
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