Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: aire93    02/04/2014    6 recensioni
Sotto l'influsso di "Dorian Gray" e a causa di un pomeriggio di noia, per non parlare del fatto che era da un po' che volevo scriverla vi presento *rullo di tamburi* "The last breath"
SPOILERONI DELLA 3B e soprattutto spoiler puntata 3x23/ 3x24...
Stiles è stato appena liberato dalla possessione della Nogitsune, e il branco gli sta accanto, contento di rivederlo sè stesso. Le braccia della morte, però, non sembrano voler lasciar andare il pack più famoso di Beacon Hills e Lydia è quella che ne soffrirà più di tutti.
E' una rivisitazione della scena della SPOILER morte di Aiden, che personalmente mi ha fatto scendere i lacrimoni T . T è una AYDIA, con accenni Scira, Allisaac, Sterek, bro!Stydia, bro!Allydia e pack family feels....
UPDATE: E’ una versione revisionata (e menomale, direi) della storia originale. Ho corretto alcuni passaggi e alcune forme, senza alterare la trama.
Enjoy
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aiden, Derek Hale, Lydia Martin, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Howling '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le note alla fine... U , U

 
Stiles aprì gli occhi e una strana sensazione di pienezza lo colpì come una sberla.
 
Il suo animo era interamente di sua proprietà: la Nogitsune, il vuoto, finalmente era stata sconfitta e la porta nella sua mente, chiusa.
Il ragazzo avvertì sospiri di sollievo, provenienti dai corpi sopra il suo: una rapida occhiata gli diede modo di vedere Lydia, la sua ancora, china su di lui con una mano che stringeva la sua, con forza.
Scott, il suo migliore amico, con la fidanzata Kira, erano anch’essi inginocchiati a differenza di Isaac, in piedi.
 
Tutto il branco era lì con Stiles.
Stiles, che aveva vinto la battaglia più difficile della sua vita, una possessione indesiderata che lo stava portando dritto verso la fine.
I suoi amici non lo avevano mai abbandonato. C’era chi, per salvarlo, non era sopravvissuto ma non era il momento di pensarci.
Ci sarebbe stata una vita intera, per piangere la perdita della giovane Allison, quella cacciatrice che «proteggeva chi non poteva proteggersi da solo ».
Aveva dato la vita, per salvare Stiles, e questo, il ragazzo, non l’avrebbe mai dimenticato.
 
«Oh, dio sono svenuto, vero?» bisbigliò lui, il volto ancora pallido, gli occhi cerchiati di rosso.
Il tono era decisamente giocoso, così simile a quello del vecchio Stiles, che tutti lo osservarono ridacchiando.
Fu un attimo, un leggero sorriso che attraversò le labbra del branco, prima che si riversasse su di loro quella verità spaventosa.
La battaglia aveva lasciato dietro di sé altre vittime illustri ma il branco non lo sapeva ancora.
 
«Siamo vivi?» Chiese Stiles, gli occhi che si inumidirono pensando al padre, alla madre di Scott, a Parrish e a quelli che si erano trovati nell’occhio del ciclone senza volerlo.
 
«Siamo tutti vivi?» ripeté lo Stilinski. Il cervello gli rimandò le immagini di Chris Argent, di Derek, i gemelli.
Allison era morta ma loro erano ancora tutti lì, piangendo la ragazza e facendosi forza a vicenda.
Nessuno avrebbe avuto il coraggio, in quel momento, di perdere un altro membro del branco.
Non in quel momento: sarebbe stato troppo presto e sarebbe bruciato da impazzire.
 
Scott annuì leggermente, rispondendo all’amico: «Sì. Stiamo bene » .
Entrambi sapevano fosse la bugia del secolo ma in quell’attimo, solo ed esclusivamente in quel momento, era vero.
 
Stavano bene.
 
L’udito sopraffino di Lydia, però, avvertì un rumore agghiacciante, come un filo, un filo teso per troppo tempo, spezzatosi contro la sua volontà.
 
La ragazza si alzò in piedi, perché aveva capito: non andava bene, non stavano tutti bene.
Qualcuno si era sacrificato anche quella notte, per salvare Stiles Stilinski e l’intera Beacon Hills.
Il fiore di una giovane anima era appassito, cadendo nel velo nero della morte.
 
Stiles si alzò sui gomiti, osservando come lo sguardo di Lydia fosse mutato.
 
C’era seriamente qualcosa che non andava.
 
-----
 
Chris e Ethan si avvicinarono al corpo sofferente per terra, appartenente ad un ragazzo ribelle, cocciuto e innamorato, che aveva regalato al destino la sua vita travagliata, in cambio di un po’ di pace.
 
Ethan si chinò, notando il sangue nero che scendeva a fiotti dalla bocca di suo fratello. Sembrava la sua, di bocca, sembravano i suoi gli occhi color nocciola che si stavano spegnendo lentamente.
Erano sue le lacrime che rigavano i volti di entrambi.
 
Ethan posò un braccio attorno alle spalle di Aiden.
 
«Ti fa male tanto quanto fa male a me?» chiese Aiden, sofferente e con un filo di voce, seppur tremante.
Il corpo intero del ragazzo tremava, perché, no, non era pronto per morire.
 
«Sì » sussurrò Ethan, conscio che fra qualche minuto, nessuno al mondo sarebbe stato scambiato più con lui. Nessuno al mondo avrebbe avuto quei capelli biondi e ribelli, quel fisico mozzafiato e quel modo di camminare così identico al suo.
 
Il pensiero lo fece singhiozzare violentemente, la fronte che premeva contro quella di Aiden. Non era pronto, non voleva lasciarlo andare così.
 
«Va tutto bene » tentò di tranquillizzarlo Aiden, il sangue che continuava ad uscire da quel corpo, la linfa che abbandonava un giovane uomo, un giovane eroe.
 
Aiden riprese la parola, ogni suono intriso di acido rimorso: «In ogni caso Lydia non avrebbe mai creduto che fossi dalla parte dei buoni ».
 
Lydia lo aveva rinnegato, tempo prima. La stessa ragazza che si era nascosta nell’ufficio del professore di economia per fare l’amore con lui, aveva considerato come lui fosse a tutti gli effetti un ragazzo cattivo, impulsivo.
 
Aveva aiutato ad uccidere Boyd, un altro membro del branco e quello, la ragazza, non gliel’avrebbe mai perdonato.
Ethan singhiozzò di nuovo, sempre senza mai staccare lo sguardo da quello del fratello. Non voleva separarsi da lui, voleva stargli accanto fino all’ultimo.
 
Avrebbe chiesto successivamente a Chris Argent di aiutarlo a compartimentalizzare le emozioni, così come faceva lui. Aveva bisogno di attutire quel dolore lancinante alla bocca dello stomaco, quel martello che gli stritolava il cuore.
 
«Crederà a me », bisbigliò Derek, anche lui inginocchiatosi vicino ai gemelli. Nonostante Boyd fosse membro del suo branco, nonostante Boyd fosse stato come un fratello per lui, l’Hale assicurò a quel carnefice redento, che avrebbe spiegato alla fulva ragazza che tanto amava, come fosse morto da eroe.
 
Ethan non riusciva a smettere di piangere: le lacrime che cadevano come gocce di pioggia, incessanti; i singhiozzi che gli scuotevano il corpo e quell’odore, quell’odore di sangue che si sentiva troppo forte, impossibile da ignorare.
Aiden tentò di resistere, di sfruttare i poteri da lupo mannaro che possedeva, ma era troppo tardi.
Ethan appoggiò il proprio volto contro quello del fratello: «Shh » sibilò. Doveva stare solo in silenzio, lasciare che il suo corpo si abbandonasse al dolore e poi sarebbe finito tutto.
---
 
Le porte della scuola si spalancarono e Lydia Martin corse verso un capannello di persone, chine su un corpo morente.
Aveva visto morire Jackson il suo primo grande amore, prima che lo stesso ragazzo tornasse in vita sottoforma di licantropo.
Aveva assistito alla dipartita di Boyd, disteso per terra in un loft grondante d’acqua e non per ultimo, tutte le fibre del suo corpo l’avevano avvertita appena la notte precedente che la sua migliore amica, quell’Allison Argent che aveva considerato una sorella, era stata trafitta con una spada.
 
Non poteva sopportare un’altra perdita.
 
La ragazza corse a perdifiato, ignorando i richiami dei suoi amici, spaventati da quel terrore che, mostrato dalla Martin, equivaleva alla morte.
 
Lydia si chinò su Aiden, il corpo tremante e le lacrime che scendevano sulle guance.
Derek si alzò, per lasciare spazio alla rossa. Era venuto il momento dell’addio.
 
«Lydia che succ- » Stiles quasi inciampò, per raggiungere l’amica: due braccia forti e robuste lo sostennero, tenendolo fermo.
 
«Stiles, attento!».
 
Stiles si voltò, osservando il volto sollevato di Derek: il ragazzo più grande non disse nulla, semplicemente tenne Stiles tra le sue braccia, i respiri di entrambi che si accorciarono.
Due passi in lontananza si fecero sempre più rimbombanti: anche Kira, Scott e Isaac raggiunsero il gruppo.
 
Aiden sorrise, mentre Lydia lo abbracciava dolcemente, appoggiando la testa contro il petto sanguinante del giovane.
 
«T-Ti sembro un prete? Stringi più forte... » sussurrò lui, ricordando una frase che tempo prima lei gli aveva detto, nel bel mezzo di una sessione di coccole decisamente spinte, nello sgabuzzino della scuola.
 
Lydia, sorrise tra le lacrime. Gli occhi sembravano quasi più splendenti, quasi fossero pezzi di luna, quella piccola sfera che era benedizione e dannazione di Beacon Hills.
 
«Scusami, scusami, scusami…» ripeté la ragazza, attuando la richiesta del fidanzato e stringendo più forte a sé il corpo del ragazzo.
 
«No, Lydia, va bene, non de-vi scusarti. Tu sei qui, accanto a me e questo è m-meglio di q-quanto potessi sperare…» Aiden tossì, le riserve del corpo ormai esaurite.
 
«Shh…non parlare ».
 
 Le labbra della ragazza, carnose e piene, si posarono su quelle del ragazzo, tingendosi di sangue scuro.
 
Lydia sentì che quello era il momento. Era quello che il suo animo provava, e doveva dirlo, prima che fosse troppo tardi.
 
«Ti amo…» bisbigliò lei, mentre Ethan singhiozzava, tenendo una mano del fratello tra le sue.
 
Aiden sorrise, questa volta pienamente, mentre le dita della ragazza gli accarezzavano piano il volto. 
 
«Grazie…».  
 
Aiden esalò l’ultimo respiro, sul volto un sorriso che sarebbe durato in eterno. Era morto tra le braccia della persona che amava, quella stessa ragazza che aveva provato a compiacere in tutti i modi, sacrificandosi per salvare la vita di un amico.
 
Ethan si appoggiò lì dove si trovava il cuore, quello stesso muscolo che pochi secondi prima aveva smesso di pulsare, mentre Lydia ancora lo stringeva tra le braccia.
 
Isaac sospirò, sopra di loro. Una lacrima solitaria gli scorreva sul volto. Sapeva bene cosa significava perdere l’amore della propria vita.
 
Kira e Scott si avvicinarono, mano nella mano, tentando di farsi forza l’un l’altro. La giovane Yukimura fissò Scott, appoggiando piano il volto sulla sua spalla: avevano bisogno di stare insieme, ora più che mai. Era un giovane amore il loro, come tanti ne sbocciavano, nel giardino sconfinato del mondo, che aveva attraversato già tante, troppe, tribolazioni.
 
Stiles avvertì il dolore di Lydia, ricordando come fosse stato scioccante stare accanto alla sua giovane madre, mentre lei se ne andava in una stanza di ospedale.
Capiva come doveva sentirsi l’amica, perché c’era passato anche lui.
 
Stiles appoggiò la testa sulla spalla di Derek, che lo aveva ancora lasciato. Il beta strinse più forte la presa. Stiles aveva bisogno di protezione, e lui sarebbe stato il primo a donargliela, non gli importava come.
Stiles stava bene, era lì accanto a lui, pienamente sé stesso. Il suo respiro gli solleticava il collo, e Derek si sentì finalmente tranquillo.
 
Giorni e giorni di patemi d’animo, di preoccupazioni, di notti insonni spese a cercarlo per Beacon Hills, si erano risolti con un semplice abbraccio che, forse, nascondeva al suo interno molto di più che la manifestazione di un gesto di consolazione.
 
Lydia si alzò, sconvolta, andando ad abbracciare uno dei pochi amici che ancora le stava accanto.
Lydia abbracciò Stiles, singhiozzandogli sul collo, senza che lui si fosse staccato dall’abbraccio confortante di Derek.
 
«No…no… no… » singhiozzò la ragazza, distrutta.
 
Lydia aveva bisogno di entrambi, per superare quel momento doloroso: aveva bisogno di Stiles, che si era staccato da Derek, lanciandogli uno sguardo che avrebbero avuto tutto il tempo di approfondire più avanti, e che adesso le accarezzava piano i capelli, donandole conforto; aveva bisogno di Derek e della sua conoscenza del soprannaturale, che l’avrebbe aiutata ad esplorare quei poteri che l’avrebbero aiutata a conoscere meglio se stessa.
 
Aveva bisogno di Scott, il suo Alpha, quel ragazzo un tempo timido e impacciato, che ora doveva prenderla per mano e aiutarla a sopportare il dolore, quello stesso dolore che lui stava provando, mentre si appoggiava ad entrambi i suoi amici.
 
Aveva bisogno di Kira, quella giovane nuova arrivata con i capelli lunghi e corvini e una determinazione sovrannaturale, che tanto le ricordava Allison. La stessa Kira che si era unita all’abbraccio, perché anche lei poteva confortare quegli amici che aveva conosciuto, seppur in circostanze decisamente turbolente.
 
Aveva bisogno di Isaac, quello spilungone venuto dall’Inghilterra, che aveva conquistato tutti con la sua voglia di combattere e il suo passato triste, gli occhi azzurri e i riccioli di cui Allison si era invaghita.
 
E mentre Chris Argent e Derek Hale, avvicinatosi al cacciatore, si chinavano per abbracciare Ethan, confortandolo in silenzio, Scott, Stiles, Kira, Lydia e Isaac si erano uniti con l’intento di non separarsi più. Erano un branco, erano una famiglia, e non si sarebbero più divisi.
Sarebbero arrivati tempi duri, nuove minacce e magari nuovi batticuori, ma la certezza dell’unità del branco, sotto la luce argentea della luna, non sarebbe mai stata scalfita.
 
 
 
 
 
 
 
Ed ecco che, al posto di proseguire la long, mi sono lasciata trasportare dai feels. Ho amato la scena della morte di Aiden, per il semplice motivo che è stata davvero commovente, e i Carver l'hanno interpretata magistralmente. Il "problema" era che mancava qualcosa, secondo me... ehmm, beh ed ecco che è nata la fan fiction (non che ci volesse molto..)
Corro a scrivere la mia amata (?) Labyrinth, che probabilmente, SPOILER, pubblicherò fra qualche giorno (tutto dipende dalla connessione, dalla voglia e dal tempo che ho..woah.. =P)
Tanti baci lupacchiotti! Stay Tuned ♥
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: aire93