Tutto ciò che scrivo è frutto della mia immaginazione, i Tokio Hotel NON mi appartengono, non li conosco e non li ho mai incontrati (...purtroppo non dal vivo, anche se li ho visto al concerto!) .
Qualsiasi riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.
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Komm und hilf mir fliegen...
Un timido raggio di sole entra dalla finestra andando a colpire il viso di Anna.
E' mattina presto e l'aria è ancora fresca; la ragazza si gira nel letto cercando di riprendere sonno.
Alcuni giorni sarebbe rimasta volentieri a dormire fino a tardi.
Non fa in tempo a trovare la posizione che la sveglia inizia a suonare.
"Stupido sole!", mormora da sotto le coperte mentre con la mano cerca il pulsante per far smettere quel suono fastidioso.
Andreas accanto a lei dorme ancora.
Non si è accorto di nulla.
Lei si alza, piano, per non svegliarlo e va in bagno.
Tutte le mattine lo stesso rituale.
L'acqua calda del bagno le dona il tepore di cui ha bisogno.
Quando esce dalla vasca un piccolo brivido di freddo le percorre la schiena facendola rabbrividire.
Tornata in camera guarda il suo amore ancora nella posizione in cui lo aveva lasciato venti minuti prima. "Come è dolce, sembra un bambino".
Ed un piccolo sorriso si disegna sul suo volto.
Lei lo ama, tanto, più di ogni altra cosa al mondo. Non potrebbe mai immaginare una vita senza di lui.
Lui che è il suo migliore amico, il suo consigliere, il suo amante...semplicemente tutto ciò che lei ha sempre desiderato.
Ormai sono già tre anni che stanno insieme e da sei mesi hanno deciso di vivere insieme.
E' stata una dura decisione perchè i genitori della ragazza ne erano contrari, dicevano che era troppo giovane per prendersi un impegno così importante.
E già, a diciannove anni ci si sente grandi, si vuole autonomia e si cerca indipendenza.
Lei le aveva ottenute ma aveva dovuto rinuanciare a molte altre cose.
Ormai è da molto tempo che non li incontra.
Adesso è ferma davanti all'armadio, è indecisa su cosa indossare per andare a lavorare.