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Autore: BieberDanger    03/04/2014    4 recensioni
San Antonio, Texas. Justin Bieber è un ragazzo di città che si trasferisce con la nuova famiglia del padre dal Canada in Texas. Nuova scuola,nuova città, nuovi amici. Fin dall’inizio rimane colpito dal giovane e enigmatico Austin Mahone, nonché il ragazzo più popolare (e stronzo) della scuola, ma cosa avranno mai in comune questi due ragazzi?
Dalla storia :
Erano settimane che non degnavo di uno sguardo di una ragazza, nemmeno Lexie, la più bella della scuola. Passavo mattinate intere a scrutare quel ragazzo, ormai era diventata la mia ossessione. Lui era triste?Anche io lo ero. Era felice? Mi contagiava con le sue risa. Tra noi è nato un legame indissolubile, morboso. Quando non c’era il mondo mi crollava addosso, sentivo un magone dentro di me, mi sentivo solo anche in una classe affollata. Può un ragazzo farmi questo effetto?
Trailer ♥ : http://www.youtube.com/watch?v=zdvxetdz8zo
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Go to San Antonio.


“Justin, svegliati!Devi preparare ancora la valigia!” le urla di mio padre rimbombavano dal piano inferiore.
“Cinque minuti!” borbottai affondando la testa nel cuscino ma non mi diede tempo di parlare che irruppe nella stanza spalancando le finestre e facendo filtrare il sole già alto. Erano le 11 del mattino, ormai mi abituavo da un mese ad alzarmi a quest’ora, non andavo più a scuola perchè di lì a poco mi sarei dovuto trasferire in Texas.
La famiglia della mia matrigna abitava lì e mi sarei trasferito con mia sorella Jazmyn e Jaxon. Loro erano molto più piccoli di me, non avevano problemi a fare subito amicizia…ma io. Nonostante sia un bel ragazzo e le ragazze mi vengano dietro, mi reputo un tipo molto solitario, ho pochi veri amici, che saluterò oggi per l’ultima volta per poi andare in Texas, dove ovviamente non conosco nessuno. Dopo la separazione dei miei fui messo sotto tutela di mio padre e se fossi voluto restare qui, mia mamma non aveva alcun potere decisionale. Mia mamma si frequentava molto con mio padre, ancora oggi sono amici, solo che mio padre mi obbligherebbe ad andare con lui, anche per accudire i miei fratellini. Da un lato è meglio, forse conoscerò nuovi amici e chissà, incontrerò l’amore della mia vita?
Pensando tra me e me, Jazmyn saltellò sul letto eccitata della partenza e mi svegliò del tutto.
“Alzati fratellone!” disse con gli occhi pieni di gioia “Si parte per il Texas!”
Oh, che emozione.
Mi alzai muovendo le coperte e facendola cadere sul letto. Data la mia età nel mio letto dovrebbe esserci una ragazza tutta eccitata dopo una nottata di passione, non mia sorella di sei anni. Si stiracchiò sul letto ridendo quando le presi a fare il solletico e dopo poco arrivò anche Jaxon saltandomi sulle spalle.
Sibilai un “Oh-oh” e dopo vari minuti mi buttai sul cuscino lasciandoli andare.
“Muovetevi” gridò mio padre prendendo Jaxon il quale si mise a piangere “è l’ora del bagnetto” lo tranquillizzò mio padre trascinandolo nella vasca.
“Hai preparato la valigia?” chiese Jazmyn scompigliandomi i capelli.
“Non ancora, ma penso ci metterò poco” dissi infilando le ciabatte e dirigendomi in cucina ma Jazmyn mi fermò.
“Oh no, se devi salutare i tuoi amici non ti conviene fare colazione” disse strattonandomi il pigiama.
Giusta osservazione.
“Hai ragione piccolina, mi farò una lavata veloce” dissi avviandomi verso il bagno dal quale si sentivano strani rumori.
Spalancai la porta e vidi Jaxon intento a uscire dalla vasca facendo barcollare l’acqua e mio padre che lo prendeva in braccio ripetutamente.
“Jaxon finiscila di fare questo rumore” gridai incutendogli un po’ di timore quel tanto da farlo stare fermo.
Mio padre mi ringraziò senza fiato e finalmente poté lavare il mio fratellino mentre io mi lavai il viso e i denti.
Dopo una mezz’oretta appoggiai la mia valigia sul letto e mi grattai il capo: ero molto indeciso su che cosa mettere in valigia. Alla fine nelle valigie più piccole misi le mie Supra Oro e le mie Jordan e altri oggetti per i capelli mentre nelle valigie grandi, tutti i miei vestiti.
“Cos’è questo?” chiese Jazmyn afferrando un involucro di plastica.
Io la guardai distrattamente per poi rendermi conto che in mano aveva dei profilattici.
Glieli strappai di mano “Sono, ehm…dei palloncini” inventai questa scusa al secondo.
“Ne voglio uno, vado a prendere il gonfietto!” disse entusiasta ma la fermai.
“No, no. Non abbiamo tempo, và a vestirti!” le ordinai per poi nascondere i profilattici sotto alcune maglie.
Chiusi a chiave le valigie e salutai distrattamente mio padre che stava asciugando i capelli di Jaxon.  
Afferrai le chiavi dell’auto e una volta uscito fuori mi ci infilai dentro.
Mi diressi alla pista di skateboard dove avrei trovato sicuramente i miei amici.
“Ehy Juss” disse qualcuno alle mie spalle mentre scendevo dalla macchina.
“Amber” dissi in un sospiro e dopo poco lei mi si incollò addosso.
Le sarei mancato.
Dopo qualche secondo mi stampò un bacio sulle labbra e sussurrò un “mi mancherai”
Anche tu” finsi sembrando veramente triste. In realtà lo ero, ma non per lei.
Con Amber avevo soltanto un rapporto di sesso, non parlavamo molto, ma era sempre pronta a soddisfare ogni mia richiesta. Alla mia età non sapevo cosa voleva dire innamorarsi, ma sapevo il significato di sesso, e mi piaceva molto anche. Dopo esserci staccati mi fece strada verso la pista di skateboard dove i miei amici mi stavano aspettando a braccia aperte.
“Ehy fratello, come va?” chiese Adam con lo sguardo basso.
“Me la cavo” dissi sospirando e grattandomi il capo.
Tutti i loro volti si incrociarono per poi guardare me ma poi Antoin prese la parola.
“Ci mancherai” disse abbracciandomi seguito a rotazione da tutti gli altri.
Impercettibilmente una lacrima scese dal mio viso mentre Amber cominciò a frignare.
“Amber smettila!” disse Adam con gli occhi lucidi. Quanto amo quel ragazzo.
Dopo mezz’ora controllai l’orologio rendendomi conto del ritardo e salutai tutti.
“Faremo una skype insieme una volta che sarò lì” li rassicurai.
“Ovvio” risposero all’unisono.
Mi avviai rattristito verso casa quando durante il tragitto mi squillò il cellulare.
“Papà” dissi in un sospiro.
“Justin, avviati all’aeroporto” ordinò.
“Di già? E le valigie?” chiesi preoccupato.
“Le ho caricate io in macchina e sto andando già all’aeroporto, ho sbagliato a vedere orario del biglietto” disse flebilmente.
“Cosa? Ma io devo salutare la mamma!” urlai
“Non c’è tempo, saluterai Pattie all’aeroporto, è già lì. Muoviti” e attaccò.
Feci in tempo e presi la direzione che andava all’aeroporto.
Parcheggiai disordinatamente e mi avviai all’aeroporto.
Vidi mia mamma di spalle e le corsi incontro abbracciandola. Lei ricambiò l’abbraccio piangendo.
“Mamma!” dissi commuovendomi. Pattie era stata l’unica vera donna della mia vita.
“Oh, piccolo Juss!” disse stringendomi. Aprii un po’ gli occhi e notai mio padre con i miei fratelli affianco.
Mi staccai dall’abbraccio e presi una delle valigie che Jeremy stava trattenendo, una delle tante mie.
Da lì a dieci minuti sarei partito e avrei lasciato la mia patria.
“Tutto bene figliolo?” chiese mio padre dandomi una pacca sulla spalla.
“No” risposi avvilito.
Ero triste di lasciare Pattie, di lasciare i miei amici.
“E’ per la tua ragazza vero?” chiese mio padre.
Lo guardai disgustato negli occhi, non avevo mai avuto una ragazza.
Se si intende quelle che ho portato a letto, beh, ne sono state tante.
Non avevo mai una ragazza fissa, ci ho provato, ma al massimo è durata 3 giorni.
“No papà, ho i miei amici qui, Pattie..” dissi con un fil di voce.
“Oh andiamo, ti rifarai gli amici e in quanto Pattie, ti farà visita ogni mese!” disse euforico.
Lo abbracciai dopo questa notizia, forse era uno dei pochi che mi faceva sorridere.
“Grazie papà, del conforto” gli diedi un pugno affettuoso sulla spalla.
Dopo il check in mi avviai verso l’esterno per andare nell’aereo, salii le scale con Jaxon mentre Jazmyn era tra le braccia di papà.
Una volta sull’aereo, scorsi la playlist del mio cellulare e trovai una canzone dal titolo “11:11” di Austin Mahone.
Mai sentito nominare.
La ascoltai una volta seduto nella poltrona con affianco Jazmyn.
 
Because she's moving and it's feelin right
Girl you got me feelin right
And I know that you've been hatin me
Let the things I say be history
You can move like that, I can move like this
Girl you know it's time to make a wish
Make a wish girl
 
Era molto orecchiabile, cosi la ascoltai più di una volta finchè non decisi di fare una breve ricerca.
Oh, purtroppo questo ragazzo aveva inciso solo questa canzone.
Mi misi la mascherina sugli occhi e presi qualche sonnifero, il viaggio sarebbe stato molto lungo.
 
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Mi svegliai dopo un lungo letargo.
“Justin, stiamo per atterrare!” disse Jazmyn battendo le mani e facendo svegliare tutti i passeggeri.
Oh no, Jazmyn, non disturbare!” la rimproverò mio padre.
 
Signori e signore. Siamo lieti di dire che l’aereo a secondi atterrerà, allacciate le cinture di sicurezza.
 
Allacciai la cintura a Jazmyn e dopo qualche minuto decollammo.
La sicurezza ci rassicurò e ci disse che potevamo scendere dall’aereo.
 
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“Casa dolce casa!” gridò Jeremy posando le valigie in salotto mentre io mi buttai sul divano.
“Eh no, signorino. Dato che domani visiterai la tua nuova scuola, c’è molto lavoro da sbrigare!”
“Cosa? E tu ora pensi di dirmelo?” andai su tutte le furie.
Calma, non dovrai studiare niente almeno per oggi” esclamò
“Ma che mi importa? Devo sistemare i capelli, i vestiti!” gridai.
Mio padre ridacchiò della mia reazione, sembravo una femmina.
Mi incamminai nella mia nuova stanza e cacciai i vestiti sul letto.
“Vediamo, domani potrei mettermi le Supra Oro e questa camicia” dissi sparpagliando alcune camicie per terra.
“Ehy, ehy!Questa stanza è un porcile di già” disse Jazmyn prima di essere colpita in pieno viso dalla camicia.
 
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Mi svegliai nel mio nuovo letto a me così estraneo e mi stiracchiai.
“Justin, fra quindici minuti devi trovarti nella tua scuola. Muovi il culo!” disse mio padre.
Mi alzai di scatto, non ce l’avrei mai fatta.
Afferrai i panni e mi diressi in bagno lavandomi i denti e contemporaneamente laccandomi i capelli. Passarono frettolosamente dieci minuti e mi infilai con mio padre in auto.
“Jazmyn e Jaxon?” chiesi
“Cominceranno domani” disse mio padre.
“Oh, e perchè io oggi?” domandai
“Con la tua preside ho concordato che avresti iniziato oggi,quindi non fare storie e scendi” concluse aprendomi la portiera dalla quale scesi frettolosamente.
“A dopo” agitò la mano mentre io gli feci un cenno.
Ero ancora girato quando andai a sbattere contro qualcuno.
Ehy, sai camminare?” gridò una voce maschile, evidentemente il ragazzo che avevo colpito.
“Scusami” dissi sinceramente.
“Non fa niente,sei nuovo qui?” chiese il ragazzo.
“Si, piacere Justin” dissi tendendo la mano che venne stretta o meglio, stritolata.
“Piacere, Austin. Non sei di queste parti vero?”
Quasi mi scordai la domanda, perchè mi accorsi che questo ragazzo assomigliava molto al ragazzo della canzone che avevo ascoltato in aereo.
Mi scrollò le spalle.
“Ehy amico” disse riportandomi alla realtà.
“Uhm, no. Sono del Canada” risposi.
Aveva dei bei occhi, molto…espressivi. Verdi smeraldo, ti ci potevi perdere.
“Bene, ci vediamo allora!” disse grattandosi il capo.
Lo fermai.
“Aspetta, so che posso essere stupido, ma tu canti?” chiesi istintivamente.
“..Si” rispose con lo sguardo basso “mi piace cantare, ho anche inciso una canzone”
“Per caso è questa?” chiesi premendo play sul mio cellulare, dando vita a quella bellissima melodia.
“Oh si! La mia musica arriva per fino in Canada? Wow”
Sei bravo” affermai.
“Grazie, a te piace cantare?” chiese sorridendo.
“Si, certo che mi piace!” risposi con entusiasmo.
Lui guardò l’orologio e si accorse del ritardo.
“Oh, ora devo andare. Beh se vuoi fatti un giro nel settore musicale dell’Istituto, ci sono molti corsi e potresti partecipare, ci vediamo!” disse per poi correre via.
Austin, mi piace questo nome.
 


Ciaaao, eccomi qui con questa nuova ff che abbiamo ideato io e una mia cara amica (:
Abbiamo approfittato di questo momento che Austin e Justin si trovano a Miami per incidere una canzone insieme.
Non sapete che emozione, i miei due idoli insieme asdfghjk *-*


Non c’è che dire, recensite e ditemi se vi piace la storia.
Byeee <3

-Diana

 
  
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