“Pronto?”
“Lu!”
“Cami?”
“E chi, altrimenti?” Sorridi al telefono, pensando quanto ti manchi.
“Come stai?”
“Bene!” Ti risponde con un tono allegro, te la immagini con quel suo bellissimo sorriso raggiante; il pensiero te ne fa stampare uno identico.
“Tu?” Il suo tono si fa più triste, quasi cupo. E il tuo sorriso, automaticamente, da smagliante diventa amaro e la voce, prima sicura, si fa strozzata.
“Bene” Ti sforzi di essere il più convincente possibile, ma sai che con lei non puoi, con lei che è la tua migliore amica da anni, con lei con la quale hai condiviso milioni di emozioni, con lei che, nonostante non senti spesso, è quasi una sorella.
“Non c’è bisogno che mi menta.”
“Non lo sto facendo.” Il tuo tono è precipitoso, ‘Brava, Luisana.’ pensi. ‘Ti sei fregata da sola.’
“Luisana, sai che con me puoi parlare.”
“No che non posso.” Il tuo tono è più duro, stai trattenendo le lacrime.
“Si, invece.”
“No.”
“E perché?”
“Sei la sua migliore amica.”
“Anche la tua.”
“E’ diverso, sei la testmone, Cami. Non una normale invitata.”
“Lu, sai che io sono dalla tua parte.”
Non rispondi, sai che è vero, che è così.
“Vuoi Benja?”
Ridi, una risata amara.
“Ci sono gli Erreway al completo, vedo.”
”Oh, no.”
“Meno male, ti avrei uccisa se ci fosse stato lui.”
“Oh, ma lui è qui, nella stanza accanto ma c’è.”
“Chi manca? Il chitarrista? Vuole farlo lui?”
“Manchi tu, Lu.”
”Io non faccio parte degli Erreway da un bel po’, ormai.”
“E noi non siamo gli Errway senza di te.”
Silenzio da entrambe le parti.
“Cami, se mi hai chiamata per questo, davvero…”
“Sai che non è così.”
“Non mi va di parlarne.”
“Sì, invece. Lo sento dalla tua voce.”
“Cosa ti devo dire? Domani si sposa e io non sono stata invitata per ovvi motivi, primo tra tutti, non sono io la fortunata, non più ormai.”
“Gli manchi, invece.”
Ridi, di nuovo una risata amara.
“E’ un  paio di anni che non si fa sentire, davvero gli manco?” Il tuo tono ironico, quello che di solito usi per i personaggi che interpreti questa volta esprime la realtà. E colpisce Camila, da parte sua ottieni solo silenzio.
“Cami, io devo staccare tra poco, se volevi dirmi solo questo…”
“No.”
”Dimmi.” E ritorni sorridente e con un tono allegro.
“Lu, io non so come dirtelo.” Il sorriso ti si spegne di nuovo sentendo il suo tono desolato, cupo.
“Dillo e basta.”
“Lei è incinta.” E il mondo ti crolla addosso. Le lacrime minacciano di uscire, ma le trattieni e sfoderi uno dei tuoi migliori sorrisi falsi e sai che lei, anche se non può vederti, sa che lo stai facendo.
“Mi dispiace…”
“Lui è felice?”
“Ma cosa..?”
“Cami, rispondi.” Il tuo tono più che un ordine sembra una supplica.
“Così sembra, ma lui mi ha detto che…” Non la fai finire di parlare, e non saprai mai cosa avrebbe voluto dirti.
“Niente ma, Cami, va bene così. Ora scusa, devo assolutamente andare, sto entrando nell’arena dove suona Bublè ‘sta sera. Ti penserò, so che ti piace.” Sorridi.
“Grazie Lu, ti voglio bene, ricordatelo.”
“Anche io tesoro!” Sorridi sentendo quella voce e quel nomignolo: Benjamin.
“Anche io Cami. Ah, di’ a quello stupido del tuo ex di farsi sentire ogni tanto e che gli voglio un mondo di bene.”
“Certo.”
“Ah, Cami.”
“Sì?”
”Puoi farmi un favore?”
“Ovvio.”
“Domani va’ da lui, dagli un bacio sulla guancia e sussuragli ‘ti ho detto ti odio, ti ho mentito, mi manchi. Ti ho sognato, e ormai non so cosa mi è successo dopo. Ti ho amato e sempre ti amerò. Per sempre.’ E non le dai il tempo di rispondere, attaccando.
 
Ti diverti, al concerto, anche se non riesci a scollegare completamente la testa da quei pensieri. Al termine del concerto, il tuo manager ti porta nelle quinte per parlarti. Anche se contraiata lo segui e ti ritrovi davanti Bublè, il cantante che fin da ragazzina hai ammirato con Camila.
“Tu sei Luisana, giusto?”
Annuisci impietrita. ‘Stupido comportamento’ pensi. Sei famosa anche tu, lui ti conosce già, evidentemente.
“Sì, ciao Michael, piacere di conoscerti, sei stato davvero bravo stasera e…” Sei diventata rossa e parli velocemente. Ma lui non saprà mai cosa volevi aggiungere perché ti tappa la bocca con un dito e con un sorriso smagliante ti invita a uscire. Accetti.
 
Ma non sai che, qualcuno, mentre tu cominci una nuova vita, non fa altro che pensare a ciò che tu non hai avuto il coraggio di dirgli in faccia, a quel qualcosa che hai commissionato alla migliore amica che avete in comune. E mai lo saprai.
 
 
 
Sono passati quattro anni, e ora sei seduta sul divano della tua casa in Argentina, con le gambe incrociate e un album di foto posto su esse. Il tuo album di foto.
Sorridi guardando la prima foto: sei tu, appena nata, con il piccolo pugno stretto. Nella seconda pagina ci sei sepmre tu, che balli questa volta. Sorridi involontariamente non potendo non pensare a “Culotte sexy” e a Rebelde Way. Poi giri la pagina, e vedi una tua foto con Benja e Cami sul set di Chiquiquitas. Sorridi, questa volta con le lacrime agli occhi pensando quanto ti manchino. La pagina seguente, o meglio le pagine, sono tutte riguardanti Rebelde Way. Tu, Victoria e Angeles. Tu e Cami. Tu, Cami, Benja e lui… Felipe. Al vostro primo concerto. Pensi che il tuo sorriso si spenga, invece no: è ancora lì e, anche se fa male, vai avanti. Il vostro primo tour, Israele, il mare e una foto di te e Felipe abbracciati mentre vi baciate sulla spiaggia. Ti scende una lacrima. Giri nuovamente pagina e vedi sempre te e Felipe, questa volta abbracciati a una piccola bimba: quella che aveva interpretato Candela, vostra figlia, nel film. Questa volta le lacrime sono più di una: pensi a quello che avresti potuto avere e che non hai. Ti riprendi e giri pagina: vedi le prime foto che tu e Michael avete fatto, poi quella del Matrimonio e quelle della Luna di Miele. Sorridi tra le lacrime girando le pagine successive: lì c’è raffigurato il tuo piccolo Noah, che ormai piccolo è poco. Istintivamente ti porti una mano alla pancia. ‘Noah’, quel nome che piaceva tanto anche a lui, come avevi potuto sceglierlo? E ora, pensando alla nuova creatura che porti in grembo, sorridi pensando che Felipe avrebbe già sfornato una sfilza di nomi e a te non ne sarebbe piaciuto uno. Ti alzi e ti porti alla finestra. Guardi fuori fino a portare lo sguardo al cielo stellato dell’Argentina, lo stesso che un tempo guardavi con lui… la stessa persona che sono ormai anni che ti constringi di non pensare.
Sorridi, consapevole che nonostante i buoni propositi, non sarà l’ultima volta che lo pensi.
Ti suona il telefono e sorridi leggendo il nome sul display illuminato.
“Cami”
“Lu”
“Allora, come stai? E Noah? E quel belloccio di tuo marito? E il nuovo arrivato?”
“Hei Cami, calma, comunque stiamo tutti bene. Tu?”
“Io sto bene, ma hei.. hai visto che giorno è oggi?”
“Come posso dimenticarlo?”
“ 15 anni di erreway.”
“Dovremmo tornare, sai?”
”Lu, sei tu o ti hanno rapita e costretta a dire quelle parole?” Ridi.
“Sono seria, ho visto che vorreste tornare e mi piacerebbe essere di nuovo con voi.”
“e col bimbo come farai?”
“Abbiamo cresciuto Candela nel bel mezzo di un tour.” Rispndi ovvia trattenendo le risate aspettando che Cami capisca.
“tu sei scema.” Ride.
“A parte tutto, esistono le tate e in ogni caso io starei senza di lui/ lei solo la sera.”
“Se ne sei convinta…”
“E poi, mi mancate, tutti quanti.”
“L’ho sentito ieri, sai?”
“bene. Senti Cami, non farti fantasie: io non lo amo più. Ora amo Michael.”
“Lo so.” Senti amarezza nella sua voce, ma lasci perdere.
“Devo andare, ci sentiamo presto. Fai pure un salto a trovarmi, sono a casa.”
“Lo farò. Un bacio Lu, ti voglio bene.”
“Pure io cami.”
Sorridi pensdando a quanto avessi mentito: tu lo ami ancora, non hai mai smesso. Immersa nei tuoi pensieri, ritorni alla finestra a osservare quel meraviglioso cielo che sa così tanto di voi. Continuando a costringerti a pensare ad altro, ma non ci riesci.
 
Non puoi sapere che la stessa persona sta facendo la stessa cosa che fai tu da anni: si costringea non pensare a te.
 
‘Ti amo Feli, per sempre.’ pensi
‘Ti amo Lu, per sempre.’ pensa lui.
 
I vostri pensieri non otterranno mai quella risposta che invece vi date, iconsapevoli di provare ancora le stesste cose l’uno per l’altra.
 
 
 
 
Buongiorno popolo di EFP!
Mi sono “avventurata” nel mondo delle fanfiction di Rebelde Way, inutile dire che lo amo. Amo gli Erreway in tutto per tutto e non so descivere le emozioni che mi trasmettono. Passando alla storia, è una oneshot ambientata nella realtà, basata sulla coppia di Felipe e Luisana (Manuel e Mia) che, per chi non lo sapesse, sono stati insieme davvero, poi si sono lasciati e ora ognuno di loro è felicemente sposato e con famiglia. Questo e, però, quello che penso riguardo a cosa ciascuno di loro prova per l’altro.
 NB: se Luisana sia davvero incinta non lo so, lei ancora non ha detto nulla, ma tutto può essere!
Vi chiedo, col cuore, di dirmi cosa pensate della storia lasciandomi una recensione, accetto anche le critiche!
 
Un bacio, a presto, credo,
 xoxo Eri_ Gomez
 
P.S.: Se siete directioner, passate a leggere la mia longfic “When my world met yours and everything changed” e, se volete, lasciate una recensione, mi farebbe molto piacere! Ora mi dileguo, un bacio gente! **