Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: Mentina    13/12/2004    6 recensioni
è una reliquia... l'ho ritrovata tra i floppy di qualche tempo fa... spero comunque che vi piaccia^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*** Moonlight***

                                 *** Moonlight ***

 

Disclaimers:

Copyright Inuyasha © Rumiko Takahashi e degli aventi diritto

 

Nota di Ment:

Diciamo che questo è soltanto un esperimento…

Perché un giorno anch’io riuscirò a scrivere una storia bella lunga!

Per ora, mi accontento di queste one piece, che scrivo in attimi di pazzia, starà a voi poi giudicarle.

È solamente una sbirciatina alla vita del mio bonzo pervertito e la dolce e bellissima Sango, personaggi che vengono snobbati dalle fan-writer, grazie alla costante presenza del trio

Kagome - Inu Yasha – Kikyo… io essendomi affezionata a loro due in particolare, ho deciso di curiosare e lasciarmi guidare dalle mie adorate lettere ballerine, in un lungo pomeriggio di pioggia.

Forse un po’ triste…

 

Un kisu gigantesco e buona lettura!

 

p.s.: i commentini, sempre ben accetti visto che la mia casellina di posta è sempre vuoticcia^^

 

 

 

   Seduto sulla ringhiera della terrazza della stanza che gli era stata affidata, era in perfetto equilibrio, nonostante la sua gamba ciondolasse all’esterno.

Stava osservando il palmo della sua mano destra, coperto da quel fazzoletto di stoffa di malva e bloccato dal rosario, la catena che lo legava alla propria prigione … e un’espressione triste quanto preoccupata si dipinse sul suo volto.

 

Conosceva il suo destino…

Quale più orribile cosa possa accadere all’uomo, sapere cosa ci aspetta, convivere con la continua sensazione di non vivere appieno la vita, mistico dono demoniaco.

Conosceva la terribile fine che lo attendeva… calma e dormiente, tra le ombre oscure delle tenebre, pacata e sicura che lo insidiava ogni volta che la palla di fuoco si alzava dietro le montagne e quel taglio, purtroppo, lo aveva avvertito, presto avrebbe conosciuto la signora vestita di nero, la bellissima donna che impugnava la falce argentea, temuta da ognuno degli esseri viventi, la morte.

 

Il foro del vento, la sua maledizione, il segno che Naraku aveva imposto alla sua famiglia, il ricordo di suo padre e di suo nonno, la glaciale ingiustizia che gli attanagliava il cuore… si stava allargando sempre di più e poteva solo significare che la sua fine si stava avvicinando, sempre più velocemente, lo stava quasi raggiungendo silenziosa alle sue spalle.

 

Volse un piglio malinconico alla foresta e osservò l’onda che le foglie dei salici formavano accarezzate dalla rigida brezza notturna, abbassò lo sguardo ancora una volta sulla sua mano e poi scese dalla ringhiera per rientrare in camera. Si sdraiò sul futon e chiuse gli occhi lentamente…

 

Si svegliò di soprassalto.

I lunghi capelli corvini le si erano come incollati alla fronte imperlata di sudore…

Uno stupido incubo, era riuscito a sconvolgerla a tal punto di farla sobbalzare nel bel mezzo della notte.

 

 Si lasciò cadere sul materasso e prese a inspirare profondamente cercando di rallentare i battiti del suo cuore, battiti che sentiva tra le costole insistenti, rumorosi, il muscolo cardiaco che cercava di scappare dal suo petto, di liberarsi dall’angoscia e dalle visioni che l’attanagliavano.

Si alzò, spalancò la finestra e appoggiò le spalle al muro strizzando gli occhi, cercando di allontanare i disegni creati dalla sua giovane mente, costretta a registrare continui spargimenti di sangue… i sogni erano la cosa che temeva più di ogni altra…

 

Si ritrovò a pensare, cercando di dimenticare a quel monaco che era entrato nella sua vita, o meglio, lei era entrata nella vita di quel gruppo di persone che ora chiamava “amici”.

“Amici”… una parola ricolma d’affetto, una parola alla quale legare la propria vita.

… il solo guardarlo la faceva arrossire, lui che riusciva ad infrangere tutte le sue barriere difensive.

S’infilò le ciabattine e uscì velocemente dalla sua stanza, alla ricerca di aria fresca da respirare.

 

Il caldo era insopportabile, l’aria che prima scuoteva le fronde degli alberi sembrava scomparsa e oltre a sostenere il dolore che la ferita gli provocava doveva piegarsi all’afa.

Si alzò e uscì, dirigendosi verso una meta troppo poco precisa. Inconsciamente, giunse alla cascata che si nascondeva dietro l’inizio della pineta, là almeno, constatò,  il caldo non era poi così  insopportabile.

Notò una pietra dove l’acqua gelata e cristallina  sbatacchiava ritmicamente…  sfilatosi lentamente ciò che gli ricopriva il dorso, sedette a gambe incrociate, godendosi la sensazione di refrigerio che l’acqua gli stava regalando scivolando sulla sua schiena.

 

 

Camminando canticchiava una dolcissima canzone… una nenia che aveva sentito cantare dalle anziane signore del suo villaggio, mentre persa nei suoi mille pensieri, arrivò nei pressi della cascata e impallidì quando si accorse della figura, nascosta dal velo trasparente creato dalla cascata.

I suoi capelli d’ebano, sciolti e bagnati, le sue iridi celate dalle palpebre rilassate, il torso nudo…

… muscoloso quasi come scolpito, simile a quello di una statua greca.

 

Il suo cuore cessò di battere per una frazione di secondo ed una strana sensazione l’avvolse

mentre impietrita, l’osservava e non riusciva a distogliere lo sguardo dal corpo del giovane.

 

Fece qualche passo, si sistemò su una roccia e affogò i piedi a bagno, schizzando l’acqua come una bambinetta e  ricominciando a cantare le poche strofe della canzone che aveva interrotto…

 

… la sua voce soave, calda e melodiosa attirò l’attenzione del monaco che vinto dalla voglia di scoprire se quella voce appartenesse realmente a chi aveva sospettato, aprì gli occhi lentamente e l’osservo pensando che fosse stata un angelo donatogli dagli dei, a far sì che dimenticasse per un attimo tutti i suoi pensieri cupi, mentre un sorriso colmo di dolcezza apparve sul suo viso. 

 

“Sango-chan, - un fulmine a ciel sereno… perché la aveva chiamata in quel modo? Si voltò verso di lui stupita mentre negl’occhi un velo di curiosità stava strisciando come una serpe- che fai qui nel bel mezzo della notte?” chiese con una punta di ironia nella voce insinuando ch’ella l’avesse seguito di proposito

 

“Pensa per te!  Se è per questo, non credo di aver mai visto monaci sotto le cascate e il cielo stellato…” rispose facendogli il verso.

 

Liberandosi dalla maschera di uomo forte e sicuro di se che lo accompagnava ogni giorno il tono della sua voce profonda si fece ancor più basso del solito, triste, spezzato quasi da un dolore dell’anima, e le parole, quasi sussurrate, nascoste dai rumori della natura dell’epoca Sengoku .

“Non riuscivo a dormire… il foro del vento si sta allargando sempre di più e questo altro non vuol significare ch--” venne interrotto “no, non è vero!”

 

le sue gote divennero color porpora.

 

Che le era preso? Non gli aveva nemmeno permesso di continuare a parlare… confidarsi… che strana parola, non era mai riuscito a farlo apertamente… perché, allora,perché proprio con lei? Che il suo cuore riuscisse a guidarlo in questo modo ignobile, impedendogli di opporre resistenza?

 

“Io, cioè… volevo dire…” giustificarsi: inutile.

 

Non la fissò negli occhi nemmeno un istante, alzatosi dalla roccia era sceso verso la ragazza dopo essersi risistemato gli indumenti; si accomodò accanto a lei e ricominciò a parlare mentre sentiva il suo profumo di pesca raggiungerlo e inebriarlo, la sua pelle di perla, la vedeva brillare accanto a lui al riflesso della luce eburnea della luna, e inspirando profondamente, si fece coraggio e cominciò  “…so cosa mi aspetta, e ormai non manca molto … la mia vita potrebbe finire oggi come fra qualche anno … se solo … se solo, io, riuscissi a sconfiggere Naraku…” la voce ridotta ad un sibilo sfumato di rabbia.

 

 Lo guardò dolcemente.  Vederlo così le faceva fin troppo male… demoralizzato a tal punto, lui, la figura che aveva stimato più d’ogni altra in quel gruppo, la persona nella quale rispecchiava la sua tristezza. 

Con il sorriso sulle labbra lo incoraggiò “non perderti d’animo Miroku-kun! ci riusciremo vedrai” ci… noi ci riusciremo, insieme, perché le nostre vite possano andare avanti senza rimorsi o maledizioni, senza paure… la sua mano aveva sfiorato quella del monaco, le sue dita avevano accarezzato le sfere del rosario mentre gli occhi di lui l’osservavano stupiti di quel gesto…

 

Quelle dita sottili, nivee e ceree nella loro leggerezza, lo stavano sfiorando febbrilmente, quasi tremando, correvano sulla sua pelle dolcemente come la carezza di ali di farfalla.

 

“…Dillo di nuovo, ti prego” chiese quasi supplicando “…cosa?” rispose lei imbarazzata “il mio nome… suona così bene detto da te” nessuno dei due si sarebbe mai aspettato quelle parole… non più di un sussurro, perché mai, in nessuna occasione le era capitato di chiamarlo per nome usando quel tono.

Arrossì e poi avvicinandosi disse “…Miroku” con quanta più dolcezza poteva.

 

Quelle pozze di cioccolata raggiunsero gli  occhi scuri del giovane fino ad incontrarsi timidamente… una scintilla brillò, sempre più vicini, fino a che le loro labbra non si sfiorarono, delicate come petali, unite in un dolcissimo bacio che li imprigionò in un tornado di sensazioni.

 

“Sapevo che prima o poi mi avresti baciata” borbottò appena allontanatasi da lui.

 

Le loro labbra si erano finalmente incontrate, era riuscito a baciare quelle labbra di lampone, assaggiarle e giocarci affettuosamente… e lei, non si era tirata indietro.

 

La guadava sorridendo.

Le loro dita incrociate l’una nell’altra, i loro visi ancora vicini, i loro respiri quasi affannati.

Quando si riavvicinò a Sango, lei gli bisbigliò divertita “…bonzo pervertito” prima di unirsi ancora e sfidare la luna,  che pallida brillava nel cielo, invidiosa della ragazza che le aveva rubato il candore, la dolcezza e tutta la bellezza che possedeva.

 

THE END

 

 

 

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Mentina