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Autore: Wren    09/07/2008    4 recensioni
Uno scorcio sul mondo dei Cacciatori, sul piccolo mondo diverso e nascosto che rappresentano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, John Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo non è un fandom che bazzico abitualmente e non sono un'espertona, sto seguendo ora la seconda stagione in tv... Però il mondo dei Cacciatori è qualcosa di dannatamente affascinante, nonostante emerga solo da piccoli accenni... Mi sono sentita ispirata a scriverci, spero che possa risultare gradevole anche a un pubblico più acculturato sulla serie! ^^




Essere un Cacciatore cambia tutto.
E’ diverso il mondo in cui ti muovi, ci sono nuove regole da rispettare, un differente genere di minaccia da temere. Non sono tanto i balordi armati che vogliono rapinarti a farti paura, quanto piuttosto quell’angolo di buio fitto dietro al vecchio armadio scricchiolante, che una persona normale etichetterebbe come un’inquietudine irrazionale.
La vita del Cacciatore ti porta a conoscere altri come te, a scambiarsi informazioni, esperienze e magari qualche aneddoto sulla volta in cui ci si è ritrovati nel bel mezzo di una strada fradici di ectoplasma, un’esperienza che solo chi sa riesce a riderci di gusto. Ci si comincia a ritrovare sempre negli stessi luoghi, sparsi nei posti più sperduti e dimenticati di questa terra, e girando si finisce per vedere spesso le stesse facce, da un capo all’altro del paese.
A volte se ne conoscono di nuove.
A volte nasce spontaneo un istante di silenzio per quelle che non si rivedranno mai più.
Prende forma una sorta di cameratismo tra chi frequenta questi ambienti, si riconosce nel proprio compagno di bevute o avversario di poker un’affine ombra di consapevolezza negli occhi, il conforto di non essere soli in quella missione fin troppe volte troppo grande.
Quello del Cacciatore è una società dentro la società, un mondo a parte, fatto di paura, dolore, morte, ma anche dell’orgoglio di poter davvero fare qualcosa, fare la differenza, salvare la vita della gente, anche se loro non lo sapranno mai. Orgoglio e soddisfazione e una buona dose di spacconeria, che dona alla maggior parte dei Cacciatori quell’aria baldanzosa da cowboy fuori posto.
E così, quando la Caccia termina con un successo, quando possono e non devono accontentarsi di una polverosa stanza di motel, questi uomini e donne si ritrovano volentieri nei loro luoghi, dove sanno di trovare menti aperte per ascoltare i loro racconti e la giusta dose di alcol per dimenticarne i particolari più spiacevoli.
Eppure, raggiunto quell’ambiente familiare, è alla loro casa che pensano. Chi sente maggior confidenza a volte ne parla anche… del fidanzato, della moglie, dei genitori, dei figli, degli amici … delle loro famiglie.
Così John Winchester, davanti al suo whisky, pensa al piccolo Sammy, pensa a quando verrà accolto dalle sue paroline stentate, e a Dean, così giovane e così responsabile, già sulla soglia non appena riconosciuto il rombo del motore della macchina, si conforta all’idea del benvenuto che gli dà sempre, incondizionatamente: “Stai bene, papà?”
Così William Anthony Harvelle, bluffando con una misera coppia di jack, pensa alla sua Ellen, si immagina che il suo pancione sarà senza dubbio aumentato, sorride immaginandosi tutti gli adorabili strilli che gli lancerà contro, insieme a un paio di bottiglie, e non vede l’ora di calmarla con un bacio come si deve, di quelli che a volte si sogna la notte, interrotto magari dalla piccola vita scalciante nel grembo di lei.
E in questo i Cacciatori non sono poi così diversi dagli altri essere umani: dopo il lavoro, vogliono solo tornare a casa.






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