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Autore: Akira Yuki    05/04/2014    1 recensioni
Ramses, giovane faraone, affronterà situazioni più grandi di lui. Guidare un popolo, proteggere la propria donna, combattere guerre. Una storia piena di trame intricate, di piani segreti, ma sopratutto di coraggio.
Alla fine di ogni capitolo troverete un mini-vocabolario per le parole egizie.
Perfavore fatemi sapere se vi piace.. Così potrò continuarla^^ Accetto anche critiche negative.
Genere: Azione, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Passarono due giorni.
In questi giorni Ramses si era reso coto non solo che la sua futura moglie era bellissima, ma anche abilissima in guerra. Ogni giorno Nefertari andava al campo di tiro con l'arco e anche da distanze elevate, non sbagliava un colpo. Nefertari sapeva anche cavalcare a meraviglia, e quando si allenava a tiro con l'arco facendo correre il cavallo.. Era una cosa fantastica. Sembrava una dea. Ramses per un giorno intero la chiamò Iside[*].
Ora i due futuri sposi stavano chiacchieranodo sdraiati su degli sdrai, sotto l'ombra di alberi nel giardino reale.
-Ahahha.. Non finirò mai di ripeterlo.. Sei fantastica Nefertari!-.
Lei sorrise, felice e divertita.-Ah.. Grazie, Ramses..-.
Continuarono a parlare, Ramses sembrava non stancarsi mai di lei.

Thia era partito, da solo dall'alba. Non aveva detto nulla alla moglie che adesso era molto in pensiero per lui. Lui, a cavallo, si recò in un luogo di confine, molto lontano dalla Capitale.

Mehi, il giovane fratello del faraone era a letto, con la febbre alta. Stava molto male il piccolo, sudava e ansimava.
-Oh miei dei.. Devo prendere altre erbe!-. La medica uscì di corsa dalla stanza. Pochi secondi dopo, dal terrazzo della camera salì Shanti. La giovane era molto agile, ma anche ora indossava l'enorme maschera del dio Seth. Ella entrò e corse a chiudere la porta da dentro, in modo che nessuno potesse entrare, in seguito si avvicinò al principino agonizzante.
Lui aveva gli occhi chiusi, ma appena il dolce provumo di rosa fresca gli passò sulle narici aprì gli occhi, sorridendo alla persona che si trovava davanti. -Sapevo..Saresti venuta...-.
Lei si tolse la maschera, e mostrò al principino il suo bellissimo volto e i suoi bellissimi occhi zaffiro.-Mehi... Ancora..?-. Shanti poggiò la maschera su un angolo del letto per poi toccare la fronte del principino.-Per Seth! Ora è anche più alta!-. Prese un bicchiere e vi versò dell'acqua. Si tolse poi una collana, a questa era appeso un sacchettino. Lei versò un po' del contenuto del sacchettino nell'acqua per poi rimettersi la collana. Si vltò verso Mehi e piano gli alzò la testa e lo fece bere.-Ecco...Bravo...-.
Lui bevve. Una volta finito lei posò il bicchiere e gli rimboccò le coperte per poi sedersi sul letto accanto a lui e accarezzargli dolcemente i capelli.
-..Grazie.. Mia dolce Shanti..-. Lei sorrise dolcemente. Di norma, se qualcuno avesse osato chiamarla così lo avrebbe steso e torturato, eccezion fatta solo per il faraone. Ma con lui era diverso.. Solo lui poteva chiamarla in modi diversi, nessun'altro. Perchè.. Perchè come la chiamava lui non doveva chiamarla nessuno. ''Mia dolce Shanti'' era la sua frase preferita, che solo lui poteva dirle.
-Andrà tutto bene..Mehi..-. Lei sorrise, speranzosa.
Lui la guardò, sorridendo.-Se ci sei tu.. Allora si..-. Il sorriso di lei divenne ancora più dolce. Solo lui in tutti quegli anni l'aveva vista sorridere.

Muwatalli, durante il viaggio, aveva diviso il suo enorme esercito il fazioni sotto consiglio del fratello Hattusili.
Un uomo, egiziano li venne in contro, poco prima di attraversare il confine.
-Finalmente..Ci incontriamo, sovrani del regno Ittita-. Si tolse il cappuccio e si mostrò. Thia.
-Ha! Finalmente dovrei dirlo io!-. Urlò Muwatalli. Hattusili invece stava calmo, ma sull'attenti, osservando e ascoltando ogni parole dell'egiziano.
-Sapete già quali sono i miei piani.. Non ho bisogno di spiegarveli oltre-. Disse Thia.
-Tuttavia il faraone sarà presto a conoscenza del nostro esercito sui suoi confini. Consigli?-. Furono le uniche parole di Hattusili.
-Beh..Io avrei un piano.. Sempre se volete seguirlo-. Thia sorrise maligno.
-Avanti, parla!-. Disse infine Muwatalli.

Ramses era tornato nella sala del trono, per risolvere alcune questioni politiche. Nefertari invece era tornata a fare esercizio. Si stava allenando al corpo a corpo, al quale non era proprio molto brava, ma Shanti il giorno prima le aveva dato in insegnante di primo ordine, quindi ora si stavano esercitando nella piccola arena fuori da palazzo.

Muwatalli era assolutamente d'accordo con il piano dell'egiziano. Nulla di meglio che colpire nei punti deboli!
Hattusili invece aveva travestito alcuni uomini da egiziani e mandati nel villaggio vicino per controllare che nessuna spia andasse a riferire che l'esercito ittita era alle porte del regno Egizio.
Quando i cinque uomini tornarono andarono a fare rapporto a Hattusili, dicendo che avevano ucciso una spia e che per adesso sembrava tutto tranquillo.
-Quindi posso fidarmi?-. Thia sorrise, mentre stava parlando con Muwatalli.
-Questo dovremmo dirlo noi! Ma sono sicuro che entrambi faremo le nostre parti..-. Muwatalli sorride, divertito.
-Io sono stato via anche troppo. Presto, cinque dei tuoi uomini di carnagione più chiara con me!-.
Muwatalli chiamò cinque uomini di carnagione molto simile a quella egiziana.
-Perfetto. Allora, prima della battaglia mi raccomando di aspettare il ''pacco''-. Thia sorrise.
-Ma certo! Ma tu vedi di sbrigarti!-.
-Si-. Thia se ne andò al secondo villaggio dopo i confini, con i cinque uomini ittiti. A quel villaggio aveva lasciato il carro con gli uomini che lo servivano e che lo avevano accompagnato. Appena lo videro questi sorrisero, anziosi di tornare alla Capitale. Tuttavia videro i guerrieri ittiti.
-Mio signore..Ma loro non sono..-. Prima che potesse finire la frase uno dei guerrieri lo uccise a sangue freddo. Gli altri cercarono di scappare, ma tutti furono uccisi dai guerrieri.
-Perfetto.. Ora cambiatevi.-. I guerrieri si misero indosso i vestiti che avevano quelli che avevano ucciso, ma se questi erano sporchi di sangue allora usavano dei vestiti presi dal carro. Infine nascosero gli abiti e le armi nel carro. Poi salirono e uno stette alla guida. Un altro salì sopra il cavallo di Thia mentre questo se ne andò nel carro insieme agli altri tre guerrieri ormai vestiti da schiavi egiziani.
Si diressero alla Capitale.

La sera al piccolo Mehi si era abbassata la febbre. Lui si era addormentato, mentre Shanti non si era allontanata, continuando ad accarezzarlo dolcemente, mentre lo osservava, contando i battiti per vedere se erano regolari, ascoltando il suo respiro per vedere se anche quello era regolare e sentire se la febbre era scesa.
Mehi si svegliò, appena la vide sorrise.-Shanti..-. Lei li poggiò un dito sulla bocca, per dirgli che non doveva parlare.
-Shh... Non parlare, principino.. Riposate-. Lei sorrise e lui la guardò dolcemente. Lei li acarezzò i capelli e restarono così per un po'. Poi lei si alzò e si rimise la maschera.
-Devo andare e voi dovete dormire..-.
-Shanti.. Sono stato bravo? ..Ho..Ho fatto come dicevi..Ho preso la medicina e dormito..-.
Lei sorrise. -Si..Siete stato bravissimo..-.
-Allora.. Voglio il premio..-. Lui sorrise. Lei era sorpresa..per l'ennesima volta. Ma lo accontentò. Posò le sue labbra sulle sue e lo baciò, dolcemente, senza furia o altro. Poi si ritirò. -Dormite bene.. Mehi..-. Lei se ne andò, dopo aver tolto la chiusura da dentro alla porta, saltando giù dal terrazzo. Lui voleva sempre quel ''premio''..Tutto iniziò solo per farlo stare buono.. Ma col tempo lui lo richiedeva sempre.. E Shanti non riusciva a dirgli di no.


*E' la dea della maternità e della fertilità. Figlia di Nut e Geb, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus(il ''faraone'' degli dei, il suo animale è il falco, infatti come nel 1° capitolo). Secondo il mito, raccontato nei Testi delle Piramidi, con l'aiuto della sorella Nefti recuperò e assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita.

  
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