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Autore: SheilaPhoenix    06/04/2014    1 recensioni
TRAMA : Un ospedale come altri, un paziente malato di tumore a causa del fumo riceve tutti i giorni una visita dalla sua fidanzata, la protagonista della storia ricorderà così tutto il loro vissuto, fino all’ultimo momento.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’ultimo bacio ?

Ed eccomi qui, mi ritrovo un’altra volta in questo posto infernale, ho sempre odiato l’odore dei disinfettanti e del cibo che servono in ospedale. E’ disgustoso anche solo pensare che c’è gente costretta a mangiare quelle porcherie, io per fortuna non ne ho mai avuto l’onore di assaggiarlo.
L’ospedale in questi due mesi è diventata per me una seconda casa ( Non nel senso romantico ) poiché ci vengo costantemente e ad ogni ora per far visita al mio fidanzato.
Mentre cammino involontariamente osservo nelle stanze degli altri pazienti, bambini, ragazzi vecchi e chi più ne ha più ne metta, insomma tutti poveri in fin di vita o che hanno la fortuna di poter sorridere ancora al domani.
Le pareti bianche mi causano fastidio agli occhi, quindi mi costringo a non guardare più fissa il muro solo per osservare nelle stanze degli altri, per mia fortuna perché mi sono risparmiata di vedere un paziente in fin di vita ( Me ne accorgo dall’urlo di dolore e dal pianto che sento un attimo dopo ).
Eppure ci fu un periodo che mi ripromisi di non metterci mai piede in ospedale, quando mio padre stava per tirare le cuoia ( Per fortuna ora sta bene ), ma all’epoca avevo solo diciassette anni oggi ne ho diciannove, e mi ritrovo a fare la stessa scena di quando due anni prima venne ricoverato d’urgenza il mio papà, cavolo come odio gli ospedali.
<< Chrystal ?? >>
Eccomi arrivata nel corridoio dove si trova la stanza del mio fidanzato, salgo gli ultimi scalini ( Non prendo mai gli ascensori ) e raggiungo la sorella di Dominic.
<< Ciao Alexa >>
Saluto la ragazzina di sedici anni con un piccolo bacio fra i capelli, fra noi se instaurato un vero rapporto come tra due sorelle, un po’ strano visto che all’inizio ci odiavamo ( Ma è una storia un po’ lunga ).
<< Come sta oggi ? >>
<< Meglio, il dottore dice che ha una ripresa veloce >>.
Mi sorride con gli occhi lucidi, sospiro sapendo che non è vero.
<< Allora perché hai pianto ? >>
<< Non ho p-pianto >>
Dice balbettando, eppure lo sguardo mente, e se non me ne accorgo io che studio psicologia allora si vede che ho qualcosa io negli occhi, mi strofino il palmo della mano sul ginocchio ( Lo faccio sempre quando mi sento a disagio o fuori luogo ).
<< Dai, smettila di mentirmi >>
<< Non ti mento, ora vallo a trovare per favore ? >>
La sua non sembrava una supplica ma una domanda, scossi la testa.
E’ vero che ogni giorno sono venuta qui da lui, ma è anche vero che non ho mai avuto il coraggio di entrare nella sua stanza.
Non riuscivo a vederlo disteso e immobile su quel lettino del cavolo, con le flebo attaccate al braccio e sicuramente pallido in volto, di sicuro aveva perso il suo colorito scuro che tanto mi piaceva di lui.
Anche se ero del parere che certe volte si metteva la terra in faccia visto che era più scuro del solito.
<< Mi spiace Alexa, ma non ci riesco >>
<< E quando ci riuscirai ? Una volta che sarà morto e non potrai neanche dargli un ultimo bacio ? >>.
Mi urla dietro tirandomi per la manica della maglia, abbasso gli occhi era la prima volta che alzava la voce con me, poi un ricordo, di quando Dominic fumava accanto a me e io gli chiedevo per cortesia di non farlo, di perdere quel brutto vizio…
Inizio Flashback :
<< Smettila >>
<< Di fare che ? >>
Era possibile che il mio ragazzo fosse così ottuso ?
<< Di fumare >>
Dico mettendogli una mano fra i capelli color oro e ricci, lui mi osserva con un piccolo ghigno.
<< Vuoi ? >>
<< Neanche per sogno >>.
Rispondo fredda, voleva sempre deviare le mie domande con altre domande.
<< Ti spiace se fumo avanti a te ? >>
<< Sai che mi piace l’odore della sigaretta ma… >>
<< … Ma non vuoi fumare >>.
Finisce lui per me, lo sapeva benissimo che adoravo quell’odore ed era per questo che ogni volta che fumava io venivo presa da mille pensieri. Quell’odore mi ricordava mio padre quando fumava ed io da piccola lo fissavo far uscire la nuvoletta dalle sue labbra, avvolte ridevo quando la faceva uscire anche dal naso.
<< Proviamo così >>.
Dominic ispira un po’ di fumo poi si avvicina a me con l’intenzione di baciarmi, all’avvicinarsi delle sue labbra non so dirgli di no e lascio che un po’ del fumo che era nella sua bocca entri nella mia.
<< Così mi piace >>
Sussurro io baciandolo con passione, passo falso perché così posso levargli da mano quella stecca di sigaretta e gettarla via, tanto il pacchetto era finito.
<< Ma no, era l’ultima >>
Dominic sembra arrabbiato, ma non mi fa paura data la sua espressione da stupido.
<< Così la finisci per oggi di fumare, che cavolo sarà la quarta di seguito >>
<< Veramente la sesta, ne ho fumate due mentre aspettavo che finivi di preparati >>
mi confessa con un sorriso da ebete, non posso far almeno di mollargli un ceffone.
<< Perché odi così tanto il fumo ? >>
<< Mio padre ci stava rimanendo secco. E io non ho intenzione di venirti a trovare in ospedale… E’ un calvario che non sono pronta a rifare >>.
Gli confesso diventando improvvisamente triste, allora Dominic mi abbraccia poi sussurra dolcemente mentre gioca con i miei capelli.
<< Ma ora lui sta bene >>.
<< Non c’entra nulla con te… >>
<< Allora facciamo così, se finirò in ospedale a causa del fumo di sigaretta, tu non venire a trovarmi, verrai solo se sono in punta di morte o se mi sto riprendendo, in modo che io ti potrò dire ‘’ Te lo avevo detto, l’erba cattiva non muore mai ‘’ >>.
Era un discorso stupido e sadico, ma accettai quella strana condizione.
Fine Flashback :
<< Sto solo aspettando che si riprenda >>
Dico ad Alexa che mi stava fissando da una decina di minuti buoni, non avevo detto più nessuna parola mentre ero caduta in quel piccolo mondo fatto di ricordi.
<< Non si riprenderà mai più, il dottore dice che forse gli restano solo pochi mesi >>.
Confessa Alexa guardandomi con gli occhi colmi di lacrime, mi metto una mano avanti alla bocca per non far uscire un gemito di dolore, ma ormai il corso delle mie lacrime aveva preso a scendermi sul viso.

 
Nel prossimo capitolo :
Dovevo stare accanto a Dominic fino all’ultimo, quindi decisi di mentirgli e dire che si stava riprendendo, ma per fare questo non dovevo piangere accanto a lui.
 
L’erba cattiva non muore mai ? 
  
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