Faraway
memories (yuyake)
[malinconico,
introspettivo]
Il
tramonto, per Byakuya Kuchiki,
era il momento dedicato alla riflessione.
Seduto
sul pavimento di legno
della finestra, le spalle poggiate contro una delle colonne portanti,
si
lasciava sfiorare da quella luce dorata, mischiando i ricordi alle
foglie morte
che planavano dolcemente intorno a lui, quasi volessero dedicargli una
danza
triste e affascinante.
Perché
già il tramonto di per sé
era un momento incantevole.
Nessun
altro momento della giornata
riempiva la sua mente di pensieri a quel modo, neppure la notte: il
sonno
arrivava sempre troppo presto, impedendogli di concentrare troppe
elucubrazioni
in quei momenti di rilassamento, e così poteva dormire sonni
(relativamente)
tranquilli.
Ma
nel tardo pomeriggio, dopo aver
sbrigato gli affari che il suo ruolo di Capitano della Sesta Compagnia
gli
imponeva, tornava a casa, e il suo sguardo vagava per le
camere…
[Troppo vuote, da quando lei non
c’era più..]
…soffermandosi
in particolare su
quella di Rukia (che le somigliava sempre più, giorno dopo
giorno), e
sull’immagine di lei, custodita in quella stanza con dolcezza
immutata.
[Come se potessi tornare
ancora…]
Osservando
il disco rosso del sole
morire all’orizzonte, si chiese quanti potesse averne visti
Hisana nella sua
vita all’interno del distretto di Inuzuri, a Rukongai.
Certamente moltissimi…
ma non dovevano averla colpita molto, a giudicare
dall’espressione che aveva
avuto la prima volta che ne aveva ammirato uno in sua compagnia.
Ricordava
perfettamente lo sprazzo
di vivacità che aveva illuminato i suoi occhi grandi, il
sorriso sereno,
l’entusiasmo che traspariva dalla sua voce..
un’allegria ingenua, fresca, quasi
da bambina.
Il fluido che riempiva di tenerezza le
sue giornate.
Finché,
leggera come un uccello in volo, non se n’era
andata…
Ma a
primavera non era tornata.
Ogni
tanto, dai suoi occhi color
ghiaccio, qualche lacrima faceva timidamente capolino, senza essere
subito
scacciata da un dito che, severamente, cercava di nasconderla. Che
cadesse
pure, se ne aveva voglia… non aveva bisogno di nascondersi,
né di celare la
vera essenza di sé stesso.
Non
davanti a Hisana, che lo aveva
amato così com’era.
E
soprattutto, non davanti a quel
tramonto, che custodiva intatti i ricordi che gli parlavano di lei.
****
Sto
decisamente tornando verso le
shot tristi e brevi U_U
Questa
l’avevo in serbo da
parecchio tempo, ma ho preferito pubblicare prima
La colonna sonora ideale per questa sarebbe Iris dei Goo Goo Dolls, specialmente il ritornello (“And I don’t want the world to see me, ‘cause I don’t think they’d understand…”). La ascoltavo mentre finivo di scrivere, e la trovo adattissima, specie l’ultimo pezzo. È splendida, se vi capita ascoltatela! Il titoletto in giapponese significa "tramonto".
Il
prossimo capitolo sarà
certamente più allegro: sono indecisa tra uno comico con i
Vizard o uno
incentrato su un personaggio spoiler, ma più o meno dovrei
averli entrambi in
preparazione XD
Grazie
mille per le letture, ma…
un commentino piccolo piccolo? *__* giusto per farmi sapere se vi
piacciono i
capitoli! Anche una critica (costruttiva) o una richiesta non si
rifiutano ^_^
Detto
questo.. alla prossima! Un
bacione a tutti :*
Ino
chan!