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Autore: E M M A    06/04/2014    2 recensioni
Una promessa dimenticata.
Un patto archiviato nella parte più remota del tempo.
Un'amore svanito col passare degli anni.
Una settimana per mandare a monte un matrimonio.
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*TI-TI-TI* *TI-TI-TI* La sveglia cominciò a suonare, espandendo quel suo chiassoso rumore assordante e fastidioso per tutta la camera. Laney aprì gli occhi lentamente, aveva dormito si e no  due o tre ore, e di certo non era una cosa che le giovava molto... Lanciò irritata, il cuscino contro la sveglia, dato che questa si trovava dall'altra parte della stanza, si alzò dal letto svogliatamente, chiedendosi perché avrebbe dovuto lasciare il paradiso del sonno per assistere al matrimonio che probabilmente le avrebbe sconvolto la vita... era un po' come se fosse tornata a tredici anni fa, quando si doveva svegliare presto per andare in quell'odioso e insopportabile istituto chiamato scuola, solo che oggi doveva partecipare ad un noioso matrimonio. "Che strano... Adesso vorrei quasi essere a scuola..." pensò tristemente, infilandosi una maglietta bianca che le calzava un po' larga, dei pantaloni beige e delle scarpe da ginnastica rosse, si legò i capelli in una coda bassa che fece ricadere sulla spalla sinistra, e uscì frettolosamente.

***
 
Poco dopo raggiunse la chiesa, bianca e candida, come se fosse uscita da una uno di quei film sentimentali e romantici che lei odiava tanto, salì le lunghe scalinate coperte dal tappeto di velluto rosso, quanta esagerazione...
Appena entrò, la bionda le si avvicinò a braccia aperte, intenta a stringerla forte forte per esprimere tutta la sua felicità, cosa normale dato che si stava per sposare.
In quel momento si stava preparando, indossava già il suo abito da sposa, ma i capelli erano ancora raccolti in due bigodini.
Si affrettava a raggiungerla, camminando a piccoli ma veloci passi, cercando di non cadere dai tacchi, purtroppo non ci riuscì e ruzzolò a terra, atterrando sdraiata sulla schiena, proprio di fronte alla rossa.
-Tutto a posto!?- chiese spaventata, precipitandosi ad aiutarla
-Sì, tranquilla... è solo colpa dei tacchi!- rispose in tono rassicurante, alzando una gamba e mostrandole le scarpe, poi le prese le mani e si lasciò aiutare per alzarsi. La barbie sorrise abbracciandola
-Ho modificato il tuo abito, perché so che non ti piaceva!- le sussurrò tutta emozionata, e questo la sorprese, si separarono da quel luuungo abbraccio, e Laney non sapeva se provare odio o affetto per quella strana, stranissima ragazza.
Infondo lei era dolce, graziosa, e si preoccupava di quello che pensavano gli altri... e forse, proprio perché lei era così perfetta che la detestava. La rossa starnutì.
-Oh no... Sei allergica ai fiori? Li posso cambiare..!- la ragazza si soffiò il naso, facendo di no con la testa.
Avrebbe addirittura eliminato i fiori a distanza di venti minuti dal matrimonio, solo per farla stare a suo agio, Corey aveva scelto una ragazza speciale... Laney infatti odiava le cose troppo speciali....
 
Fece il suo ingresso in chiesa, avvolta nel suo candido vestito bianco, i biondi capelli boccolosi erano raccolti e abbelliti da perline, anch'esse bianche, le scarpine parevano di cristallo, come quelle della fiaba, e in mano reggeva un mazzo di rose.
Si avvicinò al suo "futuro marito", sorridendo e cercando di non gridare dalla gioia, gli si posizionò davanti, e il prete cominciò a recitare il "rito" o "formula" (o come la volete chiamare), ma Laney non credeva nemmeno un po' alle sue parole, insomma, cosa poteva saperne lui del vero amore? Era un prete non poteva innamorarsi, non poteva rinunciare ad una persona che amava e cederla a qualcun'altro, ma non solo lui, nessuno poteva capire cos'era il vero amore, nessuno poteva senza prima perderlo per sempre.
Laney aveva smesso di prestare attenzione alle sue parole, era troppo occupata a fissare il blu, non riusciva più a credere che fosse proprio lui a sposarsi, e per un attimo, sembrò aver rivisto il suo Corey, quel piccolo Corey di tredici anni che non sapeva il significato del termine "amore", che non riusciva a comprendere la psicologia delle persone innamorate, che non capiva cos'avesse di tanto importante la festa di S.Valentino, quello che non riusciva a vedere quanto la sua amica soffrisse per lui, anche se infondo a lei andava bene così.
Laney sentì la sua mancanza, e voleva solo tornare indietro... Ma ormai non poteva più... E quando il suo amico la baciò, capì che ormai non lo avrebbe mai più riavuto indietro.
 
-Laney? Laney?- una voce la portò alla realtà, era talmente in ansia per le nozze da immaginarsi quello che a momenti sarebbe successo, non voleva esserci, non voleva assistere a quella scena. Avrebbe potuto simulare qualche malattia, perché no? E a cosa sarebbe servito? Avrebbero solo posticipato il matrimonio, ma si sarebbero comunque sposati prima o poi... La barbie le chiese qualcosa a cui lei non prestò la minima attenzione, quindi annuì semplicemente per farla smettere di parlare, in quel momento aveva altro a cui pensare, voleva solo parlare con Corey...
 
***

Cominciò a disfare la sua valigia, conservando tutti i suoi indumenti nei vari cassetti e nell'armadio del dormitorio, sul fondò trovò qualcosa di... curioso...
Era piccolo, soffice e arancione, un capo insolito per lei, che non faceva assolutamente parte del suo guardaroba, era... il cappello di Corey... I suoi occhi si illuminarono, che cosa ci faceva lì?
Lo prese lentamente fra le mani, cercando di danneggiarlo il meno possibile. Perché si trovava lì e non sulla testa di Corey? Affondò il viso sulla superfice morbida del berretto, riuscendo a percepirne il profumo di brezza marina, che Corey si portava sempre dietro.
Laney non capiva come un ragazzo nato e cresciuto in una piccola cittadina, potesse portare il profumo di una fresca brezza di mare... Ma per quanto fosse strano... a lei piaceva... tanto…
Se lo infilò d'impulso, senza sapere perché, ma ad un tratto si sentì meglio, si sentì come... a casa.
Già, casa, di fronte a quella parola gli occhi di Laney si riempirono di lacrime, aveva abbandonato i suoi amici e tutti quelli che amava solo per aiutare sua madre, ma in realtà non era quello che voleva... Abitava in una grigia camera di un triste dormitorio che condivideva con un'altra ragazza con cui parlava a malapena, ma quella non si poteva definire una casa... era più... una prigione, sì ecco, una vera e propria prigione che la costringeva a studiare medicina, una professione che poi, riusciva ad appassionarla e a coinvolgerla, tanto quanto quelle robe da ragazzina…
Si specchiò osservando il berretto color arancio, forse era un segno? Forse avrebbe dovuto prendere il primo volo e tornare a casa da Corey, solo per restituirglielo? No... Impossibile... Lei doveva rimanere lì per aiutare sua madre, e poi... Laney non credeva nei segni...

***

Bussò alla porta, e lui le diede il suo permesso per entrare
-Ciao- disse mentre apriva la porta
-Ehi Lanes!- la salutò lui mentre di fronte allo specchio cercava di aggiustarsi il papillon nero, appena ebbe finito, prestò tutta la sua attenzione alla donna che le sorrise subito
-Come va? Nervoso per il tuo finto matrimonio?- chiese in maniera scherzosa
-Certo! Questo è il finto momento più importante della mia vita!- esclamò ironico in tutta risposta. Poi, inaspettatamente, un silenzio imbarazzante si espanse per tutta la camera, lei si sedette su una sedia a fianco a lui e rimase lì a fissarlo intensamente.
-Ma tu almeno la ami?- chiese tutta presa a scrutare i suoi occhi blu, poi lui abbassò lo sguardo, serio
-Io le voglio bene...- si giustificò insicuro
-Ma questo non basta per sposarti! E se poi ti scoprono! I matrimoni di convenienza sono molto gravi!- se c'era un ultima chance di farli lasciare era usare la ragione, e anche se era una cosa abbastanza inutile dato il "buon senso" del blu, lei ci doveva provare
-E' un rischio che devo correre per Mary, lei è mia amica!- esclamò deciso, con la determinazione negli occhi
"No io sono tua amica! E tu devi sposare me, perché io ti amo!" avrebbe voluto urlargli, ma non ne aveva il coraggio.
Il matrimonio si sarebbe svolto a momenti, perciò Laney cercò di sfruttare questi ultimi minuti
-Ho una cosa per te...- la guardò frugare nella borsa incuriosito, poi lei gli mostrò il suo berretto arancione preferito, forse ricordandogli il passato... no... lui non avrebbe lasciato Mary, ormai si era messo in testa di sposarla e non avrebbe cambiato idea, lo conosceva troppo bene, lui lo prese tra le mani, osservandolo attentamente, era molto più piccolo di quanto se lo ricordasse, ed era leggermente sbiadito per il troppo tempo e per il troppo uso.
-Lo avevi tu per tutto questo tempo?- chiese quasi commosso, come se ogni ricordo della sua infanzia stessa riaffiorando nella sua mente
-Sì...-
***
 
Corey se ne stava sull'altare, con le mani in mano, aspettando che la sua ragazza facesse la sua entrata in chiesa, e intanto pensava al suo passato, a tutte quelle giornate passate con la sua band a suonare e a non fare nient'altro, ripensò al loro ultimo concerto e a come avevano salvato la Terra da una brutta fine che coinvolgeva uno scontro mortale con un asteroide, ma soprattutto ricordò quel particolare capodanno, quello che concluse l'anno più memorabile della loro vita, e quello in cui ricevette per sbaglio, il suo primo bacio dalla sua migliore amica, quell'ardente ma razionale rossa, che in qualche modo era riuscita a fargli provare per la prima volta, quello che tutti chiamavano amore.
Cosa? No! Non poteva pensare a lei adesso! Non appena prima del suo matrimonio! Cercò di pensare a Mary, e al motivo per cui stava per sposarla
 
Non si aspettava di incontrarla quel giorno, era domenica e di solito la domenica lui non faceva niente, se ne stava a casa, ad annoiarsi o fare pratica in cucina, ma quel giorno decise di uscire.
Lei se ne stava lì, seduta su una panchina con la testa fra le mani, gli occhi rossi e gonfi e le guance bagnate dalle lacrime, si soffiò il naso con un fazzoletto e poi tornò a fissare il pavimento
-Cos'hai? Perché piangi?- le chiese visibilmente preoccupato, sedendosi accanto a lei, la ragazza si asciugò le lacrime, guardandolo, all'inizio non disse niente, ma di lui poteva fidarsi, lei sapeva di potersi fidare...
-Tra un mese me ne dovrò andare, non posso più stare in America! Ma... io non voglio..!- si gettò su di lui abbracciandolo
-Io non posso tornare a Londra lo capisci..?- lui le diede qualche pacca sulla schiena, tentando di consolarla
-Dai, potrai trovare un  lavoro anche lì...-
-No tu non capisci! Io sono venuta a studiare qui per allontanarmi dalla mia vecchia vita, io non posso tornare! Mia madre non c'è più da quando io ero piccola, e dopo la sua morte mio padre prese la strada sbagliata, finendo in prigione! Io... io vivevo con mia nonna e lei mi odia, ogni volta che mi guarda rivede in me la sua ormai defunta figlioletta... e... e...- non finì di parlare che cominciò a piangere, di nuovo, stringendosi più forte al blu in cerca di conforto, lui non sapeva bene cosa dire
-Lei pensa che sia tutta colpa mia, la morte di mamma e quello che è successo a papà, io... non voglio tornare!- rimasero lì, ancora e ancora, poi a Corey venne un'idea, una di quelle assurde idee così assurde da funzionare sempre
-Mary...- disse prendendole il viso tra le mani -C'è un modo per farti restare qui-
-E quale?- chiese cessando di piangere
-Sposami!- lei gli prese le mani, continuando a fissarlo, erano solo amici niente di più, nessuno dei due avrebbe mai provato qualcosa di più significativo per l'altro
-Tu... lo faresti per me?- aspettava ansiosa una risposta, ancora incredula di fronte a quello che sarebbe disposto a fare, lui in tutta risposta si inginocchio di fronte a lei, tenendole strette le mano
-Mary, vuoi sposarmi e diventare cittadina americana?- chiese sorridente, e con un leggero accenno di ironia nell'ultima parte della frase
-Sì!-
 
E adesso lui si trovava lì, per rispettare quella "promessa" fatta un mese fa ad una sua amica qualsiasi. Finalmente il portone della chiesa si aprì, ma al posto di rivelare la sposina dal candido abitino bianco latte, Laney cominciò ad camminare velocemente, restando in equilibrio su quei trampoli che le donne normalmente chiamano tacchi, e cercando di non strappare nuovamente quell'abito rosa dal corpetto stretto, che questa volta era più lungo e morbido dai fianchi in giù, continuò a percorrere il lungo tappeto rosso fino a raggiungere l'altare
-Scusate, c'è stato solo un piccolo contrattempo, ma adesso sistemiamo tutto non preoccupatevi!- disse cercando di rassicurare tutti gli invitati per il ritardo, poi si rivolse verso lo sposo sussurrandogli qualcosa
-Il giudice di pace ha scoperto il vostro matrimonio di convenzione, ha detto che non avvertirà le autorità ma... si è rifiutato di sposarvi...- sembrava mortificata, anche se in realtà, non le dispiaceva affatto
-Cosa!- urlò lui, poi si accorse di essersi fatto sentire troppo dalla gente presente e prese a sussurrare -Come sarebbe a dire che si rifiuta?- la rossa alzò le spalle -Devo fermarlo!- scese gli scalini dell'altare, attraversò il tappeto rosso e uscì dalla chiese, lasciando la donna lì da sola, a dover intrattenere il "pubblico"
-Eh eh... è tutto... sotto controllo!- disse incerta, poi andò da Kin afferrandolo per un braccio e trascinandolo sull'altare
-Suona qualcosa!- sussurrò frettolosamente
-E cosa?- chiese lui agitato, non suonava da mooolto tempo, troppo
-Qualsiasi cosa!- lo spinse verso il pianoforte per poi uscire dalla chiesa e raggiungere il suo amico, che in quel momento cercava invano di convincere il prete a rimanere.
Li raggiunse insieme alla barbie, e poi non poté far altro che ascoltare la loro "allegra" conversazione
-Io non intendo sposare due persone che non si amano!- esclamò
-Ma noi ci amiamo! Davvero!- aveva già ingannato Barney, fingendo di amare Laney per suonare al matrimonio di sua figlia, non sarebbe stato così difficile ingannare il giudice di pace
-Mi dispiace ma non posso credervi, e adesso fatemi andare via, se non volete che avverta le autorità!- i due "quasi sposini" rimasero lì, senza poter far niente, e la rossa nascose un sorriso, non si sarebbero sposati!
Fine parte 1
  
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