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Autore: Marra Superwholocked    06/04/2014    1 recensioni
Valery ha finalmente trovato il Dottore. Sarà quello giusto?
« Il mio funziona anche sul legno! »
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The White Panther'
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Una nuova identità


George camminava senza pensieri verso la sua auto parcheggiata a pochi passi dal suo ufficio. Quel giorno, come sempre, la sua bimba aveva attirato molti sguardi: aveva sorvegliato la sua fiammante porsche dalla finestra. “Niente figli, zero preoccupazioni”, questo era il suo modo di pensare. Più di trent'anni passati a guardare riviste di auto e a correre per mantenersi in linea. Tutto qui: niente amici con cui guardare una partita, niente fidanzata a cui comprare un mazzo di fiori. A casa lo attendeva solo una stupida bottiglia di vino bianco: il suo secondo passatempo preferito.
Era quasi ora di cena, quando avvertì una fitta al braccio sinistro; terrorizzato, uscì dalla macchina e corse in mezzo al traffico in cerca di aiuto, ma il dolore non faceva che aumentare di continuo. Non aveva alcun formicolio, nessun sentore di svenimento, eppure era molto più che reale: era tangibile. George sollevò la manica della giacca del completo nero che indossava e rimase scioccato dalla vista del suo braccio. Si accasciò a terra, mentre un gruppo di automobilisti era sceso dalle loro auto e circondavano George per prestargli soccorso. Ma era troppo tardi e lui fu il primo di una lunga serie.


Valery seguiva il Dottore senza preoccuparsi di dove andassero: scappavano senza conoscere il loro nemico, solo perché era fatto interamente di legno. Piccoli e agguerriti, i soldati sparavano senza puntare e il risultato furono decine e decine di bidoni e palazzi scalfiti da piccoli proiettili di legno. Il fucile era parte integrante di loro, come se un possibile scultore alieno non avesse assemblato i vari pezzi ma fosse stato tanto bravo da riuscire a creare un'unica opera. Peccato che ciò che avevano alle calcagna non facesse parte di un'opera d'arte e che non fossero nemmeno giocattoli: erano veri e propri alieni intenti ad invadere la Terra tramite una lenta infezione ancora da perfezionare.
« Che cosa sono? » gli chiese correndo Valery, attenta a non perdere la parrucca.
« Ti rincuorerebbe sapere il loro nome? » rispose senza voltarsi.
« Te ne sarei grata! »
« Allora mi dispiace! »
Sto correndo col Dottore.. Finalmente!, pensò. Intorno a lei, i gatti fuggivano nelle loro tane senza pensare ai deliziosi e grassocci topolini che se la svignavano davanti al loro naso. Poi, sentendo un improvviso rumore ritmato, Valery si fermò.
L'esercito si avvicinava; il Dottore si allontanava; Valery rischiava di essere presa. O peggio, scoperta.
Il Signore del Tempo si accorse subito che i passi che udiva erano solo i suoi e, dunque, si fermò per assicurarsi che quella misteriosa ragazza avesse solo trovato un modo per correre senza far troppo rumore. Quando, però, la vide immobile a pochi metri da lui e con lo sguardo basso, capì che c'era qualcosa di strano, in lei. La sua vista gli permetteva di scorgere ogni minimo dettaglio, gli bastava avere solo voglia di cercare. Ed eccolo lì, il taglio dell'occhio da felino. Lo stesso della ragazza che aveva visto in toscana prima di perdere i Pond.
Si era fermato senza accorgersene, ma riprese coscienza di sé in tempo per tornare da lei e portarla via per mano prima dell'arrivo dei soldati. Insieme, percorsero ancora una cinquantina di metri e, quando furono ad una distanza sufficiente per attuare una delle più classiche strategie, il Dottore la tirò in direzione di una viuzza puzzolente e umida alla loro sinistra. Si lasciarono cadere ai piedi del muro di mattoni ricoperto di muschio e aspettarono. Il respiro di Valery lo innervosiva, così allungò una mano e le coprì la bocca carnosa. Poco dopo, videro passare l'esercito e andare oltre per poi fermarsi davanti alla fine di un vicolo cieco. Rassegnati, sparirono uno dopo l'altro.
« Tutto bene? » le chiese sottovoce.
« Mmh, mmh! »
« Cosa? » lui si voltò e, divertito per la sua sbadataggine, le liberò la bocca. « Scusa, tutto bene? »
« Sì, ma.. Davvero non hai idea di che cosa fossero? »
« Perché dai per scontato che io lo sappia? »
Accidenti a me e alla mia boccaccia! « Ehm.. Non so, hai la faccia di uno che sa tutto. »
« Sì, in effetti dovrebbero darmi il titolo di tuttologo.. » Si sistemò il cravattino verde smeraldo con l'orgoglio che gli usciva da tutti i pori. « Comunque, piacere di conoscerti. Io sono il Dottore. »
« Piacere. » Valery allungò la mano destra per stringere la sua. L'emozione che provava in quel momento? Indescrivibile. Per lei, fu come toccare il cielo con un dito. « Io sono.. » Trova un nome, trova un nome, trova un nome! « Io sono.. Penny Lane. » Perché quando sono sotto stress penso ai Beatles?!
« Penny Lane? Davvero? » Il Dottore la guardò come se gli avesse detto di essere un cuscino. La squadrò: mai e poi mai avrebbe pensato di incontrare una ragazza con quel nome, specialmente quella ragazza. « Benvenuta nel mio mondo, Penny. »

   
 
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