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Autore: Gale    07/04/2014    6 recensioni
Quattro ha salvato Tris dall'aggressione e l'ha ospitata a dormire da lui.
Lei sta sconvolgendo la sua vita e anche i suoi sogni. Cosa sognerà il nostro Divergente?
Dal testo:"Davanti a noi c'è una casa, piccola e semplice. Molto simile alla mia di quando abitavo ancora tra gli Abneganti.
Tris entra mentre io indugio ancora sulla porta. Non voglio tornare qui. Se ci fosse lui...
"Dai Quattro, entra." mi chiama Tris da dentro.
"Okay."
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Sorpresa, Tris
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Svelami i tuoi pensieri, Quattro.'
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Four's drean Ciao a tutti!
(Ri)eccomi qui, a scrivere ancora di Quattro e Tris, che dopo aver visto il film era inevitabile. Mamma che bello **!
Comuqnue questo missingmoment va collocato quando Quattro fa dormire Tris da slui dopo averla salvata dall'aggressione. E per chi avesse letto la mia ff "Pensieri Svelati" lo può inserire nel capitolo 7.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita e lo dico qui ufficialmente:  CI SARA' IL SEGUITO DI PENSIERI SVELATI! (yeaaahhh)
Buona lettura:)
Gale.

FOUR'S DREAM

Sento un venticello scompigliarmi dolcemente i capelli e accarezzarmi la pelle. Dei rumori lontani si confondo.
La luce abbagliante del sole attraversa le mie palpebre chiuse.
"Quattro."
La voce di Tris mi chiama da sopra il mio orecchio. Apro gli occhi. Tris mi sorride, porgendomi la mano.
"Dobbiamo andare, Quattro." esclama.
Mi alzo disorientato. Intorno a noi c'è un campo immenso. Niente fiori, solo lunghi fili d'erba e qualche albero lontano. Intraccia le sue dita tra le mie e comincia a camminare davanti a me. Sento subito caldo.  Non so se per il caldo che c'è qui o per...
"Tris, dove stiamo andando? E dove siamo?" Stringo di più la stretta. Non so perché ho come un brutto presentimento.
Si volta sorridendomi. Il vento le scompiglia i capelli ora che è girata verso di me.
La sua faccia bianca incorniciata dai capelli color del grano, la fanno apparire come un angelo. Le sorrido anche io. Ora è affianco a me. Mi stringe sempre la mano.
"Dovresti sorridere più spesso, Quattro. Hai il viso più rilassato e sei molto più carino."
Rischio di inciampare tra l'erba.
"Come hai detto?" chiedo sorridendo.
"Ecco così. Sei sempre troppo serio. Rilassati."
"Non posso rilassarmi sempre. Anzi." sospiro.
Tris si ferma.
Davanti a noi c'è una casa, piccola e semplice. Molto simile alla mia di quando abitavo ancora tra gli Abneganti.
Tris entra mentre io indugio ancora sulla porta. Non voglio tornare qui. Se ci fosse lui...
"Dai Quattro, entra." mi chiama Tris da dentro.
"Okay." sbuffo.
È esattamente come me la ricordavo. Un tavolo con solo due sedie, una piccola lampadina e il divano. Niente fuori posto.
Delle piccole dita mi sfiorano il braccio.
"Qui puoi essere te stesso." dice Tris.
"Non...non capisco. Cosa ci facciamo qui Tris?" dico bloccandole il braccio.
Un rumore di passi ci interrope. Provegono dal piano di sopra, dalla sua stanza.
Dei brividi mi percorrono la schiena e le braccia.
Tris gurda la porta ancora aperta. Ha lo sguardo paralizzato.
Io invece fisso senza quasi battere ciglio le scale. I passi si fanno sempre più distinti e più vicini.
Sento il cuore accellerare e il respiro pesante. Ricerco il contatto con Tris. Ma lei non c'è. Sta uscendo.
"Tris." la voce mi esce strozzata.
"Tris." ripeto bene.
Ora dei passi decisi sulla ghiaia si avvicinano a Tris.  Due figure scorgo dalla finestra: Eric e Peter.
Guardo tutto confuso e al rallentatore.
Tutte e due circondano Tris ma solo Peter l'attacca. Un pugno dritto in faccia, poi un calcio nello stomaco quando Tris è ormai a terra senza fiato.
Eric si accovaccia affianco a lei, la gira e le leva via i capelli sanguinati dalla faccia.
Peter si mette sopra di lei.
"Levatevi luridi vermi!" grida Tris, e tira un pugno in faccia a Eric. Questo fa un grugnito quando si tocca il sangue che esce dalla faccia.
Mi accorgo di non respirare. La rabbia mi accende. Tris mi guarda chiedendo aiuto in silenzio.
Una grossa lacrima le riga la guancia sporca.
Sto per andare da lei, ma un dolore pungente mi blocca la spalla. Un rumore secco mi blocca.
"Tobias." mi chiama mio padre. Mi giro velocemente. Lui è accanto a me, non l'ho sentito arrivare. Alza la mano, con attorno la cintura pendente, pronta a colpirmi.
"Tobias." mi richiama.
Indietreggio, ma cado sui miei passi. Non levo lo sguardo dal pugno alzato, so che arriverà, l'ho sempre saputo, ma non il perché.
"È per il tuo bene." sorride.
Tremo e sudo freddo. Sento ogni parte del mio corpo congelare.
"QUATTRO!"
Tris! Lei, ha bisogno di me.
La cintura mi sta per colpire, ma rotolo su me stesso e la evito. L'adrenalina mi aiuta ad afferrare le gambe di mio padre e spingerlo a terra.
Mi rialzo velocemente e lo osservo. Dorme.
Mi giro e corro da Tris. Senza neanche pensarci mi scaglio contro Eric e rotoliamo lontani dagli altri. Riesco a bloccarlo e gli sbatto la testa contro la pavimentazione.
Mi rialzo e vedo che Peter stascappando. Tris è in ginocchio.
"Stai bene? Cosa ti hanno fatto?" chiedo avvicinandomi. Le alzo la testa e mi sorride.
"Grazie, Quattro." dice accarezzandomi il braccio. Torniamo dentro". Si alza e rientra in casa.
La seguo e questa volta la mia vecchia casa è sparita. Ora c'è la mia camera dagli Intrepidi.
Tris è seduta sul letto e si guarda le mani.
Vado da lei abbassandomi.
"Ehi, cos'hai?" chiedo.
"Mi stava per toccare." Ha gli occhi gonfi e si morde un labbro
Un moto di rabbia si riaccende in me. Il solo pensiero mi disturba parecchio. Senza pensarci faccio quello che mi sento: l'abbraccio.
Lei ricambia la stretta e mi sento felice. Annuso il suo profumo, sento che mi è entrato nelle vene ed è divenuto una cosa unica col mio sangue.
Un tocco leggero e fresco sul mio collo mi sorprende.
Mi stacco leggermente e la fisso.
"Per caso mi hai dato un bacio, Tris?" dico.
Lei arrossisce e distoglie lo sguardo.
"Scusami." mormora.
Con le dita le alzo il mento e ricambio quel dolce tocco. Pongo le labbra sul suo collo. Ma lei si abbassa e le sue labbra raggiungono le mie.
Dapprima leggero, poi sempre più inteso, quel bacio diventa la mia aria.
Cerco di sollevarla dal letto e metterla accanto a me. Una qualcosa di freddo e duro mi ridesta.
Mi sveglio con la faccia contro il pavimento freddo. Le coperte e il cuscino lontani.
"Oh cavolo" penso.
Mi alzo e vedo Tris, la vera Tris ancora dormire sul mio letto.
Mi guardo attorno ancora confuso e...shockato. Ma allo stesso tempo con una strana sensazione. Mi passo una mano sulla faccia, nascondendo un sorriso.
"Stai andando completamente fuori, amico mio."


  
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