Libri > Il diario del vampiro
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Autore: eltanininfire    07/04/2014    2 recensioni
Bonnie, Stefan, Elena, con tutti i loro amici e Damon, non si aspettavano minimamente di incappare in un segreto più grande ed antico di loro, che abbracciava il mondo intero da oltre 3000 anni, quando decisero di andare in vacanza ad Aprica, in provincia di Sondrio, nell'Italia del Nord.
Probabilmente non sapevano che la loro parentela era più grande del previsto.
ATTENZIONE: CROSS-OVER CON PERCY JACKSON
Pairings principali: PercyXNuovo personaggio; AnnabethXNuovo personaggio; JasonXPiper; MeredithXNuovo personaggio; NicoXNuovo personaggio; BonnieXDamon; ElenaForeverAlone; StefanXAltro personaggio; HazelXFrank; LeoXNuovo personaggio; LauraNonSiInnamora
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8

POV DAMON

 

Tutti fissavano Luka, il quale pareva particolarmente interessato ai lacci delle proprie scarpe. Il silezio faceva da padrone nella stanza.

-Sei. Un. Coglione- esordì una delle due sorelle di Laura, la castana. Era già in piedi, ma si raddrizzò e gli lanciò un’occhiata di fuoco.

-Hazel ha ragione. Io non ti sopporto, l’unica ragione per cui non ti ho spedito prima nel regno di mio padre si trova nell’altra stanza. Posso solo immaginare il dolore che sta provando in questo momento, lo stesso che TU le hai causato. Io e lei non siamo mai andati molto d’accordo, ma già da quando ti ha conosciuto e si è innamorata di te – Luka sussultò – Già, si è innamorata di te, perché lo trovi tanto strano?- Nico ormai aveva preso il via e, mano a mano che il discorso andava avanti, la sua voce assumeva un tono sempre più sprezzante e disgustato.

-Dicevo, da quando si è innamorata di te, grosso bastardo, ha sofferto come non mai. Quando io e lei litigavamo, non piangeva; quando combattevamo come se ci dovessimo scannare, non piangeva. Le sole volte per cui l’ho vista farlo è stata per colpa tua! Da quando aveva 15 anni, Luka, 15!- urlò, ormai completamente fuori di sé.

Dall’altra stanza giunse un singhiozzo ed il silenziò calò di nuovo.

Poi la streghetta si alzò e l’attenzione converse tutta su di lei.

-Io, ecco – balbettò. –Io vorrei andare a parlarle-

Hazel e Nico impietrirono. –Perché?- chiese lui, fratellone iperprotettivo.

-Vi capisco, volete proteggerla. È forte fuori, ma fragile dentro. La capisco, ama con tutta se stessa qualcuno che non la ricambierà mai, e si distrugge per questo. Vorrei andare perché anche io ho amato in questo modo-

Che cosa? E chi avrebbe mai amato una persona che non la ricambierebbe mai?

-Vai!- ringhiò Nico. La streghetta quasi corse nel percorrere quei pochi metri, aprì la porta e vi scomparve dietro.

Mi mossi in un nanosecondo. Prima ero nel salone, poi le mie gambe mi portarono nella stanza di Laura.

La strega, vedendomi, saltò di lato emettendo uno squittio di topolino cui veniva schiacciata la coda.

La figlia di Plutone, invece, non alzò nemmeno la testa. Era seduta sul bordo del letto a tre piazze e si fissava le mani, i capelli neri che le coprivano il volto come una tenda.

Non emetteva un suono e questo non faceva che aumentare lo strazio del pianto.

-Vattene- sussurrò all’improvviso, talmente piano che quasi non lo sentii.

-No- Ero serissimo, non volevo andarmene.

-Ti ho detto di andartene!- urlò, alzando di scatto la testa. Potei vederla, ma sarebbe stato meglio se non l’avesse fatto. Le lacrime le solcavano le guance e le impiastricciavano il trucco nero sugli zigomi, gli occhi erano rossi di pianto e semichiusi, segno che probabilmente nemmeno mi vedeva.

Era uno straccio. Era incredibile come un sentimento come l’amore riuscisse a far sentire uno schifo così tante persone.

Bonnie si era spiaccicata contro l’armadio e la fissava con gli occhi pieni di paura.

-Perché? Perché proprio io? Che ho fatto di male? Ma certo! È mia cugina che ce l’ha con me!- farneticava. Intanto si era alzata e aveva preso a fare avanti e indietro attorno al letto, gesticolando come una pazza.

Alla terza volta che mi passò davanti non ressi più, la afferrai per la vita e la lanciai sul letto per farla stare ferma.

-Uno, smettila, fai venire mal di testa e i vampiri non ne soffrono. Due, l’amore fa schifo, ma questo lo sanno tutti. Tre, chi è tua cugina?-

Lei mi guardava con gli occhi sgranati, ma non aveva paura. –Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, la madre di Piper- pigolò.

-Ascolta, non ti dirò che nel mare ci sono tanti pesci, oppure che hai tutta la vita davanti. Odio queste frasi fatte. Però hanno un fondo di verità: perché continuare a morire dietro a uno che nemmeno ti guarda? Mh?- chiesi, moderando il tono di voce e piegando la testa di lato.

Lei fissò il soffitto come se ci fossero state le risposte alle mie domande.

-È il tipo di persona che ti fa innamorare e non se ne accorge. È espansivo, abbraccia tutti e si porta via il tuo cuore. Non ne posso fare a meno, è… - si bloccò, tentando di trovare l’aggettivo giusto – è lui, semplicemente lui-

-Questa è ossessione – risposi, e mi accorsi che era quello che provavo io per Katherine. Ossessione.

Guardai la streghetta, che se ne era rimasta zitta per tutto il tempo accanto all’armadio.

Improvvisamente si fece avanti, catturando l’attenzione di Laura. –Non sempre si raggiunge il proprio obiettivo, qualunque esso sia. Ne avevo uno, ma ero certa che non lo avrei mai raggiunto, e lo sono ancora adesso. Non sono bella, non sono intelligente, non brillo in nessuna materia né nella vita sociale. Mi sono rassegnata e ho cercato di andare aventi, di dimenticare. Ma non lo si può fare con lui, è una forza troppo ingombrante nella mia vita-

-E allora che hai fatto?- La figlia del dio dei morti mi sembrava particolarmente presa dal racconto.

-L’ho accettato. Non si dimentica qualcuno come lui, è semplicemente impossibile. Ma sono riuscita a ritagliarmi uno spazio per me stessa e, anche se ora il dolore non è passato, si è attenuato e poco a poco scomparirà del tutto. So che non mi amerà mai, ma almeno questo pensiero non fa male come prima-

-Quindi dovrei lasciar perdere?-

-Dovresti tentare di capire cosa senti quando fa il cascamorto con le altre. Ti senti tradita come sorella o come ragazza? Pensaci-

-Aspetta! Allora tu adesso ti senti Sua sorella?-

La streghetta ci pensò su, poi rispose. –Qualcosa del genere-

Sorrise, per poi uscire dalla camera e richiudere la porta.

Rimanemmo noi due, nel buio della stanza. Io la vedevo perfettamente ed avevo la sensazione che anche lei ci riuscisse.

-Rimani, non andare via- sussurrò, una luce disperata negli occhi neri.

Annuii e mi sdraiai, stando bene attento a non sfiorarla.

Tuttavia, appena la mia testa toccò il cuscino morbido, mi afferrò per la maglia e appoggiò la testa contro il mio petto.

Preso alla sprovvista, le circondai il busto con le braccia.

 

 

POV LAURA

 

Mi svegliai con un gran mal di testa per la seconda mattinata di fila. Sbuffai sonoramente e mi mossi, in quanto sentivo un gran freddo.

Aprii gli occhi e mi ritrovai la vista ostruita da una massa di capelli neri lisci e lucenti come piume di corvo.

Corvo??? Oddio, durante la notte, Damon di era spostato contro di me, così che il suo naso toccasse il mio collo e mi respirasse sulla clavicola sinistra.

-Ti prego, non muoverti, mi hai fatto penare tutta notte. Ti muovevi e ti contorcevi, ti sei calmata solo quando mi sono inserito nei tuoi sogni e ho eliminato la parte brutta- esordì il vampiro.

-Buongiorno- dissi invece io, la voce ancora impastata dal sonno. Richiusi gli occhi e mi riabbandonai sul cuscino, stringendo i capelli di Damon tra le dita.

Lui sorrise e soffiò, facendomi rabbrividire. Gli tirai una ciocca di capelli e lui, per contro, mi sollevò la gamba sinistra e se la mise contro il fianco.

-Piantala- ordinai, con poca convinzione. Avevo ancora sonno, accidenti!

Lui rise contro la mia spalla, facendomi venire il solletico.

-Sembri un panda- esordì di nuovo.

-Parla per te, pipistrello-

-Non ho mai incontrato una ragazza come te. Hai una carattere strano, forte e fragile allo stesso tempo-

-Ti prego, possiamo non parlarne? Vorrei passare almeno un po’ di tempo senza pensare a ieri sera-

Impossibile. Appena lo dissi, tutte le immagini della serata appena trascorsa mi si riproposero con forza, obbligandomi a rivedere tutta l’umiliazione che avevo provato.

-Se vuoi posso farti dimenticare…-

Lo volevo? Dimenticare e vivere come se nulla fosse successo?

-No, sbagliando s’impara, giusto? È ora che lo faccia anch’io. Grazie comunque per l’offerta-

-Nessuno mi aveva mai detto grazie con questo tono-

-Quale tono?-

-Sincero-

 

 

Spazietto dell’autrice:

io adoro le ultime battute. Davvero, mi sembrano fantastiche.

Per le Bamon come me, non preoccupatevi di questo improvviso avvicinamento, non sfocerà mai in amore. Ho dei progetti per loro due che non comprendono questo tipo di relazione.

Luka, d’ora in poi, scomparirà dalle scene. Lo so, lo so, avevo preventivato una sua accoppiata con Meredith, ma avevo troppa voglia di farlo litigare con tutti, così, alla fine, l’hanno sbattuto fuori.

Nico s’è sfogato ed è stato giusto così. Me lo immagino come una versione più giovane e rancorosa di Damon, che però urla contro alle persone.

Bonnie ama ancora Damon, ma doveva pur inventarsi qualcosa per non dire che amava quella testa di rapa di un vampiro che manco la calcola proprio davanti a lui. Insomma, non aveva preventivato la sua presenza lì.

Mi sembra di aver detto tutto. Alla prossima volta, che non so quando sarà. Non contate più su di me il lunedì sera, perché devo preparare la tesina e devo studiare un casino. Questo cappy è uscito in un momento di follia post-interrogazione di francese e pre-panico interrogazione di economia aziendale (poi non mi ha interrogata e tremavo tutta per l’agitazione).

Bacioni.

Fire

   
 
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