Serie TV > Hannibal
Segui la storia  |      
Autore: topstiel    07/04/2014    1 recensioni
{CROSSOVER | Hannibal/Welcome To Night Vale}
C'è un momento in cui entrambi si guardano, e Will vede se stesso negli occhi neri dell'essere, ma non si tratta del Will Graham che evita loop temporali e viene segretamente fotografato dalla Polizia Segreta dello Sceriffo - o, così almeno assume -, bensì di un Will Graham che visita parchi per cani e che non deve chiudere le finestre della sua abitazione ogni notte per non essere soppresso dalla grandezza del nulla. Ciò è stranamente confortante.
Genere: Comico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
titolo: sincerity (metaphorical) & sharp things (literal)
fandoms: Hannibal/Welcome To Night Vale
genere: comico (???), dark, sovrannaturale
avvertimenti: AU, possibile accenno Hannigram (oops???), raccolta di oneshot, puro e completo nonsense nightvaleiano
note d'autrice: Un grazie a Giada, che mi ha invogliato a scrivere (e ha fatto dei bellissimi disegni srsly how do u do that).

 


sincerity (metaphorical) & sharp things (literal)


 
90% of your body is water.
6% is delusion.
4% is lies.



È il ronzio di una presenza sopra tutte le nostre teste che lo sveglia. Non sa chi - o cosa - sia ad emettere quel continuo suono vibrante, come quello di un uomo che si prende i nostri ricordi con l'adeguata attrezzatura, o forse più simile alla disperazione di un tritacarne che sputa l'ennesimo osso; non sa chi - o cosa - sia e, se lo sapesse, preferirebbe non saperlo.
A dire il vero, Will Graham - agente speciale dell'FBI, professore ed indignante rapitore di cani -, non sa proprio nulla.

Come se non bastasse il sibilare del nulla che accompagna le misteriose luci che splendono nel cielo, la sveglia trilla tra le orecchie di Will e, da qualche parte, tra tunnel interdimensionali e insidiose tane di ragni, sente uno dei suoi cani abbaiare. 

"Ragazzi," borbotta Will, più a se stesso piuttosto che ai suoi cani, quindi preme il viso contro il cuscino, lasciandosi avvolgere dal profumo di disapprovazione e mancanza di una stabile figura paterna.

Ma, per quanto voglia rimanere a letto e preservare la sua - ormai fin troppo - abusata mente, sa che deve alzarsi prima che trascorrano precisamente due minuti e quarantadue secondi dall'orario attuale, altrimenti si ritroverebbe intrappolato in un loop temporale che gli vieterebbe di fare cose vitalmente importanti, come dare da mangiare ai suoi cani e recitare davanti allo specchio frasi poetiche e vagamente inquietanti da poi ripetere ai suoi colleghi di lavoro. Una malfunzione del tempo sarebbe estremamente controproducente.

Seppur stanco e svogliato, Will si alza, venendo subito accolto dagli unici amici che ha che non sono interessati a studiare la sua mente, manipolarlo o usarlo per risolvere crimini ben lavorati sotto piano artistico: i suoi cani (Anche se, a dire il vero, giù all'Accademia c'è chi punta i propri soldi su un eventuale tradimento da parte di Winston, ovvero l'ultimo arrivato. Come dar loro torto, di questi giorni, sotto l'atmosfera che decide di prendersi una vacanza e le montagne -ricordate che non esistono- che compaiono davanti ai nostri occhi distruggendo vite sotto al loro estremo peso, l'unica certezza è la bontà della pizza di Big Rico).

Prima di essere scagliato a terra da una mandria di cani fluttuanti, Will si affretta a prendere i propri occhiali, ringraziando mentalmente l'Anziana Donna Senza Volto Che Vive Segretamente In Casa Vostra per avergli lucidato le lenti. Sarebbe un buon sindaco.

Strascica i piedi fino alla cucina, poi estrae delle ciotole da uno scaffale e le riempie con croccantini che assumono la forma di piccoli furetti urlanti, e al suono dei gemiti agonizzati di quest'ultimi, rotea gli occhi all'inesistente eppur statico soffitto. Quanta inutile drammaticità.

Come in ogni mattina che è in grado di ricordare, si dirige verso il bagno, dove pianifica di lavarsi i denti e rendere i suoi capelli cinematograficamente perfetti. Nessuno sa come facciano lui e lo scienziato a fare una cosa del genere, sarà sicuramente qualcosa nella loro sudorazione o nelle ombre che costantemente circondano la loro esistenza; semmai qualcuno riuscirà ad emulare la perfezione dei loro capelli, apprenderà il significato della vita. Ma questa è solo una delle tante teorie.

Lo specchio è troppo occupato a riflettere la realtà di quest'epoca, e, con in sottofondo le urla provenienti dall'oggetto, Will maneggia spazzolino e dentifricio senza avere una crisi psicologica. Che eccezionale mattinata!

Il documentario sulla crudeltà che viene mandata avanti in tutto il mondo fino ai nostri tempi che lo specchio riflette - e su cui tutti noi dovremmo riflettere - decide di terminare proprio nel momento in cui Will alza lo sguardo dal lavandino, e ciò che vede lo porta in uno stato d'irritazione. Non di nuovo, accidenti.
Ciò a cui si riferisce è la presenza che lo sta scrutando da dietro le spalle. È un uomo ma non lo è, e due lunghe corna emergono dal suo capo e, pensandoci, dovrebbero essere un fastidioso peso da portare dietro tutto il tempo.
C'è un momento in cui entrambi si guardano, e Will vede se stesso negli occhi neri dell'essere, ma non si tratta del Will Graham che evita loop temporali e viene segretamente fotografato dalla Polizia Segreta dello Sceriffo - o, così almeno assume -, bensì di un Will Graham che visita parchi per cani e che non deve chiudere le finestre della sua abitazione ogni notte per non essere soppresso dalla grandezza del nulla. Ciò è stranamente confortante.

La presenza inclina il capo, sorridente, e Will, sempre fissandolo dallo specchio, impreca. "Ma la vuoi smettere?" sbotta, ma nell'attimo in cui si volta, è come se nulla fosse accaduto. L'acqua che scorre nel lavandino lo riporta alla realtà, sempre sia effettivamente quella.

Fuori, Brian e Jimmy sono intenti a litigare su chi bussi alla porta della casa inesistente di Will, che è proprio lì mentre la guardi, ed è situata tra due case completamente identiche, quindi avrebbe più senso credere che esista.
Beverly ha le mani sui fianchi, guarda i suoi compagni con aria scettica e spazientita, e quando decide di avanzare verso l'ingresso, un Will assonnato fa capolino dalla porta cigolante.

Nessuno osa portare lo sguardo sulla dimora di Will, sapendo che la troverebbe sospesa in aria senza alcuna spiegazione, nonostante Will stesso sia uscito come nulla fosse. E nessuno si chiede perché Will sia uscito dall'abitazione dov'è stato avvistato per l'ultima volta John Peters - sapete, il contadino -, e nessuno si chiede perché, il giorno precedente, la casa si trovasse nell'altro capo della città, ed il giorno precedente ancora fosse da tutt'altra parte. Nessuno si domanda nulla sotto il ronzio del nulla e la lampeggiante luce rossa sulla montagna - che, ovviamente, non esiste -.

"Ciao Will, come ti senti questa mattina?" la voce di Hannibal giunge direttamente nell'orecchio di Will, facendolo sobbalzare. "Gesù Cristo!" esclama, e Hannibal aggrotta le sopracciglia. "No, Will," per un attimo teme di aver esagerato con le iniezioni. "Sono Hannibal, vuoi fare colazione con me?"
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Hannibal / Vai alla pagina dell'autore: topstiel