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Autore: StelladelLeone    07/04/2014    2 recensioni
“Devi proprio andare Ed?” chiese Miel sotto la pioggia a uno dei suoi più cari amici.
“Sì.” Rispose l’Assassino guardando il campo di battaglia dove avevano appena combattuto per le loro vite, per i loro compagni.
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Yooo minna! Questa è una shot interamente dedicata a Edward Yoshina, che ha deciso di intraprendere un altro viaggio non più su EFP! Potete considerarla una spin-off di Fairy Heredity, potete considerarla una cosa a parte :D L'unica cosa certa è che l'ho scritta appositamente per i due Ed (OC e scrittore), che spero gradiscano :D
Un abbraccio,
Stella
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Speravi ti lasciassi andare via indisturbato eh? No mi spiace, non è nel mio stile! Avevo scritto la bozza di questo per Ed una giornata di pioggia quest’inverno ma non avevo trovato un occasione per pubblicarla; non potevo certo lasciarti andare via senza leggerla ;D Puoi anche considerarla come una spin-off di Fairy Heredity se vuoi, così era nata dopotutto :D Ma soprattutto è un ringraziamento per ogni momento insieme! Spero che tu capisca il messaggio Ed :D

Buon viaggio caro compagno!

Un abbraccio,

Stella

 

È tempo di andare.

 

 

Il cielo piange lacrime amare. Urla, grida, strepita il suo dolore.

Le sue gocce cadono sul terreno scandendo un lamento funebre, cercando di lavare quel sangue nero che ha impregnato il terreno, quei cadaveri freddi che non riescono più a vedere la cieca ira del cielo sopra di loro.

Nemico o alleato non c’è più differenza.

I fulmini si abbattono sul terreno con furia incessante, assetati di vendetta per quell’empio massacro.

Li senti?

I venti impazziti portano i loro ululati.

Ti perseguiteranno, ti troveranno.

Senti il loro fiato freddo e mortifero graffiarti il collo?

I loro ansiti rimbombare nelle tue orecchie?

Non si fermeranno.

Sono i cani infernali.

Ti daranno la caccia per vendicare i morti.

Dilanieranno le tue carni, il tuo cuore giorno per giorno. Senza tregua. Senza riposo.

Non c’è perdono per gli assassini.

Non c’è perdono.

 

 

“Devi proprio andare Ed?” chiese Miel sotto la pioggia a uno dei suoi più cari amici.

“Sì.” Rispose l’Assassino guardando il campo di battaglia dove avevano appena combattuto per le loro vite, per i loro compagni. Dove aveva appena massacrato senza pietà ogni singolo nemico, dove aveva difeso i suoi compagni con la sua mortifera follia, dove ancora una volta era tornato ad essere il Cavaliere dell’Oscura Signora.

“Ci mancherai. Mi mancherai.” Gli disse la ragazza stringendosi nel mantello bagnato, gli occhi blu che diventavano lucidi.

“Devo trovarla, lei mi sta aspettando. Ho promesso.” Le ricordò lui poggiandole una mano sul capo e accennando un sorriso triste.

Il cielo sopra di loro tuonò.

“Potremmo aiutarti! Potremmo venire con te!” tentò lei incapace di arrendersi a un addio.

“Sei davvero cocciuta…” le disse leggermente esasperato il ragazzo, alzando gli occhi verdi verso le nuvole plumbee, “Lo sai che è meglio per tutti se andrò da solo. Sono un assassino Miel, me la caverò; sono fatto per essere solo. Per favore avvisa tu gli altri.” cercò di rassicurarla, vedendo le ombre dei morti danzare intorno a lui. Non c’è perdono per gli assassini.

“Ma prima di questo sei un mio amico!” pianse lei prima di stringerlo in un abbraccio, incurante del sangue che lo ricopriva che le imbrattò macabramente vestiti, mani e viso.

Ed rimase stupito da quel gesto e rimase per un secondo gelato, ma infine ricambiò la stretta.

“Credevo mi avresti picchiato.”

“Ci ho pensato.”

Dopo alcuni istanti la staccò da sé.

“È tempo di andare Miel. Addio.” Le disse serio con un lieve sorriso, prima di voltarsi e incamminarsi tra i cadaveri. Non si sarebbe girato più. Non doveva girarsi più.

Non c’è perdono per gli assassini.

Miel guardò il compagno allontanarsi in silenzio finché accanto a lei non giunse Ashuros.

“Cos’hai intenzione di fare?” le chiese dopo alcuni attimi seguendo con gli occhi rossi l’ormai lontana e quasi invisibile ombra di Ed.

“Tsk!” mormorò lei scuotendo i capelli frustrata, “Seguirlo! Mi pare ovvio, no?!” rispose con un ghigno, che contagiò anche l’amico, alzando fiera la testa. Un compagno non lo si abbandona mai, neppure quando vuole farlo lui stesso.

“Quanto sei testarda…” sospirò lui, “Gli farai venire una crisi di nervi…”

“Come se tu non volessi venire! E poi lui è abituato! Se Giada scoprisse che l’abbiamo lasciato andare via così ci ucciderebbe!” gli rinfacciò lei.

“Chiama gli altri,” gli disse poi sollevando gli occhi al cielo che smetteva di piangere, “Abbiamo un idiota solitario da inseguire!” rise pronta alla nuova sfida, iniziando a correre dietro a Edward Yoshina.

 

 

Non c’è perdono per gli assassini.

Un raggio di sole squarciò le nubi, come fossero un velo che impediva loro di vedere la verità, illuminando tutta la valle. La pioggia cessò. Il vento si zittì.

O forse sì?

  
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