Note: Un’altra nonsense: si salvi chi può! (?). Dico già qui che ho inserito l’avviso di OOC perché non credo proprio che la Parche si comporterebbero mai così… Oppure sì?
Buona lettura!
 
 
 





 
 
Nella caverna delle tre sorelle non si udiva altro che il tintinnio dei ferri da maglia, il brusio secco del filo che viene avvolto attorno al fuso e, a ritmo irregolare, il clangore metallico delle cesoie, che riverberava sulle pareti di nuda roccia.
 
Tic, tic, tic… ZAC!
 
Le Parche erano sedute su degli umili sgabelli di legno e tessevano, tessevano, tessevano.
 
Fu Cloto, la tessitrice, a rompere il silenzio: “Vedete Perseus Jackson?”
 
Le sorelle annuirono.
 
Tic, tic, tic… ZAC!
 
“Sarà progenie di Poseidone, grandi saranno i suoi poteri, salverà o ridurrà in macerie l’Olimpo e…”
 
“…Avrà l’amore di Annabeth Chase” concluse Lachesi, colei che avvolge il fuso.
 
La prima Parca sembrò quasi essere infastidita e prese a sferruzzare più velocemente. “Di Rachel Elizabeth Dare, vorresti dire”
 
Lachesi spostò lo sguardo intenso ed apatico sulla sorella. “No, sei tu ad avere torto: Perseus sposerà la figlia di Atena, che gli salverà la vita molteplici volte con il suo intelletto e la sua razionalità da stratega”
 
“Rachel sarà superiore a lei “asserì la tessitrice “I suoi occhi saranno in grado vedere oltre la Foschia e scrutare il futuro, senza di lei l’Impresa del Labirinto non potrà mai essere portata a termine”
 
Tic, tic, tic… ZAC!
 
Atropo, l’inflessibile, si sistemò i lunghi e ricci capelli corvini che le ricadevano sulle spalle curve.
 
“Calma sorelle” le ammonì “Annabeth Chase anteporrà il suo orgoglio a Perseus, mettendo così a repentaglio la sua vita, e Rachel si consacrerà a Febo Apollo”
 
“E allora tu chi vedi nel suo futuro, sorella?” domandò colei che avvolge il fuso.
 
La terza Parca si prese del tempo prima di rispondere e - ZAC! - con le sue grosse forbici di bronzo recise il filo. “Nico di Angelo” annunciò secca.
 
“Ma sarà un uomo!” esclamarono le altre due all’unisono.
 
“E allora? Il figlio di Poseidone otterrà il marchio di Achille, pertanto sarà giusto che condivida la sua esistenza con suo cugino”
 
“Un grande eroe ha sempre una grande donna al suo fianco!” dichiarò Lachesi, non convita affatto dalle argomentazioni della sorella “Chi più di Annabeth, dai meravigliosi capelli dorati e dai magnifici occhi grigi, merita un semidio le cui imprese saranno a tal punto formidabili?”
 
Cloto, ormai, sferruzzava ad una velocità tale che i suoi ferri cominciavano a scaldarsi per l’attrito. “Rachel ovviamente! Nessuna potrà competere con i suoi fulvi capelli ed il suo cuore da artista!”
 
“Quella figlia di papà sarà brava solo ad imbrattare le cose con i suoi stupidi disegni e a cercare attenzioni con le sue profeziucce da quattro soldi! Abbi un briciolo di buon senso sorella, codesta donzella sarà solo un morboso fardello per Perseus, è indiscutibilmente inferiore ad Annabeth!”
 
“Codesta donzella sarà solo un morboso fardello” le fece il verso la tessitrice. “Intanto quella saputella della figlia di Atena rischierà di far ammazzare se stessa e Perseus soltanto perché non vorrà sprecare il suo intelletto sopraffino per bazzecole come le domande della Sfinge!”
 
L’inflessibile alzò il mento con aria di superiorità. “Continuate pure a bisticciare per quelle due ragazzette, tanto l’inconfutabile verità è che nessuno, e ripeto, nessuno potrà mai dare a Perseus un amore come quello di Nico, sincero e puro come…”
 
“Oh, dacci un taglio!” la interruppe Cloto gesticolando con una mano.
 
“Per me va bene!” replicò Atropo, alzandosi di scatto e puntandole contro le temibili cesoie affilate.
 
“Vuoi la guerra?!?” ribatté la tessitrice, mettendosi anch’essa in piedi ed impugnando i ferri acuminati come fossero due spade; lo stesso fece Lachesi, annodando il filo in un cappio letale.
 
Le tre sorelle si scrutarono in cagnesco, poi, gridando rispettivamente i nomi dei loro prediletti, presero ad azzuffarsi senza alcun contegno.
 
“Rachel è la migliore!” strepitò Cloto, infilzando il fondoschiena di Atropo che, strillando un “Per Nico!” tagliò una grossa ciocca di capelli a Lachesi, mentre quest’ultima, ululando un “Annabeth regna!”, tentò di strangolare la prima.
 
Alla fine, quando furono tutte e tre punzecchiate, acconciate con nuovi, irregolari tagli di capelli e avvolte come matasse, arrivarono ad un compromesso.
 
“Sarà il Tempo ad assegnare la ragione!” decretò l’inflessibile e le sorelle annuirono.
 
Le Parche allora ripresero a filare, avvolgere e tagliare come se nulla fosse accaduto ed il silenzio tornò nella grotta.
 
Tic, tic, tic… ZAC!
 
Tic, tic, tic… ZAC!
 
Tic, tic, tic… ZAC!
 
Tic, tic, tic…
 
“Vedete Luke Castellan?”
 
 
 


 
 
 
 
 
Spelonca dell’autore: Spero vi siate divertiti a leggere ^^’ Orbene, è il momento della… Burocrazia! (?)
Allora, dopo un po’ di ricerche su dove vivano le Parche (Wikipedia, a me!), ho letto che dovrebbero abitare in una caverna buia nell’Ade e, siccome ho scarsa fiducia a riguardo, ho preferito ambientare la storia in una grotta anonima c.c
Ho usato il nome romano “Parche” e non quello greco “Moire” perché nei libri vengono denominate in questo modo, anche se non ne capisco il motivo u.u’
Se non si fosse capito (No, non sto insultando il vostro intelletto ^^’), Atropo si riferisce ad Achille e Patroclo quando dice che “è giusto che stia con suo cugino”: come loro, anche Percy e Nico dovrebbero essere cugini, ma per parte divina quindi… Niente incesto! (?)
Be’, credo di aver precisato anche troppo, la finisco qui. Alla prossima!
Sono gradite matasse di filo, forbici di bronzo e soprattutto recensioni! ^^ (?)