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Autore: Maria Nakamura    07/04/2014    1 recensioni
è una piccola raccolta di flashfic sull'infanzia di Lilith e Sebastian, senza pretese. Le ho raccolte tutte in un unico capitolo visto che sono poche, u.u
Buona lettura! ^^
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lilith, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-L'inferno è davvero così, mamma?- le aveva chiesto innocentemente il bambino, mentre guardava il pesante tomo, la Divina Commedia, appoggiato sulle sue piccole gambe. La donna ci pensò su un attimo, facendo una veloce mente locale -Beh, più o meno- sentì il piccolo girarsi sulle sue gambe, mentre il libro cadeva a terra con un tonfo sordo, ed abbassò lo sguardo, incrociando i suoi occhietti scuri e vivaci di bambino. Lui si accoccolò al suo petto, stringendo tra le piccole manine la lana del maglione -fa paura mamma. e se dovessi andarci anche io?- lei gli scompigliò i capelli, per poi avvolgerlo con le braccia -tu non devi avere paura cucciolo, la mamma sarebbe lì con te. Non permetterei a nessuno di farti male- lo sentì rilassarsi un pochino nella sua stretta -me lo prometti?- chiese, alzando il faccino paffuto per fissarla in viso. Lilith gli baciò i capelli chiari -ma certo, tesoro-

 
-Mamma! Mamma!- il bambino si aggrappò ai suoi Jeans chiari per richiamare la sua attenzione, la vocina affannata, probabilmente a causa di una corsa, e le lacrime ai lati degli occhi che minacciavano di scendere. -Cosa c'è, tesoro?- chiese dolcemente Lilith, inginocchiandosi di fronte al piccolo -mi sono fatto male- le disse, mostrandole una piccola sbucciatura sul ginocchio -Oh, amore, non è niente. un bacino e passa tutto, eh?- e detto questo si chinò a baciare il punto ferito -va meglio ora?- gli chiese, carezzandogli la guancia -si!- e le fece il sorriso più bello del mondo e dolce del mondo, prima di correre di nuovo in giardino a giocare con il cane infernale.
 

-Jonathan, ma che hai fatto?-  chiese stupita, guardando il bambino sporco di fango da capo a piedi -Mamma guarda!- disse, aprendo il pugnetto chiuso all'altezza dei suoi occhi -una coccinella!- esclamò estasiato, continuando a fissare il piccolo insetto dentro alla sua mano -Oh, è bellissima tesoro! sei stato bravissimo- e gli scompigliò i capelli -dai, esprimi un desiderio!- il bambino annuì sorridendo, chiudendo gli occhi, aggrottando la fronte concentrato -vorrei... vorrei... vorrei trovare qualcuno come me!- si girà verso Lilith in cerca di approvazione e questa gli sorrise. Per fortuna, Jonathan non si accorse della nota malinconica che la donna aveva negli occhi  -Troverai qualcuno, tesoro. Ne sono certa-
 

L'uomo e  il bambino entrarono in casa, l'uno soddisfatto, l'altro sprizzante felicità da tutti i pori -Mamma!- urlò il più piccolo, correndo verso la cucina -ciao tesoro! Com'è andato l'allenamento con papà?- gli chiese, spegnendo il fornello sotto la pentola e concentrandosi completamente su di lui. Il bambino le fece un sorriso enorme -ci siamo allenati tantissimissimo e mi sono anche fatto male, sai?- sembrava addirittura eccitato -però non ho mica pianto!- Lilith sorrise -Davvero?- e strofinò il naso contro quello più piccolo del figlio -sei proprio un ometto coraggioso!- esclamò, mentre il piccolo cacciatore annuiva energicamente -quando sarò grande ti proteggerà io mamma! Non ti devi preoccupare!- lei gli scompigliò i capelli -allora ci conto, eh! Dai vai a tavola, che ti ho preparato il pollo che ti piace tanto. Valentine, vieni che è pronto!-
 

-Mammina?- Lilith si voltò sorpresa verso di lui, interrompendo la lettura -Cosa c'è, cucciolo?- gli chiese preoccupata, lo sguardo del bambino le sembrava strano -Tu sei la mia vera mamma?- la donna lo guardò stupita, colta alla sprovvista -perchè me lo chiedi, tesoro?- il piccolo la scrutò per qualche secondo, corruggiando la fronte come se si sforzasse di capire qualcosa -il papà oggi mi ha parlato della signora che mi ha fatto nascere- la donna si sentì come se la avessero colpita con una lama angelica dritta nel petto -Oh, davvero?- si sforzò di sorridergli incoraggiante, il piccolo annuì -si, ma... io però non le voglio bene, perchè se ne è andata- e sembrava quasi che stesse per mettersi a piangere, quando alzò di scatto il viso verso quello della donna, come colpito da una improvvisa rivelazione -tu non mi lascerai, vero, mamma? sei la mia mamma, non voglio che te ne vai anche tu- e si aggrappò al maglione di Lilith, quasi con disperazione,  occhi imploranti. E lei lo abbracciò, con tutta la forza e la delicatezza e l'amore che aveva -no, no che non ti lascio, amore mio!- e lasciò che le lacrime scorressero sul suo viso -perchè piangi mamma? io ti voglio bene, non voglio che sei triste. Ho... ho fatto qualcosa di male?- la donna si asciugò le lacrime con il dorso delle mai -no, non hai fatto niente piccolo mio, la mamma è solo tanto felice-
 

-Devi smetterla di fare così, Valentine! Lo stai distruggendo più del sangue che ha nelle vene1!- la donna battè rumorosamente le mani sul tavolo mentre gli occhi, di solito mascherati da un incantesimo, tornavano un groviglio di piccoli serpenti che uscivano da due orbite nere -è un bambino, non un'arma!- continuò dura, mentre l'altro la guardava in cagnesco -Deve diventare più forte!- lei lo incenerì con lo sguardo -O, certo, quindi è per questo che hai ucciso l'unico essere diverso da me e te che avesse mai incontrato?!- urlò lei, indicando l'enorme cumulo di polvere che stava lentamente sparendo al di là della finestra della cucina -era solo un demone- quella ringhiò di rabbia, mostrando i denti improvvisamente affilati - Era con lui da cinque anni, da quando ne aveva sei!! Era il suo unico amico!  E lo avresti saputo, se solo lo avessi guardato come un figlio e non come una parte del tuo stupido piano!- Valentine sembrò preso alla sprovvista ma ribatté prontamente - sapevi del mio piano fin dall'inizio. non è tuo figlio Lilith!- lei lo guardò, indignata e ferita -ma è come se lo fosse!- lo Shadowhunter si limitò a girarsi di spalle e ad andarsene. Quando fu sulla porta della cucina si voltò un ultima volta a guardarla -è stato un errore permetterti di stare qui. vattene.- disse, prima di sparire dietro la porta. Lei si abbandonò sulla sedia per qualche secondo, prima di rialzarsi con un'espressione determinata e asciugare l'unica lacrima scesa sulla sua guancia -non te lo perdonerò Valentine. e neanche Jonathan, stanne certo2.-
 

-Jonathan- sussurrò, scuotendolo delicatamente -Jonathan, svegliati, sono io- il ragazzo, ormai tredicenne stropicciò gli occhi, ancora assonnato -mamma?- chiede confuso, riconoscendo la voce -piano tesoro, sai che non dovrei essere qui- la donna gli sorrise, il pesante maglione era leggermente bagnato a causa della pioggia che imperversava all'esterno. il giovane cacciatore annuì piano, sedendosi sul letto e abbracciando la madre -Oh, tesoro! sono così felice di vederti!- chiuse gli occhi assaporando il momento, stringendo il suo bambino fino a che questo non emise un quasi impercettibile lamento. Lilith si mise sull'attenti, staccandosi piano dall'altro e guardandolo con un misto di preoccupazione e rabbia -cosa ti ha fatto?!-  e quella non era una domanda a cui potevi non rispondere -non è niente mamma, mi rende più forte- e lei sapeva che non era vero, sapeva che faceva tutto ciò per non essere da meno a Jace3,  per ricevere l'approvazione di Valentine. -Dovresti venire via con me, tesoro. Potremmo vivere insieme, andresti a scuola, conosceresti bambini della tua età...- per un attimo Jonathan fu tentato. Per un attimo, uno solo, l'idea di fuggire da quel mondo di combattimenti e sangue gli parve la soluzione migliore, eppure c'era qualcosa che lo tratteneva: l'adrenalina che lo assaliva durante un  combattimento, il piacere del sangue sulle mani dopo aver ucciso o ferito un nemico, la gioia folle di affondare una lama nella carne di qualcuno e... -Non posso. Papà sarebbe distrutto se lo abbandonassi. vorrei tanto venire con te mamma...- Lilith piantò lo sguardo a terra, in preda allo sconforto. Avrebbe potuto costringerlo, ma a che pro? L'avrebbe odiata, se lo avesse portato via da ciò che più amava. Si sforzò di sorridergli -Non fa nulla tesoro, dammi la pomata, te ne metto un po' sulla schiena. Avrebbe almeno potuto farti un iratze!- e mentre spalmava l'unguento sui profondi segni di frustata sulla schiena del figlio, Lilith malediceva silenziosamente l'artefice di quello scempio
verrà il giorno Valentine, verrà il giorno!4
 

-Madre! Cosa mi sta succedendo?- la voce disperata del ragazzo la fece sentire impotente di fronte alle lacrime del figlio; gli carezzò la testa, cercando di calmarlo sussurrandogli parole dolci -so che sembra spaventoso, ma va tutto bene tesoro. va tutto bene- continuava a ripetergli, ma sapeva che non era vero, sapeva che il sangue di demone (il suo stesso sangue, pensò Lilith con un moto di amarezza) stava corrompendo la sua anima, e se c'era qualche speranza che la sua anima si salvasse, Valentine la stava distruggendo pezzo per pezzo. -Ho paura mamma...- e per un attimo le sembrò di tornare indietro nel tempo, quando il suo piccolo le si stringeva al petto dopo un incubo. -va tutto bene, amore mio. Ci sono io con te- Sapeva che nella mente del ragazzo si alternavano momenti di lucidità a momenti di follia, in cui la smania per il potere e per la morte prendevano il sopravvento ed era proprio in uno di questi che aveva creato un piano parallelo a quello di Valentine per creare il suo esercito di Nephlim e quando aveva chiesto alla madre di aiutarlo, lei non aveva avuto la forza di opporsi. -Sempre, mamma?-  Poteva solo sperare che quello strano gruppo di ragazzi5 lo salvasse, in qualche modo. Dal canto suo, Lilith si sarebbe impegnata a tenere viva almeno una piccola parte della sua anima umana, finché c'è vita, c'è speranza, si disse -Sempre, tesoro-

 
_________________ANGOLINO MIO_____________________
1: Quando dà il suo sangue a Valentine, Lilith afferma che corromperà l'anima di Sebastian u.u
2: Ho sempre avuto l'impressione, quando Seb e Valentine sono nella grotta in CoG, che il ragazzo avesse dei progetti diversi da quelli del padre, e, beh, è nata questa flashfic! ^^
3:Immagino che Lilith sappia del piano di Valentine, che ci sono due Jonathan Christopher  e che quindi anche lei chiamasse Jace così per evitare confusioni
4:Citazione dei promessi sposi, Fra Cristoforo va da Don Rodrigo, Che sta impedendo il matrimonio di Renzo e Lucia, e cerca di convincerlo a smetterla di mettere i bastoni tra le ruote ai due promessi.  Al suo rifiuto, Cristoforo punta il dito contro Rodrigo e gli dice "Verrà il giorno", ovviamente si riferisce al fatto che sarà giudicato per i suoi peccati. Mi sembrava una citazione azzeccata, dato che Valentine viene ucciso da un angelo in nome della "giustizia del celo" u.u
5:Lo strambo gruppo di ragazzi è, ovviamente, quello dei protagonisti della saga di TMI

 
Questa è una raccolta di flashfic sull'infanzia di Sebastian e Lilith insieme, è nata principalmente perchè il momento che ho odiato di più in tutto CoLS è stato quando Clary (almeno a quanto ricordo) rinfaccia a Lilith di non poter avere figli. Clary non mi è mai piaciuta molto, lo ammetto, ma in quel momento l'ho odiata veramente e avrei tanto voluto che crepasse in agonizzanti sofferenze, e a quel paese i sequel del libro!
  
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