Il Bosco dei
Nani
Verso le sei e un quarto del pomeriggio
Un leggero venticello si sentiva
soffiare dalla finestra
della casetta dei nani, davanti alla quale Biancaneve stava preparando
la sua
famosa torta di mele. Una volta assicurati che i nanetti fossero andati in miniera
a lavorare come di
consuetudine, lei e il principe si erano intrufolati in casa loro per
fargli
una sorpresa. Anche se da quanto si era stabilita per la prima volta da
loro,
dieci anni prima, i nani avevano imparato a tenere un po’
più in ordine, i due
sposi avevano trovato lo stesso il caos, e si erano impegnati per
pulire, con
l’aiuto dei cari animaletti del bosco, e ora stavano
cucinando una ricca
cenetta per loro. Mentre lei faceva il dolce, il principe era impegnato
a
preparare la zuppa, la stessa che lei aveva preparato per i nani il
giorno in
cui si erano conosciuti. Biancaneve smise di impastare per guardare il
marito
farsi scivolare la mano e mettere una dose troppo alta di una spezia
nella
zuppa e dovette trattenere una risata quando lui si mise a imprecare
contro sé
stesso per aver sbagliato. Il principe non aveva mai cucinato prima, ci
aveva
sempre pensato il personale del suo castello, ma da quando lei viveva
con lui
aiutava i cuochi perché cucinare le piaceva molto. Poco
prima, quando il
principe si era offerto di fare qualcos’altro mentre lei
avrebbe pensato alla
cena, aveva insistito per coinvolgerlo. E in realtà non se
la cavava neanche
male, per essere la sua prima volta.
La guardò implorante.
“Va bene, ci penso io alla zuppa, ma qualcuno deve occupare
della torta. Su,
vai a impastare, e lavati le mani prima, ora odorano di
spezie” disse.
Lui acconsentì senza fare storie e
s’impegnò molto per finire la torta: era
decisamente più facile!
Il Dominio Incantato
Quasi mezzogiorno
Aurora stava passeggiando nei
giardini del bosco,
leggermente in ansia. Filippo era in viaggio da alcuni giorni e non
aveva
specificato quando sarebbe tornato. Il giorno dopo sarebbe stato il
loro
anniversario e lui era ancora chissà dove, ce
l’avrebbe fatta a tornare? Al castello
stavano già preparando un banchetto per festeggiare la
ricorrenza; sarebbe
dovuta essere felice, invece era turbata dall’assenza del
marito.
Filippo non le aveva detto niente; se n’era andato senza
avvisare, tre giorni prima,
al mattino presto, mentre lei faceva il bagno. Le avevano detto che si
scusava,
che erano affari urgentissimi e che non poteva aspettare un secondo di
più. Si
fidava di lui, certo, in dieci anni non aveva
mai dubitato che potesse tradirla o abbandonarla. Eppure
qualcosa in
quella faccenda puzzava: era già capitato che Filippo si
fosse assentato per
qualche giorno, ma l’aveva sempre avvisata; non se
n’era mai andato, neanche
per un’ora, senza salutarla e assicurarla. Si recò
nella torre più alta, dove
si poteva facilmente osservare tutto ciò che c’era
intorno al castello. Nessuna
traccia di lui né del suo cavallo. Dov’era?
“Ci si rivede, cara. Vi sono mancata?”
Quasi paralizzata, Aurora si voltò. Malefica, la fata
malvagia, la signora di
ogni male, la osservava dall’alto al basso, con un sorriso
beffardo.
Il Bosco dei Nani
Le sette e quaranta
I nani stavano per tornare, la torta era in forno e la zuppa
quasi pronta.
Il sole era calato da un po’ e il cielo si era coperto; una
leggera pioggia
iniziò a scendere. Biancaneve e il principe stavano o per
iniziare ad
apparecchiare la tavola, quando una scossa e un rumore fortissimi
fecero
tremare tutto, rovesciare
la zuppa e
cadere i piatti dalla dispensa spalancata, che s’infransero. Nello stesso momento
fulmini cominciarono a
cadere sulla foresta lì intorno; e capirono che uno di
quelli aveva colpito la
casetta dei nani. La tempesta divenne sempre più forte e
devastante. Dalla
finestra - non potevano uscire – sbirciarono fuori,
terrorizzati: non pioveva più,
ma un enorme vortice oscuro e tenebroso stava annientando la foresta
che li
circondava.
“Che… che cos’è quello?
Amore, che cos’è? Che cosa significa?”
gli chiese lei,
iniziando a piangere. Era persino più bianca del solito.
Come avrebbero
fatto i nani a tornare?
Erano già nel tragitto verso casa o al sicuro nella miniera?
“Cucciolo, Brontolo, Dotto! E tutti gli altri!”
esclamò disperata.
“Andrò a cercarli io” la
rassicurò il principe. “Ma… ma se ti
dovesse succedere
qualcosa?” Lui esitò per un momento, con sguardo
inquieto.
“No, vengo con te” gli disse lei
avvicinandosi, ma lui si era già
coperto per bene e stava per uscire. “Non ci pensare nemmeno,
qui sarai al
sicuro”, un altro botto. “Beh, più al
sicuro che là fuori, comunque”.
“Non temere, ci rivedremo,”.
Si baciarono.
“Te lo prometto” e uscì, in mezzo alla
tempesta sovrannaturale.
Dominio Incantato
Mezzogiorno e venti
“Tu… tu sei…
Malefica!” esclamò
la
Principessa, sconvolta.
“No, no, sono la tua fata madrina!” rispose la
strega sarcasticamente. “Certo
che sono Malefica” continuò, mentre Aurora
indietreggiava .“Pensavi che io,
Malefica, la Regina di tutti i Mali, cessassi di esistere
così facilmente? No,
me ne sono andata, ho allargato i miei orizzonti. Quella ragazza, Aqua,
o come
si chiama, non te l’ha raccontato?”
“Aqua? Ti riferisci a una di quei tre ragazzi con la
chiave?” chiese Aurora.
“Keyblade, precisamente.
Quell’arma
misteriosa, credevo fosse essenziale per i miei piani, ma per fortuna
c’è un
altro modo. Comunque non sono qui per parlarti di me?”
“E perché, allora? Cosa vuoi ancora, precisamente,
da me?” Oh, adesso mi si scaglia
contro, che coraggio.
“Non ho mai ottenuto niente da te, neanche la
vendetta”. Su questo, non voglio
dilungarmi.
“Vendetta?” chiese lei, “Malefica, mi
spieghi cosa ti ho mai fatto? Perché
cerchi vendetta?” Cosa faccio?
Glielo
dico?
“Tu, niente. Fu
tuo nonno, ma se tuo
padre non te l’ha mai raccontato, non vedo perché
dovrei farlo io, ora. E non
siamo qui per parlare di me” La
ragazza
non sembra aver paura, è un effetto della sua
radiosità?
“Stavo dicendo che la vendetta non m’interessa
più. Non dico che non ce l’avrò,
non sono ancora sicura di ciò che succederà a te,
ma hai ciò che mi serve. Tu
sei speciale, hai una caratteristica rarissima, comune a poche, forse
te ne
hanno già parlato”.
Oh, sì che me ne hanno parlato, un
cuore
pieno di luce, il mio.
“Quindi è per questo che te ne sei andata, sette
cuori di pura luce, vero? Ma forse avresti fatto meglio a
prendere il mio
per primo, così non avresti dovuto
tornare, non credi?” Non mi faccio
mettere sotto da questa donna.
“L’ho fatto, l’ha fatto uno di quei tre
ragazzi per me, ma il suo amico me l’ha
rubato per restituirtelo, “Sei stata tu, hai manipolato quel
giovane con i tuoi
malvagi poteri” Cosa sto facendo?
La cos
migliore, prendo tempo, magari qualcuno verrà a cercarmi non
vedendomi
scendere…
“Vedila un po’
come vuoi. Certamente, per quanto riguarda
l’oscurità,
ora ne so molto di più. Ma basta con le chiacchiere. Sono
qui per darti
un’informazione. Il tuo caro principe non tornerà,
preferisce passare il vostro
anniversario con un’altra donna”.
L’espressione sul volto della principessa
mutò. Da spavalda divenne insicura, ferita, vulnerabile, e
solo in pochi
secondi. Ho fatto centro. Ho toccato un
punto dolente, e il sarò facile ingannarla ora.
“Non ci credo”. Patetica,
è ovvio che ora
dubita seriamente di lui.
“Non mi credi, ecco a te la prova” e Malefica mosse
leggermente la mano
sinistra.
Una
finestra magica
si aprì per mostrarle una scena; questa mostrava chiaramente
Filippo,
avvinghiato a una donna giovane, dai capelli di un rosso scuro e gli
occhi a
mandorla, che lo baciava appassionatamente, in una casetta piuttosto
familiare. Non è vero, non può essere
vero, quella scena è un’illusione creata da
lei. Filippo non lo farebbe mai. Controllati.
La principessa scosse la testa,
piangendo.
“Mi dispiace, è così, tutti gli uomini
sono così, infondo. Vuoi cambiare vita?
Unisciti a me. Io potrei aiutarti, potremo vendicarci. Insieme, saremo
straordinarie…”
Continua a scuotere la testa.
Perché è
così cocciuta? Forse il principe è stato sedotto
solo dalla magia di Ursula, ma
non è riuscito a contrastarla, il suo amore non ha vinto,
non ha battuto il
nostro potere.
Mentre parlavamo non si era neanche accorta che la tempesta
sovrannaturale
stava iniziando anche lì al Dominio
Incantato… Doveva sbrigarsi. Anche Aurora se
n’era finalmente accorta. Poi,
un tuono, e la ragazza scattò: corse verso la porta
piangendo, con una mano
sugli occhi, e prima che riuscisse a uscire, Malefica aprì
un portale oscuro.
La ragazza ci entrò dentro senza accorgersene, e Malefica la
seguì.
Il Bosco dei Nani
Le otto meno un quarto
L’oscurità invase la stanza ; Biancaneve
tentò di uscire ma era buio e non
trovava la porta… Riusciva solo a vedere occhietti gialli di
creature simili a
ombre… Aiuto.
Poi il pavimento sotto di lei perse consistenza e divenne come sabbia
mobile.
Biancaneve ne fu inghiottita, poi cadde, cadde…
E finalmente, una luce fioca. Toccò terra, e perse i sensi.
Portale oscuro – il Dominio
Incantato.
Mezzogiorno e mezza
Aurora si era trovata in uno strano
passaggio buio per
qualche secondo e, senza smettere di correre, ne uscì fuori
e si ritrovò nella
camera da letto di una casetta nel bosco dove per anni aveva vissuto,
sotto la
protezione delle tre fate buone.
Malefica la seguì, camminando tranquillamente.
“Ecco a te”, disse, indicando Filippo e la donna
dagli occhi a mandorla,:
seduti sul letto, si stavano ancora baciando. Prima che Aurora potesse
dire
qualcosa, la porta si spalancò violentemente e Flora, Fauna
e Serena, le tre
fate buone, penetrarono nella stanza. Tutte e tre, infuriate, puntarono
le
bacchette sulla donna, che si trasformò orrendamente in un
essere ibrido, la
cui metà superiore del suo corpo era quella di una donna -
obesa, con capelli
bianchi e la pelle indaco - mentre la metà inferiore era
quella di un polpo -
nero e con sei tentacoli nero-violacei. Poi le puntarono sul principe,
lanciarono un incantesimo e i suoi occhi s’illuminarono
quando incontrarono
quelli di Aurora; era spiazzato. Fu Flora a intervenire.
“Quella strega, la
strega del mare, gli ha fatto un incantesimo su Filippo, non farti
ingannare!”
urlò, e le altre due fate l’appoggiarono annuendo
vigorosamente.
Maledette
oche di tre
fate, pensavo che se ne fossero andate!
“Come volete, facciamola finita!” tuonò
Malefica, esasperata. Intanto Ursula se
l’era data a gambe, o a tentacoli, nel suo caso.
Vigliacca.
“Heartless, prendete la Principessa!”
ordinò Malefica, esasperata.
“No!” solo ora il principe si era accorto di
Malefica. “Tu, qui, di nuovo! Non
ti permetterò a causarci altri guai!” ma sia lui
che le tre fate erano
imprigionati da un incantesimo
Intanto la tempesta, fuori, stava facendo il suo corso. Presto anche
quel mondo
sarebbe andato.
“Mi hai seccata abbastanza, moscerino!”
urlò la strega in risposta. Gli
Heartless avevano afferrato le braccia di Aurora e la stavano portando
nel
varco oscuro, lei aveva perso i sensi.
Aurora vagava nella totale oscurità, un buio senza tempo e
spazio. Era la fine
del mondo, eppure si sentiva alleggerita: il suo Filippo non
l’aveva mai
tradita.