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Autore: sfiorisci    08/04/2014    4 recensioni
Una piccola Flash-fic ambientata alla fine della vita di Alec, quando ormai si ritrova, vecchio e solo, a pensare agli errori commessi in gioventù.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tanti piccoli graffi con la carta
 


«Non è come una ferita da pugnale
dalla quale potresti proteggermi.
Sono tanti piccoli graffi che
 ti fai con la carta, ogni giorno»
 


I ricordi iniziavano a sbiadirsi all’interno della mente di Alec. Non di certo quelli più importanti, come il funerale di suo fratello Max oppure la grande battaglia di Idris; ma eventi più piccoli, legati soprattutto al suo passato più recente e non alla sua adolescenza. Ricordava, ad esempio, il nome di sei lettere che tanto gli aveva fatto battere il cuore, ma non le ultime parole sussurrategli da sua sorella prima di andarsene.
Non ricordava quale fosse il luogo in cui Clary e Jace vivevano, ma ricordava alla perfezione un piccolo appartamento di New York dove l’arredamento cambiava quotidianamente. Eppure erano solo brandelli di memoria, di una vita passata ormai troppo lontana per definirsi sua e per essere ancora vissuta.
Se solo fosse potuto tornare indietro nel tempo, si sarebbe preso a schiaffi per tutti gli errori commessi e li avrebbe aggiustati tutti, per dare un significato a quel corpo diventato troppo pesante da trascinare. Alec si sentiva così vicino alla fine, così a un passo dalla morte, ma con tante cose ancora da dire, tanti tasselli del puzzle da mettere ancora al loro posto, prima di poter avere la visione completa.
Fu quello il momento in cui capì che non avrebbe mai visto il puzzle completo, ma ne avrebbe avuto solo un’idea generale con i pochi pezzi che aveva, ma si accorse di averne troppi pochi anche per capire di cosa parlasse, per cui fu preso dal desiderio di scrivere una lettera con tutti i suoi sentimenti, sperando che la persona cui l’avrebbe indirizzata la leggesse prima del suo ultimo respiro.
Senza alzarsi dalla poltrona riuscì a prendere una penna e, allungando la mano il più che poteva, tentò di arrivare ai fogli di carta: riuscì a toccarne uno sul fondo e lo tirò via, facendo planare gli altri dolcemente a terra. Gli parve di trovarsi davanti alla metafora della sua vita: si era impegnato per raggiungere un obiettivo, ma con i metodi sbagliati, facendo crollare ciò che in precedenza aveva faticosamente costruito.
Sempre più in preda alla depressione e con la paura di non fare abbastanza in fretta, Alec strinse forte la penna fra le mani, macchiando il foglio con il suo sangue. Non si era accorto di essersi tagliato, un piccolo graffio fatto con quella carta caduta a terra.
Non faceva male, eppure lo portava a sanguinare. Si ricordò di quello che aveva detto a sua sorella sui graffi con la carta ma, fino a quel momento, non si era reso conto di quanto anche un singolo taglio potesse fare male, se non c’era nessuno pronto a medicarlo.
Tentò di pronunciare un nome, il nome di colui che tanto amava, ma la voce gli moriva in bocca ogni volta. Così, raccolte le ultime forze, impugnò la penna e scrisse una parola.
Alec esalò l’ultimo respiro, facendo cadere la penna, che rimbalzò rumorosa sul pavimento di legno. Il rumore rimbombò nella grande casa vuota, mentre il sangue versato sul foglio sembrava mettere in evidenza il nome che aveva scritto prima di morire.
‘Magnus’.


 

Salve a tutti e grazie per essere passati a leggere la mia storia. È la prima che scrivo incentrata su Alec e la mia più grande paura è sempre quella di essere andata OOC. Ho scritto questa Flash-fic pensando a come potesse essere la fine della vita di Alec senza Magnus al suo fianco, partendo dal presupposto che non sia morto nessuno dei suoi amici, ma che abbiano semplicemente sconfitto Sebastian.
Ovviamente non credo che questo sia vero, ma ho voluto tentare lo stesso di vedere come potesse finire la sua vita secondo me.  Spero di non avervi troppo annoiato, che la storia vi sia piaciuta e di non aver commesso errori grammaticali (l'ho controllata molte volte, giuro!).
La citazione iniziale è presa da 'Città delle anime perse'.
_WhiteRose_
 
   
 
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