*°o0 Viziatissima 0o°*
Prologo:
Viziatissima. Lei lo avrebbe
scritto in rosa shocking e strass e poi
l’avrebbe riempito di paillettes.
Rohini Anderson. Nome indiano pescato su wikipedia da sua
madre prima che lei nascesse. Non ha mai saputo neanche qual’era il significato, e andava
in giro dicendo di averlo scelto dopo il suo lungo viaggio in India. Lei? Lei
non si e’ mai chiesta di cosa trattasse il suo
nome. Più falso e pacchiano del nome di una marca di
scarpe.
Anderson, un cognome
squisitamente anonimo, e che a Green
Street e’ sinonimo di enorme potere.
Green Street ,
E così quella che si alza dal divano ricamato
con fili dorati e lancia il telecomando per terra perché in televisione
non c’e’ niente e’ Rohini Anderson. La figlia dell’impero economico.
Rohini si alzò dal divano con stizza
scaraventando il telecomando sul tappeto pregiato ed andandosi ad infilare le chanel rosa antico poco più in là.
“Leon? Mi hai
comprato le sigarette?”sbraitò rabbiosa
come se non aspettasse altro che una buona scusa per arrabbiarsi.
“Signorina…lo sa che i suoi
genitori…” cominciò incerto Leon,
un ragazzo biondo e alto col pizzetto e gli occhiali, che nonostante il caldo
se ne stava senza batter ciglio sempre e comunque nel
suo smoking,- probabilmente con quel vestito ci dormiva e ci faceva pure la
doccia-.
“LEON! TI HO GIÀ DETTO CHE NON ME NE
FREGA NIENTE DI QUELLO CHE DICONO I MIEI GENITORI,SE
IO TI DICO CHE MI DEVI COMPRARE LE SIGARETTE , TU MI DEVI COMPRERE LE SIGARETTE
LEON!!” sbraitò Rohini gesticolando come una pazza.
“…e se hai paura che per questo mio padre possa licenziarti, sappi
che posso farlo anche io.. non ci metterei molto a
inventarmi una scusa. E poi papà crede solo a me!”
continuò canzonatoria. Leon sospirò,
l’unico motivo per cui sopportava quella streghetta era che lo pagavano fior di quartini, non capiva
come persone che non venivano pagate potessero frequentarla di loro spontanea volontà.
Probabilmente era una forma di masochismo. Sta di fatto che la ragazza prese la
porta diretta al giardino, e il povero malcapitato non poté far altro
che seguirla docilmente mentre lei elencava tutte le
cose che doveva fare quel pomeriggio. “…e
poi dobbiamo andare in quel nuovo negozio italiano che hanno aperto in centro
…mi ascolti Leon? Lo hai detto ad Albert che non siamo qui a perder tempo?e che mi deve
portare a fare shopping? ” fece lei con fare arrogante voltandosi verso Leon
dietro di lei che la seguiva a qualche passo di distanza come dovuto.
“Non mi aveva ancora detto quali erano i suoi piani signorina, non ho avuto modo di avvisarlo;
credevo che sarebbe rimasta a casa a guardare la televisione”
“Ti sembra che possa rimanere a casa a
guardare quello schifo? Non c’e’ niente da vedere, possono piacere
solo alla tua stupida madre quelle cavolo di soap
opere spagnole.”
Leon strinse i denti ma non fiatò, era per lavoro era solo per
lavoro. Non era una bella idea staccarle la testa a
morsi. Avrebbe di sicuro perso l’impiego anche se fatto un grande favore all’inera umanità.
Rohini continuò imperterrita la sua
passeggiata tra gli immensi giardini di casa, che volevano la forza lavoro di
decine di giardinieri, come tutto del resto, in casa Anderson.
Avanzava con andatura ondeggiante
muovendo i fianchi, sui suoi tacchi vertiginosi. Non era tanto alta, le gambe
erano corte ed esili, lo stesso non si poteva dire del sedere, che era piuttosto
pronunciato, di seno ce ne era poco, e i capelli erano
lunghi fino quasi alla vita. Originariamente castani scuro,
ma schiariti in un biondo chiarissimo, e schifosamente tinto, che lasciava
intravedere in qua e in là qualche venatura scura. La frangia era compatta,
e le copriva la fronte non troppo alta del viso tondo. Gli occhi sempre
truccati con una spessa linea nera e coperti da occhiali costosissimi, erano color nocciola. Nell’insieme, non si poteva
definire una modella, ma non era malissimo.
La regina dell’impero economico si piantò
ad un tratto nel bel mezzo del vialetto sterrato e per poco il povero Leon non le finì contro. Per sua fortuna si
fermò prima di finirle in groppa, cosa che gli sarebbe
cosata molto cara.
“Ehi tu! schiavo! Quel cespuglio lo voglio
più tondo!” fece con aria indifferente e tirando dritto subito
dopo seguita a ruota dal malcapitato Leon, mentre un
ragazzetto che aveva a occhio e croce diciassette
anni, come lei, si voltava a guardarla.
Non era troppo alto, e se ne stava a petto nudo sotto al sole, a potare un alberello per farlo tondo.
La squadrò mentre andava via. Aveva un fisico
asciutto e i capelli corvini, gli occhi erano di un blu intensissimo, e il naso
dritto, con una spruzzata di lentiggini sotto agli occhi.
La guardava con la bocca ad “O” e gli
occhi sbarrati. Andre’ Wiseman,
madre francese e padre statunitense, si era trasferito in quella cittadina da
poco, e aveva trovato un lavoretto da giardiniere.
Fu solo una poderosa manata di un uomo con la
pelle color cioccolato a riportarlo alla realtà. Andre’
sobbalzò e si voltò verso l’amico ancora con espressione
sconvolta.
L’uomo, sulla sessantina, ma non ancora
piegato dai malanni dell’età’ ridacchiò
“Tranquillo Andre’… quella e’ Rohini Anderson, la figlia
dell’impero. Ti conviene non farla arrabbiare se non vuoi che salti
qualche testa!” spiegò scherzoso.
“Ehh!!!???” strepiò il
ragazzo allarmato facendo voltare tutti i giardinieri.
L’uomo color cioccolato rise di gusto.
“Era una battuta, siamo nel 21° secolo”
“Non si sa mai, che magari qualcuno non se
ne sia accorto!” sentenziò lui risentito.
Ed ecco la nuova cavolata partorita
dalla mia mente (oddio! Immaginatevi una mente che partorisce! Bleah!). comunque l’ho
inventata mentre in ufficio facevo le fotocopie, quindi non credo sia qualcosa
di particolarmente inelleuale! Beh, nel caso vi
piacesse mi farebbe piacere che me lo faceste sapere, perché nel caso
opposto magari non vale nemmeno la pena di continuare a scriverla, dato che ho già due storie all’attivo, comunque aspetto
i vostri pareri… ciao ciao
Baci♥♥Aki_Penn