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Autore: Mies    10/07/2008    1 recensioni
"Sembrava uno spettro mentre camminava sulla terrazza solitaria del grattacielo… quella strana creatura con due ali di tulle bruciacchiato sulla schiena" Il malinconico Mondo di Una Dama demone ormai morta...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La creatura dalle ali bruciacchiate resuscitava ogni mattina, quando usciva dal bozzolo rassicurante delle sua coperte e scacciava dagli occhi le ultime briciole di sonno. Ogni giorno era uguale a quello precedente e a quello prima ancora; ogni notte era l’oblio caldo e quieto della felicità del non dover pensare.
Andava avanti così, la piccola creatura, a non pensare.
A non voler pensare, né vedere, né rendersi conto che era il momento di aprire quelle ali a pezzi e spiccare il volo, andare via da quella nebbia soffocante.
Come ogni mattina si alzava, faceva colazione, si vestiva e poi usciva.
Indossava curiosi cappelli di terre straniere, abiti che non le appartenevano del tutto, e poi sola usciva in strada.
E per le strade camminava sola, come sola lo era sempre stata, senza il suo particolare modo di intendere la famiglia.
Preferiva non chiedersi se la sua vita fosse veramente felice, completa, vivida quanto il divampare del fuoco; preferiva andare avanti e convincersi che, in realtà, stava solo sognando.
Le sembrava, effettivamente, di vivere sempre lo stesso incubo piatto.
E così mentre la creatura pensava di sognare, una piccola parte di lei sognava dentro un sogno.. perché una piccola parte di lei, quella nascosta e tenuta segreta per un amor proprio cieco e stupido, quella si, che desiderava fuggire, e ad ogni occasione cercava di saltare fuori.
Un giorno come tanti altri, l’essere alato camminò solo per le strade come tutte le altre mattine, che ci fosse sole o pioggia, indossando maglioni consunti e cappelli colorati di lana; ma quando arrivò alla sua meta quotidiana, qualcosa la svegliò dal suo incubo ricorrente.
Un ragazzo.
Un ragazzo con le ali, come lei.
Ma era in un certo senso diverso da lei, e forse per questo inizialmente non era stato in grado di vedere quelle ali, grandi e forti, sicure e protettive.
Quando la fanciulla dalle ali spezzate le vide e capì, allora ci furono le lacrime, e i sorrisi.
Ci fu il pianto di un neonato quando respira per la prima volta, il sorriso di una madre che riceve un bacio dal suo bambino, ci fu lo sconvolgente inizio di una passione forte, di un fuoco inestinguibile che era stato a lungo celato, ci fu la fatica del dover risalire un baratro nero e terrificante, costruito con così tanta fatica, ci fu la grande, tremenda disperazione di dover lasciare quella vecchia casa piena di fantasmi e andare verso quella luce forte e splendente.
Ma lei non ebbe bisogno di correre dal ragazzo.
No, fu lui ad andarle incontro.
La sollevò da terra e l’aiutò a volare ancora, anzi, la aiutò a volare per davvero.
E quando la creatura dalle ali bruciacchiate riuscì a vedere, sorrise, sorrise col più puro e radioso dei sentimenti in tutta la sua essenza infuocata, e il suo sguardo si specchiò nei limpidi occhi dorati che più volte aveva scorto quella piccola parte di lei quando la notte poteva sognare dentro il sogno.
Ed ora?
Ora c’erano ancora i sogni?
No.
Non c’erano più sogni né illusioni.
C’erano il sorriso della creatura e le ali del ragazzo.
E quando la piccola fata malconcia si avvicinò per abbracciare il ragazzo, vide che quelle ali avevano tante cicatrici e pianse nel sapere che aveva trovato la sua perduta nemesi.
E mentre le lacrime bagnavano quel volto sorridente, la creatura tolse dalla sua schiena liscia e vellutata le due ali bruciate, le mise in una deliziosa scatola a forma di cuore e ne fece dono al suo sposo.
Poi il ragazzo la portò in un regno fatto di luce, in un piccolo scrigno argentato del quale le donò la chiave, e finalmente la creatura sorrise.
E quando i due si tolsero le loro ali malconce, poterono finalmente amarsi.
E in quel momento la creatura sorrise e scoprì di essere non più una piccola fata senza ali, ma semplicemente una donna.
E non smise mai più di sorridere.




***

Volevo ringraziare tutte le gentilissime recensioni delle lettrici passate di qui :) grazie di cuore, mi avete resa molto felice!
  
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