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Autore: Larsacchiotto    09/04/2014    1 recensioni
[...] Subito la risposta, fulminea, che gli balza in testa. Non è niente di cui stupirsi, ha solo realizzato che la causa di quei rumori è, probabilmente, se non sicuramente, suo fratello. Ma che starà facendo? Un altro borbottio del neerlandese non fa altro che alimentare questa sua domanda.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Belgio, Nyotalia, Paesi Bassi
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Incest
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[La mia prima fanfiction in assoluto, incentrata su Paesi Bassi e Male!Belgium, qui rispettivamente Ian e Lars. Buona lettura!]

Un colpetto di tosse si fa spazio nell'aria, e lo stesso lo fa un leggero stropiccio di carta che si propaga tra le mura dell'abitazione, seguito poi da un borbottio. Il neerlandese sta lavorando, ed il suo lavorare, per niente silenzioso, ha svegliato Lars, che se ne sta intanto sdraiato sul letto matrimoniale - che Ian condivide in memoria della loro infanzia - tutto dormiente, dormiente fino a qualche istante fa. La luce del sole, piacevolmente tiepida, attraversa il vetro della finestra ed incontra la pelle chiara delle gambe del biondino, i piedi coperti dal tessuto bianco delle lenzuola. Se ne sta disteso e fermo a fissare il vuoto, un vuoto limitato da un soffitto freddo e pallido. Sbadiglia e stropiccia gli occhi, chiedendosi intanto il perché di quei rumori. Subito la risposta, fulminea, che gli balza in testa. Non è niente di cui stupirsi, ha solo realizzato che la causa di quei rumori è, probabilmente, se non sicuramente, suo fratello. Ma che starà facendo? Un altro borbottio del neerlandese non fa altro che alimentare questa sua domanda. Lars quindi si mette seduto, e poi si stiracchia, lo sguardo che osserva attentamente attorno a se, come per ambientarsi. Alzatosi e messosi le pantofole, esce dalla camera e, strascicando i piedi sul pavimento, si dirige verso il luogo fonte di quei rumoreggiamenti, gli occhi socchiusi.

«Ian?... Che stai facendo?... »

Un colpo al cuore fa balzare il neerlandese, che subito sbriga le sue azioni, il leggero stropiccio che diventa vero e proprio chiasso.

«Ehm, sta fermo lì, vengo io!»

Esclama e sussulta, sperando di terminare quel suo lavoro prima che il fratello possa vederlo. «Eccomi!» Il vocione che rimbomba nel corridoio, esce dal suo studio e, con dei movimenti goffi e veloci, si piazza nel mezzo della corsia, a qualche passo dal fratello, le mani dietro la schiena ed il volto imperlato dal sudore. Si morde il labbro, Ian, forse per l'agitazione, forse per il nervosismo, non si sa, ma il belga non può fare a meno di notare tutto ciò. Lars si avvicina quindi, accorciando la distanza tra i due, i colpetti sordi delle pantofole sul pavimento.

«Che ti succede Ian? Sei strano. Che hai dietro?»

Fa per sbirciare il belga, lo sguardo curioso che cerca di guardare dietro il fratello, ma questo glielo impedisce, e gli cattura l'attenzione con un colpo di tosse piuttosto forte e cupo, il viso senza espressione e i muscoli tesi. Il volto di Lars per il neerlandese è qualcosa di veramente prezioso. Lars stesso è prezioso per lui. Forse è l'unica cosa che è in grado di farlo sorridere - ed il sorriso è certamente qualcosa di cui l'olandese ha fatto sempre a meno per quasi tutta la sua vita -e questo, in un certo senso, lo spaventa. Ma in quel momento, in quell'istante, Ian non è spaventato. Sorride, in modo sincero, i muscoli del viso rilassati.

«Lars.» «Sì?» risponde il belga, stupito. Finalmente. Non smette di sorridere Ian, ed intanto mostra al fratellino il suo lavoro, il suo regalo: un mazzo di numerosissimi tulipani rossi, avvolti da della sottilissima carta, anch'essa rossa, il tutto tenuto assieme da un nastro con i colori della bandiera belga. Ma non è solo quello il suo lavoro, o meglio, il regalo, è qualcosa di più, e i fiori ne fanno da mediatori. Glielo porge il mazzo allora, con ambo le mani, senza smettere di sorridere. Lars non può far altro se non emozionarsi, le mani portate al volto e gli occhi fissi sui petali rossi dei fiori. «Su, prendili», ed infatti li prende, delicatamente. Sorride anche lui, lo sguardo commosso. Non può evitare di abbracciarlo e di far sprofondare il viso sul suo petto, come non può evitare di singhiozzare e farsi sfuggire qualche lacrima di gioia. Lars ha capito tutto.

«Ti amo.» «Ti amo anche io!...»

Mugola il biondino, la voce coperta dal petto del fratello, entrambi stretti in un piccolo e dolce abbraccio, con i tulipani nel mezzo ancora integri. Sì, non è affatto spavento quello, è solamente amore.

«Ti amo da morire.» «Lo so Ian, lo so.»
  
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