A Nico era sempre piaciuto stare sulla spiaggia dopo la cena: dato che tutti erano al falò, lui poteva stare da solo, l’unico a tenergli compagnia il mare.
Il mare… Quel mare che gli ricordava il suo Percy. Suonava ancora strano dirlo, non riusciva a crederci, ma era passata meno di una settimana da quello che Nico ricorderà per sempre come il giorno più bello della sua vita.
Il figlio di Ade sussultò quando qualcuno gli posò una mano sulla spalla.
“Che fai qui da solo?”
Quella voce, quel tocco che l’aveva fatto rabbrividire, appartenevano a Percy.
“Nulla.. Tu perché non sei al falò?”
“Perché non c’eri.” Rispose semplicemente il ragazzo dagli occhi verdi “Vuoi vedere una cosa bellissima?” Domandò ancora.
“Ok” Disse Nico col tono di chi non ha nulla di meglio da fare.
“Allora vieni con me” E detto ciò, Percy  prese la mano di Nico e si avviò verso il mare.
“Fermo, fermo, fermo, io in acqua non ci metto piede.”
“Dai, Nico, come faccio a farti vedere quella cosa?”
“Trova un altro modo”
“Facciamo solo una nuotata.. ti preeego”
“No”
Il maggiora mise il broncio.
“Percy… Percy? Ma sei serio? La tattica del silenzio avrebbe funzionato a cinque anni, non adesso! Oh, e va bene”
Così anche il minore non disse più nulla, anche se per poco tempo.
“Ehi, mi dispiace, è solo che… Ecco… Non so nuotare!”
“Davvero?”
Nico annuì , lo sguardi basso e le guance rosse.
“Ehi, guarda che non c’è nulla di male nel non saper nuotare. Comunque, una volta sott’acqua farei un bolla d’aria che ti permetterà di respirare… Non ti lascerei un attimo. E poi ne vale la pena, davvero” Disse Percy rassicurante.
“Ecco, io..” Cercò di protestare Nico, ma Percy gli prese la mano e , guardandolo negli occhi, gli disse “Fidati di me”. Ovviamente Nico non riuscì a resistere a quegli occhi così profondi, quegli occhi che l’avevano fatto innamorare, così si lasciò trascinare da quella stretta salda e rassicurante, e in un men che non si dica, i ragazzi furono in acqua, in una bolla d’aria.
“Nico non si era reso neanche conto che per l’ansia provata aveva iniziato a stringere in modo eccessivo la mano di Percy, ma il maggiore lo lasciò fare. “Non avere paura” Disse lui rispondendo alla stratta del più piccolo.
La bolla iniziò a muoversi e portò i ragazzi all’interno di una grotta.
“Siamo arrivati” Disse Percy, poi la bolla salì verso la superficie, e quando furono fuori dall’acqua, Nico si guardò intorno. Era semplicemente spettacolare.
Erano in una grotta chiusa, l’ unica entrata o uscita era quella sott’acqua, e per metà della grotta c’era l’acqua del lago, mentre nell’altra metà c’era della roccia su cui ora i due ragazzi si tenevano per mano.
Era una piscina naturale, ed era a dir poco spettacolare.
“Incredibile… Ma perché mi hai portato fin qui?” Chiese Nico.
“Perché mi sembrava il posto giusto per dirti per la prima volta che ti amo” Rispose Percy come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Anche io ti amo”