Kurt era rimasto a casa da solo. Aveva detto al padre che non si sentiva bene, e in parte era vero.
I giocatori della squadra di football continuavano a rendergli la vita un inferno.
Era da un po che ci pensava, e la prima volta si era spaventato parecchio, ma poi aveva cominciato a farli sempre più spesso.
nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
per suo padre sarebbe stato più facile vivere senza il figlio gay, e ora che aveva cominciato a frequentare Carole, Finn avrebbe velocemente preso il suo posto.
Finn. il ragazzo per cui aveva una cotta. il ragazzo perfetto. il ragazzo che gli stava rubando l'affetto del padre. Il figlio perfetto per suo padre.
si.
a nessuno sarebbe mancato.
Il glee?
sono 5 sfigati, 4 se si toglie Finn, che vengono presi a gelatinate in faccia e che si accoltellano fra loro per un assolo.
Kurt prese il coltello dalla cucina e si diresse in bagno.
si sedette sulla vasca e fece un respiro profondo.
aveva fatto una scelta e non poteva tornare indietro.
strinse il coltello nella mano destra e avvicinò la punta affilata al polso sinistro e fece un taglio.
il primo non era tanto profondo e il ragazzo non arrivò alla vena ma in un impeto di adrenalina iniziò a tagliare sempre più velocemente.
sempre più affondo.
il dolore era forte ma il ragazzo sapeva che presto tutto sarebbe finito, che quel dolore era solo temporaneo, che presto non avrebbe più sentito nulla.
finalmente colpì la vena e il sangue iniziò a sgorgare in grandi quantità.
Il coltello cadde nella vasca mentre Kurt guardava estasiato il sangue che scivolava nello scarico e finiva nelle fogne.
C'era qualcosa di estremamente poetico nel vedere la tua vita  che ti scivola letteralmente via dalle mani.
L'udito del ragazzo iniziò a essere attutito e le gambe si fecero pesanti nonostante fosse in ginocchio.
La testa pulsava e il ragazzo era pallido quanto un cadavere.
Sentì in lontananza la porta d'ingresso che si apriva e dei passi che salivano le scale.
Non era possibile.
Burt doveva essere al lavoro tutto il giorno.
"Kurt!" si sentì dal corridoio "ho dimenticato delle pillole in bagno"
Il ragazzo cercò di alzarsi per chiudere a chiave la porta ma le gambe non ressero e lui cadde a terra a peso morto senza avere la forza di muoversi.
gli occhi gli si stavano chiudendo e l'ultima cosa che sentì fu la porta del bagno che si apriva, e l'ultima cosa che vide fu suo padre che si chianava su di lui, prima che tutto diventasse buio.




okey
sto passando un brutto periodo e di solito quando sto male scrivo quindi mi dispiace se per voi è troppo forte ma ciò è teurapetico.
il finale è ambiguo, lascio decidere voi, e mi dispiace se sono andata un po troppo OOC.
spero vi piaccia

xòxò

agnese