Anime & Manga > Ao no exorcist
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Autore: tilia    11/04/2014    1 recensioni
[CORRETTA, perdonate il mio errore alla fine del testo -.-"]
Salve a tutti. Ammetto che è la prima volta che pubblico una storia di Ao no exorcist.
Questo racconto si può collocare prima della nascita di Rin e Yukio, prima che Satana venga su Assiah.
Adoro Mephisto e Padre Fujimoto. Piccola premessa io li considero come amici, il rapporto è quello, ma per chi li vuole vedere anche come qualcosa in più è libero di farlo, io non ho approfondito molto questo aspetto, ma se volete si può guardare anche sotto questa luce.
Non voglio anticiparvi molto, quindi...
Dalla storia:
[...]Il cane arrivò da lui trotterellando e abbaiò "Allora, com'è andata la riunione?"
Era minuscolo confronto a quello che era in realtà, se non fosse per il foulard rosa a poins bianchi, si sarebbe potuto definire normale, sempre che i cani possano avere spaventose occhiaie e parlare.
"Perchè me lo chiedi se hai assistito tutto il tempo?" rispose seccato il prete
[...]
"Temo che tu stia combattendo, da più di cinque minuti buoni, con la mia coda" ridacchiò il demone
[...]
Buona lettura
Tilia =|=
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mephisto Pheles, Shiro Fujimoto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una normale giornata




Ore 10.40-Vaticano, parco

Il cane arrivò da lui trotterellando e abbaiò "Allora, com'è andata la riunione?"
Era minuscolo confronto a quello che era in realtà, se non fosse per il foulard rosa a pois bianchi, si sarebbe potuto definire normale, sempre che i cani possano avere spaventose occhiaie e parlare.
"Perché me lo chiedi se hai assistito tutto il tempo?" rispose seccato il prete guardandolo storto
"Perché non hai denunciato la mia presenza?" ribatta continuando quello strano gioco, incurante delle persone che s'iniziavano a fermare, per assistere alla scena del cane parlante, convinti che fosse qualche strano trucco di magia. Sciocchi, gli umani.
L'esorcista sbuffò contrariato chiudendo il libro di preghiera, che stava leggendo, e prestando finalmente attenzione al demone che gli stava parlando.
Quando voleva Mephisto sapeva essere estremamente seccante.
"Perché non mi andava di farlo" sospirò infine "Finché ascolti e non fai le tue pagliacciate a me va bene"
"Andiamo Fujimoto, non sai quanto può essere pericoloso che un demone ascolti le riunioni private dell'alto consiglio del Vaticano?" domandò scodinzolando felice il cagnolino sedendosi a terra.
"Sì, ma tu provi un piacere sadico a tormentare solo me, quindi, finché è così non vedo nessuna minaccia, tranne per la mia salute mentale" rispose il prete continuando la sua passeggiata con il breviario sotto al braccio.
Era una bella giornata, il sole splendeva alto nel cielo. Era Primavera e fiori stavano iniziando a sbocciare, lasciando che nell'aria si espandesse un dolce profumo.
Era una giornata troppo ordinaria...
Un terremoto improvviso spaccò a metà la terra.
Fujimoto si spostò appena in tempo per non finire nella voragine si era creata esattamente al centro del selciato.
C'era lo zampino di qualcuno.
"Amici tuoi?" domandò a Mephisto che guardava la scena con vago interesse
"Mmmh, che Amaimon sia venuto a farmi una visita a sorpresa?" rifletté ad alta voce il demone grattandosi la testa con la zampetta.
Strano, non ricordava che il fratellino dovesse venire e, di sicuro, lui non l'aveva chiamato.
Stava ancora riflettendo, quando la voce di Fujimoto lo riportò alla realtà.
"Beh, falli smettere o metteranno in pericolo i civili" sbottò il prete estraendo la sua amata pistola dalla tonaca nera.
"Tu, che mi dai in cambio?" domandò Mephisto con uno strano sogghigno, quello era uguale, sia da demone, sia da cane.
"Dimenticherò quello che hai fatto l'altro giorno da ubriaco" ricambiò il prete guardandolo sottecchi solo per godersi la sua l'espressione confusa.
"Affare fatto" sospirò Mephisto conoscendosi e sapendo come agiva da sobrio e come da ubriaco. Chissà quante azioni imbarazzanti, pensò portandosi una zampa davanti agli occhi, tentando di coprire l'orribile visione nella sua mente.
Si ritrasformò in demone e sbuffò avanzando verso l'origine del terremoto.
Non si dovette attendere molto. Fujimoto, quando le scosse cessarono, scosse la testa. Il prete sarebbe riuscito in pochi minuti a rimettere tutto a posto, Mephisto in pochi secondi, il divario fra le loro forze era alto, anche se entrambi erano fuori dalla media.
Si sedette e iniziò a fumare tranquillamente una sigaretta, rimuginando su tutto quello. Quel tizio era capace di dargli sui nervi anche senza volerlo.
Il demone tardava ad arrivare, probabilmente si era intrattenuto a "chiacchierare" con i suoi simili. Non avrebbe mai voluto averlo contro, già come alleato era abbastanza difficile.
Improvvisamente davanti a sé si materializzarono tre demoni, dall'aria piuttosto malconcia, si spostò appena in tempo per non venir travolto.
Shiro scattò in piedi puntando loro contro la pistola, ma non ce n'era bisogno, in quanto sembravano più morti che vivi. Sanguinavano e sembravano pesti, questa volta non si era trattenuto il demone.
"Ops, non sapevo fossi qui, Fujimoto" ridacchiò divertito Mephisto apparendo anche lui. I canini sembravano più aguzzi e lo strano sorriso sghembo che aveva dipinto sul volto metteva i brividi.
"Allora, vediamo se avete capito, chi sono" sorrise Mephisto avvicinandosi minaccioso ai tre demoni che tremavano di paura
"S-scusateci, v-vostra sommità Re Samael" balbettò uno di loro
"Facile dire le scuse, ora che siete rimasti solo in tre" ridacchiò il demone "E dite al mio caro fratello di non venire più ad Assiah solo per creare confusione, a quella ci penso io"
I demoni rabbrividirono a quelle parole e tremarono ancora più violentemente
"Fujimoto, non è tuo compito esorcizzarli?" chiese sorridendo e ricominciando a punzecchiare il prete che aveva ricominciato a leggere il breviario
Shiro sbuffò estremamente contrariato e richiuse il libro per la seconda volta guardando annoiato la scena, solo per vedere che i tre demoni avevano già tagliato la corda ed erano ritornati a Gehenna.
"Ma che cattivo li hai fatti scappare, sarà stata la tua fama" ridacchiò Mephisto ritrasformandosi in cane e scodinzolando allegramente
"O forse qualcos'altro" borbottò Fujimoto alzandosi e spazzolandosi l'erba dalla tonaca nera.
Mephisto era spaventoso, decise infine guardandolo con la coda dell'occhio
"Samael!" urlò qualcuno nella loro direzione
Il cane s'irrigidì un secondo a sentirsi chiamare così e si ritrasformò in demone appena in tempo per schivare un attacco.
Un mostro alto circa tre metri li guardava con due occhi color ametista. Aveva lunghi tentacoli rossi circondati da fiamme
"Fratello, aveva giusto finito di dire ai tuoi leccapiedi che non dovevi venire senza una ragione precisa" disse tranquillamente Mephisto guardando il mostro con sguardo di sfida.
Fujimoto sapeva perfettamente, che dietro il tono calmo, il demone era estremamente seccato per tutto quel trambusto e, quando era irritato per qualcosa, non si poteva mai stare tranquilli
"Sono venuto per te, voglio vedere cosa ti trattiene tanto lontano da casa!" esclamò lui iniziando a saettare i lunghi tentacoli nella sua direzione
"Fujimoto, temo dovremo rimandare la nostra discussione" sogghignò il demone schioccando le dita e scomparendo insieme al fratello
Fujimoto rimase immobile a guardare il punto in cui prima si trovava Mephisto, poi si riscosse e borbottò "Meno male che si è ricordato di andare lontano dal parco"

***

Ore 00.23-Casa Fujimoto

Il prete decise finalmente di lasciar perdere le numerose carte, che gli ingombravano la scrivania ed andare a letto.
Accese la luce sul comodino e lentamente si cambiò lasciandosi sfuggire diversi sbadigli, non aveva avuto modo di riposarsi neanche un attimo quel giorno. Prima la riunione, poi il parco e infine l'esorcizzazione di una decina di demoni. Almeno si poteva consolare, Mephisto non si era fatto più vivo. Doveva essere ancora da qualche parte su Gehenna a sistemare gli affari con il fratellino alto più di tre metri.
S'infilò sotto le coperte e rabbrividì: erano congelate. Prese il libricino e lo sfogliò fino ad arrivare al punto in cui si era interrotto.
Stava finendo di leggere i salmi del breviario, quelli che ormai tentava di recitare dall'inizio della giornata, quando un brivido improvviso lo mise in all'erta, non era freddo quella volta.
Non fece in tempo ad alzarsi e prendere un arma che un peso precipito su di lui schiacciandolo completamente.
Annaspò colto alla sprovvista, lottando con le coperte per riuscire a capire ciò che era successo. Non appena riuscì a rotolare fuori dal letto a tentoni cercò l'interruttore della luce.
La lampada sul comodino era caduta nella lotta e si era fracassata in mille pezzi la lampadina. Non appena la luce illuminò la stanza, scoprì di essere ricoperto di una strana sostanza vermiglia.
Sangue?
"Fujimoto, sembra che tu abbia visto un fantasma!" esclamò il peso che era precipitato su di lui, rivelandosi Mephisto
"Tu...!" urlò strozzato Shiro trattenendosi dal saltargli addosso e strangolarlo
"Non sei felice di vedermi?" domandò il demone mettendosi seduto fra le lenzuola blu del prete La sua figura bianca spiccava in mezzo al tessuto scuro
Saranno stati quel profondi squarci sul petto o i vestiti anneriti dalle fiamme, ma non sembrava particolarmente in forma. Il demone si guardò intorno e sorrise "Carina la stanza, da te mi sarei dovuto aspettare uno stile così sobrio"
"Fuori dal mio letto" ringhiò il prete iniziando a rilassarsi lentamente
"Ma come" iniziò Mephisto fingendosi offeso "Arrivo a farti visita dall'inferno nella tua umile dimora umana e l'unica cosa che sai dirmi è: fuori dal mio letto?"
"Non fare il melodrammatico ed esci da lì" continuò l'esorcista irritato dalla teatralità dell'altro
Il demone sbuffò quasi contrariato e si alzò in piedi. In quella posizione Shiro notò che qualcosa si era mosso dietro di lui.
Dannazione, pensò, se quel dannato mi ha portato a casa uno dei suoi fratellini... lo ammazzo.
Muovendosi circospetto, Fujimoto, si avvicinò al letto cercando il misterioso essere che aveva visto prima, sotto lo sguardo incuriosito di Mephisto, che chiese "Posso sapere cosa cerchi?"
"Sta' zitto, mi era solo sembrato di veder qualcosa, ma mi sarò sbagliato" sbuffò infine constatando che non c'era nulla di strano, se non un tizio dai capelli viola che era appena precipitato da chissà quale dimensione.
"Voi umani dove sempre cercare risposte, anche quando non ci sono domande" disse scuotendo la testa il demone con una nota d'ironia negli occhi
"Magari le domande non le vedi tu" ribatté il prete incrociando le braccia, scocciato (come ogni volta), che il demone ostentava superiorità.
"Sarebbe davvero la prima cosa che non ho avuto il piacere di vedere" rispose Mephisto incrociando le braccia al petto insanguinato con un ghigno sarcastico imitando il prete.
Un guizzo improvviso dietro al demone convinse Fujimoto che c'era qualcun altro nella stanza.
"Dannazione a te" ringhiò afferrando la pistola da sotto il cuscino e puntandola contro il demone che sbalordito lo fissò "Ehi, Fujimoto, lo so che è tardi, ma ,andiamo, addirittura spararmi?"
"Taci, e spostati da lì" gli intimò l'esorcista tenendo sotto tiro l'angolo buio alle spalle del Viola
Mephisto schioccò le dita e ricomparì dietro a Fujimoto. Qualunque cosa fosse quella che aveva visto il prete si era volatilizzata. Piano l'esorcista abbassò l'arma, ma senza lasciarla andare e si guardò intorno leggermente stupito
"Secondo me, stai iniziando ad avere le visioni, non avverto nessuna presenza demoniaca in questa stanza a parte la mia, ovviamente" ridacchiò Mephisto alzando le braccia
"C'era qualcosa lì" sbuffò l'esorcista girandosi a guardarlo "Ti avverto, Mephisto, se hai portato in casa mia qualche tuo amichetto, non la passerai liscia" calcò bene sull'aggettivo "mia" per ricordargli dov'erano e che lui se ne doveva andare alla svelta.
"Ma quanto siamo scontrosi" sogghignò il demone sedendosi nuovamente sul letto scatenando per la seconda volta l'ira del prete che lo guardò pronto a strangolarlo a mani nude
Ma di nuovo l'essere che aveva visto gli fece alzare l'arma. Quella volta non si era sbagliato, c'era qualcosa di nero fra le lenzuola, esattamente sotto la luce della lampadario. Pareva quasi un serpente lungo e affusolato.
Senza pensarci due volte sparò un colpo mirando minuziosamente all'essere che si spostò con uno scatto. Mephisto rapido s'alzò in piedi con un gridò, più di sorpresa che di altro e guardò il prete come se fosse impazzito, poi seguendo il suo sguardo notò con un certo orrore la cosa a cui stava mirando e schioccò le dita.
"Fujimoto, fermo!" esclamò apparendo dietro di lui e bloccando la pistola con un movimento rapido "Mi sembra che ci sia stato un grosso malinteso"
L'esorcista lo guardò per diversi secondi con occhi interrogativi aspettando delle risposte.
"Temo che tu stia combattendo, da più di cinque minuti buoni, con la mia coda" ridacchiò il demone divertito dalla situazione.
"Coda?" esclamò Fujimoto osservando meglio, anzi, decidendosi finalmente a prendere i suoi occhiali dal comodino e inforcarli.
L'essere che aveva scambiato per un serpente, infatti, era una lunga e affusolata coda, che in un primo momento gli era sembrata nera, ma osservandola meglio si accorse che era di un viola cupo.
"Ehm, ti pregherei di non riferire questo incidente a nessuno, nel nostro galateo mostrarla in pubblico è maleducazione, ma temo di non essere in condizioni di poter far molto" disse con un lampo di serietà Mephisto nascondendola di nuovo con la sua alta figura. La giacca bianca che portava era in più punti stracciata e bruciacchiata e non riusciva a celarla alla vista altrui.
Fujimoto scrollò le spalle non gli importava molto del galateo dei demoni.
La questione più importante era un'altra, perchè non se ne andava?
"Avanti, sputa il rospo, che diavolo ci fai qui?" chiese seccato incrociando le braccia al petto
"Sai, è buffo che tu abbia accennato al diavolo, perché era questo che ero venuto a riferirti" spiegò demone alzando un braccio teatrale
"Allora?" domandò irritato dai tanti giri di parole che non portavano a nessuna conclusione.
"Allora Satana ha deciso di muoversi, per quanto ne so vuole arrivare su Assiah" concluse con un ghigno tutt'altro che rassicurante
"Che vuole fare?!" esclamò il prete improvvisamente attento a ciò che aveva da dire ed incredulo per quello che aveva appena sentito.
"Al momento non dispongo di dati precisi, ma sappi solo che è intenzionato a commettere qualcosa di grosso" incrociò le braccia al petto il demone.
Fujimoto lo conosceva abbastanza per sapere, che quello era il suo modo per dire, che non ne aveva la più pallida idea di ciò che voleva fare suo padre. Un essere centenario come lui, non poteva ammettere di non avere una conoscenza, era questione di principio.
"Fammi capire un cosa, Mr. Fiamme Azzurre vuole arrivare sulla terra, magari sperando di non essere notato?" domandò sarcastico il prete che proprio non riusciva a capire la logica dei demoni.
"A quanto sembra" sospirò Mephisto socchiudendo gli occhi
"Posso sapere le fonti di quanto hai appena detto?" chiese l'esorcista tentando di capire in quanti lo sapessero già.
"Le ho sapute in prima persona, in quanto mio padre stesso le ha dette davanti a me, o meglio, delirate, nell'ultimo periodo non sembra affatto in sé, continua ad essere ossessionato da voi umani" rispose alzando le spalle.
Chissà Mephisto da chi ha preso, si domandò sarcastico Fujimoto, senza tuttavia render partecipe l'altro dei suoi pensieri.
"Sì, in molti mi dicono che ho preso da lui" ridacchiò il demone intuendo i pensieri del prete
Fujimoto non era per nulla stupito, rare volte quel dannato sbagliava a seguire il filo logico altrui.
"Credo di iniziare a capire" sospirò il prete.
Probabilmente il "fratellino" che lo aveva attaccato al parco, era semplicemente preoccupato che il maggiore avesse contratto la stessa malattia, che stava facendo impazzire il padre.
Mephisto la chiamava sete di conoscenza, uno dei tre desideri dell'uomo, ma si era dimenticato di dire che anche i demoni erano soggetti ad essa. Di principio, loro sapevano molto più degli umani, merito anche dei loro poteri, ma la brama di scoprire sempre di più era sia di Gehenna sia di Assiah. La pazzia e la conoscenza in Mephisto si erano fusi già da un pezzo, rendendolo in qualche modo una metà di una e l'altra cultura.
"Immagino che una volta giunto nel tuo mondo, il caro paparino si sia unito alla festa di benvenuto" sogghignò il prete vedendo un ombra d'irritazione passare sul volto dell'altro
"Comunque, ti serve qualcosa?" domandò l'esorcista continuando a fissarlo, se il demone era stanco, allora, molto probabilmente era di pessimo umore e quindi non era il caso di tirare troppo la corda.
Le ferite che aveva su tutto il corpo, si sarebbero rimarginate in un giorno o massimo due, ma talvolta ci mettevano addirittura poche ore, il fatto che non si erano ancora chiuse verificava la tesi che fosse esausto, nonostante il loro termine era molto differente da quello umano. Per loro tale parola significava che non riuscivi più a distruggere metà terra in qualche ora, ma comunque potevi battere un centinaio di nemici.
"Che cosa mi potrebbe servire da un umano come te?" domandò sogghignando il demone
"Non so, magari del caffè per impedirti di crollare nel mio letto, oppure una benedizione e acqua santa, per me non fa alcuna differenza" rispose il prete prendendo dalla tasca della tonaca appesa un pacchetto di sigarette, irritato. Se ne mise una in bocca e aspettò che il demone decidesse.
"Il tuo sarcasmo mi lusinga, ma si da il caso che abbia ancora un paio di affari da sbrigare" disse sibillino Mephisto imitando un mezzo inchino.
"Spero, che nei tuoi affari sia compreso anche il dormire" rise l'esorcista scrollando le spalle, sarà stata la sua natura umana, come la definiva Mephisto, ma si preoccupava della salute del compagno, anche se non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura.
"Sicuramente" sorrise il demone a sua volta unendosi a Fujimoto, sarà stata la sua natura da demone, ma proprio non riusciva a esternare la sua gratitudine verso il prete, anche se piuttosto che ammettere di essersi affezionato come un cagnolino ad umano, preferiva suicidarsi. Era il primogenite di Satana dopo tutto, il secondo Re di Gehenna!
"Allora alla prossima, caro il mio Paladin" ridacchiò sornione schioccando le dita e scomparendo

Il prete sbadigliò guardando il letto in alcuni punti macchiato di sangue di Mephisto, tutto sommato non era così sporco e poi era talmente stanco che se ne fregava
Fino al giorno seguente non voleva più saperne di esorcismo, Satana, demoni e quant'altro.






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Angolino dell'autrice
Come ho già detto: io nelle coppie non ho messo nulla, ma se qualcuno li vede come qualcosa in più è liberissimo di farlo, io sono solo l'autrice, voi i lettori XD
Non ho messo come avvertimento l'OOC, perché mi era sembrata abbastanza IC in quanto a personaggi, ma se volete che metta l'avvertimento OOC basta dirlo, purché lo motiviate.
Adoro questi due e forse pubblicherò altro a chi interessasse.
Detto questo, mi fa piacere che abbiate letto, se volete lasciate un commento, altrimenti grazie della presenza.
Alla prossima
Tilia =|=

  
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