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Autore: evilkya    11/04/2014    3 recensioni
Kyuhyun è un signorino dell'alta borghesia di Seoul. Viziato e immatuto, viene costretto a dover cambiare le sue abitudini a causa di un giovane pescatore: Sungmin~
[pairing_KyuMin]
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Sungmin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Intersection~


'Signorino Kyuhyun? Signorino Kyuhyun!! Si svegli!!'
'Signorino Kyuhyun è l'ora di pranzo, la prego si svegli o...'
'CHO KYUHYUN.'
Un uomo era appena entrato nella lussuosa camera da letto, andando a strattonare il ragazzo saldamente posizionato sotto le coperte di seta, dicendo alla cameriera di poter andare.
'Ho sonno, lasciatemi dormire.'
Nonostante le strattonate, il ragazzo non dava segni di voler collaborare.
Così l'uomo gli tolse le coperte con violenza, lasciandolo scoperto.
'Per tutti i numi, ma come vai a dormire??'
Il ragazzo arrossì e tentò di ricoprirsi.
'Papà questo pigiama mi è stato importato direttamente dalla Francia...è moda di alta qualità.'
Il padre del ragazzo si coprì la faccia con la mano.
'Mio figlio è un imbecille.'
'Papà ma che dici!!!'
'Alzati muoviti. Non sai che a quest'ora si pranza e non si dorme? Non mi interessa se la notte fai le ore piccole con i tuoi amici scansafatiche o a giocare come un nerd, è giunta l'ora che ti comporti come un uomo. Hai 24 anni!!'
'Papà cavolo, mi sono appena svegliato, calmati!!'
Kyuhyun si alzò dal letto ed andò verso il suo bagno personale.
'Sarò pronto in massimo un'oretta.'
'Un'ora??? Nemmeno tua sorella ci metteva tanto a prepararsi!'
Kyuhyun alzò gli occhi al cielo.
'Noona si è sempre trascurata...e dopo il matrimonio ancora di più!!'
'Solo perchè non ci mette un'ora per prepararsi non significava che tua sorella si trascura.'
'Papà ma l'hai vista l'ultima volta?? Ma cos'era quel vestito? E quella borsa?? Cioè per favore...'
'Mi viene da piangere.'
'Già anche a me veniva da piangere a vederla conciata in quel modo...ma dico io, il marito? Non dice nulla? Io non permetterei mai a mia moglie di andare in gire conciata in quel modo.'
'Kyuhyun...'
'Ah papà dimenticavo di dirti. Oggi non posso venire a quella riunione con te. Vado a fare shopping con ZhouMi. Si è aperto un nuovo negozio di Armani e io CI DEVO andare!!'
Detto questo il ragazzo entrò nel bagno, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando il padre attonito.

'Io vorrei capire tuo figlio da chi ha preso.'
I signori Cho erano a tavola, avevano ormai finito di pranzare e del loro figlio nemmeno l'ombra.
'Bhe di certo non ha preso da me.'
Aveva risposto la signora Cho al marito.
'Io ho dato la stessa educazione sia a Kyuhyun che ad Ahra, non riesco a capire...lei è normale perchè lui è così viziato???'
Il signor Cho sconsolato, abbassò il capo.
'Ah se lo vedesse il nonno...scommetto che si sta rivoltando nella tomba.'
'Già il nonno l'avrebbe fatto trottare, così come ha fatto trottare te.'
Sorrise dolcemente la signora Cho.
'Beh anche io da giovane avevo i miei vizi, ma non ero ai livelli di Kyu. Davvero non so cosa fare con lui. Di questo passo l'azienda non potrà mai passare nelle sue mani. I sacrifici di generazioni e generazioni di Cho andranno persi con noi.'
Il signor Cho era disperato, mentre la signora Cho cercava di consolarlo.
'Non dire così caro, vedrai che Kyuhyun rinsavirà.'
'Ma quando? Ha 24 anni e ancora deve dare un esame all'università. Di questo passo si laureerà tra 30 anni. Eppure è così intelligente.'
'Io penso che sia solo immaturo...'
'Appunto!!Deve metter un po' di sale in zucca.'
Dicendo questo, il volto del signor Cho si trasformò, rivelano un sorrisetto malefico, così simile a quello del figlio.
'Caro, non mi piace quel sorriso...cosa hai in mente?'
'Lo vedrai...amore...lo vedrai.'
Detto questo il signor Cho si alzò da tavolo per andare nel suo studio a fare una telefonata che avrebbe cambiato la vita del figlio, per sempre.

Dopo un'ora Kyuhyun finalmente scese al piano di sotto, tutto vestito di punto in bianco pronto per uscire.
Ma fu sorpreso di trovare entrambi i suoi genitori ad aspettarlo, vicino la porta.
'Kyuhyun dobbiamo parlare.'
'Non ora papà, Mimi mi sta aspettando.'
'Kyu, ora!'
'Ma papà io...'
Ma qualcosa nello guardo del padre lo fece tacere.
Prese il cellulare e alla velocità della luce scrisse un messaggio al suo amico, dicendogli che avrebbe tardato.
'Ok, di che cosa dobbiamo parlare?'
I tre Cho erano seduti in soggiorno, davanti ad una tazza di tè.
'Kyuhyun, io e tua mamma abbiamo deciso che per un periodo di tempo andrai via di casa'
Kyuhyun, che stava beatamente sorseggiando il suo tè verde importato dal Giappone, sputò tutto quello che aveva in bocca, attonito.
'Mi state cacciando di casa? Non potete!! Io sono il vostro erede!!'
La signora Cho si mise una mano in faccia, mentre il marito sbruffò.
'Di questo passo non erediterai un bel nulla! E in ogni caso non ti stiamo cacciando, ti stiamo solo mandando un po' di tempo a casa di un figlio di un mio vecchio amico. Anche io alla tua età andai li. Ti servirà, spero, quanto è servito a me.'
Kyuhyun era ancora senza parole.
Ma sul punto di piangere.
Lui non voleva andare via di casa.
'Ma...dove esattamente?'
'Non molto lontano da qui...'
Rispose il padre vago.
'Papà...dove??'
Lo sguardo del padre non gli piacque per nulla.
'A sud'
'Sud...di preciso?'
'Ok estremo sud! In un piccolo paesino di pescatori...'
Kyuhyun pensò seriamente di svenire.
Lui non era abituato ai piccoli paesini. La sua vita era in città, con i suoi amici alla moda tra i negozi di moda. L'alta società era quello per cui viveva.
La bella vita non si faceva nei piccoli paesini.
E anche se era per un piccolo periodo di tempo, sapeva già che sarebbe morto.
'Papà...mi ucciderai così'
'Oh non essere melodrammatico! Andrà tutto benissimo!!'
'Per quanto tempo di preciso?'
'Oh te ne renderai conto da solo...'
Il padre sorrise mentre Kyuhyun era sul punto di piangere.
'Devo andare a quella riunione...tu fai pure i bagagli, domani all'alba si parte!'
'Domani? ALL'ALBA?'
Kyuhyun chiese disperato, ma il padre era già uscito dalla stanza.
'Mamma tu non puoi essere d'accordo!'
La mamma di Kyuhyun si avvicinò al figlio, accarezzandogli una guancia.
'Kyu, lo sai quanto io e tuo padre ti vogliamo bene, ma proprio per questo siamo costretti a farlo. Non possiamo far si che il nostro bene per te ti rovini...'
La signora Cho disse queste parole quasi in lacrime.
E il figlio non potè far altro che annuire, abbracciandola.
'Anche io vi voglio bene'

Il giorno dopo, all'alba, un mezzo addormentato Kyuhyun era all'entrata, pronto per salutare i suoi cari genitori e la sua amata casa.
'Kyuhyun, non stai andando in guerra.'
Gli rammentò il padre.
'Vi ho voluto bene.'
Continuava però a ripetere il ragazzo.
'Kyuhyun se continui così ti uccido io con le mie mani.'
'Mamma..dai questo ad Ahra noona...'
Kyuhyun aveva dato una busta leopardata a sua madre, con su scritto 'Alla mia cara, ma poco fine, Noona'
'Che cos'è?'
'E' un buono da spendere al nuovo negozio Armani...così potrà comprarsi qualcosa di decente e ricordarsi di me mentre lo indossa.'
La mamma lo guardò male senza nemmeno risponderlo.
'Ora basta! Forza hai l'aereo tra poco. L'autista ti accompagnerà in aeroporto, una volta atterrato dovrai arrangiarti. Questo è l'indirizzo della casa che dovrai raggiungere. Una volta li, ti daranno ospitalità ma dovrai ovviamente contribuire.'
'Contribuire? Nel senso di pagare l'affitto? Oh bhe non ci sono pro...'
'No. Contribuire nel senso di dare una mano con il loro lavoro...'
'LAVORO? non mi avevi parlato di un lavoro!'
'Oh Kyu lavorare non ti ucciderà!!'
Ripetè per l'ennesima volta il padre.
'Ma che genere di lavoro??'
Chiese il ragazzo, sperando in qualcosa di poco faticoso.
'Beh lo scoprirai una volta li.'
Sorrise malizioso il padre.
Detto questo, e dopo altri mille saluti, Kyuhyun entrò in macchina diretto verso l'aeroporto.

Il volo fu tranquillo e passò in fretta anche grazie al suo ultimissimo Ipad3 *e si, anche se non è ancora uscito lui ce l'ha già!*
Una volta sceso dall'aereo, afferrò il suo trolley Vuitton e uscì fuori alla ricerca di un taxi.
Entrato nell'autovettura, il ragazzo passò il bigliettino con l'indirizzo della sua nuova casa all'autista, che lo squadrò dalla testa ai piedi.
'E tu vorresti andare li vestito così??'
Gli chiese ridendo.
Kyuhyun si sentì molto offeso dalle parole dell'uomo.
Come si permetteva?
Non vedeva che il suo completo era un Fendi?
Il tassista, con le lacrime agli occhi dalle risate, continuò.
'In ogni caso...emh, signore non posso accompagnarla all'abitazione. Posso solo fino al paese, una volta li dovrà camminare un po' a piedi.'
'Cosa? E per quale motivo?'
'Oh lo capirà da solo.'
Rispose sempre ridendo.
A Kyuhyun questa cosa iniziò ad irritare seriamente.
In due giorni la frase 'lo capirai da solo' gli era stata ripetuta molte volte e lui non ne poteva più.
Era via di casa da poche ore, e già non vedeva l'ora di tornarci.

Dopo un paio d'ore abbondanti, il tassista lo avvertì che erano arrivati al paesino di destinazione. Kyuhyun scese dal taxi, prese le sue cose, pagò l'uomo, e dopo un gran sospiro si girò.
E per poco non gli venne un attacco di cuore.
Davanti a lui non c'era nulla. Assolutamente nulla.
O meglio, c'era una grande distesa verde e in lontananza si vedeva il mare.
Kyuhyun capì cosa volesse dire il tassista: non si poteva andare avanti con la macchina..con il trattore forse si, ma no ci avrebbe scommesso nulla.
Con un nuovo sospiro, iniziò a camminare sperando di trovare un'anima pia che lo aiutasse.

3 ore e molte bestemmie dopo, Kyuhyun vide quello che sembrava vita.
In lontananza sembrava un villaggio, quindi affrettò il passo.
Una volta all'entrata del villaggio era stanchissimo e sfinito.
Aveva fame e sete, e avrebbe volentieri dormito per le successive 72 ore.
Come uno zombie si avvicinò ad una signora, che si trovava fuori ad un negozio di alimentari.
'Salve, mi scusi, potrebbe aiutarmi?'
La signora lo squadrò da capo a piedi.
'Tu non sei del villaggio.'
'Ehm no.'
'Perchè sei qui?'
'Devo raggiungere questo posto.'
Disse Kyuhyun, passando il biglietto alla signora.
'Ehi giovanotto, dimmi che sta scritto non so leggere.'
Kyuhyun si fece rosso.
Non voleva sembrare scortese.
Gli lesse l'indirizzo e vide la signora insospettirsi.
'Perchè devi andare li?'
'Mio padre è un amico del proprietario.'
'Tuo padre?'
'Si, Cho Jihun.'
Alla signora si illuminarono gli occhi.
'Tu sei il figlio di Jihun??'
Kyuhyun si spaventò quasi...
'Si, sono io. Sono Cho Kyuhyun.'
La signora gli saltò addosso e lo abbracciò con veemenza, mentre urlava a praticamente tutto il villaggio: 'E' il figlio di Jihun!! Il figlio di Cho Jihun è qui!!'
Al grido della donna, mezzo villaggio si avvicinò, salutando e abbracciando Kyuhyun, come se fosse qualcuno che manca da tanto tempo da casa.
Il ragazzo, dall'altro canto, si stava sentendo male.
Non era abituato ad essere trattato così da qualcuno. Tutti gli portavano rispetto e gli stavano debitamente alla larga, dato che non era molto affezionato al contatto fisico.
Anche l'abbraccio con la sua stessa madre gli provocava qualche fastidio.
Quindi tutto quel contatto lo stava davvero mandando fuori...gli girava la testa ed aveva la nausea.
Per fortuna qualcuno se ne accorse e intimò gli altri di lasciarlo stare, così da farlo respirare.
Dopo qualche secondo, un altro abitante del villaggio gli si avvicinò.
'Allora ragazzo, devi andare da Sungmin-ah suppongo.'
'Chi?'
'Come chi? Il figlio di Lee Muyul, Lee Sungmin. E' li che devi andare no?'
Kyuhyun non sapeva cosa dire, ma annuì comunque.
In fondo quella gente sapeva di lui e suo padre più di quanto si aspettasse.
'Vieni con me allora, ti accompagno da lui. Dovevo proprio andare lì.'
Il ragazzo, sembrava poco più che ventenne, gli sorrise e gli fece cenno di seguirlo.
'Allora Kyuhyun-sshi, come mai da queste parti? Voi non abitate al centro di Seoul?'
'Sono venuto in visita.'
Kyuhyun non aveva molta voglia di parlare, mentre il ragazzo non la smetteva un attimo.
IL suo mal di testa si accentuò, e anche la nausea.
Dopo un altro quarto d'ora, finalmente il ragazzo tacque.
Ma solo un secondo prima di dire
'Eccoci Kyuhyun-sshi!!Siamo arrivati!!'
Lo prese per mano e lo trascinò verso una pescheria.
'Sungmin hyung!!Min hyung!!'
Iniziò ad urlare il ragazzo al suo fianco, tenendolo ancora per mano.
'Donghae!!'
Dal retro uscì un ragazzo.
Poteva avere su per giù l'età di Kyuhyun, forse più grande. Ma di poco.
Aveva lunghi capelli neri, raccolti a lato. Occhi neri, profondi. Lineamenti femminili, ma muscoloso.
Alquanto trascurato ma decisamente attraente.
'Guarda qui chi ho portato? E' Cho ...'
'Tu devi essere Kyuhyun-sshi.'
Il ragazzo, Sungmin -suppose Kyu-, gli chiese freddamente e senza nemmeno attendere una risposta continuò.
'Bene seguimi. Ti farò vedere dove dormirai. E cambiati, non vorrai servire le persone conciato in quel modo osceno!!'
Kyuhyun rimase a bocca aperta.
Ok, poteva essere anche un bel ragazzo, ma era alquanto scortese e inospitale. Senza contare che aveva detto che era vestito in maniera oscena. Ma cosa aveva quella gente? Non sapeva riconoscere lo stile?
'Hyung...'
Il ragazzo che aveva accompagnato Kyuhyun rivolse uno strano sguardo a Sungmin, quasi di monito.
Al che Sungmin si rivolse di nuovo verso Kyuhyun, questa volta in maniera più cordiale.
'Scusami. Beh io sono Lee Sungmin piacere,' allungò la mano, e con riluttanza, Kyuhyun gli porse la sua.
Con riluttanza perchè il ragazzo sapeva di pesce.
Beh ovvio dato che stavano in una pescheria. Ma Kyuhyun aveva un problema con gli odori. Il suo naso super finissimo riusciva a percepire qualunque odore anche a miglia di distanza. E odori troppo forti lo disturbavano.
Odori forti come quello di pesce.
'Bene vieni con me.'
Sungmin ritirò velocemente la mano da quella di Kyuhyun e si avviò nel retrobottega senza nemmeno curarsi che il ragazzo lo seguisse.
'Non ti preoccupare. Non è antipatico,' aveva iniziato a spiegare Donghae, 'è solo un po' asociale. Ma quando ti conoscerà bene vedrai che lo troverai adorabile.' Concluse tutto allegro.
Ne dubito. Pensò Kyuhyun. Ma tacque, e seguì Sungmin.

Kyuhyun notò che il retrobottega non era altro che la casa vera e proprio. Quando si dice 'casa e bottega'.
La casa era semplice e ben arredata. Né spoglia né troppo sfarzosa.
Per i gusti di Kyuhyun un po' vecchio stile, ma non era poi così male.
Sungmin continuò a camminare, imboccando una rampa di scale. Kyuhyun capì che la casa era distribuita su due piani, ed evidentemente quello di sotto era una specie di piano 'giorno'.
Una volta saliti le scale, Kyuhyun si rese conto del cambio ambiente. La casa li era più fredda, più buia. Quasi non vissuta.
'Tu resterai qui,' disse Sungmin ad un tratto, aprendo una porta e entrandoci. Kyuhyun con esitazione lo seguì, entrando. La stanza era ampia e dava sul mare. Il letto era ad una piazza e mezza, e accanto c'era un comodino, con su una luce per la lettura.
Di fronte il letto un grande armadio, e vicino alla finestra che dava al balcone, una grande scrivania, ricca di foto.
'Sistemati come meglio credi.'
Aveva aggiunto il ragazzo, sempre con freddezza.
'Scusa per il disturbo.'
Aveva detto con educazione Kyuhyun.
Sungmin lo guardò con sufficienza prima di aggiungere, 'fai con comodo. Io sarò giù al negozio.' Ed uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Kyuhyun si sedette stremato sul letto. Quella, pensò, era stata la giornata più lunga della sua vita. Aveva sonno, gli faceva male tutto...si sarebbe volentieri fatto una doccia e buttato a capofitto sotto le coperte, anche se non erano di seta. Ma era anche vero che non aveva fatto un pasto decente per tutto il giorno, e sembrava anche alquanto scortese andare a dormire senza salutare i padroni di casa.
Così a malincuore si alzò e iniziò a disfare la valigia.
Beh se avesse lavorato nel negozio di pesce non avrebbe potuto indossare gli abiti che aveva portato. Erano uno spreco per quel lavoro senza contare che sembrava che in quel posto nessuno li apprezzasse.
Il giorno dopo sarebbe stato costretto a fare compere..ma posò con cura gli abiti nell'armadio lo stesso. Magari ci sarebbe stata qualche serata speciale o qualche gala...anche se ne dubitava fortemente.
Dopo aver finito, si avvicinò alla finestra. L'aprì e uscì sul balcone. La vista dava sul retro della casa e del negozio. Era assolutamente mozzafiato.
Uno spettacolo.
In quel momento in particolare lo era ancora di più, con il sole che tramontava sul mare.
Un vento leggero lo colpì, facendogli venire i brividi. Preso dal freddo rientrò dentro. Passando accanto alla scrivania, la sua attenzione venne catturata dalle foto, che aveva notato anche appena entrato.
Si avvicinò e notò che erano quasi tutte di famiglia.
In tutte c'era Sungmin.
Un Sungmin un po' più giovane, in verità, spesso accompagnato da un altro ragazzo e da quelli che sembravano i suoi genitori.
In una sola foto c'erano i suoi genitori, molto giovani, che si abbracciavano.
Mentre osservava quella foto con attenzione sentì una voce
'Hyung sono tornatooooo.'
Una voce allegra, che strappò un sorriso involontario anche a Kyuhyun.
Da quando era in quella casa sentiva un gran magone sullo stomaco, e non sapeva nemmeno il perchè.
Sentendo quella voce, decise di scendere. Ma mentre era sulle scale sentì una discussione.
'Sungjin ti sembra questa l'ora di rientrare?'
Era Sungmin, che praticamente urlava contro Sungjin, che Kyuhyun riconobbe essere il ragazzo delle foto.
'Ma hyung, sono solo le 8 di sera...'
'E io sto chiudendo il negozio. Oggi non mi hai dato per nulla una mano.'
'Ma la settimana prossima ho un compito importante. Ho studiato tutto il pomeriggio.'
'Studi, studi...ma a che pro? Lo vuoi capire che non è quello che farai?'
Sungjin abbassò lo sguardo. Mentre Sungmin era rosso in volto.
'Ehm...'
Kyuhyun scese le scale cercando di attirare l'attenzione.
Non voleva che i due ragazzi litigassero, ne che tantomeno lo facessero davanti lui.
'Ah..' disse Sungmin come se si fosse accorto di qualcosa che stava andando a male, 'Sungjin lui è l'amico di...è Cho Kyuhyun'
Sungjin alzò lo guardo e fissò Kyuhyun per un attimo, prima che il suo sguardo si illuminasse.
'Tu sei il figlio dell'amico di papà!!'
Disse correndo verso di lui e allungando la mano.
'Kyuhyun hyung, piacere, io sono Sungjin-ah.'
Kyuhyun gli sorrise, senza dar peso della confidenza che il ragazzo si era preso chiamandolo 'hyung'. Gli stava già simpatico a pelle. Nulla a che vedere col fratello grande.
'Ciao Sungjin.'
'Kyuhyun-sshi la cena sarà pronta tra un'oretta, spero non ti dispiaccia.'
Disse Sungmin, accentuando la sua voce sul 'sshi', proprio come se si volesse distaccare dall'azione precedente del fratello.
'Non ci sono problemi, Sungmin-sshi.'

'Kyuhyun hyung vieni che ti faccio vedere la casa! Scommetto che Sungmin hyung non sia stato davvero molto cortese...'
Sungjin prese per mano Kyuhyun e iniziò a scarrozzarlo in giro, mentre Sungmin cucinava, concedendogli 'la serata libera' dato che era stanco per il viaggio.
'Questa è la sala da pranzo, anche se non la usiamo mai. Stiamo sempre in cucina. Li c'è la TV e sotto anche la PS con qualche gioco..ma non ci giochiamo mai.'
'Spero che mi farai fare qualche partita mentre sono qui.'
Disse Kyuhyun sorridendo.
'Certo hyung!! Vieni ti faccio vedere meglio anche il piano di sopra.'
Sungjin trascinò Kyuhyun per le scale, portandolo nella sua stanza.
'Questa è la mia camera. Ma ora che ci sei tu, la divido con Sungmin hyung.'
'Quindi la camera dove dormo è quella di Sungmin-sshi?'
'Sisi. Quando mi ha detto che ti avrebbe ceduto la stanza ero davvero sorpreso.'
'Lo immagino.'
'Sai..Sungmin hyung non è così antipatico come sembra.'
Sungjin si sedette sul letto, con lo sguardo rivolto verso il mane. Anche se oramai non si vedeva più tanto che era buio.
'Prima era solare. Rideva sempre. Era gentile con tutti.'
'Cosa l'ha cambiato?'
Gli occhi di Sungjin si riempirono di lacrime.
'Ormai siamo rimasti io e lui. Solo io e lui. Queste cose ti cambiano.'
'In che senso siete rimasti solo voi due?'
'I nostri genitori sono morti.'
La voce che parlò però non apparteneva a Sungjin, ma a qualcuno dietro si lui, Sungmin.
'Sungmin-sshi io..'
'La cena è pronta.'
Senza nemmeno guardarlo, si girò e scese, lasciando Kyuhyun basito e imbarazzato.
Voleva sprofondare.
Era andato li. Aveva imposto la sua presenza. Senza nemmeno sapere della loro situazione familiare.
'Io non..'
'Kyuhyun hyung non preoccuparti,' Sungjin si alzò e gli si avvicinò. 'Siamo felici che tu sia qui. Beh Sungmin hyung non lo da a vedere, ma siamo felici di fare un favore al vecchio amico di papà.'
Kyuhyun gli sorrise.
'Beh io muoio di fame, andiamo?'

La cena si svolse in silenzio, con solo Sungjin che ogni tanto cercava di rompere il ghiaccio. Ma sembrava che Sungmin emanasse onde negative, tutte rivolte verso l'ospite.
Quando tutti ebbero anche leccato il proprio piatto *Kyuhyun dovette ammettere che il ragazzo sapeva cucinare squisitamente* Sungmin si alzò iniziando a sparecchiare.
'Se vuoi puoi andare, Kyuhyun-sshi.'
No che Kyuhyun si fosse alzato a dare una mano, ma il modo in cui Sungmin lo disse era a far internere di levarsi di torno.
'Ti conviene riposare. Domani mattina la sveglia è alle 5...'
Kyuhyun sbarrò gli occhi, pronto a ribattere..ma quando vide la faccia soddisfatta del padrone di casa, si ricompose.
'Alle 5? Benissimo. E le 5 siano.'
Disse in tono di sfida.
Nessuno, proprio nessuno, poteva osare sfidare Cho Kyuhyun.


DRIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIN
Ancora quel rumore incessante.
Ma cosa poteva mai essere?
BUM BUM BUM
Ora anche questo??
Ma cosa succedeva? Erano entrati in guerra.
Con molta fatica Kyuhyun si alzò dal letto per raggiungere la porta, aprendola.
Si ritrovò di fronte un gongolante Sungmin, che gli offriva una tazza gigante di caffè bollente.
'Buongiorno Kyuhyun-sshi. Tieni, ti servirà,' disse lasciando la tazza nella mani di un Kyu ancora in dormiveglia, 'ti aspetto tra 10 minuti giù.' E se ne andò lasciandolo, sembra proprio il caso di dirlo, a bocca aperta come un pesce.
Kyuhyun entrò di nuovo nella stanza. Vide l'orologio che portava le 5 e 05...cavolo.
Per questa volta la bambola assassina (come aveva rinominato Sungmin a causa di un sogno horror che aveva avuto quella notte) aveva vinto.
Ora la prossima sfida era essere pronto in 10 minuti..beh 8, dato che due minuti erano già passati.
Era...un'impresa impossibile!Nemmeno Tom Cruise ce la poteva fare!
Quel ragazzo era un despota!!

Nonostante ci avesse messo tutta la volontà di questo mondo, Kyuhyun non ce la fece ad essere pronto in tempo. E scese giù solo per le 7.15, trovando i fratelli Lee già all'opera.
'Buongiorno Kyuhyun hyung.'
'Buongiorno Sungjin, già in piedi anche tu?'
'La nostra sveglia è tutti i giorni alle 5.'
Aveva risposto Sungmin.
'Sai Kyuhyun hyung, ogni giorno dobbiamo svegliarci presto dato che prima di aprire la pescheria dobbiamo andare a prendere il pesce fresco da vendere.'
'Oh certo..'
'E più tardi si arriva e peggio si alloggia..il pesce più buono verrà preso da qualcun altro. Anche se noi non ne abbiamo di questi problemi.'
'Sungjin smettila di parlare e dammi una mano con quelle casse.'
'Dai hyung non fare così! Dobbiamo spiegargli come funziona altrimenti non imparerà mai.'
'Non c'è bisogno che impari tutto. Quello che serve è che capisca cosa significa vivere davvero così poi può lasciarci in pace e ritornare nel suo bel castello in città!!'
Disse Sungmin, alzando la voce.
Kyuhyun fu ferito da quelle parole. Più di tutte quelle dette dai suoi genitori messe insieme.
Sungmin lo vedeva come un ragazzino di città, buono a nulla.
E il fatto che avesse ragione, lo uccideva.
'Cosa posso fare?'
Disse timidamente a Sungmin.
Lui si girò a guardarlo, nessuna traccia di pentimento per le parole appena dette.
'Passami quelle casse di pesce.'

Alle 8 Sungjin li salutò ed andò a scuola, lasciandoli soli ma già con i primi clienti.
All'ora di pranzo, Sungmin chiuse la pescheria e iniziò a cucinare qualcosa mentre Kyuhyun salì a farsi una doccia. Puzzava dalla testa ai piedi di pesce e la cosa gli dava il voltastomaco. Inoltre non era riuscito a comprarsi nulla di adatto, quindi stava lavorando con un completo Armani e la cosa lo metteva alquanto a disagio.
Una volta pronto, scese giù e notò che Sungmin aveva già mangiato e gli aveva lasciato il suo piatto sul tavolo.
Kyuhyun lo cercò per ringraziarlo ma non riuscì a trovarlo.
Solo e sconsolato si avviò a pranzare, non vedendo l'ora che l'unico componente della casa che gli rivolgesse la parola tornasse.

Ma Sungjin tornò solo qualche ora più tardi, quando ormai la maggior parte del lavoro era finito.
Sungmin puntualizzò di nuovo sull'orario ma non aggiunse altro.
Kyuhyun era troppo stanco per tutto, anche per parlare con il piccolo. Quindi decise di andare in camera sua a dormire, per la prima volta, in camera sua senza nemmeno la forza di mangiare.
'Buona notte Kyuhyun-sshi, ci vediamo domani mattina...alle 5.'
Rise Sungmin, e Kyuhyun non gli rispose nemmeno.

Quella routine andò avanti per tutto il resto della settimana.
La mattina Kyuhyun faceva sempre fatica ad alzarsi presto, e scendeva solo quando i fratelli Lee erano già tornati con le casse di pesce fresco.
Con i clienti era ancora alquanto impacciato, e il suo rapporto con il pesce (sia vivo che morto) non era dei migliori.
Sungmin non aiutava affatto. Sempre ad urlagli contro, rimproverarlo.
Kyuhyun non ce la faceva più. Voleva sbattere tutto per l'aria e tornare a casa. Ma in quel modo avrebbe deluso suo padre ma soprattutto l'avrebbe data vinta a Sungmin.
Era chiaro che lo scopo del ragazzo era quello di mandarlo via.
Kyuhyun non sapeva il perchè, ma non avrebbe ceduto.
Quindi, in silenzio, continuava a fare tutto ciò che Sungmin gli chiedeva, senza mai ribattere.
Finalmente arrivò la domenica.
Giorno di chiusura.
Kyuhyun tirò un sospiro di sollievo. Gli ci voleva proprio!
La sveglia non suonò lasciandolo dormire beatamente fino all'ora di pranzo.
Quando i morsi della fame si fecero sentire, uscì dalla sua stanza e scese al piano di sotto, che però era deserto.
'Sungjin? Sungmin-sshi?'
Chiamò più di una volta, ma non ottenne risposta.
Forse saranno usciti.
Pensò un po' triste. Odiava restare solo ed essere escluso.
Aprì il frigo, si fece un panino e risalì di nuovo al piano superiore quando sentì un rumore.
Notò che veniva dal tetto, quindi decise di andare a controllare. Magari c'era qualche ladro.
Munito di una scopa, in punta di piedi uscì fuori e vide un'ombra.
'Fermo li dove sei o ti uccido.'
Urlò con tutta la voce che aveva in gola.
La persona che era sul tetto, sentendo la sua voce venne allo scoperto, e non era altri che Sungmin.
'Kyuhyun-sshi ma sei impazzito?'
'Io impazzito?? Oddio penso che mi stia per venire un infarto.'
Detto questo si accasciò a terra, mantenendosi la testa tra le mani.
Mentre Sungmin scoppiò a ridere, nella prima vera e genuina risata da quando Kyuhyun era arrivato.
Il ragazzo alzò lo sguardo per ribattere, ma alla vista di Sungmin così tacque.
Non poteva farlo smettere di ridere...era così..giusto che ridesse. Avrebbe dovuto farlo più spesso, secondo Kyuhyun.
'Scusami Kyuhyun ma eri così buffo!! Non pensavo fossi così coraggioso! E con la scopa in mano!! Oddio che ridere!!'
Ma Kyuhyun non lo stava a sentire. Sungmin aveva detto Kyuhyun e non Kyuhyun-sshi, e Kyuhyun era diventato tutto rosso.
Dopo 10 minuti Sungmin si calmò.
'Era da un sacco che non ridevo così tanto.'
Disse mentre si sedeva affianco a Kyuhyun.
'Lieto di essere utile.'
Disse sarcasticamente Kyuhyun.
Dopo di che stettero in silenzio.
Non in uno di quei silenzi imbarazzanti a cui ormai Kyuhyun era abituato, ma un silenzio rassicurante.
Che ruppe solo dopo un po' di tempo.
'Dov'è Sungjin?'
'E' andato di nuovo a studiare.'
'Deve essere molto difficile questo compito.'
Sungmin rise, ma questa volta il suo sorriso fu spento.
'Spera di diplomarsi con il punteggio più alto così da poter ottenere una borsa di studio e continuare a studiare all'università.'
Kyuhyun si girò.
Non pensava che Sungmin venisse a raccontare a lui i loro problemi.
Sungmin non lo guardava, ma continuava a fissare il mare davanti a se.
Con il vento che gli muoveva delicatamente i capelli, Kyuhyun poteva di certo affermare che non aveva mai visto un ragazzo così bello. E probabilmente nemmeno nessuna ragazza.
'Sembra che ci tenga molto se si sta impegnando così tanto.'
'Da grande vorrebbe diventare qualcuno di importante. Un CEO, o qualcosa di simile, che guadagna tanti soldi, che è rispettato da tutti..l'ha sempre voluto. Sin da quando era piccolo'.
'E allora perchè ti arrabbi tanto quando studia? Questa cosa davvero non l'ho mai sentita.'
Sungmin si girò verso Kyuhyun.
E Kyuhyun vide davanti a se una persona completamente diversa.
Sungmin era spaventato, ma anche arrabbiato.
Sembrava quasi disperato.
'E' inutile che si illuda. Non riuscirà mai a realizzare il suo sogno. E un giorno verrà piangendo da me. Non voglio che soffra.'
'Ma così lo farai soffrire di più.'
Gli rispose Kyuhyun, fissandolo dritto negli occhi.
'E cosa ne sai tu di sofferenza? Tu che hai vissuto la tua vita coccolato da mamma e da papà nel lusso? La cosa più faticosa che avrai fatto sarà stata alzarsi dal letto la mattina.'
Di nuovo quelle parole fredde che lo colpivano dritte al cuore.
'Hai ragione. Sono un ragazzo viziato che non sa nulla di come si vive. Tutta la mia vita è un enorme sbaglio. Ma magari lo è anche la tua. E non puoi costringere tuo fratello a fare la tua stessa fine!'
Rispose però pieno di rabbia Kyuhyun.
'Non ti permetto di parlarmi così!'
'E allora smettila di giudicarmi senza nemmeno conoscermi.'
I due si erano alzati in piedi, e si guardavano negli occhi in cagnesco.
'Sungmin non puoi tenere tutti fuori per sempre.'
Aggiunse però con dolcezza alla fine Kyuhyun.
Sungmin si rilassò, e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
'Io..non ci riesco. Non posso.'
Disse poi sconfitto.
'Si che puoi. Se ci sono dei problemi si possono risolvere.'
Sungmin continuò a guardare Kyuhyun negli occhi, ma dopo qualche secondo si rimise a sedere.
'I nostri genitori sono morti 4 anni fa.'
Iniziò a raccontare
'Mio padre si era alzato come sempre alle 5. Dovevo anche io con lui, ma quel giorno avevo un test all'università quindi andò mia mamma con lui. Ci fu un incidente al mercato. Delle casse molto pesanti di pesce caddero e colpirono i miei genitori, uccidendoli.'
Una lacrima silenziosa solcò la sua guancia.
'Ogni giorno vivo con il rimorso di non essere andato io con mio padre. Magari con me la tragedia non sarebbe successa. E invece a causa del mio stupido test di cui non me ne fregava nemmeno nulla ho ucciso i miei genitori.'
'Sungmin non è colpa tua. Era semplicemente arrivato il loro momento. E anche se tu fossi andato con tuo padre non sarebbe cambiato nulla. Non è colpa tua.'
Ripeté Kyuhyun dolcemente.
Le lacrime sulla guancie di Sungmin si fecero più copiose.
'A me non interessava davvero l'università. Lo facevo solo per far contenti i miei. Mio padre lavorava anche la notte pur di pagarmi la retta...Ma io ho sempre saputo che avrei continuato con la pescheria. Non riuscirei mai ad abbandonare gli sforzi e il sudore che mio nonno e mio padre ci hanno messo. Se solo avessi avuto il coraggio di dirgli no..di dirgli che non me ne fregava dell'università forse ora...'
Ma Kyu lo prese per le spalle e lo fissò dritto negli occhi.
'Non è colpa tua.'
E poi fece una cosa che sorprese anche se stesso.
Lo abbracciò.
Strinse la sua testa forte contro il suo petto, accarezzandogli i capelli.
Non sapeva perchè lo faceva.
Non l'aveva mai fatto con nessuno.
Ma sapeva che non c'era nulla di male.
Anzi...
E anche Sungmin parve essere sorpreso ma ben accetto a quella situazione.
Si aggrappò alla maglia di Kyuhyun, continuando a piangere in silenzio.
'Sai anche io dovrei trovare il coraggio di dire a mio padre che non ho nessuna intenzione di prendere in mano l'azienda di famiglia.'
Disse Kyuhyun dopo un po'. A quelle parole Sungmin si scostò e lo fissò negli occhi.
'Sono viziato. Arrogante. Intelligente ma immaturo. Così immaturo che delle volte posso risultare stupido.'
Disse tristemente il ragazzo. In quel momento riusciva a capire a pieno le parole che suoi genitori gli ripetevano ormai da anni.
'Mi hanno sempre trattato con i guanti d'oro, facendomi fare quello che volevo. Ma ora, eccomi qui...ho 24 anni e non so cosa fare della mia vita.'
Kyuhyun si accovacciò, tenendosi strette le ginocchia.
'Non dovresti vietare a tuo fratello di sognare. Almeno lui ha un obiettivo e fa di tutto per raggiungerlo. Se non ci dovesse riuscire, beh pazienza, ma almeno ci ha provato. Non puoi vietargli di vivere.'
Sungmin non disse nulla, così stettero di nuovo in silenzio. Entrambi persi nei loro pensieri.
Dopo quella che era sembrata un'eternità, Kyuhyun parlò di nuovo.
'Dove posso trovare un negozio di abbigliamento?'
'Vuoi finalmente comprarti qualcosa di adatto?'
Kyuhyun sbruffò.
'Non voglio semplicemente rovinare i miei vestiti..'
Sungmin rise.
'Domani ti ci porto, se vuoi.'
'Ok,' e dopo una pausa aggiunse, 'passiamo anche dal fruttivendolo?'
'Dal fruttivendolo? E che ci devi fare?'
'Devo prendere qualche quintale di limoni...'
Sungmin lo guadò stupito. 'Per farci che?'
'Per immergermi dentro e levare questa puzza di pesce. Non la sopporto più.'
Sungmin rise di nuovo genuinamente senza rispondergli. Poi si alzò e gli chiese:
'Andiamo a mangiare, Kyuhyun?'
Questa volta omise di proposito il suffisso 'sshi'. Kyu ne era sicuro dato che sulle guancie del ragazzo era noto un leggero rossore.
'Volentieri, Sungmin.'

Da quel giorno le cose per Kyuhyun migliorarono alquanto.
Sungmin era più carino nei suoi confronti e, in verità, era più carino in genere con tutti.
Kyuhyun la sera prima di andare a dormire aiutava Sungjin con i compiti, facendo di tutto per aiutarlo a superare i suoi test con il massimo dei voti. Il tutto senza che Sungmin interferisse.
E prese anche il suo posto la mattina al mercato, lasciando dormire il piccolo per più tempo.
Una notte, circa un mese dopo il suo arrivo, Kyuhyun scese in cucina a prendersi qualcosa da mangiare quando notò che Sungmin era stranamente ancora sveglio.
'Ehi Min che ci fai ancora qui?'
Sungmin alzò lo sguardo e arrossì al nomigliolo con cui l'aveva chiamato l'altro.
Quando Kyuhyun scoprì che Sungmin era più grande di lui, disse 'e dovrei chiamarti hyung? Non ce la farei mai...sembri più piccolo di me. Al massimo ti chiamo Min.' E da allora continuava a chiamarlo così, facendolo arrossire ogni volta.
'Kyuhyun, non stavi russando prima?'
Lo prese in giro Min.
'Si, ma poi mi è venuta fame. Cosa stai facendo? Che sono quei fogli?'
Kyu vide che il più grande stava armeggiando con molti fogli di giornale.
'Sto cercando un lavoro.'
'Cosa? Vuoi chiudere?'
'No, ma che dici!! Niente affatto!! E' che con quello che guadagno ora non riuscirò a mantenere Sungjin all'università'.
Sentendo quello Kyuhyun si alzò e corse ad abbracciarlo.
'Min!! Allora hai deciso?? Lo lasci andare all'università?'
Sungmin sorrise, arrossendo sempre più forte.
'Già.'
'Ma non ci sarà bisogno di un altro lavoro. Ti darò io una mano e insieme ce la faremo. Migliorerò e ti verrò a dare una mano più consistente anche al mercato, così guadagneremo di più.'
Sungmin allontanò Kyuhyun da se e si alzò.
'Ma tu prima o poi te ne andrai. Deciderai cosa fare e la farai.'
Sungmin lo urlò quasi con voce stridula.
Kyuhyun si immobilizzò.
Era vero.
Lui non faceva parte della famiglia.
Lui era un estraneo.
E prima o poi se ne sarebbe andato.
Sungmin non l'aveva mai fatto sentire così fuori posto come in quel momento.
'Hai ragione. Scusa, non sono cose che mi riguardano. Buonanotte hyung.'
'Kyuhyun aspetta mi dispiace non...' ma il più piccolo era già andato via.
Hyung, l'aveva chiamato hyung.

Il giorno dopo Kyuhyun fu distratto e scostante tutto il giorno.
Aveva la testa tra le nuvole e sembrava vivere in un posto tutto suo.
Quando arrivò sera, Sungjin andò a dormire, lasciandolo solo con Sungmin.
'Ehi hyung sai a che stavo pensando?'
Sungmin alzò lo sguardo.
'No, a cosa??'
Kyuhyun si avvicinò posizionandosi alle sue spalle, iniziandogli a toccare i capelli.
'Che questi capelli sono troppo lunghi. Non pensi che dovremmo tagliarli?'
'Kyuhyun non ho il tempo di andare dal barbiere.'
'E io che ci sto a fare?'
'Vorresti tagliarmeli tu?'
'Certo. Credimi sono meglio di qualunque barbiere di questa città.'
'Non ne dubito.'
'E allora? Posso??'
Sungmin annuì, mentre Kyuhyun prese pettine e forbici, iniziando a tagliare.
Dopo un po' Sungmin ebbe il coraggio di chiedergli:
'Kyuhyun, perchè mi chiami 'hyung'?'
'Sei più grande di me.'
'Ma non mi avevi mai chiamato così. Se è per quello che ti ho detto ieri sera..'
'No, non è per quello.'
Disse Kyuhyun, senza però aggiungere altro.
Dopo un po' annunciò che aveva finito.
Sungmin si guardò allo specchio.
'Ma..sono bellissimi grazie!'
'Li ho lasciati un po' lunghetti davanti. Ti sta benissimo il ciuffo.'
Sungmin arrossì di nuovo.
'Grazie...Kyu.'
Kyuhyun sorrise al suo nuovo nome, e gli accarezzò una guancia.
Sungmin sorrise e poggiò la mano su quella di Kyuhyun. Stringendola.
'Sungmin...domani torno a casa.'
A quelle parole il più grande strabuzzò gli occhi e rilasciò la mano dell'altro, che abbandonò la sua guancia, lasciandola più fredda di prima.
'Cosa? Perchè?'
'Ho parlato con mio padre...e devo tornare.'
'Ma senza preavviso? Così...'
Kyuhyun sorrise, ma non disse nulla. Si avvicinò di nuovo a lui, poggiando entrambe le mani sul volto dell'altro e posando un leggero bacio sulla sua fronte.
'Buonanotte hyung~'

Il giorno dopo Kyuhyun partì di buon ora, salutando un Sungjin in lacrime e un Sungmin distrutto. Abbracciò il più grande a lungo, non volendolo lasciare.
Ma ormai era tardi, e lui doveva andare.



Erano ormai passati 2 mesi da quando Kyuhyun se n'era andato.
E tutto era tornato a prima dell'arrivo del ragazzo.
Sungmin era ritornato lo scorbutico di sempre.
Anche se il ragazzo era rimasto per poco con loro, aveva lasciato un vuoto immenso dentro di se.
Gli mancava.
Gli mancava più di quanto volesse ammetterlo.
Ma era vero.
Gli mancava.

Era un'altra giornata come un'altra per Sungmin. Una giornata vuota, come tutte le altre quando arrivò il postino.
Stranamente non gli portò solo bollette da pagare o pubblicità, ma anche una lettera e diversi pacchi.
Stranito, Sungmin aprì la lettera.
Era un specie di contratto, indirizzato a Sungjin...ma Sungmin non capiva bene. Cosa volevano da suo fratello.
Ancora interdetto aprì i pacchi.
Erano vestiti di marca e molto costosi e, data la taglia, erano per lui.
Stava ancora fissando i vestiti quando sentì una voce provenire dal negozio.
Pensando in un cliente si affrettò ad andare in pescheria.
'Arriv...Kyuhyun?!'
Davanti a lui c'era il ragazzo che tanto gli mancava.
Ma era diverso.
Non aveva addosso uno dei suoi soliti vestiti firmati ma indossava un jeans e una maglietta (erano sempre firmati e costosi, ma stava migliorando).
'Che ci fai qui?'
'Sono venuto a farvi una proposta.'
'A me?'
'E a Sungjin.'
'E' a scuola adesso.'
'Si lo so, ma con lui ho già parlato...e mi ha anche dato i suo consenso.'
Sungmin si avvicinò al ragazzo.
'Cosa mi devi chiedere?'
Kyuhyun arrossì, ma si avvicinò.
'Di fare uno scambio.'
Sungmin si bloccò. Non era quello che si aspettava.
'Uno scambio?'
'Già. Tra Sungjin e me.'
Sungmin sgranò gli occhi.
Forse Kyuhyun era impazzito.
'Cosa stai blaterando?'
'Sai quella sera..quando stavi cercando un altro lavoro, ho finalmente capito cosa voglio fare nella mia vita. E di certo non è ereditare l'azienda di famiglia.'
Kyuhyun si avvicinò ancora di più a Sungmin, allungò la mano e iniziò a giocare con il ciuffo sulla sua fronte,
'E cosa vuoi fare?'
Sungmin sussurrò quasi.
'Voglio rimanere qui.'
Sungmin fissava Kyu negli occhi, senza interrompere il contatto visivo.
'E Sungjin vorrebbe essere al mio posto. Quindi, se tu lo vorrai, lui potrebbe andare a Seoul all'università e studiare per prendere il mio posto nell'azienda mio padre'
'E a lui tutto questo l'hai già detto?'
'Si. E all'inizio ha rifiutato. Non voleva lasciarti. Ma poi gli ho aperto gli occhi. E' una grande opportunità che non sprecherà come ho fatto io.'
'E tuo padre acconsentirà?'
'In questi due mesi ho passato tutti i giorni a parlargli. Abbiamo discusso insieme del mio futuro e di quello di Sungjin. Ha anche parlato con tuo fratello. E insieme sono arrivati ad una specie di affare.'
Sungmin rise.
'Il contratto che mi è appena arrivato spiegava quello?'
'Esatto...Sungjin si impegna ad essere uno studente diligente in cambio di finanziamenti. Ovviamente sul quel foglio ci sarà bisogno anche della tua firma..'
Sungmin si avvicinò ancora a Kyuhyun, poggiando le mani sui suoi fianchi.
'E ci sarà.'
Kyuhyun sorrise, mettendo le sue di mani sulle spalle del più grande.
'E tu invece?' Chiese Sungmin.
'Io rimarrò qui e diventerò tuo fratello, hyung.'
Senza nemmeno pensarci un attimo Sungmin disse un deciso NO.
Kyuhyun rimase di sasso, e fece per allontanarsi, quando però Sungmin lo tirò di nuovo verso di se.
'Non voglio che rimani qui come mio fratello, Kyu.'
Disse fissandolo eloquentemente negli occhi.
E allora Kyuhyun capì che l'altro provava le stesse cose che provava lui.
Si avvicinò e posò le sue labbra su quelle dell'altro, che rispose immediatamente al bacio.
'E così? Posso rimanere così, Min?'
Chiese dopo essersi staccato Kyuhyun.
Sungmin rise e lo abbracciò forte.
'Si. Puoi rimanere.'
I due rimasero ancora abbracciati per molto, staccandosi solo per darsi qualche bacio.
'Ah Kyu...ma cosa sono quei vestiti?'
'Ma come Min! Per le serate di gala.'
'Quali serate di gala?'
'Quelle a cui parteciperemo. Questi due mesi non li ho passati solo a parlare con mio padre. Ma anche ad avvisare tutti che probabilmente mi sarei trasferito definitivamente qua, e che quindi dovevano fare il cambio residenza sugli inviti che mi spediranno. E ovviamente i miei amici potranno venire a giocare quando vorranno, vero Min?'
Sungmin si allontanò e lo guardò terrorizzato.
'Eh?'
'Oh..e presto verrà a trovarci anche il mio migliore amico Mimi..andremo a fare shopping con lui. Ho scoperto che poco lontano da qui vendono Dolce&Gabbana...'
'Quasi quasi rimpiango di averti detto di rimanere..'
Disse Sungmin, e Kyuhyun rise.
'Se vuoi sei ancora in tempo a mandarmi via.'
Sungmin lo fissò e si aggrappò di nuovo a lui.
'Niente da fare. Rimani qui. E rimani per sempre'
Kyuhyun lo strinse.
'E' proprio quello che ho intenzione di fare.'

~THE END
  
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