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Autore: Paper Town    11/04/2014    5 recensioni
"Il fatto era che Katniss soffriva troppo nella sua vita terrena, Peeta, te lo assicuro, l’ho visto con i miei occhi.
Lì dove si trova adesso è il posto giusto per lei. Anche con due figli, con Gale, con te, lei non riusciva ad essere felice.
Lo puoi comprendere, Peeta, la puoi comprendere.
L’hai sempre amata così tanto. A volte mi facevi anche schifo, per quanto l’amavi. Tutti quei quadri che le hai regalato, tutti i baci che le hai dato, tutte le volte che la trattavi come una principessa quando facevate l’amore, tutta la dolcezza che mettevi anche solo in uno sguardo.
Suppongo che per voi, queste cose siano cose belle, cose che si fanno quando uno è.. innamorato.
Non ho mai saputo cos’è l’amore, Peeta, ma so per certo che tu ce l’hai sempre avuto dentro, conficcato come un palo nel terreno. Era parte di te, Peeta, e non potevi fare a meno di mostrarlo a tutti quelli che ti stavano attorno.
Sei sempre stato troppo buono. "
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1.419 words
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost.
 

 
Scaltra. Crudele.
Questo sono io, e lo so di esserlo.
Banale.
Anche questo sono. Molte volte le persone mi vedono come qualcosa di eccitante, come uno scheletro con un mantello nero ed una falce. Poi bisogna ammettere che il solito avvoltoio è qualcosa di abbastanza insolito, ma anche così attraente.
Ma purtroppo sono molto più semplice.
Arrivo in diverse forme: un colpo di pistola, una caduta, un incidente. Ma anche un soffio di vento.
Dolce e crudele, dolorosa e spietata.
Sono sempre esistita, da quando mondo è mondo, ci sono sempre stata.
E l’ho vista la stupidità degli uomini. Più di centoquarantacinque anni fa. Poi quei ragazzini viziati di Capitol City hanno sottomesso i distretti, ma questa è un’altra storia.
Per Katniss Everdeen, forse sono stata anche troppo buona. L’ho portata via di notte, nel sonno.
Era una donna molto forte, ma aveva vissuto anche troppo per quello che mi ero programmata.
È stato un trauma per te,Peeta, quando l’hai trovata morta nel letto, la mattina dopo. Non sapevi che lei però stava bene, dove l’avevo mandata.
Il fatto era che Katniss soffriva troppo nella sua vita terrena, Peeta, te lo assicuro, l’ho visto con i miei occhi.
Lì dove si trova adesso è il posto giusto per lei. Anche con due figli, con Gale, con te, lei non riusciva ad essere felice.
Lo puoi comprendere, Peeta, la puoi comprendere.
L’hai sempre amata così tanto. A volte mi facevi anche schifo, per quanto l’amavi. Tutti quei quadri che le hai regalato, tutti i baci che le hai dato, tutte le volte che la trattavi come una principessa quando facevate l’amore, tutta la dolcezza che mettevi anche solo in uno sguardo.
Suppongo che per voi, queste cose siano cose belle, cose che fa quando uno è.. innamorato.
Non ho mai saputo cos’è l’amore, Peeta, ma so per certo che tu ce l’hai sempre avuto dentro, conficcato come un palo nel terreno. Era parte di te, Peeta, e non potevi fare a meno di mostrarlo a tutti quelli che ti stavano attorno.
Sei sempre stato troppo buono.
Per questo, Peeta, loro ti hanno catturato. Per questo ti sono riusciti a fare quelle cose orrende. Sei sempre stato così, non ne potevi fare a meno.
Depistato, questo eri stato.
Ma sei riuscito a tornare com’eri. Perché non ti ho portato via a quell’epoca? Non lo so, Peeta. Forse perché ho visto quanto l’uomo è stato stupido nel passato, e sapevo che senza di te, Katniss, non avrebbe mai fatto quello che ha fatto, gli Hunger Games sarebbero continuati. Sai che sto finendo lo spazio per le anime, Peeta? Per questo ti ho lasciato vivere. Per risparmiare spazio.
È un gioco curioso, quello che gioco io: portare via vite.
Come ci siamo finiti a parlare di te, Peeta?
Io ti volevo parlare di Katniss, ti volevo parlare dei suoi incubi, del fatto che ci sono sempre stata io dentro di essi. No, Peeta, non sono un ibrido, non per tutti. Ma anche dentro di loro ci sono. Sono stati creati per condurvi tutti da me.
Sai, Peeta, quegli incubi che Katniss aveva di notte, adesso te li ritrovi tu, perché non ho nessun altro a cui mandarli. Sappi che ogni volta che ti svegli, io sono nel tuo cervello, riesco spesso anche a vedermi nei tuoi occhi.
Mi conosci, ma non sapresti dire chi sono.
Mi hai visto, ma non sapresti dire chi sono.
Peeta, povero Peeta. Lei ti pensava, sai? Ti pensava anche quando sono arrivata io, leggera come un battito d’ali dell’uccello più aggraziato, dolce come il caffè troppo zuccherato. Lei ti pensava sempre, Peeta. Lei aveva bisogno di te, per sopravvivere.
Sai perché ti ha scelto, vero? Aveva Gale, spesso so che lo pensi, lo vedo. Pensi il motivo per il quale lei abbia scelto te e non lui. Lui che era così bello, così alto, con quegli occhi così comuni ma che sul suo viso non sembravano banali, lui che era coraggioso, lui che era silenzioso durante la caccia, ma pronto a ridere appena finita. Lui che era perfetto. Ai tuoi occhi così appariva.
Ma non era perfetto. Molte volte ha sperato che il tuo momento di venire con me arrivasse, ma io non ti volevo portare via con me, per i motivi che ho già detto.
Katniss lo sapeva che Gale in una situazione di pericolo l’avrebbe salvata, di sicuro meglio di come faresti tu.
Ma lui l’avrebbe amata come l’hai amata tu, Peeta? No.
quando lei hai chiesto: «Tu mi ami, vero o falso?», quando lei ti ha risposto: «Vero.», lei aveva pensato a questo. Ti aveva paragonato ad un fiore, se non sbaglio, Peeta.
Sei delicato come un fiore, ma anche forte. Non solo Katniss ha fatto gli Hunger Games. Tu hai sofferto. Molto. Quanto lei, se non di più.
Forse proprio il tuo essere buono ti ha fatto soffrire di più. Peeta, quando imparerai che le persone a volte si approfittano? Sei rimasto così vero, così puro, così.. tu. Nemmeno io ti ho cambiato.
Quando ti ho portato via Katniss ti ho distrutto, non negarlo, Peeta, non puoi. Ma sei andato avanti. per te, per i tuoi figli, per il ricordo dei tuoi amici. Anche loro sono morti. Tutti avete sofferto. Tutti avete perso qualcuno.
Ma tu, Peeta, perché sei così? Non sono le ragazze ad essere così dannatamente buone? Eh, Peeta?
Evidentemente no.
Sai, Finnick ti saluta. Ti ringrazia per aver aiutato Annie. Sono ancora insieme. Anche lei ti saluta. È rimasta quella bella ragazza dai capelli rossicci. È stata dura portarla via, ma l’ho fatto.
Quante risposte che ti devo, Peeta. Quante non posso darti, per ora. Se verrai con me, giuro che te le darò, Peeta, te le devo.
Adesso, Peeta, ti propongo un patto: vieni con me, e ti lascerò in pace, ti darò tutte le risposte di cui hai bisogno, la rivedrai, te lo giuro, rivedrai tutti quelli che sono già venuti con me, li rivedrai tutti.
Hai deciso. È troppo tardi per tornare indietro.
Peeta, sei sempre stato propenso nell’accontentare gli altri.
Stupido Peeta. Ti volevo, e ti ho avuto.
Ma sono venuta bene,giusto? Leggera come un bacio della tua Katniss. Sono stata abbastanza brava. Non solo nel tentarti e prenderti, quello è il mio lavoro, ma nel mantenere la mia promessa. Non lo faccio spesso, sai? Ma con te ho fatto un’eccezione. Sono donna anch’io, Peeta, e non ho mai saputo resistere alle tue guance sempre imporporate, ai tuoi grandi occhi e ai tuoi riccioli biondi. Sei sempre stato così bello.
So che mi odi. So che il mio lavoro non ti piace. Lo so, Peeta.
Portare via vite umane, che lavoro così poco indicato per una donna, non è vero?
Non sei felice, però, Peeta? Eccole, eccoli. C’è anche Rue, sta sorridendo, la vedi? È su quell’albero, le ghiandaie imitatrici come al solito contano il suo motivetto. Ti piace qui, Peeta? Guardati: hai di nuovo la tua gamba, niente più protesi. Guardali, guarda come sono belli Finnick e Annie. Sorridono, sono felici.
Anche Katniss c’è. Scommetto che è lei che hai guardato per prima: lei con la sua treccia, con i suoi capelli scuri. La ami ancora molto, vero?
Si, ma non sei felice. E fai bene, mio caro Peeta. Loro sono persi. Persi nel tempo, persi nella memoria, persi da qualche parte. Sono persi tra le mie braccia ingannatrici, le braccia della morte. E, adesso, mio caro Peeta, sei perso anche tu.
 
 
 
 
 
 
 
 
Writer
TRIBUTEEEEEEEEEEEEESSSS!
Eccomi ad intasare anche questo fandom, yay!
Ma purtroppo avete anche me da accollarvi, mi dispiace.
 Ero ispirata e poi non potevo non scrivere un’OS sul mio amato Peeta Mellark, che la Collins mi ha voluto tenere in vita per tutto il libro.
Gente, per chi non l’avesse capito, la narratrice di questa storia è la morte.
Il titolo mi ispira tantissimo, voi che ne dite?
Della storia non so che dire… a me piace abbastanza, il che è già qualcosa hahah ;)
Ma a voi i giudizi bella gente.
Vi prego di scusarmi, non volevo presentarmi con la prima OS scritta su Hunger Games come una pazza sclerata, ma evidentemente lo sono, dato anche che questa OS ristretta mi è uscita fuori dopo tipo un anno se non di più che sono nel fandom uu
Comunque, lasciatemi perdere.
A questo punto, mio caro amico che sei arrivato a leggere fino a qui, ti ringrazio davvero col cuore <3 (ve l’ho pure messo :3)
Forse è meglio che vada.
Manu xx

 
   
 
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