S: Chi è?
V:So sono io muoviti siamo in ritardo
S: Scendo subito
Dopo cinque minuti Sonia scese
S: Vilù, come và?
V: So, sto bene tranquilla, e solo che questo dolore non vuole andar via..non lo so.
S: Ma dai sicuramente sarà un colpo di vento..tranquilla..ci sono io ora con te
V: Ti ringrazio, ma ora niente è più schifoso che entrare a scuola.
S: Già..ma….parlando d’altro LO SAI CHE MATTIA DARA’ UN CONCERTO NEL FINE SETTIMANA? CI ANDIAMO INSIEME? TI PREGO, TI PREGOOOOOOO!
V: Non supplicarmi, non credo che verrò. Non mi và.
A Viola andava e come! Mattia era il ragazzo che piaceva a Viola ma anche a Sonia, e per paura di litigare con la sua migliore amica e di rimanere da sola, aveva deciso di non fiatare. Mattia andava con Viola e Sonia a scherma, era il più bravo del settore maschile. A Viola piaceva, ma era troppo per lei.
S: Eccoci qui, o mio dio..la proff è già in classe..ci vediamo dopo le lezioni?
V: Solito posto, solita ora, NON MANCARE!
S: Si tranquilla, ti voglio bene!
V: Anche io..tanto.
Vilù varcò la soglia dell’aula quando all’improvviso gli sbucò davanti la bulla della scuola, che andava sfortunatamente in classe con lei. Si chiamava Amelia, era una ragazza bionda con occhi azzurri , la solita ragazza che piaceva a tutti. Antipatica e stronza non faceva altro che prendere in giro le persone.http://www.polyvore.com/amelia/set?id=119124700 QUESTA E' AMELIA
A: Attenta dove metti i piedi sfigata!
V: La prossima volta non messaggiare al cellulare sennò queste tipo di cose ti accadranno spesso.
A: Mi stai provocando?
V: No, dico solo la verità..e durante la lezione cerca di leggere sul libro che stare al cellulare, potrebbe capitare che potrei fare l’infame alla proff..
A: Basta! BASTAAAAAA! Ma tu sai chi sono io?
V: Si, un’eterna cretina.
A: Mi sfidi?
V: Vorrei ma non posso.
A: Alle tre, in pelestra, duello a scherma. Non mancare.
V: Va bene, duello sia.
Durante le ora di lezione Vilù non pensava ad altro, ma si sentiva sempre più stanca e fiacca e non capiva che le succedeva. Arrivate le tre, si incontrò con Sonia la quale gli raccontò del duello
S: Ma tu non puoi combattere in queste condizioni, ti si legge in faccia che non stai bene.
V: Si, ma stai tranquilla, ce la faccio, ce l’ho sempre fatta!
S: Mi fido..
V: Sei un tesoro.
Arrivate in spogliatoio, Vilù incominciò a levarsi i vestiti e a mettersi il costume da scherma bianco con i riportini azzurri, tuta che per lei portava fortuna. Si infilò la maschera e scese in campo. In palestra c’erano tante persone tra cui Sonia e Mattia che la sostenevano. Si misero in posizione di inizio, e cominciarono a combattere, la forza interiore di Viola uscì fuori dal suo corpo, si sentiva paonazza in viso per la felicità e la libertà che in quel preciso momento provava, ma il suo fiato rallentava, come una macchina rotta..diminuiva sempre più..finchè…bianco…solo bianco vide dai suoi occhi. Si accasciò a terrà come un piccolo uccellino abbattuto dal cacciatore, Amelia la sua rivale accorse per la prima volta in suo aiuto.
A: Vilùù? Vilùùù? Svegliati Vilùùù, per favore! Che ti prende..
Anche gli altri si accerchiarono intorno alla loro compagna, Sonia corse piangendo verso Vilù e avvicinandosi a lei singhiozzando.
S: Vilù? Vilùù? Che ti succede..
Gli occhi degli spettatori erano tutti impauriti, spaventati, quelli di Sonia erano pieni di lacrime che non riusciva a trattenere. I professori chiamarono l’abulanza e tutti, anche Amelia era dispiaciuta. Viola udiva la sirena dell’abulanza in lontananza e di lì si accorse che tutto non andava come voleva lei.