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Autore: Luly_5    13/04/2014    0 recensioni
La gente mi guardava strano mentre attraversavo la strada con la mia nuova faccia fatta di tinta bianca. Io rido e saluto. Almeno,così nascondevo i miei difetti. Nel mio mondo non c'è amore o tristezza, ma divertimento, svago e mai pentimento.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ero sempre decisa nel stravolgere tutto. Così un giorno, mi decisi. Subito dopo essere uscita da scuola torno a casa, come sempre, con i miei amici non che compagni di classe. Avevo sempre immaginato come fosse uscire da
sola, ma pensavo che fosse una rottura e sarebbe stato triste camminare per la strada da sola. Ma perché 
giudichiamo senza sapere?
" Mamma, posso uscire?" 
" Me lo stai chiedendo? Sul serio?"
" Si"
Era da tanto tempo che non uscivo, per un motivo o un'altro, ero sempre a casa con la faccia sul libri di scuola. 
" Con chi esci?"
" Con Sara e Federico"
" Va bene " 
Misi dentro ad una borsa un paio di mini jeans una canottiera con un a gabbia toracica stampata sopra.  Salutai 
mamma che era seduta sul divano leggere un libro e uscii di casa. Presi l'autobus, esaminai gli sguardi delle persone, neanche facevano caso a me. Scesi poco prima che chiuse le 
porte. Avevo deciso di andare nel supermercato e non in una profumeria o cosmetica perché era sempre stra colmo 
di persone . Mi guardai attorno per esaminare i volti delle persone che mi guardavano entrare. Le solite facce 
stanche e con un sorriso smorzato. Andai nel reparto estetica e presi della tinta per viso bianca e una nera. La tizia della cassa mi guardava male, i suoi occhi mi guardavano con curiosità con un poco di orrore. Andai nel bagno del supermercato, mi vestii e mi misi la canottiera. La tinta bianca per viso era fresca e quando la passavo sul viso già potevo vedere come mi sarebbe rimasta per tutta la giornata.  Sembravo una gainsha strana. Sui occhi mi spalmai la tinta nera e sulle labbra feci delle linee ondulate. Sorrisi davanti allo specchio e misi con fretta i vestiti e le tinte dentro la borsa e uscii. Ero un'altra persona. Oggi avrei fatto tutto quel che volevo senza pentirmene. Le persone mi guardavano. Mi squadravano e mi indicavano. Gli occhi stanchi che avevo visto quando entravo, li vedevo divertiti quando uscivo dal supermercato. Avevo pensato di andare al mare dove mi avrei fatta un tatuaggio per ricordarmi di questa giornata. Presi il trenino. Rispetto al supermercato il mare era vicino. Nel trenino ci sono sempre tante persone visto che il trenino, partendo dal centro della città, porta una marea di persone. Infatti non mi sbagliavo. C'erano le solite ragazze coatte che si facevano le foto truzze, una donna con la spesa e una carrozzina e un'altra congrega di ragazzi e ragazze che ridacchiavano. Mi misi le cuffie per entrare nella mia realtà parallela. Mimai con le labbra le parole di Flaws di Bastille. Sentii degli sguardi addossarmi. Il trenino mi fiatava sul collo. Tutte le persone mi guardavano. Perfino la donna con la spesa e la carrozzina mi guardava spaventata. Le sorrisi e le feci l'occhiolino. Cambiò un sorriso. La donna rimase nel trenino mentre tutti i ragazzi e le ragazze scendevano e con loro anch'io. Chiesi ad un passante con una sigaretta se mi poteva dare due sigarette.
"Certo, ragazza scheletro, ho le ultime due, ti do il pacchetto insieme ad esse"
"Grazie generoso passante" 
Andai in riva al mare dove accesi e fumai le due sigarette. Mi sdraiai sulla sabbia. Avevo sempre desiderato vedere il tramonto in riva al mare. E ora potevo. Un ragazzo della congrega che era nell'autobus mi scattò delle foto, era davvero un ipocrita, ma le feci fare. Quasi mi misi in posa ed ero sicura che fossero state foto artistiche visto il tramonto. Dovevo sbrigarmi. Erano le 5 di pomeriggio. Il tatuaggio l'avrei fatto un'altra volta. Una prossima volta. Mi lavai la faccia con l'acqua del mare. Bruciava sulla mia pelle secca, ma era il prezzo da pagare per un pomeriggio passato a divertirsi. Ad essere un'altra persona. La ragazza scheletro.

  
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