Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Mudokon    13/04/2014    1 recensioni
Convinta, sì è convintissima di essere da sola, sola con un potere così meraviglioso quanto pericoloso. Inconsapevolmente, ha creato un magico cuore di ghiaccio, morto, ma anche vivo. Uno spirito? Forse. Ma sarà l'unico a proteggerla dalle piccole disavventure che avrà nel corso della sua vita. Ed Anna? Sì c'è anche lei, più sbadata che mai, col suo Kristoff ovviamente; e non dimentichiamoci che la corona di Arendelle è uno degli obiettivi più voluti dai regni confinanti, che trovano la regina semplicemente meravigliosa, e possono avere ghiaccio a un prezzo ridotto se non completamente gratuito. Ad Elsa manca proprio l'amore, non quello fraterno, ma quello che ti sconvolge la vita. Bene Elsa, un uragano di emozioni presto ti divorerà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Morto?


Ma io mi chiedo, come ha fatto il mio regno a volere ancora ghiaccio e neve dopo la gelata del secolo a metà luglio? Li vedo pattinare con grazia e allegria, è arrivata anche Anna, non so come dato che era priva di pattini, mi ha detto "Amo le porte aperte..." con un'espressione sorridente e la voce leggermente speranzosa. "Non le chiuderemo mai più!" sì, le ho fatto una promessa, cercherò di mantenerla. Sono stata ore ed ore a pattinare con lei, sta migliorando con l'equilibrio, ma rimane sempre goffa. Finalmente ho mia sorella tra le mie braccia, dopo un'infanzia difficile per entrambe, rovinata per causa mia e per una maledetta tempesta, ora posso coccolarmela un po'. Io so che d'ora in avanti, dovrò pensare solamente al futuro, ma non sono quel tipo di persona che dimentica tutto in un istante, il mio passato è una cicatrice nel cuore, non può andare via. 

"Che bel sole!" ho pensato la mattina seguente, dopo aver aperto gli occhi. La mia camicia da notte sbracciata è stata indossata tre o quattro volte in passato, ero solita a dormire tre ore circa a notte, rannicchiata vicino alla "stronza porticina", come l'ha definita Anna, lei è una principessa solo di nome. Rutta come un suino dopo che beve una bibita gasata, inciampa ovunque, non sa portare i tacchi, detesta le conferenze politiche ed economiche ed infine quando è alterata, le scappa qualche parola inopportuna. Ci completiamo, dato che io sono l'opposto. 
Scendo dalle scale a piedi nudi e mi avvio verso la sala da pranzo per fare colazione. Anna è già lì, mi saluta con la mano e mi fa cenno di sedermi a capo tavola, vicino a lei, obbedisco e Kaori, una delle cameriere, mi versa il latte nella tazza davanti a me, un succo di frutta all'ananas in un bicchiere e mi affianca lo zucchero.
-Buongiorno!- Anna mi guarda col suo solito entusiasmo e la bocca piena.
-Buongiorno- La mia voce dolce la fa sorridere affettuosamente.
-Scusa ehm... Io non ho saputo resistere... Ai biscotti ehm... Mi dispia...- non riesce a finire la frase poichè inizia a tossire con la bocca piena di biscotti; le porgo il mio bicchiere colmo di succo, il suo è ormai vuoto, e inizia a bere con foga.
-Tutto bene?- le chiedo quando vedo che la situazione va migliorarsi.
-Sì, grazie- risponde con gli occhi lucidi per aver tossito troppo, poi riprende -Mi dispiace, non ti ho aspettato perchè... ehm... I biscotti... I biscotti ripieni di nutella... Sai, nutella...- 
-Sì ho capito- dico ridendo. -Ti capisco perfettamente, non sarei riuscita a resistere nemmeno io- le sussurro col sorriso stampato sulle labbra, per poi mettermi a ridere assieme a lei, con l'unica differenza che la mia bocca è accettabile, mentre la sua, è diventata marrone da tutti i biscotti che ha mangiato e mentre ride, ha sputato qualche residuo di cibo.
-Disgustata!- rido, non lo sono per niente, amo mia sorella, la amo così com'è, anche se non tollero le parolacce.
Dopo quella divertente colazione mi lavo e mi vesto, un vestito lungo verde, senza spalline, e senza motivi, abbinato a delle scarpe col tacco verdi. Io ed Anna abbiamo deciso di fare una passeggiata in mattinata, tutti gli abitanti di Arendelle ci salutavano con un inchino e alcuni si soffermavano un po' troppo, facendoci complimenti. Ma la situazione non mi dava affatto fastidio, devo conoscere la mia gente, voglio sapere cosa pensano e come sono, è essenziale tutto ciò per portare loro benessere. Pensavo che ci fosse più tensione nel regno, invece mi hanno dato l'impressione che la mia gente mi ami già. Sorrido al pensiero.
-Elsaaa! Andiamo al parco delle farfalle?- Anna mi guarda saltellando dall'eccitazione.
-Va bene, ma ritorniamo per l'ora di pranzo- sorrido.
Ci avviamo verso il parco che abbiamo sempre amato quando eravamo bambine; I nostri genitori ci portavano raramente ed era aperto solo in estate, era ricco di fauna, specialmente da graziose farfalle rosa e bianche, con tantissime rose colorate.
Dopo esserci divertite a rincorrerle, ci siamo dirette verso l'uscita.
-Elsa...- 
-Dimmi- la guardo stortando la testa.
-Cosa ne pensi di Kristoff? Cioè, come ti sembra?- dice un po' agitata.
-Credo che abbia un gran cuore, e sembra generoso verso le persone che ritiene importanti... Come mai mi poni queste domande?- chiedo un po' preoccupata, ma senza un fatto preciso.
-Oh be', sai, lui... cioè, io...-
-Sì lo so che state insieme, e la cosa non fa che piacermi- dico con un leggero sorriso sincero.
-Ah! Sono più alta ora!- dice con un grosso sospiro.
-Sollevata-
-Sì, sollevata ecco!- 

A pranzo ci siamo sbizzarrite con le bruschette al pomodoro, e col dessert naturalmente, Anna ne ha mangiati tre, tre budini al cioccolato ricoperti di panna montata e con cioccolato fuso, che sarebbe la ciliegina sulla torta.
Di pomeriggio, Anna ha avuto occasione di vedere Kristoff, mentre io l'ho passato assieme a Carlos, un vecchio amico di mio padre, che svolgeva un ruolo importante quanto particolare. Lui si occupa di registrare sul suo taccuino ogni abitante di Arendelle, viene riportato il proprio nome e cognome, età, un mini bozzetto che equivale al ritratto della persona, il colore dei capelli, degli occhi, il lavoro che svolge, il grado di parentela e l'indirizzo. Registra anche le nascite e le morti giornaliere. Un lavoro strano e impegnativo, ma mio padre era un uomo assai intelligente, si è sempre trovato bene con questo metodo, poteva rintracciare chiunque e tenere sotto controllo il territorio. L'occhio mi spinge a guardare le morti, durante la mia assenza ad Arendelle, volevo sapere se avevo provocato danni gravi e per poco non mi viene un infarto. 

20 luglio,
Frost Jack
25 anni
capelli castani
occhi (colore non specificato)
disoccupato
figlio di Blunt Klarissa e Frost Carter
Shed Lane, 2
Morte: assiderato.

Non credo a quello che ho letto. Sono stata io? É colpa mia? É colpa mia se quel ragazzo è morto? Mi sono saliti i sensi di colpa, stavo male e avevo i brividi.
-Vostra Maestà, c'è qualcosa che le turba?- Il viso di Carlos non è per niente rassicurante.
Io non sono riuscita a esprimere il mio problema, sono stata immobilizzata per tutto il tempo.
-Erano stranieri, sono morti tutti- pausa -I genitori sono morti a causa di una malattia sconosciuta e contagiosa, il figlio assiderato dal...- un'altra pausa e deglutisce, evidentemente non voleva andare sull'argomento -Dal gelo di quest'estate-
Il mio cuore batteva veloce, ho sudato freddo e avevo i brividi.
Non ho mai tenuto conto di questi incidenti, non mi sono mai passati nella mente.
Allora sono davvero un mostro.
Mentre impazzivo per questi pensieri, un piccolo angolo della stanza ghiaccia come se fossero le acque accompagnate dal clima siberiano.
  
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