Sempre lo stesso noioso lavoro.
Stare seduta a guardare che nessuno si faccia male o accada qualcosa in mare.
Forse il lato positivo è che qui ci sono un sacco di ragazzi carini.
Mi chiamo Evelyn Parker, ho 18 anni e d'estate faccio la bagnina a Los Angeles.
La cosa che mi da' più sui nervi sono i bambini. Che urlano.
Non sanno giocare senza urlare come se avessero male alla pancia?
-Hai due ore di pausa Ev, ci sto io qua dai- mi giro e vedo Marcus in costume pronto per fare la guardia.
-Sai che ti adoro vero?- dico sorridendo
-Se se, so anche che sei molto ruffiana!- prende l'asciugamano e me lo tira.
Finalmente. Relax.
Stendo l'asciugamano e mi sdraio.
Dopo circa 10 minuti, credo, sento degli schizzi sulla mia schiena.
-Ma cosa diavolo stai facendo?!- mi giro e vedo un ragazzo. Carino. Molto carino.
-Scusa, pensavo fossi una mia amica. Mi dispiace- dice guardandomi.
-Okay, ma ora sparisci o ti tiro un pugno. Cintura nera, non ti conviene- lo guardo sfidandolo.
-Ho capito! Beh ciao...- si ferma perché vuole sapere il mio nome.
-No- dico prendendo l'asciugamano.
-Okay No, ci si vede!- e corre via verso degli amici, credo.
'Quelli li è pazzo.' penso ritornando alla mia postazione.
-Come mai sei già tornata? È passata solo mezz'ora- dice Marc alzandosi dalla sedia.
-Uno stupido mi ha schizzato con dell'acqua, che idiota!-
-Ma almeno era carino? Ci usciresti? Magari state bene insieme- dice eccitato.
Rido a quelle sue parole. -E poi non mi credono quando dico che non mi serve una migliore amica- bisbiglio.
-Non so che hai detto ma visto che sei qua, io vado via. Ciao bellezza- dice abbracciandomi.
Bene, ora dovrò stare ore e ore a annoiarmi. Prendo un giornale appoggiato sul tavolo, ancora nuovo.
In copertina c'è Ashley Benson, quanto la amo!
Inizio a leggere e dopo un po' sento una voce chiedere aiuto. Senza pensarci troppo mi tolgo i pantaloncini e mi butto in mare.
Mi avvicino al ragazzo che agita le mani.
Mi sta guardando e non sembra che stia per affogare.
-Uh, guarda chi si rivede!- esclama il ragazzo.
Ma chi è? Ah si, è l'odioso ragazzo della spiaggia che mi ha schizzato con l'acqua.
-Ma non stai affogando?- chiedo guardandolo male.
-Mh no- dice ridendo.
'Peccato' penso.
Ma poi mi accorgo di averlo detto ad alta voce dalla sua faccia. -Uhm scusa, credo. Ora ho di meglio da fare, ciao- dico uscendo dall'acqua.
Mi sta seguendo. Lo sento dall'acqua che si sposta dietro di me.
-Ehy aspetta! Posso stare seduto con te? Magari facciamo amicizia!- si siede sulla sabbia, vicino alla mia sedia.
-Se proprio devi..- rispondo prendendo in mano il giornale.
-Non ci siamo ancora presentati! Io sono Justin e tu sei..?- dice fissandomi.
Lo fisso a mia volta ma non riesco a sostenere il suo sguardo. Cavolo che occhi!
-Mi chiamo Evelyn, m per gli amici Ev- dico e poi aggiungo -Quindi tu puoi chiamarmi Evelyn- ride.
-Bene Evelyn, quanti anni hai?- dice giocando con della sabbia.
-18 e tu Justin?- dico marcando la 'n'. Non so perché ma rido.
-Fra una settimana ne faccio 19!- dice entusiasta.
-A che scuola vai?- aggiunge subito dopo.
-Ma cos'è questo? Un interrogatorio?- lo guardo male e poi dico -M. David, qua vicino-
-Anche io! Senti mi sono trasferito da poco e visto che non conosco niente, che ne diresti di farmi da guida per un giorno?- dice supplicando mi con lo sguardo.
-Perché dovrei sprecare la mia giornata con un ragazzo idiota e che nemmeno conosco?- ribatto.
-Forse perché sono carino e simpatico?- dice guardandomi.
-Okay, forse solo simpatico..- aggiunge.
Ci penso un po', guardandolo di tanto in tanto, senza farmi scoprire.
-Ci vediamo domani mattina alle 9.30 qui, sotto la guardia- dico indicando il posto.
-Grazie mille! Allora ci vediamo domani, ciao Evelyn!- dice mentre si alza e si allontana.
********
Finisco il mio turno alle 19.30 e vado a casa.
Appena entro sento un odore buonissimo.
Mc'Donald!
Sul tavolo c'è un biglietto.
'Scusa amore, mi hanno chiamato in ospedale per un turno extra! Ti ho lasciato la cena. Ti voglio bene. Mamma'
Appoggio la mia borsa sul divano e mangio le mie crocchette di pollo con le patatine.
Vado di sopra, nella mia stanza, e mi faccio una bella doccia.
Quando esco, mi asciugo e, finalmente, mi metto a letto.
Guardo l'ora e sono solo le 22.00.
Ahh, non importa, ho sonno!
Metto la sveglia alle 8.00 e inizio a programmare la giornata di domani finché non mi addormento.