Volete un esempio? Ebbene: un giorno se ne stava tranquillo e beato su una panchina in Central Park, osservando un gruppo di ragazzini giocare a calcio. Ad un certo punto un signore si sedette accanto a lui, esclamando: “Oh santi numi, chi me l’ha fatto fare di avere una famiglia! Ragazzo mio, non fare mai dei figli! Lo dico per il tuo bene eh”
Steve si guardò attorno perplesso: “Dice a me?”
“Ovvio, con chi altro dovrei parlare? Steve Jobs? Oh bè, sarebbe anche una buona idea, potrei chiedergli qualche soldino per arrivare a fine mese…”
“Chi, scusi?”
“Dai hai capito, il tizio degli I-phone, Ipad, Ipod…”
“Hai che? Che cos’ho?” Steve si era già perso a metà frase, senza capire una sola parola.
“Oh che simpatico! Ma andiamo, non mi prendere in giro!” disse l’uomo ridendo. Nel frattempo e senza farsi notare, Steve tirò fuori dalla tasca il suo taccuino, con l’aria un po’ circospetta ….
“Mi ricordo com’ero quando avevo la tua età” continuò l’uomo, tornato serio “tutte le sere sempre in disco ad ascoltare i Nirvana … ma tu non sembri il tipo”
“No no, assolutamente …” Steve non aveva la minima idea di che cosa stessero parlando, perciò continuò a prendere appunti.
“E che musica ascolti?”
“Uhh, ehm… in realtà, non ascolto molta musica” No, in realtà, non avrebbe saputo dirgli un solo cantante contemporaneo.
“Ah, ho capito, sei più un tipo da film! Ti prego, non dirmi che sei uno di quelli che guarda Star Wars o Star Trek!”
“N-no io… ehm, mi piacciono altri generi… ”
“Ah sì? Non sembri molto sicuro. Ma mi viene da supporre che allora avrai sicuramente visto Rocky, o mi sbaglio?”
“Bhf, certo che l’ho visto! È un … classico …” tentennò Steve, continuando a trascrivere tutto ciò che non conosceva.
“Ehi e quello a che serve?” chiese l’uomo riferendosi al taccuino.
“Niente, niente, sono solo … dei … miei pensieri.” si affrettò a rispondere Rogers
“Ah, già, in effetti sembra tu abbia la testa in un’altra epoca.”
“Ci è andato molto vicino …”
“Problemi con una ragazza, vero? Riconoscerei quello sguardo da mille chilometri di distanza. Lei come si chiama?”
Steve non rispose subito ma poi disse malinconico: “Peggy”
“Bè, giovanotto, qualsiasi sia il vostro problema, sono sicuro che lo risolverete. Mi sembri un tipo a posto.” Lo rassicurò caldamente quell’uomo dandogli una pacca sulla spalla, nonostante ancora non si fossero nemmeno presentati. “Senti, che ne dici di andare a mangiarci un boccone? Richiamo mio figlio e ci spariamo un po’ di cibo Thai. Lo hai mai provato?”
“Veramente, signore, non so se dovrei…”
“Ah lascia perdere questi convenevoli! Offrio io! E comunque, chiamami Karl”
“Bè, allora … grazie, Karl” rispose con un sorriso Steve. Chissà perché, ma quel tipo, Karl, metteva di buon umore. Magari avrebbe fatto bene a Steve distrarsi un po’. E in ogni caso, se fosse finito nei guai, avrebbe saputo cavarsela.
Non per niente lo chiamavano Captain America...