Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Sognolicantropi    13/04/2014    5 recensioni
AU! Sterek.
«È buonissima!» esclamo.
«È facilissima! Mi domanda come hai fatto a non riuscirci.» mi prende in giro.
«Bhe, non sono l'unico a non essere riuscito a fare qualcosa...» borbotto acido.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sto sciogliendo il cioccolato nel pentolino.
Sembra che a questo corso siano tutti più interessati all'insegnante.
Tranne me, che amo il cioccolato come Mr. Darcy ama Elizabeth Bennett.
Comunque, bhe... sì, ammettiamolo, l'insegnante è tanta roba, ma non esattamente il mio tipo.
È troppo virile.
Io penso di esserlo abbastanza per entrambi in una coppia.
E... sì, se ve lo state chiedendo.
Sono un ragazzo che legge Jane Austen e frequenta lezioni di cioccolato per diletto.
Okay, vi concedo che forse non sono così virile come dicevo.
Ma non credo che importi.
Come non importa il fatto che io sia gay.
Comunque, ci stavo capendo qualcosina, di cioccolato.
Insomma... io in cucina sono una frana.
Dico sul serio.
Io sono incredibilmente attratto da questo paradiso del palato, quasi quanto lo sono dall'insegnante.
Ooops.
Non dovevo dirlo.
Forse.
Sto pulendo la paletta dal fondente, che lui mi viene dietro.
Letteralmente.
Altrimenti di chi sarebbe l'ombra che incombe sul mio piano di lavoro?
Sarà alto dai sette ad i dieci centimetri più di me.
«Devi pulirla con il dito, la paletta» sussurra con voce roca.
Oh. Mio. Dio.
Mi prende la mano destra dentro la sua - che è enorme - e con quella reggiamo la paletta, 
con l'altra mi mostra come pulire la paletta.
A lavoro finito si porta un dito sporco di cioccolata alle labbra.
Lo avevo osservato per tutto il tempo, ovviamente.
Ha dei favolosi fanali verde smeraldo.
Ho la bocca asciutta,
e come se non bastasse, sono paralizzato.
«Signor Stilinski, dovrebbe versare il cioccolato nei cupcake.»
Chiamami Stiles, ti prego. 
Ma... aspetta... mi sta sfottendo?
Mi riscuoto, e, arrossendo, faccio quanto richiesto.
Si sposta, lasciandomi di nuovo la possibilità di respirare e di pensare, finalmente.
Oh, al diavolo i preconcetti: "Ah, non è il mio tipo".
Te lo faccio vedere io cosa non è il tuo tipo, Stiles.
Oddio, sto anche parlando da solo.
Questo qua ha un brutto effetto su di me, questo è certo.
«Avrebbe bisogno di un po' di ripetizioni, resterebbe dopo la fine della lezione?» 
Ci metto un po' a capire che dice a me, per cui mi fingo concentrato e faccio un piccolo cenno col capo.
Le signore mi stanno guardando.
Male.
Invidiossssse!
Pft, vecchiacce, il figone mi sa che è dall'altra sponda!
Sorrido tra me e me.
Quando la lezione finisce, il mio piano di lavoro è un disastro.
Quello della ragazza vicino a me (l'unica giovane e che non mi ha guardato male) è immacolato.
Non mi sento, quindi, di lanciarle una Maledizione Cruciatus.
Anzi, sembra simpatica.
Risistemo tutto nei limiti del possibile, controllo in cellulare, tutto in attesa che gli altri se ne vadano.
L'ultima è proprio la bionda accanto a me, che mi fa pure l'occhiolino, maliziosa.
Ragazze.
«Stiles, giusto?» stavolta è l'insegnante.
Annuisco.
«Bene, cominciamo. Prepareremo una torta di pan di spagna al cioccolato.» 
Va a prendere il pan di spagna, ma si ferma a guardarmi serio. 
«Non sei a dieta, vero?»
Rido e do segno di diniego.
Si sistema sul piano di fianco al mio con tutto il materiale.
«Prendiamo il pan di spagna, e lo tagliamo rotondo.»
Ce la posso fare.
È un cerchio molto strano - per non dire storpio o storto- , ma è accettabile.
Forse, per... Derek - ecco come si chiama - no, dato che si posiziona dietro di me e come prima mi prende le mani.
È difficile concentrarsi con lui a questa distanza, bisogna ammetterlo.
«Dopo aver tagliato, lo mettiamo nella teglia.»
La voce è suadente e bassa, le mani forti.
«Aspetta, vado a prendere la Nutella.» mi sussurra direttamente all'orecchio, con le labbra appoggiate al mio orecchio.
Trattengo un brivido.
È così... dannatamente sexy.
Si sposta per prendere la Nutella, che prima aveva dimenticato.
La mia sanità mentale lo sta ringraziando per la scelta di non rimettersi dietro di me.
Ma il mio intero corpo no.
Argh.
«Spalmiamola.» mi ordina gentile.
Prendo la paletta, raccolgo la Nutella e la spalmo.
O meglio, sono così stupido che la faccio cadere.
«Sei completamente negato!» mi dice, ma sta ridendo.
Così rido anche io.
«Devi fare piano, è come se la stessi coccolando, vedi?» mentre spiega è di nuovo troppo vicino.
«Fai questo procedimento per quanti strati vuoi, poi la metti in frigo per mezz'ora. E poi la mangiamo.» completa sorridendo.
La sta mettendo in frigo, ma a quanto pare il ragazzo ha bisogno di conferme, dato che chiede se ho una mezz'ora per stare con lui.
Faccio cenno di sì.
Potrei mai dire di no ad un figo di tali dimensioni?
Derek mi indica una sedia mentre si siede di fronte a me, con la sedia girata ed i gomiti sullo schienale.
Mi guarda un po'.
Un bel po'.
È imbarazzante.
«Non parli molto, eh?» osseva.
Dategli un Nobel per la scienza, vi prego.
Ho la gola secca - ma per la sua presenza, nossignore -, grazie tante.
«Già.»
«Come trovi in questo corso?»
È deciso a fare conversazione, allora.
«Bhe... istruttivo se...-
«Se non ti mettessi continuamente in soggezione con la mia vicinanza?» mi interrompre, sorridendo beffardo.
Avvampo.
Mi ci vuole così poco.
Ecco perché odio i ragazzi sbruffoni.
E loro amano me, però.
Ma... diciamolo, chi non mi ama?
«Io... Anche, ma stavo per dire: se si fosse un minimo portati!»
Le mie scarpe sono diventate così interessanti.
«Vivi solo?»
«No, con un paio di amici»
«Maschi?» ora è decisamente malizioso.
«Anche» ammicco.
«E lei?» chiedo.
«Lei chi?»
«Bhe... tu.»
«Dammi del tu quando siamo soli. Chiamami Derek. E comunque, sì.»
«Okay, Derek. Quanti anni hai?» 
«Venti, tu?»
Strabuzzo gli occhi.
«Ventitré.»
«Cosa ti stupisce tanto, Stiles?»
«Fai l'insegnante e sei più piccolo di me? E poi... sei così... grande. E mi fai sentire... piccolo.»
Derek scoppia a ridere, così mi alzo e gli prendo la mano, stendendone il palmo contro il mio.
«Guarda.» lo convinco.
È un gigante.
«Ti senti piccolo solo per questo?» E se io... - si alza, parandosi davanti a me, i palmi ancora uniti - mi alzassi?»
Sorride ancora.
Sembra non perderlo mai, il sorriso; io non rido più.
Sono paralizzato, ancora una volta.
Derek si china verso di me.
Ho già chiuso gli occhi....
E il timer trilla.
Emetto un sospiro frustrato, senza poterlo fermare.
Derek ride della mia reazione, mentre va a prendere la torta in frigo.
Sistema due fettine su altrettanti piattini, dopo averle tagliate minuziosamente.
Me ne porge una.
Mi appoggio con i gomiti al tavolo e la spilucco.
«È buonissima!» esclamo.
«È facilissima! Mi domanda come hai fatto a non riuscirci.» mi prende in giro.
«Bhe, non sono l'unico a non essere riuscito a fare qualcosa...» borbotto acido.
Derek ride e mi guarda malizioso, ma dopo si fa serio.
«Hai...» non mi dice che ho, ma appoggia il piattino sul tavolo.
Qualunque cosa io abbia, se ne vuole occupare lui, a quanto vedo.
Si avvicina e inclina il mio volto verso l'alto con una mano, l'altra la posa sul fianco.
Con il pollice della prima toglie qualcosa - probabilmente un pezzo di pan di Spagna - dall'angolo della mia bocca.
«Fermo» mi intima.
Come se potessi muovermi.
Pff, babbano.
Si avvicina ulteriormente.
Ha gli occhi verdi più belli del mondo.
L'avevo già detto?
Mi contorna la bocca con la lingua.
Deglutisco a vuoto.
Poi, finalmente, mi bacia.
Le gambe tremano.
Certo che poteva "darmi ripetizioni" anche prima, dato che è più di un mese che sono a questo corso!
Ma meglio tardi che mai.
Gli getto le braccia al collo.
Mi stringe più forte i fianchi, mentre mi avvicino ancora di più.
Tutte le parti dei nostri corpi si toccano.
Proprio tutte, tanto che lo sento mugolare il mio nome.
Ha una voce così roca.
Ma immagino di aver già detto anche questo.
Aggancio le gambe alla sua schiena, 
mentre mi tiene per le... ehm... cosce.
Con irruenza mi appoggia al tavolo, spostando tutto ciò che c'era sopra con quella che definirei una zampata.
Il tutto senza smettere di divorarbaciarci.
Dio, questo ragazzo è tossico.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Sognolicantropi