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Autore: WhiteSpace    15/04/2014    0 recensioni
E' Natale [...] Questa volta voglio fare qualcosa di rivoluzionario. Tipo... sì, tipo andare contro il destino.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Natale. La mia festa preferita: le luci, i colori, l'affetto, il calore che si percepisce non sulla pelle, ma che ti scalda dentro. Ho sempre desiderato di celebrare il Natale come piace a me: il primo dicembre ritrovarsi tutti a casa, fare un grande abete con tantissime decorazioni, realizzare il presepe e un calendario dell'Avvento; lasciare che i giorni passino andando di negozio in negozio alla ricerca dei doni da regalare ai parenti e amici; il 25 passare la giornata con la famiglia e magari incontrare casualmente la persona che ti piace mentre inizia a nevicare.

Sogno troppo. Lo so.

Vivo sola con mia zia, troppo pigra anche solo per darmi le chiavi della cantina e far preparare tutto a me.

È Natale e in casa non c'è segno di festa: niente albero, niente luci, niente colori.

Sospiro tra me e me. Come potrei occupare il tempo? Leggere? No. Stare al computer? Nemmeno. Guardare uno dei tanti film natalizi per deprimermi ancora di più? Non se ne parla proprio.

Questa volta voglio fare qualcosa di rivoluzionario. Tipo... sì, tipo andare contro il destino.

È così che ho fabbricato miliardi di coriandoli di carta bianca, li ho rinchiusi in una scatola e mi sono incamminata verso l'inferno. O il paradiso. Dipende da che lato lo si guarda, ma per me era decisamente la prima scelta.

«Sto per iniziare la mia folle impresa. Sarà un successone! » sospiro, «O così vorrei dire ».

Tra il nervoso e l'imbarazzo mi decido a suonare il campanello. Come previsto, la persona che cerco è sola in casa ed è ovviamente lei a venirmi ad aprire. Nel breve lasso di tempo ho aperto la ex scatola di biscotti e, appena vedo il suo viso, simulo una nevicata.

«Smettila di tirarmi questi cosi! Che sei venuta a fare? » mi chiede un po' infastidito.

Sorrido.

«Mi sto ribellando al destino e sto dimostrando che il Natale non è mai come quello che si legge nei racconti ».

«E io che centro? ».

«Sei la mia cavia. Quindi... potrei entrare per un po'? ».

Sospira, ma si fa da parte.

«Risparmiami l'introduzione e vai dritta al punto ».

«Okay, ma poi non pentirtene » faccio un respiro profondo, «Mi piaci ».

«Cosa? ».

«Ho detto: mi piaci. Sai, quando una ragazza prova qualcosa per un ragazzo e... » non riesco a finire la frase.

«Lo so cosa significa. Va' via ».

Sorrido debolmente. Dovevo aspettarmelo.

«Questo significa che tu non ricambi... okay, be' allora ti lascio. Ah, buon Natale ».

A questo punto lui dovrebbe fermarmi prima che io esca dalla porta e dirmi che in realtà gli sono sempre piaciuta, ma non accadrà. Sogno e realtà sono completamente differenti.

Questa volta voglio fare qualcosa di rivoluzionario.

Mi ritornano alla mente le mie parole e ancora una volta agisco senza pensare.

«Mi piaci davvero. Non è uno scherzo. È solo che non ho mai trovato il coraggio di dirtelo, così ho pensato che per fare qualcosa di diverso avrei potuto farmi forza e parlarti dei miei sentimenti ».

Mi volto alla ricerca dei suoi occhi.

«Mi piaci anche tu » mormora lui.

E, come in un sogno, mi bacia.

  
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