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Autore: Ele De Jarjayes 2498    15/04/2014    2 recensioni
Sto camminando fra le strette vie attraversate dai canali,è il tramonto e l'acqua si tinge di rosso sangue e di un bel arancione;ad un certo punto sento il verso di un falco.Alzo gli occhi e vedo Thor,il mio falco,che sta scendendo verso di me e quando atterra sulla mia spalla, mi porge una zampa dalla quale stacco un bigliettino.
Tranquilli,Thor è solo il nome del falco,in questa storia ho pensato a come potrebbe essere andata in un modo diverso e con l'aggiunta di qualche sorpresina giusto per speziare il contenuto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata ispirata da "Warrior " di Beth Crowley che a sua volta è stata ispirata dal film sulla saga,mi piaceva l'idea di creare una storia da un inizio diverso e così con avventure diverse, solo una cosa ,questa è la prima storia che scrivo da sola ,quindi moderate il lancio di pomodori ahahahahah.recensite mi farebbe piacere e ora vi lascio alla storia.Ciao.


CAPITOLO 1

Sto correndo lungo le strette vie della città, sono di nuovo in ritardo e tra poco inizieranno le lezioni.
Arrivo davanti al portone della mia scuola poco prima che venga chiuso;la mia scuola si chiama”West Secondary School of Idris”.
Abito ad Alicante da quando sono nata, la mia famiglia vive nella nostra casa da generazioni.
Qui ad Alicante,comunque ogni casa avrà minimo due secoli,ma ci sono anche quelle più antiche, si dice che esista ancora quella in cui abitava il nostro antenato, Jonathan Shadowhunter.
Ovviamente è una leggenda , ma in fondo il nostro motto è “Tutte le storie sono vere”.
Entro nella scuola di corsa e quando giro l’angolo per poco non vado a sbattere contro la preside,che mi blocca e dice – Sempre in ritardo signorina,vada in classe e cerchi di non fare tardi almeno domani-.
È sempre così,faccio sempre tardi;domani è l’ultimo giorno di scuola e ci sarà la consegna delle licenze. Sono invitati tutti i genitori e i parenti alla cerimonia,e noi studenti dobbiamo arrivare prima per prepararci.

 
Entro in classe, la professoressa di latino non è ancora arrivata e nella stanza regna il caos generale.
Poggio il mio zaino sul banco in prima fila,accanto a quello della mia migliore amica Isabelle Lightwood.
Mi dirigo verso il gruppo al fondo della classe dove ci sono tutti i miei amici-Ciao a tutti – dico io-Sempre in ritardo sorellina-,mi volto e faccio una linguaccia a colui che ha parlato,so già che è mio fratello. Infatti sento subito il saluto degli altri -Ciao Jonathan - lui risponde – Ciao ragazzi- e mi scompiglia i capelli con una mano. In quel momento entra la prof e inizia la lezione.
 
Sto camminando fra le strette vie attraversate dai canali,è il tramonto e l’acqua si tinge di rosso sangue e di un bel arancione;ad un certo punto sento il verso di un falco. Alzo gli occhi e vedo Thor, il mio falco, che sta scendendo verso di me e quando atterra sulla mi spalla, mi porge una zampa,dalla quale stacco un bigliettino.  Lo srotolo e leggo “Torna a casa, ci dobbiamo preparare per domani. Jonathan.” Arrotolo il biglietto e mi dirigo verso casa mettendo fine la mio girovagare.
 
Quando apro la porta di casa, il sole è quasi tramontato del tutto; Thor si alza in volo dalla mia spalla e mi precede in cucina.
Entrando nella stanza noto subito lo sguardo infuriato di mia madre , che dice – Potevi fare un po’ più tardi visto che c’eri!- Scusa mamma è che ho perso la cognizione del tempo e sono anche un po’ in ansia per domani-. Mia madre sorride e dice – Lo ero anche io alla cerimonia della mia licenza, ma non preoccuparti è normale-.Sentiamo dei passi scendere di corsa le scale, e mio fratello entra di corsa in cucina seguito da Loki, il suo falco.-Mamma non trovo la mia giacca,che fine ha fatto???-chiede agitato-Tranquillo l’ho appesa con quelle di papà , perché nel tuo armadio si sarebbe rovinata con tutti quei jeans e quelle giacche di pelle - Ok grazie- e così dicendo sparisce al piano di sopra.-Vai su in camera tua, ho lasciato tutto sul tuo letto. Spero ti piaccia- mi dice  mia mamma,io salgo le scale e arrivata davanti alla porta della mia stanza, mi fermo e poi abbasso la maniglia spalancando la porta. Sul mio letto c’è una divisa da cacciatrice cadetta,al pensiero di quello che farò con quella addosso, vado in escandescenze dal agitazione. Accanto alla divisa , c’è l’abito che indosserò la sera alla festa e guardandolo, il mio volto si illumina di un sorriso.

  
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