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Autore: Gipsiusy    15/04/2014    2 recensioni
Era un caldo giorno estivo nell’agosto del duemiladodici quando Blaine Anderson aveva deciso di fare quella domanda. Non che si stesse lamentando. O stesse accusando Kurt di qualcosa, per l’amor del cielo!
Era solo una cosa che voleva sapere. Per.. chiarezza, forse. E per evitargli diversi complessi mentali.
[...]

“Ecco.. Ho notato.. Si insomma.. So che sei molto.. Riservato, sui tuoi sentimenti, ecco. Quindi non sempre li esterni, si,no..”
Kurt sollevò un sopracciglio al discorso sconclusionato del ragazzo.
“Ti riferisci al fatto che non ti dico ‘ti amo’ spesso come lo fai tu?”

NO ANGST. JUST FLUFF LOVE AND UNICORN!
Ambientata nell'estate tra la seconda e la terza stagione, in cui erano tutti felici e lieti.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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a special thanks goes to my beta, Sara <3 i love you girl!
I just wanna say..-oh, but you alredy know that
 
 
Era un caldo giorno estivo nell’agosto del duemiladodici quando Blaine Anderson aveva deciso di fare quella domanda. Non che si stesse lamentando. O stesse accusando Kurt di qualcosa, per l’amor del cielo!
Era solo una cosa che voleva sapere. Per.. chiarezza, forse. E per evitargli diversi complessi mentali.
Il punto era che il ragazzo aveva notato una cosa nel suo rapporto con Kurt. Mentre lui non si faceva riserve a dirgli quanto lo adorasse, quanto lo amasse e tutto il resto, il castano si limitava sempre ad arrossire, ringraziare se era il caso, o a baciarlo.
Adesso, di nuovo, non è che se ne lamentasse, davvero. Ma aveva bisogno di sapere cosa lo trattenesse.
Nei gesti del fidanzato trasparivano l’affetto e l’amore che lo legavano a lui. Ogni giorno c’era qualcosa che glielo provava e di cui Blaine faceva tesoro. Che fosse un messaggio, o una sorpresa – come era accaduto il giorno prima, che si era presentato a casa sua con un mazzo di fiori appena colti da lui personalmente coltivati nell’orto di sua madre - , o semplicemente uno sguardo. Quelli, poi, lo disarmavano.
C’erano delle volte in cui Kurt lo guardava talmente tanto intensamente, e con un sorriso paradisiaco, tale che rendevano difficile a Blaine credere che fossero riservati a lui. Aspettava il momento in cui si sarebbe reso conto di essere troppo favoloso per un povero Hobbit come lui e si sarebbe messo con un ragazzo alto, con i capelli perfettamente domati e con un sorriso smagliante.
E ancora, non sarebbe mai stato alla sua altezza.
Ma fino a che Kurt lo avesse voluto, sarebbe rimasto accanto a lui. Per sempre, gli suggeriva una voce nella mente, ma il caldo estivo e i suoi sedici anni gli dicevano che era troppo presto per pensarci.
Quindi quel giorno, mentre erano stesi su un paio di sdraio a bordo piscina di casa Chang, stranamente soli  – Puck blaterava qualcosa su un programma televisivo a cui, a quanto pareva, tutti erano interessati - eccetto che per Brittany, invece addormentata dall’altro capo della piscina. Avevano visto Santana sistemare, o meglio, ordinare a Mike di sistemare l’ombrellone sulla ragazza senza svegliarla, in modo che non si scottasse.

Si mise seduto e chiamò il ragazzo, che si tolse gli occhiali da sole e lo guardò curioso.
Blaine giocò con il laccetto dei pantaloncini che indossava, totalmente insicuro di come affrontare l’argomento.
“Hey, tutto bene?” chiese quindi il castano, vagamente preoccupato. “Sai che puoi dirmi tutto.”
“Si si è solo che.. Non so come dirtelo senza farla sembrare un’insinuazione. O peggio. Perché davvero non lo è. Tu sei fantastico, questi momenti che stiamo vivendo insieme sono fantastici, e tutto è perfetto e ora rovinerò tutto per colpa di que - ”  Blaine cominciò a blaterare, quindi l’altro ragazzo sorrise e gli mise una mano sulla bocca, facendo in modo che si fermasse.

Il moro sorrise, a mo’ di scusa, e baciò leggermente le dita dell’altro, che le ritirò arrossendo.
“Avanti, parla Blaine Warbler.”
“Ecco.. Ho notato.. Si insomma.. So che sei molto.. Riservato, sui tuoi sentimenti, ecco. Quindi non sempre li esterni, si,no..”
Kurt sollevò un sopracciglio al discorso sconclusionato del ragazzo.
“Ti riferisci al fatto che non ti dico ‘ti amo’ spesso come lo fai tu?”

Blaine fu preso in contropiede. Non si aspettava una tale ammissione. Annuì, ma prima che potesse ricominciare a parlare Kurt disse:
“Sapevo che te ne saresti accorto, e giuro che mi dispiace, ci sto lavorando, davvero!”

“No, no, no, Kurt aspetta no!” Blaine quasi urlò, prendendo le mani del fidanzato. “Non devi lavorare a niente. Dico sul serio. Voglio solo sapere.. Se è per colpa mia, se posso fare qualcosa, insomma. O se semplicemente non te la senti perché in quel caso capirei benissimo figurati..”
Kurt rafforzò la presa sulle sue mani, avvicinando anche il volto.
“Blaine, ascoltami bene. Tu sei perfetto. Dico davvero. Non c’è qualcosa che vorrei cambiassi. Mai. Questo è.. Un mio blocco. Sono stato per tanto tempo abituato a non aver il permesso di dire quello che provavo che credo di non esserne più capace. Non so perché questo accada con te. Non ho problemi a dire a Mercedes che la adoro, o quanto voglio bene a Finn ma tu.. Non lo so, mi rendi difficile ogni cosa. E credimi, ogni volta che me lo hai detto, ogni minima cosa che mi dici, mi fa battere il cuore come mai prima d’ora.
Quando poi dici di amarmi.. dentro di me te l’ho già detto. Ma hai ragione, cercherò di superare questa cosa perché non è giusto che tu non riceva tutto l’affetto che meriti. Tutto quello che provo per te dovrebbe essere scritto in cielo, sui muri, non dovresti mai essere in grado di dimenticartene, mai.”
Si guardarono negli occhi per un paio di minuti, in silenzio, cullati dai reciproci respiri. Poi Blaine riprese a parlare:
“No.” Disse solo.
“Cosa?”
“Non voglio che lo superi. No, aspetta, voglio dire, non voglio che ti forzi a superarlo. Per me va bene così. Io.. Lo avverto. Lo sento ogni volta che ti sono vicino, ogni volta che mi sorridi, lo percepisco. Non ho bisogno che tu me lo dica. Questo non significa che non sarai il benvenuto quando vorrai farlo.” gli strizzò l’occhio, sorridendo. “Ma renderà quei momenti ancora più speciali quindi.. Va bene così.”
Kurt quindi avvicinò il capo e lo baciò, leggero, sulle labbra.
“Blaine Anderson, il primo ragazzo al mondo che non vuole che gli si dica ti amo.”
“Hey non ho detto questo solo che..” ma il resto delle parole vennero risucchiate dalle dolci labbra del ragazzo. Il suo ragazzo. Che aveva le labbra più belle del mondo. E che lo guardava come se fosse la cosa migliore che gli fosse mai capitata.
Blaine sperava vivamente che Kurt percepisse quanto si sentisse fortunato ad averlo. Quanto si sentisse orgoglioso, vivo, felice, grazie a lui.
“Quindi questa è la nostra cosa?” chiese Blaine quando ruppero il bacio.
“Direi di si. Insieme alle canzoni dei Beatles. E al caffè. E a Mouline Rouge. E alla Bella e la Bestia.” elencò Kurt, contandoli sulle punte delle dita.
“Soprattutto La bella e la bestia.” affermò Blaine, serio come solo in queste situazioni. La Disney era sacra.
“E i cravattini.”
“E il gel.”
“Non azzardarti a nominare quell’obbrobrio. Ci andresti a dormire se potessi.” Kurt invece era fiscale su questo.
“Hey, porta rispetto, è l’unica cosa che mi impedisce di sembrare un fungo atomico.” replicò Blaine, con la stessa battuta che usavano ogni volta che affrontavano l’argomento.
“Ma saresti il mio fungo atomico, e saresti adorabile.” fece Kurt infine, sorridendo. Blaine si avvicinò per un altro bacio, ma la voce di Brittany li riscosse, piuttosto sognante.
“Oh che carini, due unicorni in amore!”
***
Erano passati due anni da quel giorno.
Lui e Kurt erano seduti a Central Park intenti a mangiare un gelato. Meglio, Kurt mangiava con garbo il suo nocciola e stracciatella, mentre Blaine combatteva una lotta all’ultimo sangue con il Burro d’Arachidi e la Fragola. No, neanche Kurt sapeva come facesse ad accostarli.
Tante cose erano cambiate in quel periodo. Loro erano cambiati tanto, ma una cosa era rimasta invariata.
Lo sguardo di Kurt, intenso, mentre rideva di lui e gentilmente gli puliva l’angolo della bocca con un bacio.
“Giuro che sono capace di mangiare un gelato.” mugugnava il moro, contrariato.
“Non lo metto in dubbio. Sono certo che nel burro d’arachidi ci sia una qualche spia per conto del nemico numero uno di Nightbird ed è tutto un complotto a tuo discapito.” esclamò Kurt con la massima serietà.
“Esattamente.” replicò il moro. Poi si sorrisero, in quel modo speciale. Quello che usavano per parlare, per connettersi, per far entrare in contatto le loro anime.
Dopo due anni non sembrava nemmeno esserci più bisogno di doverlo dire ad alta voce, era chiaro per chiunque nel raggio di due chilometri.
Ma tanto per andare sul sicuro..
“Ti amo”, sussurrò Kurt, prima di ricominciare a mangiare il suo gelato, piuttosto convinto di voler scivolare sui suoi pantaloni italiani.
Blaine non rispose, ma si sistemò un po’ più vicino a lui, intrecciando le loro dita.
“Secondo te gli scoiattoli sono delle spie?” chiese con tono leggero, e con tono altrettanto leggero gli rispose il fidanzato  - , tornando a godersi il pomeriggio Newyorkese.
“..Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore.. Ci vogliono dei riti.”
“Cos’è un rito?” disse il piccolo principe
[…]
“E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.”
 

 
Ciao!
Non avevo programmato di scrivere questa cosa –un po’ perché aspettavo che la spiegassero nel tf-, quindi.. non so da dove sia uscita.
Stavo parlando su facebook del fatto che Kurt non esprime sempre i propri sentimenti, ma questo non significa che non li provi, e mi è venuta in mente la scenetta di loro due, appena dopo essersi messi assieme, che ne parlando. Perché diciamocelo, per qualcuno come Blaine Anderson, attento ad ogni minimo particolare quando si parla di Kurt, è impossibile che gli sia sfuggito un particolare del genere.
Quindi ho cominciato e pensare, e ne è uscita l’idea che questa sia una loro ‘cosa’. Da qui la ff.
Se la si vede in questo modo momenti come nella 3x05, quando Kurt dice “You take my breath away” diventano più grandi, più importanti di quello che sono già.
E’ vero, Kurt non ha timore di dire quello che pensa, ma è molto protettivo nei confronti di se stesso ed esporsi così,anche solo a Blaine, vuol dire molto. Ma qui entra in gioco il loro essere anime gemelle, il fatto che Blaine non ha bisogno che gli si venga ripetuto ogni santo giorno, non ha bisogno di premere su questo discorso perché “You know that, right?” “Of course I know that, of course”
Credo che potrei fare una tesina su questo discorso, e non mi riuscirei a spiegare XD
Per cui prendetela come 1000 parole fluff klaine e sarà tutto a posto ;)
Un bacio a tutti!
Gip
   
 
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