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Autore: J o k e r_    15/04/2014    13 recensioni
FF Post-Allegiant. Dal Testo: Supero la paura di sparare a un innocente...ma la simulazione non si ferma. Ansi,mi ritrovo in una...casa. È abbastanza vuota,c'è il minimo indispensabile. Grigia. Sono nel quartiere degli Abneganti...e ora che guardo bene,non è una casa qualunque. È casa mia. Sento dei rumori provenire dal secondo piano.
"Ho già affrontato la paura di mio padre...non può ripetersi..." penso tra me e me. Avanzo lentamente verso il secondo piano,salgo piano le scale,e appena sono su uno scalino abbastanza alto da permettermi di vedere una piccola parte della stanza,noto che la persona che vi si trova non è mio padre.
È lei.
«Tris...tu...tu sei...?». Lei? Nel mio scenario della paura? Ma cosa...
«Sì,Tobias. Sono io. Sono Tris»
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Won't forget you.
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Piccole N.D.A.: leggete la storia ascoltando "Love the way you lie",a voi il link:  https://www.youtube.com/watch?v=uelHwf8o7_U


Ormai è così che passo le giornate. A guardare il fuoco scoppiettante nel camino del mio appartamento,piegato su una poltrona a pensare a lei.
Se solo fossi arrivato prima,magari lei sarebbe qui. Accanto a me.
Penso al fuoco che scoppietta per qualche secondo. Tris. Potevo paragonarla a un fuoco acceso,vivace,carico,come lei. La paura non aveva effetti devastanti sul suo agire o pensare,al contrario,la rendeva forte,pronta,sicura. La paura l'accendeva. Nella nuova Chicago,i sieri sono stati eliminati,così pensano,ma ci sono ancora in circolazione,alcuni sieri. Più precisamente,quel siero. 
Quel siero che mi portava nel mondo della paura. Ci sono entrato pochi giorni fa nel mio scenario della paura. Stavolta c'era un nuovo incubo ad aspettarmi assieme agli altri.

 
Supero la paura di sparare a un innocente...ma la simulazione non si ferma. Ansi,mi ritrovo in una...casa. È abbastanza vuota,c'è il minimo indispensabile. Grigia. Sono nel quartiere degli Abneganti...e ora che guardo bene,non è una casa qualunque. È casa mia. Sento dei rumori provenire dal secondo piano. 
"Ho già affrontato la paura di mio padre...non può ripetersi..." penso tra me e me. Avanzo lentamente verso il secondo piano,salgo piano le scale,e appena sono su uno scalino abbastanza alto da permettermi di vedere una piccola parte della stanza,noto che la persona che vi si trova non è mio padre.
È lei.
«Tris...tu...tu sei...?». Lei? Nel mio scenario della paura? Ma cosa...
«Sì,Tobias. Sono io. Sono Tris» 
«Tu...tu sei...»
«Sì Tobias. Sono morta.» Lo ha detto. Fa male. Vederla pronunciare quelle parole. Fa male. È quasi come un dolore fisico,una fitta al cuore:una fitta nell'anima.
Mi avvicino piano,come se potesse sparire da un momento all'altro.
«Io...non capisco...come è possibile? Voglio dire...sei nel mio scenario della paura...» ed è così:continuo a non capire cosa ci faccia lei qui.
«Devo Andare.»
«Cosa?»
«Hai sentito bene,Tobias. Devo andare.»
«No! Aspetta,Tris,resta...ancora qualche secondo,qualche minuto...ti prego...tu...resta!»
«Mi dispiace Tobias. Ti Amo.»
Si disgretola piano,davanti a me,diventa un ammasso di sabbia. La finestra si spalanca,ed una folata di vento entra,violenta e impetuosa,e spazza via quella sabbia.
Mi affaccio di corsa a quella finestra,vedo quella sabbia volare assieme al vento,sparendo dalla mia vista,allontanandosi.
«NO! NO! TRIS! NO! NON ANDARE VIA!». Ma ormai sto urlando al nulla.
Di colpo,il nero. Mi sveglio sulla sedia della stanza di Chad,il ragazzo che mi procura il siero per visitare il mio scenario della paura. 

 
Il solo ricordo mi fa rabbrividire,ma non per il disgusto o altro. È il fatto che l'ho vista,e che la rivedo ancora,senza poterla stringere,toccare,sfiorare. Ormai è come una droga. Ogni due,tre giorni,mi reco da Chad,e entro nel mio scenario della paura,solo per vederla,perchè non posso farne più a meno. Mi spaventa,l'idea di poter dimenticare il suo volto,il suo sorriso,o il suo corpo un giorno. Non voglio. Non voglio dimenticarla. Non posso dimenticarla. Non dopo quello che c'è stato tra noi.

E continuo a tormentarmi,pensando che se,magari fossi arrivato prima,tu saresti qui,con me,in questo appartamento. Vivremmo felici,sarebbe bellissimo,dopo tutta questa sofferenza,dopo tutto questo. Ma non è così. Tu non sei qui,sei chissà dove lassù. Forse mi guardi,forse sai che non faccio altro che pensarti notte e giorno,anche al lavoro.
Sento la porta aprirsi. Mi volto per poco tempo,giusto per capire chi sia.
Christina.
«Allora,hai intenzione di stare lì tutto il giorno? A compiangerti?»
«Hai ragione. Vado a fare una passeggiata.Va meglio così?»
«Fermo fermo fermo! Dove credi di andare? A visitare il tuo scenario della paura? Eh?! Guarda che lo so,Quattro. So che vai lì,e anche perché.»
«Vuoi che esca di casa,e immagino che non avrai nulla in contrario se esco!»
«Sì! Mi sta bene che tu esca,che tu viva,ma non ti permetto di sprecare la tua esistenza in uno scenario della paura,solo per vederla! È morta,Quattro! Sono passati due anni! E non sei cambiato molto mi sembra! Sempre a compiangerti,a piangerla! Lei non vorrebbe che tu facessi questo!»
«E sentiamo chi sei tu per giudicare cosa faccio?! Mia madre?! No! Non mi risulta,quindi,se non ti spiace,ti conviene farti da parte!» 
«No,Quattro. Sai che lei non vorrebbe. Lo sai. Non farlo»
Le lacrime rigano lentamente il mio volto,la consapevolezza mi sovrasta all'improvviso. Comincio addirittura a singhiozzare. 
«Non posso dimenticarla Christina! Non voglio! Tu non capisci!»
«L'amavi no? Quindi ti è impossibile dimenticarla,perché lei vivrà nel tuo cuore.Pensi che io abbia scordato il volti di Will? Bhe,vuoi sapere una cosa? No! Non l'ho fatto.» Ha un tono severo,ma leggo nei suoi occhi la tristezza,mentre parla di Will,di Tris.
«Io...ho bisogno di vederla Christina. Non ce la faccio...io non...»
«Cosa?! Non riesci a fare cosa?» 
«Ad accettare che lei non ci sia più. Non posso...non ci riesco...Non ce la faccio a non pensare al fatto che lei non sia qui,vicino a me...ma piuttosto è lontana...lei non è qui.»
«Lo so,Quattro. Lo so. Anche per me è difficile accettarlo. Ma credimi se ti dico che lei non vorrebbe che tu fossi qui a piangere,a disperarti. Il passato non può essere cambiato,purtroppo,ma puoi decidere del tuo futuro. Lei vorrebbe che tu affrontassi la sua morte,che la accettassi,e continuassi a vivere. Quindi...smettila. E vivi.»
Non rispondo. Sono diviso in due. Una piccola parte di me,sa che lei ha ragione,che Tris vorrebbe che mi alzassi da questa cavolo di poltrona per altre cose,al di fuori di alzarmi per lavorare,ma la parte più egoista di me la vuole indietro,la vuole con me,vuole rivedere il suo volto,il suo sorriso,e sono combattuto tra il fare una vera passeggiata,per pensare ad altro,per "vivere",e il recarmi da Chad. 
Voglio vederla,con tutto me stesso,anche se per poco,ma ne ho bisogno. Eppure quella piccola parte di me,che da' ragione a Christina,vince,spinta da qualche forza interiore che non conosco,che non percepisco. 
Così prendo la giacca,la infilo,ed esco,e le ultime parole che sento sono:
«Ehi! Dove diavolo vai,Quattro?!» ma non rispondo. C'è un posto dove non sono stato una volta sola,il luogo in cui voglio andare.

Circa sei mesi fa io,Zeke e Christina,seppellimmo Tris. 
Non la seppellimmo realmente,anche perché era stata cremata,ma costruimmo una bara(vuota) con nome e cognome incisi sopra,assieme a tre corvi. Abbiamo preso anche una stele,anch'essa incisa. È un modo per ricordarla ancora,dal momento che le ceneri sono volate via col vento,quel giorno in cui salii sulla zip-line. Ed è proprio lì che mi reco,presso quella bara,in quel fazzoletto di terra abbandonato da Dio,che in teoria dovrebbe essere un cimitero,ma non lo è realmente. Abbiamo fatto delle bare vuote anche per Will,la famiglia di Tris e Uriah; anche Caleb ha contribuito,anche se in piccolissima parte. 
Mi metto a gambe incrociate sul terreno,davanti la stele,su cui è inciso il suo nome. E inizio a parlare al nulla,forse a lei,nel caso mi stesse ascoltando.

«Hey,Tris. Bhe...come va? Spero tu stia bene lassù...sai...dopo tutto quello che è successo. Ti penso spesso,sai? Ansi...direi...sempre. Non passa minuto che io non pensi che se fossi arrivato prima,magari ti avrei salvato. Magari non starei parlando davanti a una cavolo di stele. Magari non sarei qui,a parlare al vento,sperando che tu possa sentirmi,sempre che ci sia un continuo,a tutto questo.»
Sospiro. Il mio fiato si condensa nell'aria fredda di novembre.

«Sai...ho parlato con Christina oggi. Mi ha convinto a venire qui...sennò mi troverei fisicamente su una sedia,mentalmente nel mio scenario della paura,a crogiolarmi nell'illusione di averti ancora...Mi manchi,amore. Mi manchi tanto Tris...»

Non me ne accorgo neanche,ma sto piangendo e ogni tanto singhiozzando. Piango perché la odio,perché mi ha abbandonato,senza dirmi nulla,senza uno straccio di avviso,lasciandomi senza un suo ricordo,senza una sua ultima parola sussurrata da quelle labbra,senza un ultimo sorriso. Senza un ultimo,straccio di ricordo di lei.
«Perché Tris? Perché? Perché non mi hai detto niente? Perché mi hai abbandonato? La vita è già ingiusta di suo con tutti...ma mi hai lasciato solo...a frustrarmi...Hai salvato tutti,ma non me. Io sono ricaduto in un oblio in cui non riuscivo,e non riesco tutt'ora ad accettare che tu non ci sia. Perché? Perché Tris?»

Quello che dico sembra più una supplica,una sorta di preghiera verso Dio,perché me la rispedisca qui,perché lei possa tornare da me...ma la vita non funziona così,so' che non funzionerà.

«Però...Christina mi ha fatto ragionare. Mi ha detto che tu non volevi vedermi così,e me ne sono convinto. Mi ha detto che non ti dimenticherò. Ho compreso solo ora,forse,il perché tu comparivi nel mio scenario...ho paura di perderti ancora...ma ti ho già perso! Ho paura di perdere il tuo ricordo...di perderti ancora. Ma ora ne sono convinto...Non ti dimenticherò Tris. Non ti dimenticherò perché hai reso questo mio inferno di vita,un po' più apprezzabile. Perché sei arrivata improvvisa,mi hai cambiato...e non lo accetto. Non accetto che tu sia arrivata,mi abbia stregato,fatto innamorare di te,illuso che saremmo stati felici,dopo questa cavolo di guerra...non lo accetto Tris. Ma sappi che non ti dimenticherò,Beatrice "Tris" Prior. Non ti dimenticherò perché ti amo,e non smetterò mai di farlo.»

Note Autrice:
Okay,se qualcuno di voi lo ha notato,Sì,ho cambiato nome.Fino ad ora,avevo scritto solo nel fandom di Hunger Games,ma dopo aver rovesciato lacrime amare per Allegiant,eccomi qui,a scrivere per Divergent. Allora,vi consiglio vivamente di sentire la canzone mentre leggete,perché ha ispirato me mentre scrivevo questa FF strappalacrime(spero,perché io,almeno,sono una fontana in questo momento). Ringrazio ancora le numerose visualizzazioni e recensioni che ho avuto,nonostante io sia praticamente alle prime armi col mondo della scrittura.Mi farebbe piacere qualche recensione! ^-^ Se notate errori di scrittura,chiedo umilmente perdono,perchè WordPad non mi segna gli errori. Bhe...ci vediamo alla prossima FF! :3
Baci,
Il vostro Joker. (Sì,sono una lei ma mi firmo al maschile,perché "Joker" è un nome maschile. Problem?)
  
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