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Autore: Lely1441    13/07/2008    11 recensioni
Dedicata a Sisya e Stray, che oggi fanno gli anni ^^ Buon compleanno!
"Il viso di lei si avvicinò provocante al suo. Finalmente, dopo tante settimane di corte serrata avrebbe avuto ciò che gli spettava: il bacio più grandioso di tutta la sua lunga carriera di sciupa femmine. Roy gustava già l’eccitazione di entrambi che li avvolgeva e li spingeva l’uno verso l’altra, in un’alchimia fatta di alcool e passione selvaggia e violenta, un mix capace di stendere anche il più forte degli uomini. Sentiva già il suo respiro bollente contro le sue labbra…"
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nella testa di un uomo


Dedicato con affetto a Sisya e a Stray, che oggi compiono gli anni. Buon compleanno!!



- Oh, Roy-senpai, la prego, non faccia così, potrebbero vederci!
Roy si portò una mano alla tempia ridendo, mentre spandeva nell’etere litri e litri di charme, riuscendo a stendere con il suo fascino anche la venditrice di takoyaki a cinque chilometri da lì.
- Ri-chan, tranquilla, non ci vede nessuno!
Roy fissò intensamente negli occhi la ragazza davanti a sé. Era deliziosamente deliziosa, vestita con la sua divisa alla marinaretta, da perfetta liceale giapponese qual era. Toccava a loro fare le pulizie di classe quella settimana, e Roy aveva avuto la bella pensata di utilizzare quelle ore in qualcosa, chiamiamolo così, di decisamente più interessante.
- Ma senpai…
La guardò arrossire, mentre si passava le mani sulle braccia, imbarazzata e schiva nello stesso tempo. La strinse a sé ridendo.
- Ri-chan, non preoccuparti, niente e nessuno potrebbe disturbare il tenero idillio di due cuori giovani e innamorati come i nostri. Dimmi, mi ami?
- Oh senpai, certo che ti amo! Ne dubiti forse?
Pigolò la ragazza, con un adorabile broncio dipinto sul suo delicato visetto.
- Allora, se mi ami, saresti disposta a darmi un bacio?
Lei arrossì, mentre si ritraeva improvvisamente e si girava di schiena.
- Ma io sono una brava ragazza!
- Ri-chan, fidati di me!
Roy la prese gentilmente per le spalle, costringendola a voltarsi verso lui. La ragazza non resistette a lungo a quello sguardo ammaliatore.
- Oh, va bene, ma solo uno, intesi?
- Certamente!
Roy sogghignò, e si chinò su di lei, pronto per baciarla. Era graziosissima, con quelle guance cosparse di un leggero rossore, gli occhi chiusi e la bocca appena appena dischiusa, pronta per lui, solo per lui. Stava per appoggiare le sue labbra sulle sue, quando qualcuno interruppe la poesia del momento.


- Colonnello, deve firmare questi.
Roy Mustang si riprese dal suo sogno ad occhi aperti e fissò con sguardo vacuo il suo Tenente.
- Come?
Il Tenente si trattenne appena in tempo dall’alzare gli occhi al cielo e riformulò la direttiva.
- Questi documenti sono suoi, gliel’ho appena portati, devono essere firmati il prima possibile.
- Ah…
Il Colonnello appoggiò il mento su una mano e fissò con sguardo spento il suo Tenente, che stava sistemando la sua scrivania...


- E’ pericoloso per voi restare qui! Andatevene! Mio padre potrebbe uccidervi se vi catturano!

- Non dopo tutta la fatica che ho fatto per incontrarvi! Vi prego, non mandatemi via!
La bellissima fanciulla guardò tristemente il suo amato. Si erano conosciuti al torneo di tre giorni prima, ma era stato un colpo di fulmine per entrambi, ovviamente. Il cavaliere era rimasto colpito dalla straordinaria bellezza della donzella dalla lunga chioma d’oro, mentre la giovane non poteva non rimanere impressionata dalla prestanza fisica dell’uomo e dalla forza e magnificenza che emanava da tutti i pori. Così, dopo che lei aveva fatto cadere il suo fazzoletto a terra proprio davanti a lui mentre stava passando, e fuggendo prima che il cavaliere potesse ridarglielo, l’uomo aveva deciso di andare personalmente a restituirglielo e a proclamarle il suo eterno ed imperituro amore, combattendo contro decine e decine di soldati e scalando metri e metri delle mura del torrione – giustamente – più alto per, infine, sconfiggere le sentinelle di guardia alla camera della sua bella e finalmente incontrarla.
- Vi prego, hanno già dato l’allarme, dovete andarvene!
- Non importa, senza di voi la mia vita non ha più senso, ormai.
La fanciulla sospirò affranta, e il rumore dello scalpiccio delle guardie sulle scale si fece sempre più vicino. Sgranò gli occhi, spaventata.
- Vi troveranno! Vi supplico, per il mio amore!
Si guardarono negli occhi per quelli che parvero anni, stagioni, interi millenni addirittura. Poi l’uomo sospirò.
- Accontenterò il vostro desiderio, madamigella, e vi prometto che tornerò presto e vi porterò via con me. Ma in cambio vi chiedo un vostro pegno di amore.
La ragazza arrossì pudicamente, mentre rifletteva.
- Il mio fazzoletto non vi basta, vero?


Il vero Roy nel frattempo stava arricciando il naso infastidito, mentre Breda e Havoc si lanciavano un lungo sguardo significativo e facevano spallucce.


- Ehm, come dire… Quello lo porterò sempre con me, è vero… Però desidererei qualcosa il cui ricordo mi aiuterebbe a sopportare tutte le battaglie e le pene che mi si presenteranno dinnanzi d’ora in poi.
Il cavaliere si avvicinò in maniera inequivocabile e la fanciulla, arrossendo ancor più di prima, fece per unire le proprie labbra con le sue…


- Colonnello, la prego. Vorrebbe farmi la cortesia di firmare quelle carte? E' un'ora che sono lì!

Roy alzò la testa di scatto, accorgendosi improvvisamente di avere sei paia di occhi addosso, compresi quelli di Black Hayate. Borbottando strinse bene in pugno la sua stilografica e iniziò a siglare i documenti...


- Ehi, bel maschione, cosa ci fai qui tutto solo?

L’uomo rivolse un ghigno verso la donna che si era avvicinata al bancone del bar.
- Di sicuro non aspetto te.
Rispose, prima di lanciare un’altra occhiata verso la porta dietro al bancone. La donna intercettò il suo sguardo e sogghignò a sua volta, prima di piegarsi verso il suo orecchio e sibilargli:
- Tranquillo bello, quello è un tipino difficile, non ci sarà verso che se la faccia con uno come te.
- Ne sei proprio sicura?
L’altro non sembrava nemmeno scalfito da quelle parole, così la donna prese il suo bicchiere di rum da sotto al naso e se lo scolò. L’uomo la guardò impassibile mentre se ne andava.
Dopotutto, non era lì per lei.
Un lieve tintinnio lo fece voltare, e vide una donna bionda e formosa, con una camicetta a maniche corte aperta che lasciava decisamente ben poco all'immaginazione materializzarsi dalla tendina di perline che piovevano dalla porta. Sorrise e si preparò per bene.
- Ehi, Riza!
La barista lo degnò a malapena di un’occhiata e si diresse verso l’acquirente di fianco a lui, ignorandolo a bella posta.
- Cosa ti servo?
- Una tequila, dolcezza.
La donna afferrò un bicchiere da sotto il ripiano e lo appoggiò davanti al cliente, per poi voltarsi e inginocchiarsi verso il cesto dei limoni, offrendo un panorama per nulla sgradevole.
- Riza…
L’avvenente barista si voltò appena, rialzandosi. Prese un coltello e affettò il frutto con gesti rapidi e precisi, con una maestria tale da far venire la pelle d'oca all'uomo.
- Cosa ti servo?
Roy le afferrò una mano deciso e le passo l’altra dietro alla nuca, costringendola ad abbassarsi quel tanto che bastava per affascinarla con il suo sguardo magnetico.
- Che ne dici di te?
Si umettò le labbra. A Cuba in quel periodo faceva sempre molto caldo, ma in quel momento non era quello a scaldarlo tanto. Il viso di lei si avvicinò provocante al suo. Finalmente, dopo tante settimane di corte serrata avrebbe avuto ciò che gli spettava: il bacio più grandioso di tutta la sua lunga carriera di sciupa femmine. Roy gustava già l’eccitazione di entrambi che li avvolgeva e li spingeva l’uno verso l’altra, in un’alchimia fatta di alcool e passione selvaggia e violenta, un mix capace di stendere anche il più forte degli uomini. Sentiva già il suo respiro bollente contro le labbra…


- Colonnello, insomma!
- Eh no!! Ora basta!!

Il Colonnello, imbestialito per l’ennesima interruzione delle sue fantasie, si alzò in piedi e afferrò Riza, baciandola davanti agli occhi di tutti. Il Tenente annaspò, mentre l’altro non mollava la presa e approfondiva di più il contatto; dagli altri ragazzi partirono un coro di solidarietà maschile e vari applausi.
Finalmente il Colonnello si decise a lasciarla andare e si rimise seduto, soddisfatto e accaldato, mentre si allentava il colletto della divisa con due dita.
- Ora portami quei maledettissimi documenti, che devo lavorare.
Il Tenente lo fissò boccheggiante, mentre il resto della squadra ridacchiava di gusto davanti a quella scena.
- Ecco qua, signore.
Il Tenente sbatté il plico sulla scrivania con rabbia e si voltò inviperita contro i sottoposti, che videro nelle sue iridi furibondi scorrere tutta la loro vita.
- Cosa avete da guardare? Tornate al lavoro!
Si affrettarono a riprendere le loro mansioni ma appena il Tenente, rossa in viso e scarmigliata, sbatté la porta, guardarono ammirati il loro Colonnello.
Aveva un bel fegato. Chissà cosa gli sarebbe toccato quella sera a casa.
Probabilmente era l’ultima volta che lo vedevano in versione integra, per l’indomani sarebbe già stato trasformato in un colabrodo.
Essere fidanzati con un cecchino a volte comportava dei rischi, dopotutto.






Note finali: Ecco, sono imbarazzatissima ^^” E’ una fic così stupidosa, che non riuscirei a commentarla neppure io XD Mi sono divertita moltissimo a scriverla, spero che almeno un decimo delle mie risate sia passato anche a voi ^^ Un grazie a Shatzy, che scherzando ha buttato giù il titolo e la storia del Ri-chan XD

Di nuovo tanti, tanti, tantissimi auguri alle due festeggiate!!
Kissoni!!
   
 
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