Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: telesette    16/04/2014    0 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nel mentre che Chun li era impegnata a divertirsi con quei due simpaticoni dei fratelli Kai-shiek, Wulong vide di sfuggita ciò che costei aveva appena fatto.
La potenza di quel proiettile di chi era a dir poco impressionante.
Purtroppo però, nel distrarsi giusto quella frazione di secondo, Lei non si avvìde che Tan era già scomparso dalla balaustra soprastante.
Deciso a non lasciarselo scappare assolutamente, subito riprese a correre su per le scale fino a raggiungere l'unica porta ove Tan poteva essersi rintanato. Senza nemmeno prendersi la briga di bussare, e ricorrendo a metodi tuttaltro che eleganti, Wulong si limitò a sfondare semplicemente l'uscio con un calcio. La porta ricadde all'interno della stanza, i càrdini e la cerniera ancora incastrati nell'intelaiatùra, e quindi si ritrovò in un'ambiente non molto diverso dalla stanza privata del Maestro Pan Quan Yu. Eccezion fatta per i dettagli, molto più moderni e assai meno pittoreschi, l'ufficio di Tan era infatti una sorta di orgoglioso monumento alla gloria e al potere dell'invincibile Drago Nero.

- Ben arrivato, signor Wulong - esclamò Tan freddamente, fissando Lei dal fondo della stanza. - Confido che quel vecchio rudere di Pan Quan sia riuscito a metterla in guardia, in previsione di questo combattimento... Dico bene?

Lei non rispose.
Lo sguardo serio e i pugni stretti lungo i fianchi, camminando lentamente senza distogliere gli occhi da quelli di Tan, si disse pronto a fronteggiàre ogni genere di diavolerìe. L'allenamento sostenuto nella Stanza della Rinascita, per acquisire il controllo sulla paura, gli avrebbe permesso di distinguere il colpo dietro all'ombra generata dallo spirito combattivo... Ma poteva davvero aggiudicargli la vittoria, contro un simile avversario?
Tan era talmente sicuro di sé che, senza falsa modèstia, avvertiva chiaramente la grande differenza che sussisteva tra i loro rispettivi livelli di combattimento.

- Devo ammettere che lei è un tipo interessante - osservò Tan sottovoce.
- "Lei" chi ?
- Lei...
- IO mi chiamo Lei, TU invece chi sei ?

Quel poco di colore, sul volto di per sé pallido di Tan, scomparve del tutto per la perplessità.

- Vedo che le piace giocare, non è vero, signor Wulong?
- Più o meno - ammise l'altro, sfregandosi il naso con la punta del pollice. - Tuttavia, non sono qui per giocare!
- Meglio così - fece Tan soddisfatto. - Con la sua amica è stato fin troppo facile, anche se il suo sangue si è rivelato estremamente prezioso per me, dunque spero che "lei-signor-Lei" mi offrirà almeno un minimo di soddisfazione in più!

Wulong smise improvvisamente di sorridere.
Al solo pensiero di come quell'immenso bastardo aveva ferito la sua compagna, riducendola praticamente in fin di vita, la rabbia e il rancore si misero a pulsàrgli nelle vene come un flusso di tempesta su un mare solitamente calmo e tranquillo.

- Sei un verme, Tan - disse. - Di tutti i vili delinquenti che ho conosciuto, tu sei senza dubbio il peggiore... sei viscido!
- Dovrebbe guardare più attentamente, Wulong - sorrise Tan, per nulla turbato. - Questa città è terreno fertile, per chi possiede la forza e la capacità di sfruttarlo come si deve, e io ne ho più che a sufficienza per assumerne il controllo totale!
- Sei solo e semplicemente un pazzo - soffiò Lei sprezzànte. - L'idea di ricorrere ad un intruglio di secoli fa, per annullare la volontà e la ragione, è una cosa da manicomio!

Tan si mise a ridere sommessamente.

- Per favore - esclamò. - La Polvere del Drago è l'essenza del Drago stesso: con la ricetta definitiva del composto, che non ha nulla a che vedere con quella porcherìa che avete sequestrato, è possibile trasformare un uomo in un Dio...
- Come preferisci, allora - tagliò corto Wulong, mettendosi in guardia. - Non capita tutti i giorni di sculacciàre una divinità!

Non aveva neanche finito di dirlo che, scesa improvvisamente l'oscurità nella stanza, Lei percepì una sensazione molto simile alla dimostrazione del vecchio Pan Quan.
Tan stava usando la sua Tecnica-Ombra, alterando e deformando lo spazio attorno a sé con la proiezione del suo spirito combattivo, e ora Wulong poteva vederne chiaramente gli effetti. Al posto di Tan, d'un tratto, prese forma il muso orribile e gigantesco di un nero essere squamoso dagli occhi color del sangue e grosse fauci dai lunghi denti acuminati.

- Povero piccolo uomo - esclamò la creatura con voce gutturàle. - Ancora non lo hai capito con chi hai a che fare... VERO ?!?

Dalle lunghe fauci spalancate, la creatura emise un violento ruggito che investì in pieno Wulong.
Il poverino non ebbe il tempo di disperdere l'illusione, tanto era agghiacciàto dalla vista orribile di quella "cosa", che si ritrovò letteralmente scaraventato all'indietro.
Lo spirito offensivo di Tan era diverso da quello di Pan Quan.
Wulong ebbe come la sensazione di essere appena scivolato lungo la linea della morte, nera ed impietosa come la famosa signora con la falce, e le sue vesti làcere erano la prova di quanto tremendamente reale fosse il colpo che si nascondeva dietro al mostruoso drago dagli occhi di sangue.
L'oscurità si mosse attorno a Lei, come le spire di un rettile spaventosamente grande, e solo per puro miracolo costui evitò di ritrovarsi inghiottito in essa.
Ferito ed ansimante, già dopo quel primo attacco dimostrativo, Lei capì che avrebbe dovuto opporre tutta la sua abilità per sopravvivere ad uno scontro di proporzioni così titaniche.

- Chi è il verme, adesso? - ringhiò Tan, concentrando ancor più intensamente la propria aura mortale per sferrare il colpo definitivo.

Si trattava di uno scontro che trascendèva tutti i possibili concetti sulle arti marziali.
Wulong non stava combattendo contro un uomo, bensì contro l'incarnazione di una bestia ancestràle uscita fuori dal tempo e dagli incubi di oltre tre secoli di storia.

- Basta, mi hai rotto le scatole - sentenziò Lei furioso. - Sono così arrabbiato che non voglio più vedere un drago in vita mia, neppure dipinto!

Ciò detto, concentrando al massimo le energie atte a dissipàre il volto demonìaco, Lei riuscì a focalizzàre chiaramente il pugno di Tan che gli veniva incontro.
Proprio come in allenamento, Wulong ricacciò indietro la paura e riuscì dunque a parare il colpo con il palmo della mano. Dopodiché, dando prova di grande maestrìa, partì subito al contrattacco nell'investire Tan con un poderoso manrovescio.
L'Ombra del Drago Nero accusò duramente l'attacco in pieno volto, con una smorfia di stupore negli occhi, ma sfortunatamente Lei aveva appena cominciato a scatenarsi.
Ora che le difese astrali di Tan erano state violàte, Lei poteva combattere il suo avversario in modo perfettamente umano. Per la prima volta, dopo tanti anni di vittorie conseguite allo stesso modo, Tan si ritrovò a sperimentare su di sé il dolore bruciante che solo una raffica di cazzotti può infliggere.
Mai qualcuno era riuscito ad annullare la sua invincibile tecnica.
E men che meno qualcuno era mai riuscito anche solo a sfiorarlo.
Lei Wulong, uomo dalle mille risorse, era riuscito laddòve innumerevoli maestri ed esperti di arti marziali avevano miseramente fallito.
Solo dopo averlo investito con tutta la sua furia, facendo di ogni pugno un doveroso riscatto al sangue e alla sofferenza della sua amata Chun Li, Wulong caricò tutto il peso del corpo all'indietro e si liberò di Tan con un calcio a gamba tesa in linea retta.
Tan fu sollevato verso l'alto, come se fosse senza peso, prima di atterrare miseramente al suolo.
Wulong si fermò un istante, giusto il tempo di riprendere fiato, convincendosi ingenuamente che la questione fosse ormai finita.
Tan si rialzò dolorosamente sulle ginocchia, con la bocca piena di sangue e una luce di follìa negli occhi, furioso per aver subito una simile umiliazione.
Wulong aveva appena firmato la propria condanna a morte.
Tale affronto non poteva restare impunìto, a qualsiasi costo, e l'orgoglioso guerriero criminale era deciso a vendicarsi nel modo più atroce possibile.

- Questa prodezza le costerà molto cara, Wulong - sibilò minaccioso. - Sacrificherò il tuo corpo al mio drago e purificherò la mia anima col tuo sangue!

Come ebbe pronunciato queste parole, Tan tirò fuori di tasca una bustina molto simile a quelle che aveva dato ai due fratelli Kai-shiek.
Solo che stavolta non si trattava di un semplice oppiàceo.
In quella bustina, la Polvere del Drago era stata tagliata con l'ingrediente ultimo contenuto nel sangue di Chun Li.
Prima che Lei potesse anche solo tentare di fermarlo, Tan aveva già aspirato il potente farmaco, acquisendo così il potere ultimo che tre secoli addietro era appartenuto al rinnegato Maestro Fu Xue Wang.
L'ondata di energia che si riversò nel suo corpo, riaccendendo il suo spirito combattivo con fiamme e vòlute di fumo entrambe nere come la pece, non era nemmeno lontanamente paragonàbile all'aura che aveva sprigionato solo pochi attimi prima.
Anche l'immagine del drago era diversa.
Quello che Wulong vide davanti ai suoi occhi, con suo grande stupore e sgomento,  altro non era che il vero aspetto di Tan e del drago dentro di lui.

- Sei pronto a morire, Wulong? - soffiò la creatura, emanando miàsmi pestilenziali ed un forte odore di zolfo misto a chissà quale altra sostanza combustibile e maleodorante. - Inghiottirò il tuo cuore mentre è ancora caldo e, quando avrò dilaniàto il tuo corpo in tanti piccoli pezzi, l'immagine di terrore e di morte scolpita sul tuo volto sarà il simbolo del mio trionfo... IL TRIONFO DEL GRANDE DRAGO NERO !!!

Ciò detto, l'essere gigantesco allungò l'orribile muso squamoso verso il cielo per poi riversarsi addosso a Wulong con la stessa potenza di un fulmine.
Gli occhi della creatura brillavano intensamente di odio, mentre le sue fauci cercavano di addentare Lei in tutti i modi, quasi che intendesse davvero sbranarlo.
Wulong era sconvolto.
Per quanto Pan Quan avesse cercato di prepararlo, nessun essere umano poteva dirsi pronto a qualcosa del genere.
Quel drago non era una semplice manifestazione, dovuta all'aura straordinariamente elevata di un guerriero, bensì un mostro di oscurità impossibile da colpire.
Non si poteva sconfiggere un essere del genere.
Il povero Lei non aveva alcuna possibilità di cavarsela, questa volta. Il drago lo avvolse interamente nelle sue spire, stracciàndogli le vesti e incombendo su di lui senza pietà, scaraventandolo a terra solo quando ormai il suo corpo ferito e sanguinante era prossimo alla morte.
Lei ricadde al suolo, quasi senza neppure sentire il duro impatto con il pavimento, ma non aveva la forza sufficiente per rialzarsi di nuovo.

- E'... E' finita... - mormorò. - Non... Non posso batterlo... non ci riesco!

Ora che Wulong era praticamente alla sua mercé, quella versione da incubo di Tan inarcò la lunga schiena contorta, prorompendo in una lunga risata di trionfo.
In quella, la mano inerte di Wulong incontrò qualcosa di tondo e solido all'altezza della cintura.
La fiaschetta che il Venerabile Pan Quan gli aveva dato, in previsione che lo scontro si rivelasse troppo duro per le sue capacità umane, era ancora lì.
Subito Lei rammentò le parole dell'anziano maestro.

- "Il segreto della forza è l'annullamento delle proprie inibizioni"...

Ripetendosi quella frase mentalmente, Wulong allungò le dita per prendere la fiaschetta con le ultime energie residue.
Pure ignorando di che si trattasse, conscio di non avere alternative, costui si arrischiò ad accostare alle labbra il misterioso liquido in essa contenuto.
Non appena le prime gocce gli scesero in gola, accendendogli fuoco e fiamme da tutte le parti, il povero Lei ebbe la sensazione di trovarsi in mezzo ad un incendio e che le sue carni si stessero consumando in una sorta di rogo funebre.
Ciononostante continuò a tracannàre il forte liquido dolciàstro, abbandonandosi ai fumi e ai vapori dell'alcool, dimenticandosi sia del dolore che della stanchezza.
quando la fiaschetta fu ormai vuota, Wulong era talmente sbronzo da non ricordarsi neppure come e quando l'avesse presa in mano.
La lucidità era svanita.
Tutto attorno a lui era avvolto da un velo sottile per la propria mente.
Persino il terrificante aspetto di Tan, anziché incùtergli la stessa disperazione di prima, gli suscitàva nullaltro che ubriaca indifferenza.

- Hic - singhiozzò, gettando via la fiaschetta con noncuranza. - Non... Non mi sento tanto bene... credo!

Il drago sembrava stupito di vedere Lei ancora in piedi... o meglio, "barcollànte" nel tentativo di stare in piedi.

- Ambarabà-ciccì-coccò - si mise a canticchiare Lei, sventolando forti e rapidi pugni al vuoto. - Tre civette sul comò, col dottore che cascò, e se casco o resto in pié mo' te spacco proprio a... TE !!!

 

continua )

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: telesette