16/04/2014
6 recensioniNon capiva perché non andasse Gesù a trovare i Suoi amici e farsi vedere vivo, comunque quelli erano gli ordini e lui doveva stare lì seduto ad aspettare, su questo Metatron era stato molto chiaro: «C’è un’alta probabilità che i primi ad arrivare al Sepolcro siano le donne, perciò ci vuole prudenza. Se compari all’improvviso, si spaventano e scappano, ma anche se ti vedono già lì in piedi potrebbero spaventarsi e scappare… l’unica è che tu ti faccia trovare seduto e rechi loro il messaggio.»
Gabriel aveva risposto: «Donne? E se mi facessi trovare così, pensi che scapperebbero?» E con un sorriso malizioso, si era sdraiato sulla scrivania di Metatron a pancia sotto, i piedi per aria e le mani incrociate sotto il mento.
«Stai scherzando, spero…» Metatron si era infuriato. «Ti rendi conto che i profeti scriveranno questa storia che diventerà il proseguo della Bibbia? Non puoi permetterti di fare il giullare! Fa’ come ti è stato ordinato e scendi immediatamente dalla mia scrivania!»
Accidenti quanto si annoiava e il peggio era che finché non avesse portato a termine la missione non poteva neanche mangiare i suoi adorati datteri ripieni di noci e pinoli, impanati nel sale e fritti nel miele, anche su quel punto Metatron era stato categorico: «Mi dici dove finirebbe il sacro timor divino se vedessero un angelo del Signore che si rimpinza di dolci come un umano qualsiasi?» pronunciò la parola “umano” con disgusto. «Magari ti macchi la veste, sai che figura.»
Controllò la sua veste, era splendente come si conveniva, rapida occhiata alle sue sei ali, perfette (come sempre d’altronde) e ripassò mentalmente il messaggio che aveva dovuto imparare a memoria. Un semplice: «Gesù è vivo.» non bastava, oh no!
«Forse che Caino, quando Dio gli ha chiesto dove fosse Abel, aveva risposto: “Non lo so”? No! Consapevole che i profeti avrebbero scritto la sua storia, che sarebbe diventata la Bibbia, rispose in modo giustamente aulico» si era infervorato lo scriba.
Gabriel era talmente stufo delle ciance di Metatron che quella mattina gli avrebbe strappato volentieri la lingua. “La Voce di Dio” senza lingua! A quel pensiero l’arcangelo ridacchiò fra sé.
Finalmente entrarono tre donne, con bende ed essenze in mano. Una di loro doveva essere Maria di Magdala, colei che era stata posseduta da ben sette demoni, appena lo videro, rimasero basite.
Gabriel prese fiato, poi snocciolò il messaggio: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso. È risuscitato, non è più qui; ecco il luogo dove l’avevano posto.» e con le mani indicò la tomba vuota «Ma andate e dite ai Suoi discepoli, specialmente a Pietro: “Egli vi precede in Galilea; là Lo vedrete, come vi aveva preannunciato”. Ecco, ve l’ho detto!» concluse soddisfatto, ma le umane scapparono dal sepolcro, terrorizzate e in lacrime.
“Una mattinata buttata, spero solo che abbiano capito il messaggio” pensò Gabriel sparendo con un frullio di ali per andare a godersi il primo dattero ripieno della giornata.
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Racconto ispirato al capitolo 16 del “Vangelo di Marco”