Harry e Lucy. Sempre in quest’ordine, i loro nomi, che a pronunciarli siano amici, parenti o perfetti sconosciuti. Perché è lui quello carismatico, quello che incanta con un sorriso e conosce sempre la battuta successiva, ed è lui quello debole. Ma questo nessuno lo sa, nessuno riesce a vedere quanto facilmente vada in pezzi il suo cuore grande e cieco dietro la sua splendente maschera di persona perfetta in ogni situazione. Solo Lucy lo sa, solo lei legge nella sua anima con totale chiarezza, come in un uno specchio d’acqua limpido, anche se è nei flutti torbidi della propria che non può far altro che annegare.

Non lo vedono, non lo possono vedere nemmeno quelle che lo amano, o che credono di amarlo. Ma lui ogni volta ci crede, spera che ci possano riuscire, ogni volta si convince di aver trovato quella in grado di capire. Ogni volta rimane deluso e torna la stessa rabbia, delusione e solitudine che lo divora.
Lucy questo lo sa, lo sa molto bene, quando lo vede entrare nel suo appartamento con quello sguardo. Sa anche qual è l’unico rimedio che Harry conosce per tutte quelle emozioni, non si stupisce neanche più quando lui incolla le labbra alle sue in un gesto febbrile, disperato e privo di vero calore.

È sempre stato così: Lucy che lo ama in silenzio, rassegnata e incapace di stare lontana da lui, e Harry che cerca una pace passeggera e illusoria nella sua migliore amica, fingendo di non sapere quanto le stia facendo male. Così Lucy lascia che le mani agitate di Harry scendano sul suo corpo, ogni volta, lascia che riaprano le sue cicatrici e che vi affondino gentili.

Questa volta sa di essere arrivata al punto di rottura, mentre sente le labbra morbide di Harry avvolgersi su quel punto del suo collo di cui solo lui conosce la sensibilità.
Questa volta non è lei a prendergli la mano per condurlo verso la propria camera. Questa volta Lucy conosce le parole che deve dire, quelle che metteranno fine alla dolcezza di quei momenti rubati con il ragazzo che ha sempre segretamente amato. Ed ecco che lui si ferma, perché ha visto la prima lacrima scorrerle sulla guancia. Il calore del suo corpo lascia il suo, e Lucy ne sente molte altre inondarle il viso.

–Che succede? – chiede lui, quasi brusco. Ora dovrebbe esserci spazio solo per il suo dolore, perché all’improvviso lei non segue più il loro collaudato copione? Lucy lo guarda, e in quello sguardo gli fa capire che questa volta è diverso, che non ce la fa più a vederlo distruggersi, a ricomporre i pezzi del suo cuore a costo di frantumare il proprio. Harry capisce, tra loro è così, basta uno sguardo. E per la prima volta è assalito dal terrore di perderla.

–Basta così, Harry. – ed ora che l’ha detto il dolore esplode e si placa allo stesso tempo. –Mi vuoi perdere? – non la sta più toccando, e i capelli scuri gli coprono il viso. –Noi ci siamo già persi, Harry. È stato tempo fa, ma tu non te ne sei accorto. – dice, accarezzandogli il volto. –Non posso più fingere di non amarti, e che non m’importi quando te ne vai, quando trovi un’altra e ti fai male, quando torni da me perché non era quella giusta. – sente le dita bagnate, perché anche lui ha cominciato a piangere. Come può trovarla, quella giusta, senza Lucy che lo aiuta a ricominciare? –Non mi lasciare. – Lucy scuote la testa contro il suo petto. –Mi dispiace. – sa che ora viene la parte più difficile, quella in cui se ne deve andare. E poi? Poi dovrà aspettare. Questa volta non aspetterà che Harry ritorni col cuore spezzato a cercare il conforto del suo corpo. Questa volta dovrà aspettare che lui capisca. Che Harry capisca che non deve più cercare, che quella giusta l’ha già trovata, che è lei quella giusta. Ed è questa prospettiva che le dà la forza necessaria per baciarlo sulla guancia e andare via, lasciandolo solo a piangere. Mentre esce, chiudendosi delicatamente la porta alle spalle, non dice ciao, né addio. Questa volta non ne ha bisogno.