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Autore: Marauder_    17/04/2014    0 recensioni
Allora, vi spiego come funziona: ogni capitolo porta il titolo di un personaggio, il personaggio che, solo per quel capitolo, racconta la storia.
Insomma, il capitolo che si chiama “MADDY” è raccontato da Maddy, il capitolo che si chiama “JAKE” è raccontato dal punto di vista di Jake, e così via.
Se hai voglia di leggere, preparati quindi a venire sballottato continuamente tra un personaggio e l'altro, una mente e l'altra, un cuore e l'altro.
Preparati a vedere il mondo con gli occhi di Maddy, di Jake, di Tom, di Alice e tutti gli altri: forse ti stupirà, ma lo stesso mondo può sembrare mille mondi diversi, se visto da mille occhi diversi...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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JAKE

 

“Tutto apposto, piccola?” chiese il ragazzo alle sue spalle, lanciandomi un'occhiata poco amichevole.

“Certo, tranquillo.. Abbiamo solo avuto un piccolo incidente” spiegò lei rivolgendomi un rapido sguardo e afferrando la mano di quello che doveva essere il suo fidanzato.

Mentre i due si allontanavano, notai la ragazza voltarsi un paio di volte per osservarmi.

“Jake! Hei Jake, sei ancora tra noi?” disse una voce, mentre una mano veniva sventolata davanti al mio naso.

“Eh? Oh, ciao Steph”

“Che ti è successo? Di cosa ti sei fatto?”

“La conosci quella?” chiesi accennando alla sconosciuta con cui mi ero appena scontrato, senza fare caso alla battuta di Steph.

“No.. Perché, è figa?”

“Abbastanza, ma il suo ragazzo mi fa piuttosto paura” dissi indicando il tipo che in quel momento era fermo accanto all'entrata del palazzo e che teneva stretto a sé la sua fidanzata, mentre parlava con un paio di amici.

“Oh, quello si che lo conosco.. E' meglio se gli stai lontano, credimi”

“Perché? Cos'ha che non va?”

“Diciamo che.. Si incazza facilmente, soprattutto se giri intorno alle sue ragazze”

Ragazze? Quante ne ha scusa?” chiesi, infastidito dall'idea che una ragazza dolce come quella si potesse innamorare di una persona del genere.

“Boh, più di te di sicuro.. Ma cosa vuoi che ne sappia io! Dovresti chiederlo a qualcuna di quelle pettegole delle tue amiche!”

“Almeno io con qualche ragazza ci parlo!”

“Sì, perché ti credono gay”

“Ahahaha ok, hai vinto per questa volta!” risposi ridendo e scompigliando i capelli al mio amico, mentre ci avviavamo anche noi verso una delle aule dell'università.

Mi sedetti in uno dei posti della fila di mezzo, tirai fuori una penna, il libro e.. “Oh cazzo” esclamai schiacciandomi il palmo della mano sulla fronte.

“Che succede?” mi chiese Steph allarmato.

“Io e quella ragazza ci siamo scambiati i quaderni.. Hanno la stessa copertina!”

“Ahaha! Fa' vedere? Maddison Bridge.. Beh, adesso sai come si chiama”

“Sì, ma come faccio a trovarla? Ci sono sedicimila studenti in questo posto!”

Steph mi guardò come se fossi un menomato mentale “Il massimo dei voti in informatica e poi non sai neanche usare Facebook?”

Senza rispondere tirai fuori il cellulare e digitai “Maddison Bridge” sulla barra di ricerca.

Vedendo entrare il professore, Steph interruppe la frase che stava pronunciando e la sostituì con una scossa del capo, che sapevo significasse “che idiota”.

Trovai finalmente una Maddison che assomigliava a quella che stavo cercando: occhi marroni e capelli lunghi e castani, che diventavano biondi verso le punte, un sorriso dolce ed uno sguardo intelligente.

Cliccai “aggiungi agli amici” finché Steph mi chiedeva di mostrargli la foto del profilo.

“Niente male dai” commentò, per poi dedicarsi all'ascolto della lezione di fisica.

 

Finita la lezione controllai il cellulare: la richiesta di amicizia era stata accettata.

Aprii subito la chat per inviarle un messaggio, ma, quando apparse la tastiera, mi bloccai.

“Ciao Steph, Jake! Jake? Ma che hai?” disse la voce di Tom alle mie spalle, mentre una mano mi batteva sulla spalla senza ricevere alcun segno di risposta.

“Oh, lascialo perdere, oggi è innamorato” spiegò Steph.

“Ahahah innamorato? Cioè, tu vorresti dirmi che nelle due ore in cui ti ho lasciato da solo sta mattina sei riuscito ad innamorarti?” mi chiese Tom.

“Ma che innamorato! Devo solo restituire una cosa” risposi scocciato, alzando il quaderno.

“Passa qui? .. Maddison Bridge? Oh, la conosco! E' la migliore amica della tipa con cui sto uscendo! Se vuoi glielo faccio avere io il quaderno..” propose Tom

“Credo che preferisca arrangiarsi” rispose Steph.

“Ragazzi, che ne dite di andare un po' a farvi gli affari vostri?” esclamai, allontanandomi con passo rapido, dopo aver riafferrato il quaderno.

Dopo aver riflettuto per due minuti, digitai Hey ciao! Sono il ragazzo che ti ha fatto finire per terra prima, ti ricordi? Per sbaglio ci siamo scambiati un quaderno, come posso restituirtelo?

Mi stupii del fatto che per scrivere una frase tanto banale avessi dovuto soffermarmi tanto a pensarci.. Non era da me!

La risposta arrivò subito: Hey :) Sì, mi sono accorta.. Adesso ho lezione, ma se sei libero possiamo incontrarci al bar del campus alle 12.30!

Perfetto, a dopo risposi, senza riuscire a trattenere un sorriso, che svanì all'idea di vederla arrivare affiancata dal suo fidanzato.

Erano solo le 11.15: dovevo trovare qualcosa da fare.

Mandai quindi un messaggio a Tom: Hey sfigati, dove siete?

Steph è andato a casa, io sono nel palazzo F a cazzeggiare

Arrivo

Il palazzo F non aveva aule, era una sorta di luogo di ritrovo dove gli studenti potevano mangiare, studiare, stare sul computer o anche solo rilassarsi: era sicuramente uno dei luoghi più piacevoli dell'università.

Raggiunsi Tom, che era seduto su un divano accanto a sua sorella Julie.

“Ciao ragazzi! Julie, come stai?” chiesi sedendomi difronte alla ragazza.

“Tutto bene grazie! Ora però vi lascio ai vostri discorsi da maschietti, io sono in ritardo per l'ora di psicologia! Ciao ciao!” rispose lei stampando un bacio sulla guancia di Tom e correndo verso l'uscita.

“Allora, ce l'hai fatta a incontrare Maddy?” mi chiese Tom.

“Ci vediamo più tardi.. E tu invece con Alice?”

“Cosa vuoi sapere?”

“E' una cosa seria?”

“Mmm non so.. Lei è carina ma non so se è proprio il mio tipo..”

“Ma lei ci sta?”

“Per ora non mi pare..”

“Ah, allora è per questo che non è il tuo tipo!” dissi mimando delle virgolette con le dita “perché ancora non ci sta!”

“Ma che cazzo dici!” esclamò Tom arrossendo.

“Dai, ti conosco da praticamente vent'anni.. So capire quando una ragazza ti piace, e Alice ti piace”

“Forse..” rispose Tom guardando dall'altro lato e cambiando improvvisamente discorso.

Chiacchierammo del più e del meno fino a quando arrivò l'ora di avviarmi verso il bar.

 

Mi sedetti in un tavolino dal quale, attraverso la vetrina, potevo riuscire a vedere la gente che si avvicinava all'entrata.

Dopo qualche minuto di attesa vidi (con grande sollievo) Maddison arrivare da sola.

Sventolai un braccio in modo da attirare la sua attenzione.

“Scusa il ritardo” iniziò lei, sedendosi accanto a me.

“Tranquilla!” risposi mentre entrambi tiravamo fuori dalle borse i quaderni da scambiare.

“Grazie mille.. Beh comunque piacere, io sono Maddy” spiegò mentre si toglieva il cappotto.

“Jake” dissi sorridendo.

Ci fu un momento di imbarazzante silenzio, che fu interrotto quando lei all'improvviso esclamò “Io rimango qui a mangiare, se ti va di farmi compagnia..”

Mi guardai intorno con circospezione, ma Maddy, quasi come se mi avesse letto della mente, aggiunse “Sono sola”

Sospirai, felice di non dover vedere la faccia del suo ragazzo.

Accettai l'invito e ordinammo da mangiare, mentre pian piano la tensione tra di noi si affievoliva: scoprimmo di fare lo stesso percorso di laurea, ingegneria elettronica, solo che mentre io ero al secondo anno, lei era ancora al primo.

Mi disse di essere piuttosto in difficoltà con i primi argomenti di informatica, quindi mi offrii di darle una mano “sempre se il tuo ragazzo è d'accordo” aggiunsi infine.

Prima che lei potesse replicare sentii una suoneria di un telefono, All the Small Things dei Blink 182.

Maddy frugò in una tasca e rispose alla telefonata: sentii una voce piuttosto arrabbiata, che la spinse a spalancare gli occhi.

“Calmati! Dammi dieci minuti e sono da te! Sì, sì! Arrivo!” disse prima di attaccare.

“Problemi?” chiesi un po' preoccupato.

“Già.. Mi dispiace, ma devo andare, ciao Jake!” esclamò mentre rapidamente si infilava il cappotto, per poi correre a pagare e uscire di corsa dal locale.

Sarà il suo ragazzo pensai, osservando tristemente la sedia vuota accanto a me.

  
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