Augustus Waters non se ne andò mai completamente.
Dopo la sua morte Hazel rimase per giorni abbracciata al suo cuscino inzuppandolo regolarmente di lacrime. Augustus Waters era stato un capitolo importante della sua difficile vita segnata dal cancro e dalle cure per sconfiggerlo. Era uscito dalla sua vita altrettanto velocemente da come ci era entrato.
Il giorno in cui decise che piangere avrebbe solo fatto in modo che il dolore crescesse e che l'universo l'avrebbe avuta vinta scoprì che il suo Augustus le aveva lasciato un regalo, il più bello che le avrebbe potuto fare. Dentro di lei stava crescendo una piccola vita che aveva creato con lui. Sarebbe nato di lì a qualche mese loro figlio, suo e di Augustus. Appena lo scoprì fu sopraffatta dal terrore di non farcela, dalla paura di essere troppo debole per portare avanti la gravidanza e di non essere all'altezza della situazione per la sua giovane etá e per la sua malattia. Ma non poteva avere paura. Era il frutto del loro giovane e intenso amore, un amore che non sarebbe mai stato lo stesso. Ma una parte di Augustus era lì, lei lo sentiva dentro di se. Il giorno in cui nacque il bambino fu per lei estremamente emozionante. Sua madre le depose il piccolo fagottino tra le braccia mentre lei era sdraiata su un lettino d'ospedale per la milionesima volta.
Questa volta ce l'aveva fatta. I suoi polmoni ce l'avevano fatta.
Guardò il bambino e notò gli occhi azzurrissimi del piccolo, il figlio suo e di Augustus. Quello era la parte di Gus che non l'avrebbe mai lasciata. Gus avrebbe pianto se lo avesse visto. Lei lo guardò ancora negli occhi e vide lo sguardo del suo amato Augustus Waters, gli occhi azzurri che l'avevano fatta innamorare.
L'universo questa volta aveva perso.