Silenzio

C'è un silenzio assoluto tra noi due, rotto solo dai nostri respiri. 
Mi piacerebbe tanto parlare un po' con lui, anche di cose a caso, ma quando mi guarda non riesco ad essere spensierata come con i miei amici, mi fa un certo effetto. 
Non capisco mai a cosa pensi. Vedo che mi guarda, ma non ha espressione. Mi guarda negli occhi; mi fissa, serio, e non capisco. 
Le sto simpatica o antipatica? Gli potrei piacere?
Domande a cui non ho avuto ancora risposta dopo tutto questo tempo che me le pongo.
Abbiamo iniziato a parlare in chat da qualche giorno, ma quando ci vediamo in giro non ci salutiamo neanche.
Mi ha chiesto di dargli ripetizioni di matematica e latino, ho accettato e ora sono a casa sua, seduta al tavolo insieme a lui. 
Come dicevo, non c'è neanche una minima conversazione tra noi due.
Dovremmo studiare, oppure pranzare, essendo appena ritornati da scuola; invece si è fermato in mezzo al soggiorno, dandomi le spalle. 
Si gira verso di me, mi guarda, vieni dice,  camminando verso la cucina.
Butto lo zaino a terra e lo seguo. 
Mangiamo in silenzio, ogni tanto alzo lo sguardo e lo becco a fissarmi.
Mi lascio scivolare la forchetta dalle dita, provocando l'unico suono che in questo momento si può sentire in casa. 
Raddrizzo la schiena e lo guardo meglio.
Mi sta fissando negli occhi con quella sua espressione enigmatica, non capisco ancora quali siano i suoi pensieri. 
Che c'è? gli chiedo in un sussurro, lui scuote la testa e ritorna a mangiare.
Sono confusa. 

Dai, come fa a non saper nemmeno cos'è un triangolo isoscele, mi sta prendendo in giro!? 
Sospiro e gli mostro di nuovo un disegno di un triangolo isoscele.
Mi fa segno di aver capito, prende le squadre e inizia a tracciare le linee, mi mostra il suo disegno: un triangolo scaleno. 
Un triangolo isoscele ha due lati uguali, non tutti diversi!
Mi avvicino di più a lui, gli prendo le squadre dalle mani e gli mostro lentamente come disegnare un triangolo isoscele. 
Giro il volto e mi ritrovo a poca distanza dal suo.
Ora hai capito?
Non mi riponde, anzi, si avvicina lentamente fino a far scontrare le nostre labbra. 
Sono stupefatta, non riesco proprio a credere che mi abbia baciata.
Avevo aspettato così tanto tempo per questo bacio.
Mi lascio andare, volto tutto il mio corpo verso di lui. 
Poggia una mano sulla mia nuca e infiltra le dita fra i miei capelli mentre l'altra si appoggia delicatamente sul mio fianco.
Accarezzo piano il suo petto, il bacio diventa più frenetico, mi aggrappo ai suoi bicipiti con le mani. 
Ci stacchiamo per prendere ossigeno.
Mi sta guardando intensamente negli occhi e arrossisco per la vicinanza.
Mi piaci sussurra, credo di aver sentito male, molto aggiunge.
Anche tu mi piaci, sorrido in imbarazzo, tantissimo aggiungo. 


 

Note d'autore:
Spero che vi sia piaciuta la storia,
mi farebbe molto piacere una recensione :)