“Ragazzi, ecco i gelati
per tutti!” esclamò un po’ scocciato Doumeki porgendo a Sakura e Himawari i
loro gelati.
“Watanuki, questo è il
tuo!” disse Shaoran offrendolo al ragazzo in piedi accanto al tavolino.
Sakura, Himawari,
Watanuki, Shaoran e Doumeki si erano dati appuntamento alla nuova gelateria
della città quel pomeriggio per passare un po’ di tempo insieme, visto che da
quando erano iniziate le vacanze estive avevano avuto poche occasioni e momenti
liberi. Himawari era appena tornata dalla vacanza a Pechino ed era molto felice
di quell’incontro visto che i suoi amici le erano mancati tanto.
Watanuki osservava Sakura
e Himawari parlare animatamente di quello che avevano fatto durante le vacanze.
“Carine, eh? Vedere delle ragazze sorridere in quel modo ti fa sentire sereno.”
Esclamò Doumeki con lo sguardo fisso sulle due amiche.
“Per una volta, Doumeki –
esclamò Watanuki dando una pacca sulla spalla del ragazzo – posso dire di
essere d’accordo con te!”
Doumeki non sembrò molto
soddisfatto della risposta, ma in ogni caso non lo diede a vedere spostando la
sua attenzione su Shaoran, che aveva lo sguardo fisso nel vuoto.
Anche Watanuki se ne
accorse: “Shaoran, è tutto ok? Sembri triste.”
In quel momento anche
Sakura e Himawari alzarono lo sguardo sul castano, annuendo: “E’ vero,
Watanuki-kun ha ragione, Shaoran-kun. Oggi sei un po’ soprappensiero… sembri
assente” disse Himawari inclinando leggermente il capo.
Shaoran arrossì
incontrando lo sguardo seriamente preoccupato di Sakura.
“Non ti senti bene, Shaoran-kun?”
chiese Sakura guardandolo negli occhi. Lui arrossì e Himawari sorrise
maliziosa: “Mi sembri un po’ rosso, Shaoran-kun… per caso hai la febbre?”
Lui scosse la testa
imbarazzato mentre Watanuki porse al ragazzo un piccolo portachiavi a forma di
peperoncino. Shaoran lo guardò confuso e Watanuki mormorò in modo che solo lui
e Doumeki potessero sentire: “E’ un portafortuna. Prega che non ti venga la
febbre prima che sia troppo tardi!”
Doumeki annuì serio
chiudendo le dita di Shaoran intorno all’oggetto con fare solenne: “Credimi,
fallo, prima che sia troppo tardi!”
“Che state facendo voi
tre?!” esclamò Himawari guardandoli un po’ sospettosa.
Entrambi alzarono le mani
in segno di resa “Niente, Himawari, assolutamente niente!!!” esclamarono con
foga contemporaneamente.
“Shaoran-kun? Non ci
racconti perché sei triste?” insistette Sakura, mentre Himawari annuiva e
scrutava torva Doumeki e Watanuki.
I ragazzi si scambiarono
un occhiata in tralice e deglutirono: “Infatti, Shaoran! Dai, confidati con
noi!”
Shaoran si grattò la testa
con fare impacciato: “Beh… domani è il mio compleanno e mio fratello ha
chiamato stamattina dicendomi che sarà bloccato a Hong Kong e che quindi non
potrà tornare…”
“Cosa? Hai un fratello e
non ci hai detto niente?” domandarono i due amici con aria a dir poco
oltraggiata.
Shaoran arrossì
lievemente: “E’ mio fratello gemello….”
“Che cosa? Hai un fratello
gemello e non ci hai detto niente?” domandarono questa volta le ragazze, con
aria altrettanto oltraggiata.
“Ehm… ragazzi… posso spiegare…
il fatto è che…”
Ma in quel momento, prima
che Shaoran potesse finire di parlare, il gruppetto scoppiò in una sonora
risata.
“Dai, Shaoran! Stiamo solo
scherzando! Anche se volendo avresti potuto dircelo in questo periodo con
l’inserimento a scuola e la prima cotta – e qui lanciò uno sguardo malizioso a
Sakura, che chinò il capo e arrossì furiosamente – hai avuto proprio altri
pensieri per la testa!” esclamò Himawari, ravviandosi una ciocca di capelli
dietro l’orecchio.
“Si, Shaoran, stavamo solo
scherzando!” esclamarono Watanuki e Doumeki, ancora con il sorriso stampato in
faccia.
Proprio in quel momento
però il cellulare di Shaoran prese a suonare e il ragazzo rispose, chiedendo
scusa al gruppetto ed allontanandosi di pochi passi.
“Pronto?... Devo proprio?...
Si, sono con i miei amici…. Ok, arrivo… si, a presto!”
Shaoran sorrise con poco
entusiasmo: “Scusate ragazzi… ha chiamato mio padre: ha detto che devo tornare
a casa per aiutarlo a scaricare la macchina dagli oggetti che ha trovato agli
scavi…”
“Vuoi che ti aiutiamo?”
chiese Watanuki divorando l’ultimo pezzo di cono rimastogli in mano.
Gli altri annuirono
guardando Shaoran in attesa di risposta.
“Aiutarlo? No, dai!
Shaoran-kun può farcela benissimo da solo!” esclamò Sakura, stupendo tutti,
Shaoran compreso.
“Oh, ragazze! Dai, abbiamo
finito i gelati e l’unica cosa che avremmo fatto questo pomeriggio sarebbe
stata bighellonare per la strada senza far nulla… andiamo ad aiutare Shaoran!”
protestò Watanuki con aria seccata.
Sakura guardò Himawari in
cerca d’aiuto, e la ragazza capì.
“Beh, se proprio ci tenete
andate, io e Sakura ci arrangeremo da sole… con tutti i manigoldi che girano
per strada… due ragazze carine e minute come noi… saremo sicuramente in grado
di difenderci da sole! Voi andate pure ad aiutare Shaoran, non preoccupatevi
per noi!” cinguettò Himawari facendo gli occhi dolci a Watanuki, sapendo di
aver premuto sulla leva giusta.
“Beh… Shaoran, spero che
non te la prenderai… ma sai…. Due ragazze carine e minute come loro…. Mi
capisci, vero?” chiese infatti Watanuki con voce innocente e tremante.
Shaoran osservò la scena
un po’ imbronciato, ma annuì.
“Shaoran, io vengo con…”
cercò di dire Doumeki
Ma prima che potesse
finire la frase Watanuki gli pizzicò un braccio, facendolo sobbalzare.
“Brutto stupido! Cosa
diamine ti salta in mente, pizzicarmi in qu…”
Watanuki fu costretto a
tappargli la bocca con la mano, mentre le ragazze salutavano Shaoran, che aveva
già iniziato ad allontanarsi.
Allora Watanuki lasciò la
presa su Doumeki e si massaggiò la mano: “Idiota! Era proprio necessario
mordermi? Ora devo anche andarmi a disinfettare…!” esclamò Watanuki con aria da
vittima.
“Così impari! Pizzicarmi…!Tsk!”
“Allora, Sakura, che
cos’hai in mente?” chiese Himawari lanciando a Sakura un occhiata complice e
mettendo a tacere i due ragazzi in procinto di iniziare una rissa.
“Cosa, cosa, cosa? E’
stata un idea tua, Sakura?” chiese Doumeki sbalordito “E pensare che sembravi
tanto timida…!” esclamò invece Watanuki sorridendo.
“Beh… io non ho cattive
intenzioni, ragazzi, davvero! Solo che Shaoran…. Insomma, passerà il suo
compleanno da solo con suo padre!”
“Già, in effetti non hai
tutti i torti…” ammise Doumeki portandosi la mano al mento con aria pensosa.
“Cos’hai intenzione di
fare?” chiese Watanuki, interessato.
Sakura sorrise: “Gli
organizzeremo una festa a sorpresa!”
Himawari unì le mani,
contenta: “Mi sembra una fantastica idea, Sakura-chan!”
“Sì, davvero fantastica!”
“Ora capisco perché non hai voluto che ci offrissimo di aiutarlo…” aggiunse
Watanuki
“Ragazzi, il compleanno è
domani… e quindi…” iniziò Himawari mordendosi il labbro e socchiudendo gli
occhi.
“Quindi?” la incitarono
all’unisono Doumeki, Sakura e Watanuki.
“Quindi ci occorre un
luogo dove organizzarla, per iniziare…” finì la ragazza, sforzandosi di trovare
il luogo adatto.
“Ci sono! – esclamò Sakura
ad un certo punto – So dove potremmo farla!”
“Allora?” chiesero i tre
ormai seccati di tutta la suspence che si era venuta a creare nella
conversazione.
Sakura arrossì imbarazzata
e continuò.
“Ho un compito per tutti
quanti! Adesso, Doumeki e Watanuki andranno a cercare Yuuko-sensei, Fay-sensei
e Kurogane-sensei e li inviteranno alla festa di Shaoran che si terrà domani!
Dopo di che, una volta invitati andrete a casa di Shaoran e lo porterete da un'altra
parte… inventatevi qualcosa, non deve scoprire cosa stiamo organizzando!”
“Vuoi invitare la
direttrice e i professori alla festa di Shaoran?!” chiesero in coro Watanuki e
Doumeki, sconvolti.
Sakura scosse la testa
“Ovviamente anche i due Mokona! Ci sarà da divertirsi! Comunque, quando voi
avrete portato Shaoran fuori, io e Himawari entreremo a casa sua e faremo tutti
i preparativi per la festa! Vale a dire torte, decorazioni… sarà bellissimo!”
“Ma, Sakura, Shaoran
tornerà a casa prima o poi, e scoprirà che cosa abbiamo in mente!” protestò
Doumeki, facendo una buffa smorfia.
“Non se voi due
organizzate un pigiama party!” esclamò invece
Himawari sotto lo sguardo entusiasta di Sakura: tutto stava andando alla
perfezione, tutto sembrava avere una soluzione…
Watanuki inorridì “Che
cosa? Un pigiama party?! Ma è roba da ragazze!”
“Infatti! Al massimo
potremmo organizzare una serata da soli uomini! Con videogiochi violenti, cibo
spazzatura e film dell’orrore!” disse invece Duomeki, valutando la sua stessa
idea.
“Sì! Sarebbe perfetto!”
esclamò Sakura, sorridendo radiosa.
I quattro ragazzi
sorrisero: “L’operazione Festa a Sorpresa inizia adesso ragazzi! Diamoci da
fare!!!”
“Sì!!!” esclamarono
insieme, sollevando il pugno in segno di vittoria.